Sistema di Adeguamento Automatico delle Pensioni
Inviato: sab lug 14, 2012 4:03 pm
DA LEGGERE SOLO IN CASO DI DUBBI SULLA GENUINITA' DEL SISTEMA DI ADEGUAMENTO DELLE NOSTRE PENSIONI X CHI NON HA TEMPO PASSI AL POST SUCCESSIVO
Sarà il caldo sarà l'età che incombe, ho un dubbio che mi ronza in testa da qualche tempo.
Il sistema di adeguamento automatico delle pensioni è basato sull'indicatore statistico "speranza di vita"
elaborato periodicamente dall'Istat. Ed è proprio l’adeguamento alla speranza di vita che allontana l’accesso alla pensione. Il decreto del 19/12/2011 ha stabilito che la speranza di vita a partire dal 2013 sarà pari a tre mesi. Quindi si andrà in pensione tre mesi più tardi. Questo è dato per certo ed è sulla base di questa certezza, che si stravolge tutto il sistema pensionistico.
Argomento: la vita media si è allungata talmente che non ha più senso andare in pensione a 60-62 anni.
I tedeschi (solo nel 2029), andranno in pensione a 67 anni, purtroppo i francesi che ci vanno a 60 si rifiutano di andarci a 62. Sono proprio un ciuccio mi sono detto, le mie osservazioni dirette sul campo contrastano con le conclusioni degli scienziati che sostengono che la vita media si è allungata di ben 5 anni negli ultimi 20!
Ho docuto leggere le previsioni dell'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) (a proposito complimenti per le slide ed i grafici)
Riassumendo: la vita media degli italiani è oggi tra le più alte de'Europa...cresce ulteriormente la speranza di vita alla nascita, che sale a 79,4 anni per gli uomini (+0,3 rispetto al 2010)
e a 84,5 anni (+0,2) per le donne... Il tasso di natalità scende così dal 9,3 per mille nel 2010 al 9,1 per mille nel 2011, mentre il tasso di mortalità rimane stabile al 9,7 per mille. Decisivo l’apporto delle donne straniere nei dati demografici del Paese...
NASCE UN ATROCE SOSPETTO!! MI STANNO FREGANDO!!
La cosidetta Vita media è la semplice conseguenza della riduzione dei tassi delle nascite e della mortalità infantile?? Senza che questo comporti l'effettivo allungamento nella soglia di vita complessiva delle persone nemmeno di un solo giorno? Il valore dell'aspettativa di vita non rappresenta l'età massima che una persona può vivere, bensì una media matematica.
Si considerano cioè le persone nate, si vede quanti anni vivranno tutti complessivamente, si sommano questi anni e si divide il tutto per il numero delle persone. Il risultato finale sarebbe quello che loro chiamano l'aspettativa di vita? Mi vado a leggere altri rapporti e studi condotti da università ed enti (soprattutto le regioni) E' vero!! Effettivamente, in realtà si tratta di studi che parlano dell'invecchiamento della popolazione a causa della riduzione delle nascite!! Ma questo non è un aumento della vita Media!!
Cerco la definizione del termine "Speranza di vita" in Wikipedia e scopro che può essere la semplice conseguenza della riduzione dei tassi di mortalità infantile.. ecc... senza che vi sia effettivo allungamento nella soglia di vita complessiva delle persone.
DEVO CONFRONTARE I DATI PER SAPERE DI QUANTO SI E' ALLUNGATA LA VITA MEDIA
l’Istat ci dice che la speranza di vita in Italia è passata dai 77 anni del 2001 ai 79,4 del 2010, per i maschi.
Attenzione alla prima fregatura: la statistica si riferisce alla “speranza di vita alla nascita”. Per cui, chi è nato nel 2009 vivrà di più e chi è nato intorno agli anni 1960, che avrà una speranza di vita più bassa
Ma questo è proprio il periodo toccato dalla riforma??!!.
L’Istat ci informa che la speranza di vita residua di un 65enne, nel 2010, era di 18,3 anni e di 21,9 per una donna. Non mi trovo con i calcoli aritmetici 65+18 fa 83. Mi Scusino, ma per i nati nel 2011 non erano stabiliti 79 anni di vita?
Più Leggo i dati e meno mi convinco!! Il calcolo della media è troppo ostico per chi è abituato ad analizzare le cose concrete e reali già nel 2006 mi venne una crisi di nervi, perchè i professori stabilirono che il consumo medio annuo di vino per abitante in Italia era di 59 litri a testa. Non avendo mai bevuto vino in vita mia mi chiedevo chi si fosse fregato le mie 6 casse di vino.
