Gentile Avv. CARTA, sono un militare dell'Aeronautica e Le scrivo per chiederLe chiarimenti circa la possibilità e , soprattutto, la "convenienza" di adottare specifici interventi previsti dalla legge al fine di tutelare il diritto d'accesso in oggetto indicato.
Recentemente ho inoltrato attraverso la segreteria del reparto di appartenenza istanza di accesso agli atti ai sensi della l. 241/90, relativamente ad un ricorso gerarchico di cui , giusto quanto previsto dalla medesima legge , è stato designato il responsabile del procedimento.
Trascorsi ampiamente i 30 giorni concessi alle Pubbliche Amministrazioni per esitare tali fattispecie di domande, presentavo ulteriore istanza nella quale "sollecitavo" l'ufficio interpellato a fornire riscontro alla mia richiesta.
Nessuna risposta veniva , tuttavia, fornita; non venivano , cioè, prodotti i documenti richiesti e non veniva neanche prodotta alcuna giustificazione/motivazione in virtù della quale si manteneva il silenzio-rigetto.
Sotto il profilo amministrativo, mi risulta esista la possibilità di adire il giudice amministrativo, di rivolgersi al difensore civico o addirittura alla Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi attiva presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La scelta eventuale di rivolgersi al giudice amministrativo (TAR), permette al ricorrente di stare in giudizio "da solo", senza cioè la necessità di farsi assistere da un legale.
E' tutto ciò corretto? Cosa consiglia Lei in questi casi?
Ma ciò che desidererei approfondire maggiormente è la valenza penale che il silenzio - rigetto dell'amministrazione può acquisire.
L'amministrazione interpellata, infatti, non solo non ha risposto nei tempi previsti dalla legge ma non ha fornito, neanche dopo essere stata "sollecitata", motivazioni relative all'eccessivo ritardo ovvero al rigetto dell'istanza concretizzatosi nel silenzio.
Tale condotta è contemplata dall'articolo 328 c.p. e , nella fattispecie, dal 2° comma.
E' possibile, dunque, presentare denuncia ai sensi del citato articolo, individuando quale destinatario della denuncia il responsabile del procedimento indicato al secondo alinea?
Può una tal scelta risultare sconveniente o , addirittura, potenzialmente dannosa per il querelante?
Quali azioni mi consiglia di intraprendere?
La ringrazio anticipatamente per la cortesia ed attendo il Suo parere.
Francesco PALLINO
Tutela del diritto d'accesso ai documenti amministrativi.
Moderatore: Avv. Giorgio Carta
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- Avv. Giorgio Carta
- Professionista
- Messaggi: 2230
- Iscritto il: ven apr 03, 2009 9:14 am
Re: Tutela del diritto d'accesso ai documenti amministrativi.
Messaggio da Avv. Giorgio Carta »
Il mio consiglio è di rivolgersi al TAR per ottenere anche la condanna dell'amministrazione al pagamento delle spese, tuttavia faccia attenzione al fatto che è possibile adire i giudici ammiinistrativi solo entro i 30 giorni successivi allo scadere del termine (di 30 giorni) entro cui l'Amministrazione avrebbe dovuto provvedere.
In caso di superamento del termine, lei è tenuto a presentare una buova istanza di accesso.
Quanto al reato di omissione di atti d'ufficio, certa giurisprudenza ritiene che il reato non si consumi, attesa la valenza provvedimentale (silenzio-diniego) dell'inerzia dell'Amministrazione.
In ogni caso, perchè si perfezioni il reato, è necessario che, successivamente alla prima richiesta, lei presenti una diffida a prvvedere entro i successivi trenta giorni.
In bocca al lupo,
Avv. Giorgio Carta
In caso di superamento del termine, lei è tenuto a presentare una buova istanza di accesso.
Quanto al reato di omissione di atti d'ufficio, certa giurisprudenza ritiene che il reato non si consumi, attesa la valenza provvedimentale (silenzio-diniego) dell'inerzia dell'Amministrazione.
In ogni caso, perchè si perfezioni il reato, è necessario che, successivamente alla prima richiesta, lei presenti una diffida a prvvedere entro i successivi trenta giorni.
In bocca al lupo,
Avv. Giorgio Carta
Re: Tutela del diritto d'accesso ai documenti amministrativi.
Messaggio da Pallino1988 »
Gentile Avv. Carta, a distanza di qualche mese torno a trattare nuovamente l'argomento già affrontato in seno al messaggio precedentemente inviatoLe.
Come da Suo "saggio" consiglio, nei termini previsti ho adito il giudice amministrativo per ottenere gli atti che avevo richiesti e che ,ancor oggi, non mi sono stati consegnati, chiedendo anche che l'amministrazione venga condannata alle spese di giudizio.
A questo punto, sorge spontanea una considerazione a cui consegue la mia domanda; il pagamento delle spese a carico dell'amministrazione configurerebbe il reato di "danno erariale indiretto" compiuto dal funzionario pubblico che , omettendo l'ostensione dei documenti amministrativi richiesti, ha "costretto" il richiedente a rivolgersi al Tar per veder tutelato il proprio diritto all'accesso agli atti medesimi.
La domanda è : in che modo posso adoperarmi per far sì che si attivi presso la sede opportuna (Tribunale C/o la Corte dei Conti) il procedimento volto ad identificare e condannare al risarcimento del danno cagionato, il funzionario responsabile?
Perdoni la mia apparente puntigliosità ma "il sistema" sta ostacolando in tutti i modi il mio tentativo di tutela dei più elementari interessi e diritti, motivo per cui intendo avvalermi di tutti gli strumenti che la legge mi mette a disposizione per curare e difendere i diritti cui accennavo e, perchè no, "togliermi qualche sassolino dalla scarpa" colpendo il/i responsabile/i.
Grato per la Sua disponibilità e cortesia, La ringrazio e Le invio cordiali saluti.
Francesco PALLINO
Come da Suo "saggio" consiglio, nei termini previsti ho adito il giudice amministrativo per ottenere gli atti che avevo richiesti e che ,ancor oggi, non mi sono stati consegnati, chiedendo anche che l'amministrazione venga condannata alle spese di giudizio.
A questo punto, sorge spontanea una considerazione a cui consegue la mia domanda; il pagamento delle spese a carico dell'amministrazione configurerebbe il reato di "danno erariale indiretto" compiuto dal funzionario pubblico che , omettendo l'ostensione dei documenti amministrativi richiesti, ha "costretto" il richiedente a rivolgersi al Tar per veder tutelato il proprio diritto all'accesso agli atti medesimi.
La domanda è : in che modo posso adoperarmi per far sì che si attivi presso la sede opportuna (Tribunale C/o la Corte dei Conti) il procedimento volto ad identificare e condannare al risarcimento del danno cagionato, il funzionario responsabile?
Perdoni la mia apparente puntigliosità ma "il sistema" sta ostacolando in tutti i modi il mio tentativo di tutela dei più elementari interessi e diritti, motivo per cui intendo avvalermi di tutti gli strumenti che la legge mi mette a disposizione per curare e difendere i diritti cui accennavo e, perchè no, "togliermi qualche sassolino dalla scarpa" colpendo il/i responsabile/i.
Grato per la Sua disponibilità e cortesia, La ringrazio e Le invio cordiali saluti.
Francesco PALLINO
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