Eventuali rischi nel passaggio all'impiego civile

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ale_r75
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Eventuali rischi nel passaggio all'impiego civile

Messaggio da ale_r75 »

Salve a tutti,
sono un Maresciallo dell'EI, partito nel 95. Causa stress (dovuto ad una missione) sono a pochi giorni dalla scelta "congedo, rientro in servizio o impiego civile". Al 100% vorrei passare civile, ma ho delle domande a cui non so darmi risposta.
1. C'è il rischio che non mi accontentino con l'impiego civile e possano congedarmi anche se non voglio?
2. Possono congedarmi senza darmi alcuna pensione (anche se ho presentato la causa di servizio)?
3. Se mi danno l'impiego civile che possibilità ho di rimanere a Catania, città in cui risiedo e presto servizio?
4. Se mi trasferiscono chissà dove, posso subito presentare domanda di trasferimento (come ho letto in questo sito)?
5. Qualcuno mi ha parlato di pensione privilegiata, cosa vuol dire?

Grazie a chiunque voglia partecipare a chiarirmi qualche dubbio.


gino59
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Iscritto il: lun nov 22, 2010 10:26 pm

Re: Eventuali rischi nel passaggio all'impiego civile

Messaggio da gino59 »

ale_r75 ha scritto:Salve a tutti,
sono un Maresciallo dell'EI, partito nel 95. Causa stress (dovuto ad una missione) sono a pochi giorni dalla scelta "congedo, rientro in servizio o impiego civile". Al 100% vorrei passare civile, ma ho delle domande a cui non so darmi risposta.
1. C'è il rischio che non mi accontentino con l'impiego civile e possano congedarmi anche se non voglio?
2. Possono congedarmi senza darmi alcuna pensione (anche se ho presentato la causa di servizio)?
3. Se mi danno l'impiego civile che possibilità ho di rimanere a Catania, città in cui risiedo e presto servizio?
4. Se mi trasferiscono chissà dove, posso subito presentare domanda di trasferimento (come ho letto in questo sito)?
5. Qualcuno mi ha parlato di pensione privilegiata, cosa vuol dire?

Grazie a chiunque voglia partecipare a chiarirmi qualche dubbio.


ENSIONE PRIVILEGIATA

Natura e fonti normative
La pensione privilegiata spetta al dipendente pubblico se dalla infermità o dalla lesione
contratta per fatti di servizio deriva l'inabilità assoluta o permanente.
Tale pensione, pertanto, è assolutamente svincolata da ogni requisito minimo di durata del
servizio stesso: anche un solo giorno di servizio dà diritto alla pensione privilegiata se si
verifica la condizione richiesta.
La pensione privilegiata è disciplinata, per gli statali, dal DPR1092/73; per gli iscritti alle ex
Casse amministrate dagli II.PP.(Inpdap) dal R.D.L. n.680/38 e dalle successive
modificazioni (L.379/55; .1646/62).

Presupposti
Per aver diritto alla pensione privilegiata è necessario: è essere inabile assoluto o alla
mansione e cessare dall'impiego; - che tale inabilità si sia prodotta senza colpa
dell'interessato e sia dovuta a causa o =ancausa di servizio.
La pensione privilegiata viene erogata ai superstiti se il decesso avviene per le stesse
infermità o lesioni che hanno dato diritto a tale trattamento.

La domanda
L'art.167 del T.U.1092/73 per gli statali prevede che il trattamento privilegiato è liquidato
d'ufficio "nei confronti del dipendente cessato dal servizio per infermità o lesioni
riconosciute dipendenti da fatti di servizio". In altri termini, se l'infermità o la lesione
dipendente da causa di servizio ha prodotto l'inabilità al lavoro e comportato la dispensa
dal servizio o la morte) incombe sull'amministrazione l'obbligo di procedere d'ufficio alla
concessione della pensione privilegiata. In ogni altro caso la pensione va liquidata a
domanda.
Questa distinzione tra iniziativa d'ufficio e a domanda sostituisce uno dei principali
elementi differenziati tra dipendenti dello Stato e iscritti elle ex Casse amministrate dagli
II.PP. (Inpdap): per questi ultimi, infatti non esiste procedura d'ufficio e l'impulso al
procedimento di concessione della pensione privilegiata è sempre subordinato all'istanza
dell'interessato (o dei suoi eredi).
La domanda, in carta semplice, va presentata all'Inpdap; per i dipendenti dello Stato è
consigliabile, al momento, presentare la domanda anche al Ministero di appartenenza. La domanda deve contenere tutti i riferimenti relativi alle infermità o lesioni per i quali il
trattamento privilegiato è richiesto, ai fatti di servizio che le hanno determinate e la
documentazione sanitaria necessaria.
Particolare attenzione va posta sui termini, perentori, entro cui deve essere presentata la domanda:
- 5 anni (o 10 anni in caso di Parkinsonismo) dalla cessazione dal servizio.
Successivamente alla presentazione della domanda, la procedura prevista per l'accertamento alla
pensione privilegiata è la seguente:
Dipendenti enti locali e sanità
• rapporto informativo del capo-ufficio
• accertamenti sanitari (l'organo competente sono le Commissioni Medico
Ospedaliere istituite presso gli Ospedali Militari)
• parere del Comitato Tecnico per le pensioni privilegiate costituito presso l'Inpdap
• decreto di concessione o di rigetto.

