Lo straordinario. E' il problema.

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brigante1962

Lo straordinario. E' il problema.

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Cari lettori,
con l'articolo di seguito riportato tratto da un sito di una organizzazione sindacale di Polizia vorrei proporvi uno degli annosi problemi che affliggono il personale dello stato in servizio: Il pagamento delle prestazione lavorative oltre l'orario di servizio, ovvero lo straordinario.
Com’è noto, la Riforma Dini (l. 335/95) ha reso pensionabile il trattamento economico accessorio nella misura in cui supera il 18% del figurativo dello stipendio.
Si precisa che ciò vale per coloro che alla data del 31.12.92 non avevano raggiunto i 30 anni di servizio, ovvero per la totalità di tutto il personale attualmente in servizio nel comparto Sicurezza e Difesa.
Al fine di meglio comprendere come funziona la pensionabilità dei compensi accessori e in che misura è possibile fruirne, sarà opportuno prendere un importo standard e immaginarlo a modello
stipendiale.
Si prenda così ad esempio il dipendente che percepisce a titolo di stipendio e di Retribuzione Individuale di Anzianità (RIA) euro 10.000,00 annui e a titolo di compensi accessori euro 2.000,00 annui.
In questo caso, il 18% figurativo dello stipendio è pari euro 1.800,00; ciò significa che sarà pensionabile, oltre al 18% (1.800,00 euro), anche la parte che supera tale 18% nell’ambito dell’importo del trattamento economico accessorio reso, vale a dire euro 200,00. Il suddetto raffronto viene anche effettuato dai competenti Uffici in sede di conguaglio annuale ai fini della determinazione dell’eventuale contribuzione dovuta.
Per quanto detto, allorquando le ore di lavoro straordinario effettuate
dal personale vengono convertite in recuperi riposo compensativi o ancora peggio. non vengono assegnate, si concretizza anche una penalizzazione sul trattamento di quiescenza.
In tal caso, difatti, si ottiene un depauperamento dei compensi accessori effettuati, sicché si riduce l’importo degli emolumenti pensionabili, con un danno pensionistico non di poco conto.
Non può sfuggire, pertanto, la forte penalizzazione del personale che sempre più spesso viene letteralmente costretto a chiedere la conversione delle ore di lavoro straordinario rese in riposo compensativi, pena – causa costante insufficienza di fondi – la perdita definitiva del “già lavorato”.
E’ evidente tutta la necessità di porre termine a tale stato di cose che, di fatto, si risolve in una frustrazione dei diritti pensionistici del personale in servizio.
Occorre intervenire con forza nelle relative sedi, per porvi rimedio, a mio avviso, occorre inoltre, introdurre il principio in virtù del quale siano da considerarsi pensionabili allo stesso modo tutte le ore di straordinario effettuate dal personale, a prescindere dalla conversione in riposi compensativi, e quelle che non vengono assegnate per il superamento del cosiddetto monte ore.
Si tratta di una problematica seria e importante che bisognerebbe seguire con grande attenzione.
Cordialmente
biagio savinio Brig CC


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