transito ruolo civile
Moderatore: Avv. Giorgio Carta
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Questo servizio è gratuito ed i quesiti rivolti all'avvocato Giorgio Carta saranno evasi compatibilmente con i suoi impegni professionali. Riceveranno risposta solo i quesiti pubblicati nell’area pubblica, a beneficio di tutti i frequentatori del forum. Nel caso si intenda ricevere una consulenza riservata e personalizzata , l’avvocato Carta è reperibile ai recapiti indicati sul sito www.studiolegalecarta.com, ma la prestazione professionale è soggetta alle vigenti tariffe professionali.
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transito ruolo civile
Salve mi chiamo Giuseppe e sono transitato nel ruolo civile dopo 25 anni da Carabiniere a causa di un incidente stradale in moto(no causa di servizio) mi hanno dovuto amputare una gamba e sono in possesso della legge 104 ovviamente. Il mio problema? abito a Ravenna, con moglie casalinga una figlia all'università e uno alle scuole medie. Sapete dove sono stato assunto? a Vercelli, a Lenta di Vercelli......adesso il 2 maggio mi devo presentare in caserma altrimenti perdo tutti i diritti lavorativi.....ho telefonato a tutto il mondo e riconoscendo il loro errore sono arrivati alla conclusione che mi devo presentare per firmare il contratto visti i tempi ristretti.....ma è possibile una cosa del genere? un disabile mandato a lavorare a 800 km (a/r) io non capisco.....
Re: transito ruolo civile
Messaggio da foxtrot »
NON CI CREDO ...... NON CI POSSO CREDERE!!!
Se tutto questo è vero ..... siamo arrivati al COLMO!!!
INCREDIBILE..... inanzitutto la CMO gli ha dato parere favorevole al transito....... CON UNA GAMBA AMPUTATA ..... ovvio la legge 104, ma è anche ovvio che dovrebbe rientrare tra quel personale per cui, date le condizioni fisiche, dovrebbe far parte della categoria protetta.
Detto questo, non ci posso credere che non hanno tenuto conto della residenza e hanno assegnato da RAVENNA a VERCELLI stò cristiano!!!!
AIUTO: un'avvocato ...... anche un praticante, dopo di che MEDIA, PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA senza ricorsi ma tramite qualche sindacato o chi si prende a cuore questa faccenda assurda ed incomprensibile.
p.s.: x lino ....... qui vedi non si tratta di fregarsene...... qui si tratta (se non ci sono altri risvolti) di fare la RIVOLUZIONE, a costo di prendere il collega e portarlo sotto il quirinale voglio vedere se a sta botta non viene fuori qualche casino .......
VIVA L'ITALIA
..... avendo postato nella sezione IMPIEGO CIVILE, leggo un ulteriore informazione a riguardo ...... che hanno riconosciuto di aver fatto una cavolata!!!!!!!
e ripiegano in maniera ancor più disastrosa, cioè per il momento si faccia 800 km a firmare il contratto ..... poi si vedrà!!!
ALLA FACCIA DELLA COERENZA ..... ma stiamo in un paese civile oppure no????
Insomma visto i tempi ristretti, il collega DISABILE si deve fare 800 km, credo che visto il suo handicap ..... si dovrebbe far accompagnare ...... firma il contratto e poi????? gli dicono di ritornare a casa in attesa di nuove comunicazioni?????
Caro collega inanzitutto gli invii un bel certificato medico di 30 gg, fino a novanta sei coperto ... lo dice la direttiva di chi gestisce il CARRO BESTIAME .....e nel frattempo veda il da farsi, non si preoccpi che non perde niente, si legga l'ultima direttiva fatta da PERSOCIV nel giugno/luglio del 2011.
SONO CURIOSO DEI RISVOLTI
ARIVIVA L'ITALIA
Se tutto questo è vero ..... siamo arrivati al COLMO!!!
INCREDIBILE..... inanzitutto la CMO gli ha dato parere favorevole al transito....... CON UNA GAMBA AMPUTATA ..... ovvio la legge 104, ma è anche ovvio che dovrebbe rientrare tra quel personale per cui, date le condizioni fisiche, dovrebbe far parte della categoria protetta.
Detto questo, non ci posso credere che non hanno tenuto conto della residenza e hanno assegnato da RAVENNA a VERCELLI stò cristiano!!!!
