interviste non autorizzate

[franceco]

salve AVV nel ringraziarla in anticipo per il suo utile ed incondizionato auito volevo porgerle un quesito sul comportamento da assumere riguardo alla situazione che sto per raccontarle : alcuni mesi fa venni contattato dal mio comandande, nella quale mi ordinava assieme ad altri colleghi di effettuare una dimostrazione davanti ad alcune telecamere di un noto programma di una rete televisina nazionale, io anche se non gradivo aseguì lo stesso l'ordine ,il giorno della dimostrazione però dissi espressamente ed inequivocabilmente alla giornalista che non gradivo essere ripreso in viso, che non volevo che il mio nome fosse uscito sullo schermo durante il programma e che comunque a scanzo d'equivoci no gli avrei firmato alcuna liberatoria .Adesso a distanza di alcuni mesi e dal suggerimento di alcuni amici che mi hanno riconosciuto nel programma ho visionato il montaggio fatto dagli operatori televisevi e mi accorgo che nonostante io non gli abbia firmato alcuna liberatoria vengo ripreso in viso per diversi minuti durante l'attivita, il programma è già andato in onda almeno un paio di volte e che l'unica cosa che hanno omesso di fare è stato scrivere nome e cognome ma comunque non ha avuto l'effetto desiderato!!!adesso agreggio avvocato lei cosa mi consiglia di fare distinti e cordiali saluti.

[Avv. Giorgio Carta]

Sinceramente, non credo che si sia verificato alcun illecito nei suoi riguradi.
Lei, come privato cittadino, ha ben diritto di opporsi all'utilizzo della sua immagine, ma non quando svolge il suo servizio.

Non conosco i termini in cui si è tenuta la trasmissione che la riguarda, ma credo che sarebbe come se lei fosse stato filmato in occasione di un arresto o di un servizio di ordine pubblico.
Come in tali occasioni, sarebbe effettivamente impossibile pretendere la "liberatoria" da tutti i partecipi.

Del resto, l'esecuzione dell'ordine impartitogli, a mio parere, ben ricomprende questa "esposizione mediatica", atteso che tale circostanza era esattamente ciò che le era stato comandato di fare.

Saluti,

Avv. Giorgio Carta