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Ciao, maxgal64, se ti può consolare non sei il solo.
oltre al danno la beffa, nonostante si sia citatati per fatti in servizio, per la Questura risultiamo dei perfetti sconosciuti, pertanto il viaggio come teste civile, con rimborso del treno.
Nel mio caso da Varese a Napoli, con necessità di pernotto per essere in aula alle 9. Albergo 75 euro treno 125. Il giorno prima della partenza comunicazione del rinvio dell’udienza. Soldi dell’albergo persi, biglietto del treno rimborso di soli 30 euro per annullamento.
L’anno seccessivo nuova citazione per lo stesso periodo, di nuovo albergo (50 euro) treno 160.
Il giorno prima dell’udienza, alle 16,00, mentre il treno entrava in stazione mi è giunta la telefonata del mio ex ufficio, mi informavano che l’udienza era stata di nuovo rinviata. Il giorno successivo mi sono presentato presso il tribunale , ho compilato dei moduli e per fortuna dopo 6 mesi mi hanno rimborsato il biglietto del treno.
La beffa e che i rinvii erano dovuto alla mancata notifica a carico dell’indagato.
Inizialmente ero anche preoccupato, poiché si trattava di reati informatici, ed io negli ultimi 2 anni ne avevo trattati circa 600. Se consideri che il dibattimento viene svolto nel tribunale di competenza dell’indagato, praticamente rischiavo di farmi dei lunghi giri per lo stivale.
Ho cercato di interessare dell’anomalia un sindacato, affinché possano essere riconosciute le spese dell’albergo in quanto citati per fatti di servizio e non personali, magari istituendo un apposito fondo. La risposta la conosci già, siamo fuori dall’amministrazione e devono pensare alle problematiche di quelli in servizio.

Caro Gianfranco, io una soluzione l'avrei individuata.
Uno marca ogni volta che lo convocano per il processo poi verranno alle terza o quarta volta a prenderti i colleghi a casa.
Ecco risparmiati i soldi del treno e albergo.
Scherzi a parte è una vergogna, io per un processo sono stato convocato tre volte e alla fine neanche mi hanno sentito, fortunatamente era nella mia città.

Ciao Giuliotr, giusto quello che dici, ma c’è quel senso del dovere che non ti abbandona, neanche in pensione.

Buongiorno, ciao a tutti!
Comprendo benissimo quanto afferma, quasi come in un cantico, il collega. Io, a prescindere dal senso del dovere che ne ho avuto spesso oltre a quanto avrebbero meritato superiori ecc, adesso che mi sono, anzi mi hanno tolto le vesti, i gradi e sono diventato un normale cittadino, mi sento decisamente meglio rispetto a prima, più libero. Lungi da me pensieri delittuosi o fac simili, ma libero a livello psicologico e finalmente il signor xxxx XXXXX e non più l'ispettore superiore bla bla bla. Questo anche per amici parenti ecc ecc. Penso però, tornando all'argomento del post, che se un cristiano è stato riformato per motivi psichiatrici, non debbano costringerlo a girare per l'Italia verso processi spesso rinviati e comunque pesanti da sostenere in ogni caso.
Oppure siamo tutti costretti ad andare salvo malattia?