AIUTO: un'avvocato ...... anche un praticante, dopo di che MEDIA, PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA senza ricorsi ma tramite qualche sindacato o chi si prende a cuore questa faccenda assurda ed incomprensibile.
p.s.: x lino ....... qui vedi non si tratta di fregarsene...... qui si tratta (se non ci sono altri risvolti) di fare la RIVOLUZIONE, a costo di prendere il collega e portarlo sotto il quirinale voglio vedere se a sta botta non viene fuori qualche casino .......
VIVA L'ITALIA
..... avendo postato nella sezione IMPIEGO CIVILE, leggo un ulteriore informazione a riguardo ...... che hanno riconosciuto di aver fatto una cavolata!!!!!!!
e ripiegano in maniera ancor più disastrosa, cioè per il momento si faccia 800 km a firmare il contratto ..... poi si vedrà!!!
ALLA FACCIA DELLA COERENZA ..... ma stiamo in un paese civile oppure no????
Insomma visto i tempi ristretti, il collega DISABILE si deve fare 800 km, credo che visto il suo handicap ..... si dovrebbe far accompagnare ...... firma il contratto e poi????? gli dicono di ritornare a casa in attesa di nuove comunicazioni?????
Caro collega inanzitutto gli invii un bel certificato medico di 30 gg, fino a novanta sei coperto ... lo dice la direttiva di chi gestisce il CARRO BESTIAME .....e nel frattempo veda il da farsi, non si preoccpi che non perde niente, si legga l'ultima direttiva fatta da PERSOCIV nel giugno/luglio del 2011.
SONO CURIOSO DEI RISVOLTI
ARIVIVA L'ITALIA
Re: transito ruolo civile
x adesso mi sto muovendo mediaticamente e domani esce un bell' articolo su un giornale locale, poi siamo in contatto con la redazione di Striscia, con un quotidiano a tiratura Nazionale (La Stampa) ovviamente Piemontese e nei prossimi gg con l'ANSA, visto che l'agenzia di stampa viene ricevuta da tutti i Ministeri e uffici pubblici. Non so se riesco a risolvere il mio problema e quanto tempo ci vorrà, sicuramente non aspetterò sulla sedia a rotella nella speranza che qualche burocrate si accorga dell'errore.
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Re: transito ruolo civile
Messaggio da luigino2010 »
ottimo articolo Topino65 bravo hai fatto bene, speriamo che la tua storia sia di interesse anche ai media nazionali:topino65 ha scritto:x adesso mi sto muovendo mediaticamente e domani esce un bell' articolo su un giornale locale, poi siamo in contatto con la redazione di Striscia, con un quotidiano a tiratura Nazionale (La Stampa) ovviamente Piemontese e nei prossimi gg con l'ANSA, visto che l'agenzia di stampa viene ricevuta da tutti i Ministeri e uffici pubblici. Non so se riesco a risolvere il mio problema e quanto tempo ci vorrà, sicuramente non aspetterò sulla sedia a rotella nella speranza che qualche burocrate si accorga dell'errore.
http://www.romagnanoi.it/news/Prima-Pag ... etri-.html" onclick="window.open(this.href);return false;
Però c'è un errore nell'articolo, hanno scritto : “Per questo ho fatto l’apposita domanda, altrimenti mi avrebbero congedato”. E nel caso, tanti saluti alla pensione.
Ma come tu sai se non avessi accettato il transito nei ruoli civili avresti preso la pensione d'invalidità e forse sarebbe stato molto meglio per te.
Cari saluti Topino.
Re: transito ruolo civile
caro luigino, io e tanti altri disabili con 320 € al mese di invalidità si fa ben poco, e forse non sai che per avere diritto alla pensione di invalidità non devi superare 10 mila € lordi annui, per noi impiegati pubblici è difficile non superarli
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Re: transito ruolo civile
Messaggio da luigino2010 »
Ciao Topino65, forse mi sono spiegato male, io intendevo la pensione di invalidità/inidoneità che avresti percepito nel caso non avessi accettato il transito nel ruolo civile, che con i tuoi 25 anni effettivi avresti percepito una pensione di circa 1.200,00 . Cari salutitopino65 ha scritto:caro luigino, io e tanti altri disabili con 320 € al mese di invalidità si fa ben poco, e forse non sai che per avere diritto alla pensione di invalidità non devi superare 10 mila € lordi annui, per noi impiegati pubblici è difficile non superarli
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Re: transito ruolo civile
Messaggio da Avv. Giorgio Carta »
La sua vicenda lascia davvero perplessi, ma devo dire che, dal punto di vista strettamente giuridico, la sua destinazione a Vercelli è legittima e, di per sè, non impugnabile.
