Figlio di genitori separati

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Manuela77
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Figlio di genitori separati

Messaggio da Manuela77 »

Buongiorno Dott.ssa,
mio figlio ha 11 anni con genitori separati e vive principalmente col padre per questioni organizzative. Per lavoro mi sono trasferita a 40 minuti di distanza da mio figlio e ci vediamo principalmente nel weekend. Ho preferito non fargli trasferire la residenza per permettergli di frequentare le medie ritrovando diversi compagni di classe e scuola delle elementari. Purtroppo non considero suo padre un buon esempio per mio figlio: non lavora (e non ha nessuna intenzione di cercarsi un lavoro), passa le giornate a dormire e a giocare al computer. Al tempo stesso non gli fa mancare nulla, vestiti e occorrente scuola…non posso dire che sia una cattiva persona peró lo vedo assente nel suo ruolo: mio figlio dice di annoiarsi con lui, non è seguito sui compiti perché dice che si deve arrangiare, quindi stiamo spesso al telefono per interrogazioni e chiarimento dubbi su esercizi senza poi correggerli ovviamente. Non fanno mai nulla di coinvolgente insieme e la cena è spesso basata su cibi precotti e poco vari che rendono spesso mio figlio inappetente. Mi trovo in questa situazione: mio figlio che vorrebbe passare più tempo con me e con il mio compagno pur rimanendo nell’attuale scuola, sono disposta a fare avanti e indietro ma non voglio al tempo stesso far innervosire suo padre dato che fa uso di psicofarmaci. Mio figlio dice che si innervosisce per niente anche solo per una partita finita male ai videogiochi. Si limita a sgridarlo, questo si, ma la mia paura è che questi farmaci possano fargli perdere il controllo, ho paura che le sgridate possano tramutarsi in qualcos’altro. Com’è giusto che mi comporti? Le mie preoccupazioni sono esagerate? Se non è così qual’è l’iter giusto da eseguire mantenendo il giusto equilibrio di serenità per mio figlio? Grazie in anticipo per i consigli


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Alessandra DAlessio
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Iscritto il: lun nov 07, 2016 3:26 pm

Re: Figlio di genitori separati

Messaggio da Alessandra DAlessio »

Buongiorno sig.ra Manuela,
innanzitutto vorrei dirle che la sua situazione familiare è molto delicata e complessa. Non comprendo perchè suo figlio viva con suo padre alla luce dei problemi da lei esposti, e questo è un punto importante.

Da quello che lei scrive (non so da quale patologia psichiatrica sia affetto il papà del suo bambino) credo sia opportuno valutarne le competenze genitoriali. Non conosco il suo caso ma da quello che lei scrive non sembrerebbe opportuno che il bambino continui ad essere collocato con il papà. Ma non conoscendo opportunamente il caso e data la delicatezza dell'argomento le consiglio vivamente di farsi seguire da un esperto poichè scelte sbagliate oggi possono trasformarsi in una condizione di sofferenza psichica futura per il bambino al quale, da quello che scrive, non è garantita la soddisfazione dei bisogni della sua età quelli, per intenderci, che sono necessari affinchè ci sia una sana crescita emotiva e psicologica.

Ove avesse bisogno trova i miei riferimenti in calce.
Dott.ssa Alessandra D'Alessio
Psicologa Militare
Psicologa del Lavoro e delle Organizzazioni
Psicologa Forense

Psicoterapeuta ad indirizzo Psicoanalitico
Consulente Tecnico d'Ufficio Tribunale di Roma
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