Danni lungolatenti da emotrasfusioni
Inviato: mar mar 05, 2024 5:42 pm
Salve dottore,
desidero sottoporre alla sua attenzione la seguente vicenda che ha riguardato mio padre, ex dipendente Polizia di Stato deceduto nel 2017 a causa di epatite c
- a seguito di un grave incidente occorso nel 1972 mentre era in servizio , cui conseguivano serie invalidità riconosciute appieno ( es perdita totale vista di un occhio etc ) ,mentre era in coma gli venivano somministrate più volte trasfusioni presso l'ospedale di Palermo che a Napoli, dove veniva poi trasferito
- solo nel 2013 a seguito di accertamenti gli veniva diagnosticato il virus comunemente detto epatite c
- seguivano cure presso il gemelli di Roma e ,purtroppo, il decesso nel 2017 all'eta di 76 anni a causa dello stato di aggravamento dovuto al problema al fegato
- preciso che mio padre poi usciva dalla polizia nel 1981,
superando un concorso in altro ente pubblico nonostante la perdita di un occhio , che non ha mai avuto alcuna dipendenza da alcolici o altro . Fino all'avvenuta conoscenza di tale patologia, nel 2013, ha sempre condotto una vita sana , facendo sport e curando sempre l'alimentazione
Pertanto desidero capire se , alla luce della documentazione in possesso ( cartelle cliniche etc ) , da cui emergono date e verbali delle trasfusioni di sangue somministrate all'epoca dell'incidente, si possa provare il nesso di causalità con l'evento malattia( certificata dal gemelli ) da cui ne è conseguita la morte
Ciò al fine di tentare almeno la strada del risarcimento" iure hereditatis " , il cui termine è di dieci anni dall'evento morte , ad oggi riconosciuto dalla giurisprudenza di legittimità . Datosi che per l'indennizzo e le procedure transattive col min salute presumo che oramai i termini si siano prescritti
In attesa di una sua risposta la ringrazio anticipatamente
desidero sottoporre alla sua attenzione la seguente vicenda che ha riguardato mio padre, ex dipendente Polizia di Stato deceduto nel 2017 a causa di epatite c
- a seguito di un grave incidente occorso nel 1972 mentre era in servizio , cui conseguivano serie invalidità riconosciute appieno ( es perdita totale vista di un occhio etc ) ,mentre era in coma gli venivano somministrate più volte trasfusioni presso l'ospedale di Palermo che a Napoli, dove veniva poi trasferito
- solo nel 2013 a seguito di accertamenti gli veniva diagnosticato il virus comunemente detto epatite c
- seguivano cure presso il gemelli di Roma e ,purtroppo, il decesso nel 2017 all'eta di 76 anni a causa dello stato di aggravamento dovuto al problema al fegato
- preciso che mio padre poi usciva dalla polizia nel 1981,
superando un concorso in altro ente pubblico nonostante la perdita di un occhio , che non ha mai avuto alcuna dipendenza da alcolici o altro . Fino all'avvenuta conoscenza di tale patologia, nel 2013, ha sempre condotto una vita sana , facendo sport e curando sempre l'alimentazione
Pertanto desidero capire se , alla luce della documentazione in possesso ( cartelle cliniche etc ) , da cui emergono date e verbali delle trasfusioni di sangue somministrate all'epoca dell'incidente, si possa provare il nesso di causalità con l'evento malattia( certificata dal gemelli ) da cui ne è conseguita la morte
Ciò al fine di tentare almeno la strada del risarcimento" iure hereditatis " , il cui termine è di dieci anni dall'evento morte , ad oggi riconosciuto dalla giurisprudenza di legittimità . Datosi che per l'indennizzo e le procedure transattive col min salute presumo che oramai i termini si siano prescritti
In attesa di una sua risposta la ringrazio anticipatamente