Concordo nel ritenere che solo un'azione mediatica o politica potrebbe avere una qualche possibilità di successo.
I miei più sinceri auguri,
Avv. Giorgio Carta
Concordo nel ritenere che solo un'azione mediatica o politica potrebbe avere una qualche possibilità di successo.
I miei più sinceri auguri,
Avv. Giorgio Carta
Re: transito ruolo civile
Ciao Topino65, forse mi sono spiegato male, io intendevo la pensione di invalidità/inidoneità che avresti percepito nel caso non avessi accettato il transito nel ruolo civile, che con i tuoi 25 anni effettivi avresti percepito una pensione di circa 1.200,00 . Cari saluti[/quote]
...eh si è proprio così Luigino..adddirittura il caro collega farebbe in tempo a ripensarci e poter rinunciare al transito entro il 2 maggio...ma vista la delicatezza della situazione correggetemi se sbaglio....ciao
...eh si è proprio così Luigino..adddirittura il caro collega farebbe in tempo a ripensarci e poter rinunciare al transito entro il 2 maggio...ma vista la delicatezza della situazione correggetemi se sbaglio....ciao
Re: transito ruolo civile
Messaggio da yerri63 »
per topino65,puoi farti riformanre del ruolo civile se ci sono i presupposti e godere della pensione accumulata per gli anni di servizio prestati nell'Arma,questo e il trattamento che ti anno riservato i sig. dello Stato dopo che hai rischiato lavita,io stavo facendo il tuo stessi errore di accettatre ilpassaggioo al ruolo civile,ma non o accettato in quanto avemdo già maturato oltre 29 anni di servizio effettivo mi sono fatto conteggiare dal C.N.A. e dopo di che mi sono fatto congedare,adesso mi sto godendo la pensione alla faccia di qualcuno,a dimenticavo mi anno congedato senza causa di servizio per aver avuto un Infarto al miocardio acuto in sevizio ,mi anno risposto che la malattia non può ritenersi causa di servizio in quanto la mia alimentazione e scorretta,con questo ti o detto tutto caro topino.ci siamo arruolati con un criterio e veniamo congedati per un'altro,questo e uno stato che non tutela neanche il suo personale figurati se deve afrontare questi problemi.
Re: transito ruolo civile
Caro Armando sono in malattia, e come dice la circolare del 21 giugno 2011, "La mancata presentazione in servizio per malattia debitamente certificata non è da considerarsi rinuncia al transito per il periodo debitamente certificato, al termine del quale l'interessato è tenuto a presentarsi in servizio. La mancata presentazione in servizio al termine del suddetto periodo equivale a rinuncia e il rapporto di lavoro si intenderà non costituito.armando ha scritto:e come è andata a finire la vicenda di topino 65? ha rinunciato al transito?
Qualora l'impedimento all'impiego per motivi di salute si protragga oltre i novanta giorni, l'Ente presso il quale il dipendente deve assumere servizio, per il tramite dell'Ente presso il quale lo stesso risulta ancora in forza, deve provvedere a richiedere al Dipartimento militare di medicina legale di competenza di avviare il militare a nuova visita medica collegiale, ai fini dell'accertamento della permanenza delle condizioni di idoneità all'ulteriore impiego in qualità di dipendente civile."
visto che la medesima circolare dice testuali parole "Il personale transitato, ove non in contrasto con le esigenze funzionali dell’Amministrazione, rimane in forza, in qualità di dipendente civile, nella regione in cui era in servizio al momento in cui è stato giudicato inidoneo al servizio militare incondizionato.
Forse anche x questo da Roma mi hanno promesso che risolveranno il mio problema......o forse xkè mi sono rivolto ai media? mistero......
Re: transito ruolo civile
Egr. Sig. Topino65,
ritengo sia stata naturale ed obbligata, oltre che opportuna la sua certificazione di malattia in ossequio alla circolare che norma il transito;
opportuno e ceramente efficace l'intervento dei media, ma resto convinto da elementi di fatto certi che la assegnazione a Vercelli pur nei limiti della normativa fosse ampiamente impugnabile con richiamo a precetti generali di diritto.
Primo tra tutti in relazione al fatto che mai, ripeto mai, persociv nella lettera con cui indica la sede di servizio ove presentarsi per la firma del contratto, esplicita le ragioni ed i motivi di tale individuazione.
