Il mio intervento non era inteso ad allarmare il collega.
La disamina di quello che stava per succedere (e ripeto stava) è tutta in questo link
http://forum.grnet.it/l-avvocato-rispon ... t9329.html,
fortunatamente poi è andato tutto in fumo.
Comunque in linea generale nel drug test fatto per esempio su input della stradale ad un posto di blocco oltre alle solite droghe vengono rilevate anche le benzodiazepine (loro le chiamano sostanze psicotrope), solo quelle, altre come antidepressivi, antipsicotici e quantaltro non sono rilevati. Nel caso si risulti positivi alle benzo, si è chiamati dal medico per eventuale revisione patente, il quale chiede, per non intrapendere le solite azioni del caso (alla stessa stregua di come esser beccati sotto l`uso di sostanze stupefacenti), un certificato del tuo medico curante che fai uso di benzodiazepine a fini terapeutici (per curare ad esempio sindrome ansiosa). E finisce tutto li.
Io sono 20 anni che soffro di distimia (che è una forma cronica di lieve depressione),
avrò fatto una 30 dim mesi di aspettativa nel totale, eppur sono ancora in servizio, senza neanche aver perso la categoria.
Naturalmente come ben dice lino dipende dalla commissione che ti ritrovi di fronte, dallo psichiatra con cui vai a parlare, ma soprattutto dalla tua "intelligenza" nell`affrontrare la visita di idoneità.
Dal basso della mia piccola esperienza posso dirti che non ho mai avuto problemi a rientrare in servizio quando lo decidevo io, o a rimanare in convalescenza quando lo decidevo io. Nella vita talvolta bisogna esser un pò più furbo di chi ti sta di fronte.
Per quanto riguarda il tuo disturbo, oggigiorno curare uno stato ansioso portando il livello di ansia da patologico (insopportabile e inabilitante per il lavoro), ad un livello perlomeno non patologico e non disabilitante è abbastanza facile e veloce.
Lasciando da parte la psicoterapia, che ancorchè nella sua forma pìu breve e che più si usa oggi, e cioè la cognitiva-comportamentale, richiede pur sempre un tempo di almeno sei-otto mesi a sedute almeno settimanali. E sono bei soldini ed anche molto tempo ed anche un notevole impegno psicologico (mi fermo qui perchè ci vorrebbero pagine per descrivere cosa fa tecnicamente una terapia cognitiva-comportamentale). Quindi io te la sconsiglio almeno in prima istanza.
Si passa quindi per primo dalla terapia farmacologica, si va dal psichiatra (e solo da lui, non dal neurologo o dal medico di famiglia, è lo psichiatra lo specialista che cura i disturbi ansiosi), e se lo psichiatra che sceglierai sarà buono in nemmeno due mesi ti rimetterà in sesto. Non aver paura di prendere quei farmaci, non rovinano il cervello, ma soprattutto non fare l'errore di non curarti e di tenerti questa ansia patologica in corpo per tanto tempo, più tempo starai in condizioni pessime e più tempo ci vorrà a venirne fuori, tralasciando l`eventualità di farla divenire ansia cronica, di sviluppare quei fastidiosi disturbi neuro-vegetativi (vedi google distonie neurovegetative), ecc.
In conclusione, valuta le tue condizioni, curati come si deve se è il caso, mettiti in malattia se è il caso, ma soprattutto 'Futti e futtitinni' di tutti.
Bye, Cosimo.