Per i dipendenti statali
• rapporto informativo del capo-ufficio
• accertamenti sanitari (l'organo competente sono le Commissioni Medico
Ospedaliere istituite presso gli Ospedali Militari)
• C.P.P.O. (Comitato pensioni privilegiate ordinarie)
• decreto di accettazione o di rigetto.
LA MISURA DELLA PENSIONE PRIVILEGIATA
Dipendenti dello Stato
Quando l'infermità o lesione da cui deriva il trattamento privilegiato è classificabile nella
prima categoria della Tab.A della =.834/81, essa è pari ad una pensione ordinaria
calcolata sul massimo del servizio utile.
Qualora, invece, le infermità siano di minore entità e quindi ascritte a categorie diverse, la
pensione privilegiata è pari a 1/40 della base pensionabile per ogni anno di servizio utile,
ma non può essere inferiore a 1/3 nè superiore a 8/10 della base stessa (art.65 T.U.
1092/73)
Per gli operai la pensione privilegiata è pari a quella ordinaria computata in base al
servizio utile aumentato di 10 anni, e comunque non può essere inferiore al =4%, nè
superiore all'80% della base pensionabile.
In ogni caso la pensione privilegiata non è cumulabile con la rendita Inail.
Ai titolari di pensione privilegiata possono spettare inoltre i sottoindicati assegni accessori:
- assegno d'incollocabilità
- assegno di cura - assegno d'integrazione - assegno per cumulo d'infermità
- indennità speciale annua
- indennità di assistenza e di accompagnamento.
Dipendenti enti locali e sanità
Il calcolo della pensione privilegiata viene effettuato aggiorando l'aliquota di pensione
ordinaria di 1/10. Tale aliquota non può in ogni caso essere inferiore al 66.67% nè
superiore al coefficiente relativo alla maturazione del 40 anno di contribuzione. Ai titolari di
pensione di privilegio considerati "grandi invalidi per servizio", cioè affetti da lesioni o
infermità ascritte alla 1° categoria, possono spett are una serie di assegni accessori per 12
mensilità, non reversibili.
Essi sono:
- assegno di superinvalidità
- assegno di assistenza e accompagnamento
- assegno di cumulo
- assegno integrativo
- indennità speciale annua
- assegno integratore

Aggravamento
Il titolare di trattamento privilegiato può chiedere la revisione per aggravamento
dell'infermità.
La domanda può essere presentata in qualsiasi momento Se, seguiti gli opportuni
accertamenti sanitari, vengono respinte per la stessa infermità tre domande consecutive
per non riscontrato aggravamento, le ulteriori istanze non possono essere prodotte se non
dopo un decennio dall'anno di presentazione dell'ultima domanda respinta.
La riliquidazione della pensione decorre dal 1 giorno del mese successivo a quello della
presentazione della domanda di aggravamento.