Giurisprudenza non univoca in materia ritiene da una parte che gli ordini di impiego siano considerati tali e quindi sottratti alla necessaria motivazione dell'atto amministrativo che invece altra parte della Giurisprudenza ritiene essere comunque doverosa considerando l'ordine d'impiego anche e soprattutto un atto amministrativo ed in quanto tale invece soggetto all'obbligo di motivazione, che deve permettere al dipendente di comprendere quale excursus logico-giuridico ha compiuto l'amministrazione nell'individuare la determinata sede di servizio.
L'amministrazione ha anche l'obbligo sancito da plurime pronunce sia di merito che di legittimità, non ultima la Corte di Cassazione, di rispettare il bilanciamento degli interessi pubblici con quelli privati nella individuazione della sede di servizio del dipendente e nello specifico individuare la sede più favorevole al dipendente ove detta scelta non cagioni un danno alla pubblica amministrazione che a parità di scelte di dedi d'impiego può trarre lo stesso beneficio dal servizio reso dal dipendente senza penalizzarlo.
Il precetto è ovvio, il dipendente non penalizzato ma agevolato potrà offrire e rendere all'amministrazione una prestazione migliore in termini di minor disagio per effetto del fenomeno del pendolarismo, dell'insorgenza di patologie conseguenti allo stesso, ecc. ecc..
E' corretto oltre che evidente che quanto sancito dalla Corte di Cassazione trovi riscontro legittimo proprio dove l'amministrazione non dimostri che scegliendo la sede più favorevole al dipendente, essa stessa ne avrebbe subito un ingiusto danno e che quindi l'individuazione della sede determinata pur non essendo la sede più favorevole al dipendente si palesa essere come quella che meno penalizza l'amministrazione stessa che in quanto pubblica tutela gli interessi della collettività ed il bene pubblico.
Solo a fronte di tale dimostrazione l'indicazione di una sede che cagiona disagio documentato al dipendente può essere ritenuta legittima in considerazione del fatto che si possa dimostrare che si è compiuta la citata analisi e che tutte le altre sedi esistenti all'interno di una "rosa" legittima (territorio regionale) non erano parimenti consone.
Onere probatorio a carico dell'amministrazione dato che ai sensi dell'art. 2087 c.c. vi è onere del dipendente solamente di provare l'esistenza del rapporto di lavoro ed il danno alla propria salute conseguente alla determinazione effettuata.
E' di altrettanta evidenza lapalissiana ed equivalente al "fatto notorio" che la sede i servizio più favorevole al dipendente sia quella più vicina alla residenza del dipendente ove, ai sensi del c.c. esso ha propria dimora e propri affetti ed interessi e che, soprattutto, la eccessiva distanza tra la propria dimora e sede di servizio individuata possa cagionare (o cagioni) danno e disagio ad un soggetto che ha certamente condizioni patologiche in atto certificate da un provvedimento di riforma conseguente ad un verbale di una commissione medico ospedaliera.
E' ovvio, grazie al ns. ordinamento, che la tutela Costituzionale garantita e concessa al diritto al mentenimento del lavoro deve essere paritetico al medesimo diritto tutelato e garantito dalla medesima Costituzione al diritto alla tutela della salute ed al bene della vita, quindi l'uno non può confliggere con l'altro.
Sulla scorta di quanto sopra anche la Giustizia Amministrativa ha accolto eccezione ed impugnazione della sede di servizio determinata da persociv..... effettuata da dipendente dell'esercito in procedimento di transito ai ruoli civili invitato a presentarsi ad una sede di servizio distante circa 250 CHILOMETRI DAL PROPRIO LUOGO DI RESIDENZA EMETTENDO ORDINANZA INTERLOCUTORIA N. 1429 IN DATA 07.06.2012 CHE HA ACCOLTO ISTANZA CAUTELARE SOSPENSIVA DEGLI EFFETTI DEGLI ATTI IMPUGNATI ORDINANDO ALL'AMMINISTRAZIONE DI DEPOSITARE ATTI CHIARIFICATORI!!
Se di interesse chiunque può controllare e leggere al seguente link:http://www.giustizia-amministrativa.it/ ... =201201010 quanto qui riportato.
Sempre disponibile anche alla seguente mail:popibear2001@yahoo.it
Cordiali saluti a tutti ringraziando dell'esistenza di questo forum.
ritengo sia stata naturale ed obbligata, oltre che opportuna la sua certificazione di malattia in ossequio alla circolare che norma il transito;
opportuno e ceramente efficace l'intervento dei media, ma resto convinto da elementi di fatto certi che la assegnazione a Vercelli pur nei limiti della normativa fosse ampiamente impugnabile con richiamo a precetti generali di diritto.
