Avvocato non presente a conclusioni finali

Diritto Militare e per le Forze di Polizia
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paolapaola
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Avvocato non presente a conclusioni finali

Messaggio da paolapaola »

Buongiorno, in una causa che mi riguarda all'atto delle conclusioni finali il mio avvocato non si è presentato ed ha delegato un difensore non abilitato ex art 8 comma 2.1. 36/1934 a esercitare provvisoriamente il patrocinio nella controversia. Nella sentenza è la prima cosa che c'è scritta. Volevo sapere se, oltre al fatto che il mio avvocato si è disinteressato della mia causa, è anche un fatto grave.
Grazie per chiunque mi darà info


avt8
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Re: Avvocato non presente a conclusioni finali

Messaggio da avt8 »

paolapaola ha scritto:Buongiorno, in una causa che mi riguarda all'atto delle conclusioni finali il mio avvocato non si è presentato ed ha delegato un difensore non abilitato ex art 8 comma 2.1. 36/1934 a esercitare provvisoriamente il patrocinio nella controversia. Nella sentenza è la prima cosa che c'è scritta. Volevo sapere se, oltre al fatto che il mio avvocato si è disinteressato della mia causa, è anche un fatto grave.
Grazie per chiunque mi darà info
se ritieni che la mancata presentazione del tuo difensore o di un suo delegato,abbia causato la perdita della tua causa- Fai una richiesta di rosarcimento del danno, e segnalando annche il caso all'ordine degli avvocati-
nabboni

Re: Avvocato non presente a conclusioni finali

Messaggio da nabboni »

Dovrebbe leggere la procura che ha firmato al suo legale. Se gli ha concescco i più ampi poteri (fra cui quelli di delega e sub-delega), non può far nulla (quando si firma un mandato bisogna leggerlo per bene, perché se fa queste domande vuol dire che non lo ha letto con la dovuta attenzione).

Per quello poi suggerito dal collega, tutto condivisibile, ma ciò prescinde dal mandato, ovvero se Lei ritiene che il legale che la ha assistita (in quanto delegato dal difensore "ufficiale"), ha causato un danno con colpa grave o dolo, ovvero ha richiesto una parcella più gravosa rispetto al dovuto (visto anche la sostituzione in udienza), può segnalare il tutto all'ordine degli avvocati e anche altrove se ne ricorrano i presupposti.
avt8
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Re: Avvocato non presente a conclusioni finali

Messaggio da avt8 »

paolapaola ha scritto:Buongiorno, in una causa che mi riguarda all'atto delle conclusioni finali il mio avvocato non si è presentato ed ha delegato un difensore non abilitato ex art 8 comma 2.1. 36/1934 a esercitare provvisoriamente il patrocinio nella controversia. Nella sentenza è la prima cosa che c'è scritta. Volevo sapere se, oltre al fatto che il mio avvocato si è disinteressato della mia causa, è anche un fatto grave.
Grazie per chiunque mi darà info
Visto che Lei ha la sentenza, e per cui conosce le motivazioni per cui e stata respinta la sua causa,le allego quali sono i punti per la responsabilità dell'Avvocato, legga e vede quale di questa violazione ha fatto e poi si regola di conseguenza-

. La responsabilità dell’avvocato: ipotesi pratiche
Di seguito una elencazione di alcuni casi pratici di responsabilità professionale.
E’ stato considerato responsabile l’avvocato che:
• esaminate le condizioni di legittimità e validità di una notificazione ex art. 143 c.p.c., abbia concluso per la ritualità quando ne era evidente la nullità (Trib. Roma: 27.11.1992);
• abbia trascurato di richiedere nel corso dell’istruttoria prove di evidente utilità o che abbia chiesto prove obiettivamente contrarie all’interesse del cliente (Cass. 3463/1988);
• abbia lasciato trascorrere i termini entro i quali doveva compiere gli atti per i quali aveva ricevuto mandato (Cass. 2701/1994; Cass. 5322/1993);
• abbia rinunciato al mandato senza compiere le attività istruttorie necessarie ed omettendo di avvertire il cliente affinché potesse provvedervi direttamente a mezzo di nuovo difensore (Cass. 5325/1993);
• abbia errato nella notificazione dell’appello civile a più parti (Trib. Salerno 29.2.1980);
• abbia promosso un appello palesemente infondato e nell’interesse di un sog¬getto diverso dalla persona del cliente (Cass. 12364/1992);
• abbia spinto il cliente ad instaurare un giudizio, pur consapevole della temera¬rietà della lite a seguito di un’analisi obiettiva della questione ed alla luce di una giuri¬sprudenza consolidata e di norme di legge di univoca interpretazione (Cass. 342/1957);
• abbia subdolamente nascosto al suo assistito circostanze o condizioni capaci di compromettere l’esito della causa (App. Bologna 25.7.1966);
• abbia proposto appello fuori termine ed abbia omesso di comunicare al cliente la sentenza che ne dichiara l’inammissibilità (App. Roma 17.1.1997).
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