Pagina 1 di 1

Patologie e transito ruolo civile

Inviato: gio set 05, 2024 9:11 pm
da ManuLab
Buonasera,
Sono un Car. Sc. con 9 anni di Servizio e sono affetto da Sclerosi Multipla da metà 2023 e sotto consiglio di colleghi ed amici ho tenuta nascosta la patologia al mio Comando.
Sono in procinto di rinnovare la mia Patente di guida civile e sono venuto a conoscenza che devo dichiarare la mia patologia in quanto rientra nelle malattia soggette a revisione in considerazione anche del fatto che risulto essere in possesso di un'esenzione. (Anche in questo caso tutti mi hanno consigliato di non dichiarare nulla)
Questa situazione sinceramente mi ha portato a riflettere e mi sono quasi convinto nel voler comunicare questa mia patologia all Arma dei CC.
Leggendo varie situazioni analoghe alla mia ho visto che per la mia patologia, dato che sto benissimo e non ho mai avuto alcun problema fisico, c'è la possibilità del transito nei ruoli civili, cosa che io farò visti i miei pochi anni maturati.
Leggendo la circolare 748 DPR 90 del 2010 ho letto che la mancanza di comunicazione al mio Comando di una situazione come la mia patologia, può portare ad una sanzione disciplinare di stato che è una delle casistiche che farebbe decadere la possiblità del transito nei ruoli civili.
Volevo chiedervi:
1 Come comportarmi e come dare comunicazione al mio Comando.
2 Se dichiarare di essere affetto dal 2023 e quindi ammettere di non aver comunicato tale patologia.
3 Dire che questa patologia si è presentata recentemente e ovviamente cercare di reperire referti medici recenti senza portare i precedenti (cosa molto difficile).
4 e se la mia mancata comunicazione possa realmente portare una sanzione di stato tale da precludermi il transito nei ruoli civili.
Preciso di non avere alcuna causa di servizio in atto

La ringrazio anticipatamente per la risposta e per l'attenzione.

Re: Patologie e transito ruolo civile

Inviato: ven set 06, 2024 1:32 pm
da Dott. Pierluigi Fanetti
Buongiorno,

Può presentare gli ultimi referti...comunque sia ritengo vista l' importanza della patologia che i suoi superiori non si accaniscono con un procedimento disciplinare che possa ulteriormente nuocergli. Ogni caso va valutato anche con sensibilità e umanità.
Dr. Fanetti