Primo tra tutti in relazione al fatto che mai, ripeto mai, persociv nella lettera con cui indica la sede di servizio ove presentarsi per la firma del contratto, esplicita le ragioni ed i motivi di tale individuazione.
Giurisprudenza non univoca in materia ritiene da una parte che gli ordini di impiego siano considerati tali e quindi sottratti alla necessaria motivazione dell'atto amministrativo che invece altra parte della Giurisprudenza ritiene essere comunque doverosa considerando l'ordine d'impiego anche e soprattutto un atto amministrativo ed in quanto tale invece soggetto all'obbligo di motivazione, che deve permettere al dipendente di comprendere quale excursus logico-giuridico ha compiuto l'amministrazione nell'individuare la determinata sede di servizio.
L'amministrazione ha anche l'obbligo sancito da plurime pronunce sia di merito che di legittimità, non ultima la Corte di Cassazione, di rispettare il bilanciamento degli interessi pubblici con quelli privati nella individuazione della sede di servizio del dipendente e nello specifico individuare la sede più favorevole al dipendente ove detta scelta non cagioni un danno alla pubblica amministrazione che a parità di scelte di dedi d'impiego può trarre lo stesso beneficio dal servizio reso dal dipendente senza penalizzarlo.
Il precetto è ovvio, il dipendente non penalizzato ma agevolato potrà offrire e rendere all'amministrazione una prestazione migliore in termini di minor disagio per effetto del fenomeno del pendolarismo, dell'insorgenza di patologie conseguenti allo stesso, ecc. ecc..
E' corretto oltre che evidente che quanto sancito dalla Corte di Cassazione trovi riscontro legittimo proprio dove l'amministrazione non dimostri che scegliendo la sede più favorevole al dipendente, essa stessa ne avrebbe subito un ingiusto danno e che quindi l'individuazione della sede determinata pur non essendo la sede più favorevole al dipendente si palesa essere come quella che meno penalizza l'amministrazione stessa che in quanto pubblica tutela gli interessi della collettività ed il bene pubblico.
Solo a fronte di tale dimostrazione l'indicazione di una sede che cagiona disagio documentato al dipendente può essere ritenuta legittima in considerazione del fatto che si possa dimostrare che si è compiuta la citata analisi e che tutte le altre sedi esistenti all'interno di una "rosa" legittima (territorio regionale) non erano parimenti consone.
Onere probatorio a carico dell'amministrazione dato che ai sensi dell'art. 2087 c.c. vi è onere del dipendente solamente di provare l'esistenza del rapporto di lavoro ed il danno alla propria salute conseguente alla determinazione effettuata.
E' di altrettanta evidenza lapalissiana ed equivalente al "fatto notorio" che la sede i servizio più favorevole al dipendente sia quella più vicina alla residenza del dipendente ove, ai sensi del c.c. esso ha propria dimora e propri affetti ed interessi e che, soprattutto, la eccessiva distanza tra la propria dimora e sede di servizio individuata possa cagionare (o cagioni) danno e disagio ad un soggetto che ha certamente condizioni patologiche in atto certificate da un provvedimento di riforma conseguente ad un verbale di una commissione medico ospedaliera.
E' ovvio, grazie al ns. ordinamento, che la tutela Costituzionale garantita e concessa al diritto al mentenimento del lavoro deve essere paritetico al medesimo diritto tutelato e garantito dalla medesima Costituzione al diritto alla tutela della salute ed al bene della vita, quindi l'uno non può confliggere con l'altro.
Sulla scorta di quanto sopra anche la Giustizia Amministrativa ha accolto eccezione ed impugnazione della sede di servizio determinata da persociv..... effettuata da dipendente dell'esercito in procedimento di transito ai ruoli civili invitato a presentarsi ad una sede di servizio distante circa 250 CHILOMETRI DAL PROPRIO LUOGO DI RESIDENZA EMETTENDO ORDINANZA INTERLOCUTORIA N. 1429 IN DATA 07.06.2012 CHE HA ACCOLTO ISTANZA CAUTELARE SOSPENSIVA DEGLI EFFETTI DEGLI ATTI IMPUGNATI ORDINANDO ALL'AMMINISTRAZIONE DI DEPOSITARE ATTI CHIARIFICATORI!!
Se di interesse chiunque può controllare e leggere al seguente link:http://www.giustizia-amministrativa.it/ ... =201201010 quanto qui riportato.
Sempre disponibile anche alla seguente mail:popibear2001@yahoo.it
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