Separazione e possibilità a vedere i figli
Inviato: dom mar 31, 2013 6:23 pm
Egr. colleghi, l’altro giorno ha seguito di ordine dell’operatore della C.O. (che a sua volta si era sentito con il mio C.te di Stazione) mi è capitato di dover intervenire presso l’abitazione di una sig.ra che ha in corso una causa di separazione coniugale e sapete bene che in questi casi i rispettivi ex coniugi si fanno i dispetti.
Premetto che i figli, rispettivamente di 5 e 11 anni, sono affidati alla madre e che entrambi i coniugi abitano in 2 città diverse.
Praticamente a giugno 2012 il Giudice ha disposto con proprio provvedimento che l’ ex padre può vedere in determinati periodi dell’anno i figli, anche a portarli altrove, logicamente dando regolare avviso all’ex moglie almeno 7 gg. prima.
E’ successo che molti giorni fa, l’ex marito, ha provato ha contattare l’ex moglie telefonicamente ma senza riuscirvi a comunicare, poiché era sua intenzione, così come da provvedimento del giudice, vedere e stare 3 gg. anche durante le festività pasquali, non solo, ma può anche portarseli altrove previa comunicazione all’ex moglie della località e dell’indirizzo ove trascorreranno eventualmente i citati giorni. L’ex marito visto che non è stato possibile mettersi in contatto in tempo utile con l’ex moglie cmq. visto e considerato che è nativo dello stesso paese della moglie ha deciso di mettersi in viaggio ugualmente anche per fare visita ai suoi genitori.
Giunto in paese si è portato sotto casa dell’ex moglie chiedendogli di poter stare 3 gg. unitamente ai figli ma l’ex gli ha risposto di no. Visto ciò contattava la C.O. e dopo aver spiegato il tutto chiedeva l’intervento di una pattuglia in modo da ottenere la possibilità così come concordato con il giudice.
Giunti sul posto, personalmente si aveva la possibilità di accedere in casa dell’ex moglie e chiedendo i motivi, la stessa esponeva diversi fattori di carattere privato tra coniugi anche se poi si attaccava – come scusante - al mancato avviso tempestivo dei 7 gg. previsti, praticamente poi ha tirato fuori anche il fatto che ormai aveva preso degli impegni per trascorrere fuori sede questi 3 gg. di Pasqua presso un proprio parente. Alla signora si faceva presente che non dando la possibilità al padre di vedere e stare 3 gg. con i figli, la stessa sarebbe andata incontro ad una denuncia in caso di presentazione di querela dell’ex marito.
La stessa cmq. ribadiva che ormai aveva preso impegno con i parenti per trascorrere questo breve periodo pasquale e che non poteva venire meno agli accordi già presi.
Mi chiedo, ma perché dobbiamo fare un domani da testimoni in queste faccende private?
Nell’atto del giudice che ho letto non viene menzionato che in caso di diniego opposto dall’altro ex coniuge si debba chiedere l’intervento delle FF.PP..-
Si sa che in questi casi alcuni ex coniugi si scornano per farsi male a vicenda e denunciandosi reciprocamente e che per fare ciò si servono di noi per fare poi da testimoni nei loro processi .
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Al riguardo, l’ art. 54 R.G.A. prevede quanto sotto:
L’intromissione negli affari privati dei cittadini, quando non sia richiesta dalla legge, è molestia biasimevole, e quindi i militari dell’Arma non devono intervenire senza necessità.
Quando tale intervento fosse necessario, devono agire con prontezza, senza mai perdere quella calma e prudenza che permette di giudicare sempre esattamente della situazione e di non varcare mai i limiti tracciati dalle leggi.
La loro azione dev’essere scevra da qualunque idea di risentimento od animosità
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Ma siamo tenuti ad intervenire in queste vicende?
Come vi comportate voi dalle vostre zone?
Aspetto commenti.
Premetto che i figli, rispettivamente di 5 e 11 anni, sono affidati alla madre e che entrambi i coniugi abitano in 2 città diverse.
Praticamente a giugno 2012 il Giudice ha disposto con proprio provvedimento che l’ ex padre può vedere in determinati periodi dell’anno i figli, anche a portarli altrove, logicamente dando regolare avviso all’ex moglie almeno 7 gg. prima.
E’ successo che molti giorni fa, l’ex marito, ha provato ha contattare l’ex moglie telefonicamente ma senza riuscirvi a comunicare, poiché era sua intenzione, così come da provvedimento del giudice, vedere e stare 3 gg. anche durante le festività pasquali, non solo, ma può anche portarseli altrove previa comunicazione all’ex moglie della località e dell’indirizzo ove trascorreranno eventualmente i citati giorni. L’ex marito visto che non è stato possibile mettersi in contatto in tempo utile con l’ex moglie cmq. visto e considerato che è nativo dello stesso paese della moglie ha deciso di mettersi in viaggio ugualmente anche per fare visita ai suoi genitori.
Giunto in paese si è portato sotto casa dell’ex moglie chiedendogli di poter stare 3 gg. unitamente ai figli ma l’ex gli ha risposto di no. Visto ciò contattava la C.O. e dopo aver spiegato il tutto chiedeva l’intervento di una pattuglia in modo da ottenere la possibilità così come concordato con il giudice.
Giunti sul posto, personalmente si aveva la possibilità di accedere in casa dell’ex moglie e chiedendo i motivi, la stessa esponeva diversi fattori di carattere privato tra coniugi anche se poi si attaccava – come scusante - al mancato avviso tempestivo dei 7 gg. previsti, praticamente poi ha tirato fuori anche il fatto che ormai aveva preso degli impegni per trascorrere fuori sede questi 3 gg. di Pasqua presso un proprio parente. Alla signora si faceva presente che non dando la possibilità al padre di vedere e stare 3 gg. con i figli, la stessa sarebbe andata incontro ad una denuncia in caso di presentazione di querela dell’ex marito.
La stessa cmq. ribadiva che ormai aveva preso impegno con i parenti per trascorrere questo breve periodo pasquale e che non poteva venire meno agli accordi già presi.
Mi chiedo, ma perché dobbiamo fare un domani da testimoni in queste faccende private?
Nell’atto del giudice che ho letto non viene menzionato che in caso di diniego opposto dall’altro ex coniuge si debba chiedere l’intervento delle FF.PP..-
Si sa che in questi casi alcuni ex coniugi si scornano per farsi male a vicenda e denunciandosi reciprocamente e che per fare ciò si servono di noi per fare poi da testimoni nei loro processi .
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Al riguardo, l’ art. 54 R.G.A. prevede quanto sotto:
L’intromissione negli affari privati dei cittadini, quando non sia richiesta dalla legge, è molestia biasimevole, e quindi i militari dell’Arma non devono intervenire senza necessità.
Quando tale intervento fosse necessario, devono agire con prontezza, senza mai perdere quella calma e prudenza che permette di giudicare sempre esattamente della situazione e di non varcare mai i limiti tracciati dalle leggi.
La loro azione dev’essere scevra da qualunque idea di risentimento od animosità
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Ma siamo tenuti ad intervenire in queste vicende?
Come vi comportate voi dalle vostre zone?
Aspetto commenti.