Trattenute reiterate per anni su assegno alimentare per sospensione cautelare e "minimo vitale"
Inviato: ven set 05, 2025 2:37 pm
Buongiorno a tutti,
Vorrei chiedere un parere: si tratta di un dipendente della Polizia Penitenziaria che si trova in sospensione cautelare dal servizio e percepisce un assegno che, pur essendo definito "alimentare", ha la funzione di retribuzione sostitutiva.
La questione più preoccupante riguarda le trattenute applicate su questo assegno ormai da diversi anni, ovvero dall'inizio della sospensione. A fronte di un importo lordo di circa €1.600 (assegno), vengono operate diverse trattenute, due delle quali ammontano a circa €400 ciascuna. Di conseguenza, al dipendente resta una somma netta media di circa 500,00 euro (nel 2024 per molti mesi il netto è stato di 395,00 euro) , che è notevolmente inferiore al cosiddetto "minimo vitale".
Come saprete, il principio del minimo vitale (attualmente fissato dalla circolare dell'INPS 2024) ammonta a circa €1.068,82) è un concetto giuridico fondamentale che stabilisce una soglia di reddito sotto la quale le trattenute non dovrebbero scendere per garantire una sussistenza dignitosa.
é stata fatta segnalazione diretta sul portale NoiPa che dopo 48 ore ha risposto (forse con automatica risposta) "...s'invita il dipendente a inoltrare la segnalazione all'ufficio paga del proprio istituto che, eventualmente, provvederà a trasmettere segnalazione all'RTS competente": scusate ma è questa la prassi?
Le mie domande per voi sono:
Considerando che questa situazione persiste da anni (quattro se non erro), è legale che l'importo residuo di un assegno alimentare, sostitutivo della retribuzione, scenda al di sotto del minimo vitale a causa delle trattenute?
Qualcuno ha avuto esperienze simili o sa quali sono le azioni legali più appropriate da intraprendere per contestare questa prassi?
Vi ringrazio per l'attenzione e per qualsiasi suggerimento che auspico arrivi a breve.
Vorrei chiedere un parere: si tratta di un dipendente della Polizia Penitenziaria che si trova in sospensione cautelare dal servizio e percepisce un assegno che, pur essendo definito "alimentare", ha la funzione di retribuzione sostitutiva.
La questione più preoccupante riguarda le trattenute applicate su questo assegno ormai da diversi anni, ovvero dall'inizio della sospensione. A fronte di un importo lordo di circa €1.600 (assegno), vengono operate diverse trattenute, due delle quali ammontano a circa €400 ciascuna. Di conseguenza, al dipendente resta una somma netta media di circa 500,00 euro (nel 2024 per molti mesi il netto è stato di 395,00 euro) , che è notevolmente inferiore al cosiddetto "minimo vitale".
Come saprete, il principio del minimo vitale (attualmente fissato dalla circolare dell'INPS 2024) ammonta a circa €1.068,82) è un concetto giuridico fondamentale che stabilisce una soglia di reddito sotto la quale le trattenute non dovrebbero scendere per garantire una sussistenza dignitosa.
é stata fatta segnalazione diretta sul portale NoiPa che dopo 48 ore ha risposto (forse con automatica risposta) "...s'invita il dipendente a inoltrare la segnalazione all'ufficio paga del proprio istituto che, eventualmente, provvederà a trasmettere segnalazione all'RTS competente": scusate ma è questa la prassi?
Le mie domande per voi sono:
Considerando che questa situazione persiste da anni (quattro se non erro), è legale che l'importo residuo di un assegno alimentare, sostitutivo della retribuzione, scenda al di sotto del minimo vitale a causa delle trattenute?
Qualcuno ha avuto esperienze simili o sa quali sono le azioni legali più appropriate da intraprendere per contestare questa prassi?
Vi ringrazio per l'attenzione e per qualsiasi suggerimento che auspico arrivi a breve.