Figlio di genitori separati
Inviato: mer ott 18, 2023 5:19 pm
Buongiorno Dott.ssa,
mio figlio ha 11 anni con genitori separati e vive principalmente col padre per questioni organizzative. Per lavoro mi sono trasferita a 40 minuti di distanza da mio figlio e ci vediamo principalmente nel weekend. Ho preferito non fargli trasferire la residenza per permettergli di frequentare le medie ritrovando diversi compagni di classe e scuola delle elementari. Purtroppo non considero suo padre un buon esempio per mio figlio: non lavora (e non ha nessuna intenzione di cercarsi un lavoro), passa le giornate a dormire e a giocare al computer. Al tempo stesso non gli fa mancare nulla, vestiti e occorrente scuola…non posso dire che sia una cattiva persona peró lo vedo assente nel suo ruolo: mio figlio dice di annoiarsi con lui, non è seguito sui compiti perché dice che si deve arrangiare, quindi stiamo spesso al telefono per interrogazioni e chiarimento dubbi su esercizi senza poi correggerli ovviamente. Non fanno mai nulla di coinvolgente insieme e la cena è spesso basata su cibi precotti e poco vari che rendono spesso mio figlio inappetente. Mi trovo in questa situazione: mio figlio che vorrebbe passare più tempo con me e con il mio compagno pur rimanendo nell’attuale scuola, sono disposta a fare avanti e indietro ma non voglio al tempo stesso far innervosire suo padre dato che fa uso di psicofarmaci. Mio figlio dice che si innervosisce per niente anche solo per una partita finita male ai videogiochi. Si limita a sgridarlo, questo si, ma la mia paura è che questi farmaci possano fargli perdere il controllo, ho paura che le sgridate possano tramutarsi in qualcos’altro. Com’è giusto che mi comporti? Le mie preoccupazioni sono esagerate? Se non è così qual’è l’iter giusto da eseguire mantenendo il giusto equilibrio di serenità per mio figlio? Grazie in anticipo per i consigli
mio figlio ha 11 anni con genitori separati e vive principalmente col padre per questioni organizzative. Per lavoro mi sono trasferita a 40 minuti di distanza da mio figlio e ci vediamo principalmente nel weekend. Ho preferito non fargli trasferire la residenza per permettergli di frequentare le medie ritrovando diversi compagni di classe e scuola delle elementari. Purtroppo non considero suo padre un buon esempio per mio figlio: non lavora (e non ha nessuna intenzione di cercarsi un lavoro), passa le giornate a dormire e a giocare al computer. Al tempo stesso non gli fa mancare nulla, vestiti e occorrente scuola…non posso dire che sia una cattiva persona peró lo vedo assente nel suo ruolo: mio figlio dice di annoiarsi con lui, non è seguito sui compiti perché dice che si deve arrangiare, quindi stiamo spesso al telefono per interrogazioni e chiarimento dubbi su esercizi senza poi correggerli ovviamente. Non fanno mai nulla di coinvolgente insieme e la cena è spesso basata su cibi precotti e poco vari che rendono spesso mio figlio inappetente. Mi trovo in questa situazione: mio figlio che vorrebbe passare più tempo con me e con il mio compagno pur rimanendo nell’attuale scuola, sono disposta a fare avanti e indietro ma non voglio al tempo stesso far innervosire suo padre dato che fa uso di psicofarmaci. Mio figlio dice che si innervosisce per niente anche solo per una partita finita male ai videogiochi. Si limita a sgridarlo, questo si, ma la mia paura è che questi farmaci possano fargli perdere il controllo, ho paura che le sgridate possano tramutarsi in qualcos’altro. Com’è giusto che mi comporti? Le mie preoccupazioni sono esagerate? Se non è così qual’è l’iter giusto da eseguire mantenendo il giusto equilibrio di serenità per mio figlio? Grazie in anticipo per i consigli