Cumulo tra pensione privilegiata e rendita Inail
- pensione privilegiata + rendita Inail = no cumulo
- pensione normale + rendita Inail = si
- pensione privilegiata - rendita Inail = si (fino a concorrenza con la pensione normale).
Se il titolare di pensione privilegiata ha percepito per le stesse infermità la liquidazione
dell'equo indennizzo, sulla pensione verrà recuperato il 50% dell'equo indennizzo ( il
recupero non viene effettuato in caso di reversibilità).
ale_r75
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Re: Eventuali rischi nel passaggio all'impiego civile

Messaggio da ale_r75 »

Grazie tante gino,
per la spiegazione e per i riferimenti da andare a guardare.
L'argomento non lo conoscevo per niente.
Grazie ancora.
maresciallo69
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Iscritto il: mar gen 10, 2012 2:30 pm

Re: Eventuali rischi nel passaggio all'impiego civile

Messaggio da maresciallo69 »

Secondo esperienza vissuta ( sono un maresciallo EI arruolato nel 90):

1) solitamente ti transitano senza problemi;
2) se rifiuti il transito la pensione te la daranno cmq, ma da quel che ho capito se dovessi scegliere la pensione senza riconoscimento della CS, e con gli anni maturati, prenderesti meno della metà dello stipendio che stai percependo;
3) salvo miracoli, non hai nessuna possibilità di rimanere a Catania. il sottoscritto, presta servizio a Messina e vive a Catania provincia; è riformato parziale e prima di vincere il ricorso di riconoscimento della CS è stato trasferito a Palermo come civile (a loro dire non c'era altra sede possibile per il bene dell'Amm.ne).
4) se non ricordo male nel contratto civile è scritto che si rimane nella nuova sede per almeno 1 anno;
5) non ho ancora trovato qlcn che riesca a spiegarmi chiaramente la faccenda "privilegiata", ma entra in gioco solo in caso di CS riconosciuta da Comitato di verifica.

A suo tempo io non sono riuscito a rientrare idoneo e mio malgrado ho vissuto, fortunatamente solo in parte, l'esperienza del transito come civile, ma nn so se è vero, qlcn mi diceva che da civile la pensione si posticipava a 67 anni anche per gli ex militari.
Adesso che mi trovo con il "SI" riconoscimento delle CS, sono iniziate le pratiche di riammisione in servizio con le limitazioni dovute all'invalidità.
Potrei anche optare per la privilegiata, ma finora nessuno è riuscito a spiegarmi a quanto ammonterebbe. Sarei grato a chiunque potesse darmi una mano a riguardo.
Ti consiglio di riflettere bene.
In bocca al lupo e auguri.
gino59
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Iscritto il: lun nov 22, 2010 10:26 pm

Re: Eventuali rischi nel passaggio all'impiego civile

Messaggio da gino59 »

ale_r75 ha scritto:Salve a tutti,
sono un Maresciallo dell'EI, partito nel 95. Causa stress (dovuto ad una missione) sono a pochi giorni dalla scelta "congedo, rientro in servizio o impiego civile". Al 100% vorrei passare civile, ma ho delle domande a cui non so darmi risposta.
1. C'è il rischio che non mi accontentino con l'impiego civile e possano congedarmi anche se non voglio?
2. Possono congedarmi senza darmi alcuna pensione (anche se ho presentato la causa di servizio)?
3. Se mi danno l'impiego civile che possibilità ho di rimanere a Catania, città in cui risiedo e presto servizio?
4. Se mi trasferiscono chissà dove, posso subito presentare domanda di trasferimento (come ho letto in questo sito)?
5. Qualcuno mi ha parlato di pensione privilegiata, cosa vuol dire?

Grazie a chiunque voglia partecipare a chiarirmi qualche dubbio.
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Quale pensione privilegiata?
da maresciallo69 » lun mar 18, 2013 12:10 pm

Salve.

Sono un maresciallo EI che nel 2010 è stato riformato in forma parziale, in attesa di riconoscimento della CS. Sia in 1° che in 2° istanza (con l'art.10bis L 241/90) non mi è stata riconosciuta la dipendenza quindi stavo transitando nel ruolo civile.
Per mia convinzione e graze alle capacità dello studio legale, l'anno scorso feci ricorso al Tar Catania con RG 1010/2012 e non solo è stato sospeso il mo transito nei ruoli civili a Palermo (250km dalla mia residenza), ma mi sono state riconosciute le mie CS per abbandono/autotutela da parte del Min. Dif.
Ora si è attivato il procedimento di riammissione in servizio e attendo convocazione da parte della CMO.
Il problema è che verosimilmente mi dovrei trovare nella categoria A5 e non so se, adesso, la CMO abbia o meno intenzione di riformarmi totalmente olasciare le cose come stanno.

Vi chiedo: ma che pensione privilegiata dovrei percepire in caso di riforma totale?

