Vittima del dovere figli non a carico fiscale

[OSCAR84]

Buongiorno a tutti sono nuovo di questo gruppo . L' argomento è molto complesso e noto che in giro ci sia molta confusione. Racconto in breve la mia storia per poi porre una domanda . Mio padre nel 2006 è morto era un maresciallo dell esercito ho fatto domanda per il riconoscimento dello status vittima del dovere e finalmente pochi giorni fa gli è stato riconosciuto questo status per quanto riguarda me mi hanno escluso dai benefici economici in quanto alla morte di mio padre io avevo 21 anni e facevo il vfp1 per poi essere congedato come da contratto dopo un paio di mesi e cmq per il tribunale a me non spetta nulla in quanto non a carico fiscale di mio padre .ok su questo punto so che cassazione parla chiaro e non so se porterò avanti questa battaglia perché credo che non esistano figli di serie a e figli di seri b , ma la mia domanda in questo momento è un altra io pochi giorni fa ho presentato domanda per la chiamata nominativi diretta nell esercito volevo appunto capire se almeno i benefici non di tipo economico cmq mi potrebbero spettare? E intalcaso oltre i benefici economici io in che modo potrei usufruire di questo status riconosciuto a mio padre? Grazie

[NavySeals]

Ciao, anche le ultime sentenze degli ultimi giorni escludono il beneficio ai figli che non erano a carico.

[Peppone38]

Diciamo le cose come stanno, la Cassazione a Sezioni Unite aveva stabilito che gli assegni spettano ai figli maggiorenni superstiti delle vittime del dovere ( tra questi rientrano anche ai figli che non erano a carico al momento del decesso dell'avente diritto).
Successivamente, esce un'altra sentenza a sezioni unite che riguardava la spettanza ai fratelli non a carico,quali unici superstiti, rigettando la domanda in quanto, secondo l'art.6 della legge 466/80 - ancora vigente, i benefici spettano solo se i fratelli erano a carico.
In seguito, ritornando alla questione dei figli maggiorenni delle vittime del dovere è uscita un'altra sentenza della cassazione - sezione del lavoro, che richiamando la seconda sentenza a sezione unite, ha rigettato la domanda in quanto è l'art.6 della 466/80 che comanda, a differenza dei figli maggiorenni delle vittime del terrorismo ai quali spettano.
Quindi la prima sentenza, a sezioni unite che riguardava ai figli maggiorenni delle vittime del dovere, secondo la sezione del lavoro non conta nulla ma conta quella che riguardava i fratelli.
Sono uscite ulteriori sentenze della sezione del lavoro che hanno mantenuto lo stesso principio.
Ecco tutto quello che è successo.

[Peppe.t]

Quindi Peppone fammi capire bene… con tale sentenza non esiste nessuna speranza per i figli non a carico o dato che l’ultima sentenza è della Cassazione sez.lavoro …con la Cassazione a sezioni unite vi è ancora possibilità ? Grazie a chi vorrà rispondere

[Peppone38]

La speranza non si deve mai perdere, ci possono essere due strade, una è quella di continuare a persistere fino in fondo con probabile cambio di giurisprudenza e se necessario fino alla corte europea con un bravo avvocato e l'altra quella di attendere l'uscita di qualche legge a favore.

[Garcya Aranda]

Fino a quando non interviene sentenza della Cassazione a Sezione Unite in funzione nomofilattica cioè che definisca la questione praticamente sostituendosi al legislatore, la speranza c'è sempre, ma dovresti riuscire tramite un avvocato, specializzato nel settore vittime dovere e vittime terrorismo, a far applicare al giudice la disposizione specifica per le vittime del terrorismo (in via analogica) che parla di "figli ancorché non conviventi". Io, senza il placet di uno di questi legali specializzati (sono 3...) non andrei avanti.
Esiste infatti la tendenza di una certa giurisprudenza alla progressiva equiparazione delle 2 tipologie di vittime.

[Peppone38]

Siamo arrivati al bivio.
Qualche giorno fa è uscita un'ordinanza della corte di cassazione sezione lavoro, per quanto riguarda la spettanza dei benefici ai figli non a carico delle vittime del dovere, che a quanto pare non se l'è sentita di confermare l'orientamento quasi consolidato della non spettanza dei benefici. Per questo ha rimesso la questione alle Sezioni Unite. Se tutto va bene sarà eliminata la discriminazione ingiustamente creata tra i figli delle vittime del dovere e i figli delle vittime del terrorismo. Cosa Buona e Giusta.

[Garcya Aranda]

La strada è quella: raggiungere una totale equiparazione dei benefici previsti per le 2 tipologie di vittime.
La questione è che nonostante i vari interventi della Corte Suprema di Cassazione a sezioni unite i ricorsi al giudice del lavoro sono aumentati. Questo per dire che non sarei del tutto ottimista sulla possibilità che arrivi il giorno in cui sarà possibile evitare di adire l'Autorità Giudiziaria.
Sarebbe auspicabile rinnovare o modificare le normative in vigore.