Adesso fortunato come sono accadrà anche per la mia speranza di vita se muoio a 63 anni regalo allo stato mezzo secolo di contributi (metteteci i 5 di riscatto).
CERCO LA RISPOSTA ALTROVE
Vediamo cosa dicono le altre categorie di scienziati: medici e biologi,
Cinque secoli prima di Cristo, l'aspettativa di vita media si aggirava intorno ai 22-25 anni. Il tasso di mortalità infantile era del 75% circa, quindi per ogni 4 persone nate, 3 morivano subito.
Seguendo il calcolo matematico, abbiamo 3 persone che portano 0 anni al conteggio, ed una che inevitabilmente dovrà vivere fino a quasi 100 anni. (100 : 4 25).
Nel 1900 il tasso di mortalità infantile era circa al 50%, che significa che per ogni 4 nati, 2 morivano subito. L'aspettativa di vita era leggermente inferiore ai 50 anni. Quindi, se due persone morivano appena nate, le altre due sarebbero vissute fino a 100 anni. Oggi si può dire che il traguardo di vita è ancora intorno ai 100 anni, il che significa che stando alla media non è cambiato nulla. Benchè non sia convinto vado avanti.
IL DATO E' SCONFORTANTE NIENTE ALLUNGAMENTO:
Dalla preistoria ad oggi, la vita massima è sempre stata intorno ai 100 anni. L'unica differenza è il tasso di mortalità infantile, che dimostra come in passato era più difficile sopravvivere, ma chi ci si riusciva,
poteva raggiungere i cento anni, proprio come ai nostri giorni.
Anche questi ricercatori, confutano l'idea generale che oggi si viva più a lungo che in passato. Sarebbe più corretto dire che oggi vivono a lungo più persone che in passato.
CHIEDO AL MIO MEDICO - MI FIDO DI LUI NON SBAGLIA MAI UNA DIAGNOSI
in che modo incidono sull'allungamento della vita, la scoperta degli antibiotici, il progresso medico, le super strutture ospedaliere moderne?
Risposta: nell'antichità gli individui erano più sani e robusti con un sistema immunitario adeguato a quei tempi!! Senza medici, terapie, cure, medicinali e tecnologie, chi arrivava alla soglia dei 100 anni lo faceva
unicamente con le proprie forze.
Oggi senza medicine ed ospedali pochi di noi riuscirebbero a superare i 60 anni. Forse il mio medico non legge i dati Istat e quindi ANCORA NIENTE ALLUNGAMENTO!!
Vi risparmio cosa dicono gli antropologi con alcune conclusioni di studi protratti per oltre trent'anni, da parte di ricercatori di fama mondiale, c'è tra di loro addirittura chi sta pubblicando ricerche che negano che oggi si vive meglio del passato, sono addirittura convinti che in passato la vita era qualitativamente superiore alla nostra.
E' MEGLIO LASCIAR PERDERE E FAR FARE AD OGNUNO IL PROPRIO MESTIERE
E' evidente, però, che i politici ed i mass-media giocano sull'equivoco tra il termine allungamento della vita media che va invece inteso come Invecchiamento della popolazione dovuto alla diminuzione delle nascite (tale differenza determina il Gap con l'età media delle popolazioni del terzo mondo).
CONCLUSIONE
Lungi da me la presunzione di entrare nel merito del lavoro di chicchessia, e lungi da me, la pretesa di entrare nel merito del metodo con il quale l'ISTAT legge i dati raccolti e di come poi li traduce in informazione, che poi offre come servizio ai cittadini. Mi preme solo segnalare le stranezze e chiedere lumi a chi è più colto, su eventuali incongruenze, insite nella stima dei dati, incongruenze che sembra vadano ben oltre il mero errore della definizione usata dal Governo innanzi illustrata.
Chiedo soccorso a tutti quei matematici di buona volontà che fino ad ieri hanno affollato le sale conferenze affliggendoci l'anima con le loro interminabili disquisizioni tese a confutare la validità di questa o quella religione. E che oggi ci stanno assordando con il loro silenzio accondiscendente, che fa passare per buono l'adozione di una media statistica stabilita per decreto. Una Media, basata su campioni d'indagine rilevati in un'arco temporale striminzito, e su un campione della popolazione univoco, che tratta indistintamente (mettendo nello stesso computo) sia chi aveva lavorato 40 anni in miniera, sia chi, nello stesso arco temporale era comodamente seduto al bar. Mi chiedo se l'Istat non ha per caso violato il classico metodo scientifico escludendo aprioristicamente la verificabilità della tesi. Essendo allo stato, impossibile applicare il criterio di falsificabilità della stessa. Mi spiego meglio: "quanto sarebbero vissuti gli individui dello stesso campione di popolazione studiato dall'Istat, se, e dico se, non fossero state rispettate le leggi pensionistiche dell'epoca?"
