Pagina 1 di 1

UN INESORABILE DECLINO

Inviato: mer ott 14, 2020 10:57 am
da iosonoquì
Ho iniziato un percorso nell'Arma nel 1980. All'epoca turni spezzati, zero straordinari, mezzi tipo il Pulmino Fiat 900 con finestrini a manovella e senza aria condizionata. Divisa kaki a maniche lunghe con cravatta.
Piantone h.24.
Primo stipendio? poco meno di 400 mila lire.
Ieri, l'ennesima figura dell'Arma dove, qualora le indagini sveleranno la verità, ancora una volta l'Istituzione sarà messa alla berlina.
Lo scrivo senza vergognarmi: da quando sono in pensione, avendo lasciato la località dove ho prestato servizio per lunghi anni, non ho mai detto a nessuno, dove attualmente vivo, cosa facevo prima.
E non mi sono neanche iscritto all'Associazione.
L'Arma è in inesorabile veloce declino.
C'è un concreto bisogno di riaddrizzarla velocemente.
L'istituzione ha bisogno di gente valida, onesta, adeguatamente retribuita.
Ma chi sbaglia, lasciatemele scrivere, deve essere immediatamente sbattuto fuori a calci nel sedere.
Chi ha in animo di vestire una divisa dev'essere scelto per le sue qualità: onorabilità, rispetto, intelligenza e altre doti che possono far bene al paese.
Nessuno ti ha obbligato a rendere servizio alla comunità, ma devi entrarci consapevole, qualunque grado tu rivesta, di vestire la divisa assumendoti tutte le responsabilità di vivere, in primis, una vita onesta e senza macchie. Sicuramente facendo molti, forse troppi sacrifici.
Diversamente cambia mestiere, la divisa non fa per te.

Re: UN INESORABILE DECLINO

Inviato: sab ott 17, 2020 5:37 pm
da mauri64
iosonoquì ha scritto: mer ott 14, 2020 10:57 am Ho iniziato un percorso nell'Arma nel 1980. All'epoca turni spezzati, zero straordinari, mezzi tipo il Pulmino Fiat 900 con finestrini a manovella e senza aria condizionata. Divisa kaki a maniche lunghe con cravatta.
Piantone h.24.
Primo stipendio? poco meno di 400 mila lire.
Ieri, l'ennesima figura dell'Arma dove, qualora le indagini sveleranno la verità, ancora una volta l'Istituzione sarà messa alla berlina.
Lo scrivo senza vergognarmi: da quando sono in pensione, avendo lasciato la località dove ho prestato servizio per lunghi anni, non ho mai detto a nessuno, dove attualmente vivo, cosa facevo prima.
E non mi sono neanche iscritto all'Associazione.
L'Arma è in inesorabile veloce declino.
C'è un concreto bisogno di riaddrizzarla velocemente.
L'istituzione ha bisogno di gente valida, onesta, adeguatamente retribuita.
Ma chi sbaglia, lasciatemele scrivere, deve essere immediatamente sbattuto fuori a calci nel sedere.
Chi ha in animo di vestire una divisa dev'essere scelto per le sue qualità: onorabilità, rispetto, intelligenza e altre doti che possono far bene al paese.
Nessuno ti ha obbligato a rendere servizio alla comunità, ma devi entrarci consapevole, qualunque grado tu rivesta, di vestire la divisa assumendoti tutte le responsabilità di vivere, in primis, una vita onesta e senza macchie. Sicuramente facendo molti, forse troppi sacrifici.
Diversamente cambia mestiere, la divisa non fa per te.
Salve, hai perfettamente ragione, ahhhhhh..... il mitico pulmino delle poste, che ad ogni curva oscillava come un pendolo. La vecchia campagnola telonata, senza guarnizioni ai finestrini tutta buchi e spifferi che, quando soffiava forte il vento ovvero pioveva, per non prendere qualche malanno ero costretto a rattopparla con scotch adesivo da pacchi, oppure, con giornali arrotolati.
Indossavo la divisa la mattina presto e la toglievo la sera tardi con turni spezzati anche quattro cinque volte nell'arco della giornata, e quando rientravo in caserma stanco morto oltre l'orario di chiusura della mensa, se volevo mangiare dovevo farlo a spese mie.
Partivo in missione per corrispondenza detenuti, viaggiavo su treni postali con panche in legno che effettuavano tutte le fermate, anche nelle stazioni in aperta campagna dando la precedenza ai treni locali, una tratta consueta, Genova-Ventimiglia andata e ritorno, tredici ore compresa la sosta vitto di un'ora, dove i soldi del foglio di viaggio non bastavano a compensare un modesto pranzo al ristorante.
Piantonamenti all'ospedale reparto malattie infettive, orario 08,00-12,00 e 16,00-20,00 con il mezzo privato o pubblici super affollati.
Potrei continuare per ore ed ore a raccontare circostanze ed aneddoti della mia vita trascorsa nell'Arma, mettendo soventemente al primo posto la Benemerita, a discapito degli affetti familiari. Ho sacrificato gli anni migliori della mia gioventù, per cosa, per ritrovarci in queste condizioni.
E' proprio vero il detto "si stava meglio quando si stava peggio"....

Una buon fine settimana

Re: UN INESORABILE DECLINO

Inviato: sab ott 17, 2020 6:24 pm
da lino
Certo che siete proprio "anziani" ,parlate di periodi giiurassici ..😁
Forse Iosonoqui si rivolgeva ad un fatto ben specifico, tipo quel servizio delle iene.
Oppure parlava in generale, comunque concordo in toto.

Mauri64, ho avuto stessi itinerari.....che incubi!!!!

Re: UN INESORABILE DECLINO

Inviato: sab ott 17, 2020 6:36 pm
da iosonoquì
.... in effetti. Con le Iene il declino si é confermato in tutta la sua tragicità (ammesso che la Giustizia confermi le accuse!)

Re: UN INESORABILE DECLINO

Inviato: sab ott 17, 2020 6:41 pm
da mauri64
lino ha scritto: sab ott 17, 2020 6:24 pm Certo che siete proprio "anziani" ,parlate di periodi giiurassici ..😁
Forse Iosonoqui si rivolgeva ad un fatto ben specifico, tipo quel servizio delle iene.
Oppure parlava in generale, comunque concordo in toto.

Mauri64, ho avuto stessi itinerari.....che incubi!!!!
Caro lino, sapevo che saresti intervenuto nel merito. E' sempre un piacere leggere i Tuoi post.
Si hai proprio ragione, quanti sacrifici e soprattutto privazioni abbiamo subito.
Un caro saluto e un buon fine settimana

Re: UN INESORABILE DECLINO

Inviato: sab ott 17, 2020 11:41 pm
da elciad1963
se trovi un portafoglio con 10 mila euro, sicuramente c'è un'errore. O sono falsi o è una tangente o pizzo, quindi è meglio passare diritto!!
Certo che si stava meglio prima!!!Pochi soldi, moltissimi sacrifici (ero in barbagia negli anni 80) ma c'era rispetto e considerazione e il popolo ci amava per quello che eravamo e rappresentavamo. Oggi ci aggrediscono, nessuno ci rispetta e principalmente si sono dissolti i valori e sentimenti più puri in cui credere.