Pregiatissimo Avvocato,
Sono un Sottufficiale che presta servizio presso una base della Marina Militare a Roma.
Sono assegnatario di un alloggio A.S.C. e da qualche giorno il Comando ha emanato una Comunicazione di Servizio che vieta alcuni comportamenti all’interno di essi. Alcuni sono giusti, altri discutibili. In particolare, oggetto di molteplici dubbi sono:
- impiegare elettrodomestici di qualsiasi tipo (es. stufe elettriche, macchinette elettriche per caffè, ferri
da stiro, forni a microonde, etc), eccezion fatta per apparecchi audiovisivi e mini-frigo;
- cucinare e/o consumare pasti in camera;
Inoltre nella suddetta Comunicazione viene riportato che chi verrà trovato con materiale cui sopra, verranno ritirate da personale preposto, con conseguenti sanzioni disciplinari.
A completezza d’informazione ritengo opportuno indicare alcune circostanze. In particolare:
- Destinato a Roma d’autorità e pendolare nel Week-end perché impossibilitato a portare la mia famiglia con me;
- Che ho diritto ad usufruire della mensa (pranzo) solo durante l’orario di servizio;
- Che per poter usufruire del pasto serale a carico dell’Amministrazione, bisogna necessariamente effettuare attività lavorativa fino alle 20:31 (tale possibilità non mi è stata data) oppure pagandola (circa 5€);
Considerato che sostengo tra viaggi nel Week-End per raggiungimento nucleo familiare e quota alloggiativa di circa 330€ mensili, sostenere un’ulteriore spesa di circa 80€ mensili per la mensa serale non mi è possibile per ovvie ragioni.
Da ciò si evince che la sera, non potendo utilizzare la mensa e dovendo rispettare i divieti imposti dalla comunicazione, devo rimanere a digiuno fino al pasto di servizio del giorno dopo.
Normalmente, chi come me si trova in questa situazione, consuma, durante la settimana di permanenza al Comando (Lun-Gio), alimenti preparati dalla moglie, riscaldandoli in microonde o fornetto (di cui possessore), per il soddisfacimento delle esigenze nutrizionali.
Oggi i piccoli elettrodomestici hanno un consumo energetico ridottissimo (per riscaldare un alimento basterebbero 450W) e vietarli mi sembra davvero spropositato.
Gentilissimo avvocato trovo davvero disdicevole un accanimento simile nei confronti di chi, come me, trovandosi in condizioni analoghe, debba subire un ulteriore stress psicologico che si aggiunge ad un già fragile equilibrio perché lontani dalla famiglia.
Vorrei sapere se tutto ciò è lecito e se ci sono azioni legali che possono essere effettuate qualora dovessero verificarsi sia il ritiro del materiale che eventuali sanzioni disciplinari per la detenzione di tale materiale.
La ringrazio dell’aiuto che mi fornirà.
Divieti all'interno degli alloggi A.S.C.
Moderatore: Avv. Giorgio Carta
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