Maria49 ha scritto: ↑dom ago 30, 2020 10:31 am
Devi fare ricorso al T. A. R. Trattandosi di causa di servizio in rapporto di lavoro
Quando si forniscono informazioni è bene argomentare in modo compiuto anche altre modalità ed il perché.
Se il parere del Comitato resta negativo, una volta emesso dall’Amministrazione competente il provvedimento, potrai ricorrere:
Al TAR, entro 60 giorni dalla data della notifica;
Con ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, entro 120 giorni dalla data della notifica;
Alla Corte dei Conti, senza termine decadenziale (puoi cioè presentare domanda in qualunque momento).
Quest’ultima opzione è una tutela nuova che comporta, rispetto agli altri due ricorsi, una serie di vantaggi molto concreti.
In passato il dipendente pubblico in servizio poteva ricorrere soltanto al TAR (competente per i benefici connessi con il rapporto di servizio) e non alla Corte dei Conti (competente in materia pensionistica).
Eppure il decreto negativo di dipendenza ha effetto anche sul diritto a futura pensione privilegiata, poiché l’accertamento è unico (vale cioè tanto per i benefici spettanti in attività di servizio che per quelli successivi al congedo).
La Corte dei Conti costituisce oggi un’alternativa al TAR assai vantaggiosa per il dipendente pubblico in servizio.
I vantaggi che comporta il ricorso alla Corte dei Conti avverso il decreto di NO dipendenza?
Al contrario del TAR (che si limita ad annullare l’atto se dichiarato illegittimo) la Corte dei Conti ha facoltà di riesaminare i fatti di servizio, le condizioni ambientali e le cause (eziologia) dell’infermità.
Può avvalersi, inoltre, d’una nuova consulenza tecnica, acquisire perizie medico-legali prodotte dal ricorrente e, infine, pronunciarsi sulla causa di servizio con sentenza che annulla il decreto negativo impugnato e obbliga l’amministrazione ad emetterne uno nuovo in conformità alla decisione giudiziale. In pratica è un riesame amministrativo completo con possibilità per l’interessato di una effettiva tutela dei propri diritti.
Inoltre, il ricorso dinanzi alla Corte dei Conti potrà essere proposto senza limiti di tempo, non essendo previsto alcun termine decadenziale, ed anche nell’ipotesi in cui non sia stato proposto ricorso al TAR o ricorso straordinario al Presidente della Repubblica ovvero il ricorso stesso sia stato respinto, l’interessato ha la possibilità di rimettere tutto in gioco sia ai fini pensionistici che, se necessario, di carriera.
Ne consegue che, contro il decreto negativo, al dipendente pubblico in servizio conviene ricorrere direttamente alla Corte dei Conti (e non al TAR) per il solo accertamento della dipendenza quale presupposto per la (futura) pensione privilegia
Ciao Alberto