Causa di servizio respinta ed eventuale ricorso
Inviato: gio mar 02, 2023 1:46 pm
Buongiorno, sono un Luogotenente dei Carabinieri di 55 anni di età, riassumo la mia storia.
Dal 2001 svolgo lavoro d'ufficio che mi costringe a restare per molte ore seduto.
Nell' ottobre 2017, dopo diversi episodi di lombosciatalgia, mi viene prescritto di effettuare una RM Rachide Lombosacrale effettuata presso struttura dell'Arma, dal quale emergono diverse protusioni ed in particolare l5-s1 con conflitto radicolare. Ritenendo che gli allora 16 anni lavorativi trascorsi sedendo su una sedia per la maggior parte del tempo (preceduti da 8 anni di servizio per strada) abbiano potuto concorrere a tale patologia faccio domanda di causa di servizio. A novembre 2018 faccio visita alla CMO. A maggio 2019 il Comitato di Verifica di esprime negativamente asserendo che "protusioni lombari multiple non può riconoscersi dipendente da fatti di servizio, in quanto trattasi di forma morbosa derivante, nella maggior parte dei casi, da un patogenesi artrogena associata ad usura dei dischi cartilageni intervertebrali, sull'insorgenza e decorso della quale, gli invocati eventi di servizio negli ultimi dieci anni da lavoro prettamente d'ufficio, non si appalesano tali da assurgere a fattori causali o concausali efficienti e determinanti. Quanto sopra dopo aver esaminato e valutato tutti gli elementi connessi con lo svolgimento del servizio da parte del dipendente e tutti i precedenti di servizio risultanti agli atti"
Scoraggiato lascio perdere ma la mia situazione fisica peggiora, a dicembre 2019 comincio ad avere un deficit neurologico alla gamba dx che mi costringe ad un consulto urgente con neurochirurgo il quale constata il deficit e, da RM, emerge una "ernia espulsa e migrata di grosso volume l5-s1", con prescrizione di urgente intervento chirurgico a causa anche del grave deficit neurologico. A dicembre vengo sottoposto con urgenza ad intervento. Ad oggi continuo ad avere ancora dolori. Più volte mi è stato ripetuto dal neurochirurgo che la sedentarietà del lavoro è una causa determinante della mia patologia.
A seguito di tutto ciò, le chiedo, è possibile ricorrere in corte dei conti con possibilità di esito positivo? Grazie
Dal 2001 svolgo lavoro d'ufficio che mi costringe a restare per molte ore seduto.
Nell' ottobre 2017, dopo diversi episodi di lombosciatalgia, mi viene prescritto di effettuare una RM Rachide Lombosacrale effettuata presso struttura dell'Arma, dal quale emergono diverse protusioni ed in particolare l5-s1 con conflitto radicolare. Ritenendo che gli allora 16 anni lavorativi trascorsi sedendo su una sedia per la maggior parte del tempo (preceduti da 8 anni di servizio per strada) abbiano potuto concorrere a tale patologia faccio domanda di causa di servizio. A novembre 2018 faccio visita alla CMO. A maggio 2019 il Comitato di Verifica di esprime negativamente asserendo che "protusioni lombari multiple non può riconoscersi dipendente da fatti di servizio, in quanto trattasi di forma morbosa derivante, nella maggior parte dei casi, da un patogenesi artrogena associata ad usura dei dischi cartilageni intervertebrali, sull'insorgenza e decorso della quale, gli invocati eventi di servizio negli ultimi dieci anni da lavoro prettamente d'ufficio, non si appalesano tali da assurgere a fattori causali o concausali efficienti e determinanti. Quanto sopra dopo aver esaminato e valutato tutti gli elementi connessi con lo svolgimento del servizio da parte del dipendente e tutti i precedenti di servizio risultanti agli atti"
Scoraggiato lascio perdere ma la mia situazione fisica peggiora, a dicembre 2019 comincio ad avere un deficit neurologico alla gamba dx che mi costringe ad un consulto urgente con neurochirurgo il quale constata il deficit e, da RM, emerge una "ernia espulsa e migrata di grosso volume l5-s1", con prescrizione di urgente intervento chirurgico a causa anche del grave deficit neurologico. A dicembre vengo sottoposto con urgenza ad intervento. Ad oggi continuo ad avere ancora dolori. Più volte mi è stato ripetuto dal neurochirurgo che la sedentarietà del lavoro è una causa determinante della mia patologia.
A seguito di tutto ciò, le chiedo, è possibile ricorrere in corte dei conti con possibilità di esito positivo? Grazie