Ovvero: Sarebbe cambiato il risultato della ricerca Istat se il decreto della fornero fosse stato adottato già nel 1970?
Traduco: la percentuale delle persone che, stando alla media, oggi si ritiene siano vissute di più, e che hanno goduto della pensione di anzianità (non quella di vecchiaia) Oggi, sarebbero ancora vive, se avessero protratto la loro attività lavorativa, secondo i dettami della legge attuale?
Propongo un paradosso: Essendo, allo stato, disponibile solo il dato collaudato dall'istat, che afferisce ad un sistema pensionistico anticipato, ed essendo impossibile tornare indietro nel tempo, per collaudare un sistema diverso e verificarne l'effetto sulla popolazione. Dobbiamo dedurne che avendo già un risultato statistico con un dato positivo sulla vita della popolazione, a rigor di logica, il sistema andrebbe preservato, perchè posticipando l'età della pensione, rischieremmo di accorciare la vita media dei cittadini.
CHIEDO AIUTO AGLI ESPERTI
Mi rivolgo ai matematici in primis al prof. Piergiorgio Odifreddi: Professore era questo che ci insegnava parlando del Principio di identità, di non contraddizione e del terzo escluso?
E' così che va condotta una ricerca da parte del più grande istituto Nazionale?
E' questo che intendeva Kelley con l'equazione secondo la quale la verità è oggetto di una migliore valutazione quando il suo valore osservato è regredito verso la media del gruppo da cui è stato derivato?
Era a questo scopo che Abraham de Moivre nel 1730 descrisse la propria teoria nel Miscellanea Analytica?
Se ho torto Vi chiedo scusa. Mi sono sbagliato, (accade di frequente) e se è vero che la matematica è la regina di tutte le scienze è anche vero che adesso vige la Repubblica.
Se fra i colleghi vi è qualcuno che nutre i miei stessi dubbi, o meglio ancora, vi è qualcuno in grado di fornire chiarimenti in merito, è il benvenuto. Ringrazio in anticipo
Semplicissimo
Sarà il caldo sarà l'età che incombe, ho un dubbio che mi ronza in testa da qualche tempo.
Il sistema di adeguamento automatico delle pensioni è basato sull'indicatore statistico "speranza di vita"
elaborato periodicamente dall'Istat. Ed è proprio l’adeguamento alla speranza di vita che allontana l’accesso alla pensione. Il decreto del 19/12/2011 ha stabilito che la speranza di vita a partire dal 2013 sarà pari a tre mesi. Quindi si andrà in pensione tre mesi più tardi. Questo è dato per certo ed è sulla base di questa certezza, che si stravolge tutto il sistema pensionistico.
Argomento: la vita media si è allungata talmente che non ha più senso andare in pensione a 60-62 anni.
I tedeschi (solo nel 2029), andranno in pensione a 67 anni, purtroppo i francesi che ci vanno a 60 si rifiutano di andarci a 62. Sono proprio un ciuccio mi sono detto, le mie osservazioni dirette sul campo contrastano con le conclusioni degli scienziati che sostengono che la vita media si è allungata di ben 5 anni negli ultimi 20!
Ho docuto leggere le previsioni dell'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) (a proposito complimenti per le slide ed i grafici)
Riassumendo: la vita media degli italiani è oggi tra le più alte de'Europa...cresce ulteriormente la speranza di vita alla nascita, che sale a 79,4 anni per gli uomini (+0,3 rispetto al 2010)
e a 84,5 anni (+0,2) per le donne... Il tasso di natalità scende così dal 9,3 per mille nel 2010 al 9,1 per mille nel 2011, mentre il tasso di mortalità rimane stabile al 9,7 per mille. Decisivo l’apporto delle donne straniere nei dati demografici del Paese...
NASCE UN ATROCE SOSPETTO!! MI STANNO FREGANDO!!
La cosidetta Vita media è la semplice conseguenza della riduzione dei tassi delle nascite e della mortalità infantile?? Senza che questo comporti l'effettivo allungamento nella soglia di vita complessiva delle persone nemmeno di un solo giorno? Il valore dell'aspettativa di vita non rappresenta l'età massima che una persona può vivere, bensì una media matematica.