Fra qlc gg maturerò 22 anni e 6mesi.
Visto che la mia amm.ne non riesce ad aiutarmi, sarei grato a chiuque possa illuminarmi a riguardo
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:arrow: Bisogna sapere moltissimi dati per sapere un orientamento pensionistico.-
:arrow: Arruolamento e durata del corso-data promozione-quanti anni nel grado e parametro
:arrow: servizi particolari-imponibile inpdap etc. etc..... :!: :!: :!:

:arrow: Ma se ai espletato un servizio nella norma ed il resto e' come penso io...... :!: :!: :!:
:arrow: Orientativamente avrai circa € 1.000 + il 10% di P.P. .- Saluti
Carlo F11

Re: Eventuali rischi nel passaggio all'impiego civile

Messaggio da Carlo F11 »

Se riformato per causa di servizio e non idoneo al transito percepirai il 100% della base pensionabile se di categoria 1 tabella A se invece come dici tu di 5^ sarebbe il 47%. Fermo restando che la CS all'atto della riforma sia già riconosciuta. Se non stai poi così male ti consigliere di transitare e poi chiedi la privilegiata che si cumulerà con lo stipendio ( ai sensi dell. art 139 del dpr 1092) i contro sono che percepirai una pensione per il versato da militare e lo stipendio però da civile partirai da zero ovvero dover arrivare a 67 anni per il pensionamento. Buona Fortuna
ugo1961

Re: Eventuali rischi nel passaggio all'impiego civile

Messaggio da ugo1961 »

Un saluto a tutti
Vorrei porvi dei quesiti.....il mio medico p.d.s, puo' costringermi al transito nei ruoli civili?....ho 32 anni effettivi + 5 riscattati+18 mesi esterni totale sui 40 anni di contributi, affetto dalla malattia PERMANENTE (Morbo di chron).
per sentito dire che superati i 25 anni effettivi di servizio, se non su domanda non puo' obbligarmi ai ruoli civili, vero?
ringrazio anticipatamente che mi da consigli in merito.
spazzanevepuntocom
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Re: Eventuali rischi nel passaggio all'impiego civile

Messaggio da spazzanevepuntocom »

ugo1961 ha scritto:Un saluto a tutti
Vorrei porvi dei quesiti.....il mio medico p.d.s, puo' costringermi al transito nei ruoli civili?....ho 32 anni effettivi + 5 riscattati+18 mesi esterni totale sui 40 anni di contributi, affetto dalla malattia PERMANENTE (Morbo di chron).
per sentito dire che superati i 25 anni effettivi di servizio, se non su domanda non puo' obbligarmi ai ruoli civili, vero?
ringrazio anticipatamente che mi da consigli in merito.


avrei già risposto, ma non resisto e devo ripetermi:

nessuno ti puo' costringere a transitare nei ruoli civili, è facoltativo per chiunque abbia i requisiti al transito sempre e comunque a domanda; ciao
Per me, una persona eccezionale è quella che si interroga sempre, laddove gli altri vanno avanti come pecore.
Fabrizio De Andrè
Franzu
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Iscritto il: ven set 09, 2016 1:10 pm

Re: Eventuali rischi nel passaggio all'impiego civile

Messaggio da Franzu »

Avrei anch'io un quesito: arruolato nel 1983 sov. Capo da luglio 2016 riscattati 5 anni. Ho la legge 104 art.3 comma3 fino a febb. 2018. A gennaio 2017 andrò alla cmo a seguito di trapianto renale effettuato a gennaio 2016.
C.di s. Insufficienza renale 6^ max già riconosciuta , quindi andrei in 5^ come minimo.
1) se vengo riformato per c.di.s con possibilità di transito, percepisco stipendio e ppo? Quanto all'incirca?
2) è la stessa cosa anche se vengo riformato in modo parziale?
3)se transito, posso andare in pensione quando voglio?
4) la pensione sarebbe quella maturata nella penitenziaria?
Grazie
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antoniomlg
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Iscritto il: ven set 03, 2010 10:18 am

Re: Eventuali rischi nel passaggio all'impiego civile

Messaggio da antoniomlg »

ale_r75 ha scritto:Grazie tante gino,
per la spiegazione e per i riferimenti da andare a guardare.
L'argomento non lo conoscevo per niente.
Grazie ancora.

ciao hai un messaggio privato
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