Si considerano cioè le persone nate, si vede quanti anni vivranno tutti complessivamente, si sommano questi anni e si divide il tutto per il numero delle persone. Il risultato finale sarebbe quello che loro chiamano l'aspettativa di vita? Mi vado a leggere altri rapporti e studi condotti da università ed enti (soprattutto le regioni) E' vero!! Effettivamente, in realtà si tratta di studi che parlano dell'invecchiamento della popolazione a causa della riduzione delle nascite!! Ma questo non è un aumento della vita Media!!
Cerco la definizione del termine "Speranza di vita" in Wikipedia e scopro che può essere la semplice conseguenza della riduzione dei tassi di mortalità infantile.. ecc... senza che vi sia effettivo allungamento nella soglia di vita complessiva delle persone.
DEVO CONFRONTARE I DATI PER SAPERE DI QUANTO SI E' ALLUNGATA LA VITA MEDIA
l’Istat ci dice che la speranza di vita in Italia è passata dai 77 anni del 2001 ai 79,4 del 2010, per i maschi.
Attenzione alla prima fregatura: la statistica si riferisce alla “speranza di vita alla nascita”. Per cui, chi è nato nel 2009 vivrà di più e chi è nato intorno agli anni 1960, che avrà una speranza di vita più bassa
Ma questo è proprio il periodo toccato dalla riforma??!!.
L’Istat ci informa che la speranza di vita residua di un 65enne, nel 2010, era di 18,3 anni e di 21,9 per una donna. Non mi trovo con i calcoli aritmetici 65+18 fa 83. Mi Scusino, ma per i nati nel 2011 non erano stabiliti 79 anni di vita?
Più Leggo i dati e meno mi convinco!! Il calcolo della media è troppo ostico per chi è abituato ad analizzare le cose concrete e reali già nel 2006 mi venne una crisi di nervi, perchè i professori stabilirono che il consumo medio annuo di vino per abitante in Italia era di 59 litri a testa. Non avendo mai bevuto vino in vita mia mi chiedevo chi si fosse fregato le mie 6 casse di vino.
Adesso fortunato come sono accadrà anche per la mia speranza di vita se muoio a 63 anni regalo allo stato mezzo secolo di contributi (metteteci i 5 di riscatto).
CERCO LA RISPOSTA ALTROVE
Vediamo cosa dicono le altre categorie di scienziati: medici e biologi,
Cinque secoli prima di Cristo, l'aspettativa di vita media si aggirava intorno ai 22-25 anni. Il tasso di mortalità infantile era del 75% circa, quindi per ogni 4 persone nate, 3 morivano subito.
Seguendo il calcolo matematico, abbiamo 3 persone che portano 0 anni al conteggio, ed una che inevitabilmente dovrà vivere fino a quasi 100 anni. (100 : 4 25).
Nel 1900 il tasso di mortalità infantile era circa al 50%, che significa che per ogni 4 nati, 2 morivano subito. L'aspettativa di vita era leggermente inferiore ai 50 anni. Quindi, se due persone morivano appena nate, le altre due sarebbero vissute fino a 100 anni. Oggi si può dire che il traguardo di vita è ancora intorno ai 100 anni, il che significa che stando alla media non è cambiato nulla. Benchè non sia convinto vado avanti.
IL DATO E' SCONFORTANTE NIENTE ALLUNGAMENTO:
Dalla preistoria ad oggi, la vita massima è sempre stata intorno ai 100 anni. L'unica differenza è il tasso di mortalità infantile, che dimostra come in passato era più difficile sopravvivere, ma chi ci si riusciva,
poteva raggiungere i cento anni, proprio come ai nostri giorni.
Anche questi ricercatori, confutano l'idea generale che oggi si viva più a lungo che in passato. Sarebbe più corretto dire che oggi vivono a lungo più persone che in passato.
CHIEDO AL MIO MEDICO - MI FIDO DI LUI NON SBAGLIA MAI UNA DIAGNOSI
in che modo incidono sull'allungamento della vita, la scoperta degli antibiotici, il progresso medico, le super strutture ospedaliere moderne?
Risposta: nell'antichità gli individui erano più sani e robusti con un sistema immunitario adeguato a quei tempi!! Senza medici, terapie, cure, medicinali e tecnologie, chi arrivava alla soglia dei 100 anni lo faceva
unicamente con le proprie forze.
Oggi senza medicine ed ospedali pochi di noi riuscirebbero a superare i 60 anni. Forse il mio medico non legge i dati Istat e quindi ANCORA NIENTE ALLUNGAMENTO!!
Vi risparmio cosa dicono gli antropologi con alcune conclusioni di studi protratti per oltre trent'anni, da parte di ricercatori di fama mondiale, c'è tra di loro addirittura chi sta pubblicando ricerche che negano che oggi si vive meglio del passato, sono addirittura convinti che in passato la vita era qualitativamente superiore alla nostra.
E' MEGLIO LASCIAR PERDERE E FAR FARE AD OGNUNO IL PROPRIO MESTIERE
E' evidente, però, che i politici ed i mass-media giocano sull'equivoco tra il termine allungamento della vita media che va invece inteso come Invecchiamento della popolazione dovuto alla diminuzione delle nascite (tale differenza determina il Gap con l'età media delle popolazioni del terzo mondo).
CONCLUSIONE
Lungi da me la presunzione di entrare nel merito del lavoro di chicchessia, e lungi da me, la pretesa di entrare nel merito del metodo con il quale l'ISTAT legge i dati raccolti e di come poi li traduce in informazione, che poi offre come servizio ai cittadini. Mi preme solo segnalare le stranezze e chiedere lumi a chi è più colto, su eventuali incongruenze, insite nella stima dei dati, incongruenze che sembra vadano ben oltre il mero errore della definizione usata dal Governo innanzi illustrata.
Chiedo soccorso a tutti quei matematici di buona volontà che fino ad ieri hanno affollato le sale conferenze affliggendoci l'anima con le loro interminabili disquisizioni tese a confutare la validità di questa o quella religione. E che oggi ci stanno assordando con il loro silenzio accondiscendente, che fa passare per buono l'adozione di una media statistica stabilita per decreto. Una Media, basata su campioni d'indagine rilevati in un'arco temporale striminzito, e su un campione della popolazione univoco, che tratta indistintamente (mettendo nello stesso computo) sia chi aveva lavorato 40 anni in miniera, sia chi, nello stesso arco temporale era comodamente seduto al bar. Mi chiedo se l'Istat non ha per caso violato il classico metodo scientifico escludendo aprioristicamente la verificabilità della tesi. Essendo allo stato, impossibile applicare il criterio di falsificabilità della stessa. Mi spiego meglio: "quanto sarebbero vissuti gli individui dello stesso campione di popolazione studiato dall'Istat, se, e dico se, non fossero state rispettate le leggi pensionistiche dell'epoca?"
Ovvero: Sarebbe cambiato il risultato della ricerca Istat se il decreto della fornero fosse stato adottato già nel 1970?
Traduco: la percentuale delle persone che, stando alla media, oggi si ritiene siano vissute di più, e che hanno goduto della pensione di anzianità (non quella di vecchiaia) Oggi, sarebbero ancora vive, se avessero protratto la loro attività lavorativa, secondo i dettami della legge attuale?
Propongo un paradosso: Essendo, allo stato, disponibile solo il dato collaudato dall'istat, che afferisce ad un sistema pensionistico anticipato, ed essendo impossibile tornare indietro nel tempo, per collaudare un sistema diverso e verificarne l'effetto sulla popolazione. Dobbiamo dedurne che avendo già un risultato statistico con un dato positivo sulla vita della popolazione, a rigor di logica, il sistema andrebbe preservato, perchè posticipando l'età della pensione, rischieremmo di accorciare la vita media dei cittadini.
CHIEDO AIUTO AGLI ESPERTI
Mi rivolgo ai matematici in primis al prof. Piergiorgio Odifreddi: Professore era questo che ci insegnava parlando del Principio di identità, di non contraddizione e del terzo escluso?
E' così che va condotta una ricerca da parte del più grande istituto Nazionale?
E' questo che intendeva Kelley con l'equazione secondo la quale la verità è oggetto di una migliore valutazione quando il suo valore osservato è regredito verso la media del gruppo da cui è stato derivato?
Era a questo scopo che Abraham de Moivre nel 1730 descrisse la propria teoria nel Miscellanea Analytica?
Se ho torto Vi chiedo scusa. Mi sono sbagliato, (accade di frequente) e se è vero che la matematica è la regina di tutte le scienze è anche vero che adesso vige la Repubblica.
Se fra i colleghi vi è qualcuno che nutre i miei stessi dubbi, o meglio ancora, vi è qualcuno in grado di fornire chiarimenti in merito, è il benvenuto. Ringrazio in anticipo
Semplicissimo