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Calcolo pensione: a quanto ammonterà la vostra?
Per effettuare il calcolo dell'ammontare della vostra pensione occorre distinguere tre casi:

•Lavorate da almeno 29 anni?
•Lavorate da meno di 11 anni?
•Lavorate da più di 11 anni e da meno di 29?

Se lavorate da almeno 29 anni...
La vostra pensione è calcolata col metodo retributivo: moltiplicate il numero degli anni lavorati per due (es 35X2) e ottenete la percentuale (es 70%) che, moltiplicata, per la media degli ultimi stipendi/redditi offre la pensione attuale. Se siete lavoratori autonomi si prende la media dei redditi degli ultimi 15 anni, se siete lavoratori dipendenti si prende la media degli stipendi degli ultimi 10 anni.

Se lavorate da meno di 11 anni...
La vostra pensione è calcolata col metodo contributivo: sarà pari al prodotto tra la somma dei contributi versati durante la vostra vita lavorativa (e rivalutati in base alla crescita dell'economia italiana, più l'inflazione) e un coefficiente (attualmente tra il 4 e il 6%) che dipende dall'età in cui andrete in pensione (tra 57 e 65 anni).

Per sapere quale sarà la vostra pensione dovete distinguere se siete lavoratori autonomi o dipendenti e quali sono le vostre prospettive di reddito durante la vostra vita lavorativa. Non è possibile fornirvi una stima puntuale di quale sarà la vostra pensione, ma un'idea generale di quale sarà il buco da riempire (il cosiddetto gap pensionistico) sì. Ecco la risposta in percentuale sugli ultimi stipendi per chi ha lavorato 35 anni. Lavorando 40 anni il dato, ovviamente, migliora.



Lavoratore dipendente Lavoratore autonomo
Crescita del reddito/ carriera tranquilla 60/70% 35/60%
Crescita del reddito/ carriera media 45/70% 30/50%
Crescita del reddito/ carriera brillante 40/60% 25/35%



Se lavorate da più di 11 anni e da meno di 29...
La vostra pensione è calcolata col metodo misto: sarà cioè la somma della pensione calcolata per gli anni col retributivo con quella calcolata secondo il metodo contributivo. Ad esempio poniamo siate dipendente che ha lavorato per 10 anni (prima del 1996) quando la pensione veniva calcolata col metodo retributivo e che ne sta lavorando altri 25 (dopo il 1996) da che la pensione è calcolata col metodo contributivo. Per i primi 10 anni la pensione viene calcolata come abbiamo visto sopra per il col retributivo: 10 x 2% = 20% dello stipendio/reddito medio degli ultimi anni. Per i 25 anni seguenti dobbiamo, invece, guardare la tabella qui sopra. Poniamo che la crescita del reddito sia brillante. Abbiamo una pensione che è il 40/60% degli ultimi stipendi. Facciamo l'ipotesi peggiore: il 40% e teniamo questo dato buono per 25 anni su 35, ossia per i 5/7. I 5/7 del 40% sono circa pari al 28%. Sommiamo 20%+28% e otteniamo che la pensione sarà circa il 48% degli ultimi stipendi.

ASSURDO 48% DELLO STIPENDIO ATTUALE,
QUESTI SONO IMPAZZITI CI VOGLIONO A LAVORO FINO ALLA MORTE.

COME E' FINITA CON IL RICORSO SULLE PENSIONI QUALCUNO SA QUALCOSA?

AUGURI E SALUTI

ROBERTO

...IL 48% dell'attuale stipendio...! ai detto bene. Comunque il Governo,gia' al'inizio 2009 ha delegato una commissione presso la Ragioneria Generale dello Stato di non far scendere sotto la soglia del 60% dell'ultimo stipendio.................ok Per quanto riguarda il ricorso Pensioni, c'e una specie di proposta ( avevo letto in un sito Militare )che e' stata presentata vaglio.- La proposta consiste di abolire la data del 31.12.1995 e prendere come riferimento l'anno 2006.- " PER CHI' E' INTERESSATO, INFORMARSI DEI DETTAGLI HO NUOVI PARAMETRI........CIAO

Ci sono diversi ricorsi per la pensione. Uno di questi è stato bocciato (tanto per cambiare) dal TAR Lazio, perchè il TAR stesso si è dichiarato incompetente in materia pensionistica, indicando in sentenza la Corte dei Conti quale organo preposto alla discussione. Nella seconda fase del ricorso, il legale, prima di presentare il nuovo ricorso alla Corte dei Conti, ha notificato alla nostra cara Amministrazione la messa in mora da parte dei ricorrenti. Questa fase, iniziata a giugno, scadrà questo mese, quindi agli inizi del nuovo anno dovrebbe venire presentato ricorso alla Corte dei Conti.
Sappi però che in Italia e specialmente con questo governo dalle tasche bucate quando si tratta di pagare militari e forze dell'ordine, non basta una sentenza per ottenere il riconoscimento dei propri diritti. Vedi infatti quei militari che hanno stravinto già da tempo il ricorso per l'Indennità di Comando, a quanto mi risulta non hanno ancora visto il becco di un quattrino.
Saluti, Johnny

Ormai i giochi sono fatti.
Non c'è niente da fare. Chi si salvi si puo'.
Comunque ad oggi per chi ha il sistema retributivo (18 anni contributi utili al 31 dic 1995) la pensione è dell'80% dello stipendio (è complicato da spiegare).
In Soldoni, ad oggi, chi ha il sistema retributivo avrà una pensione superiore all'ultimo stipendio percepito.
Infatti, anche se si parla di 80%, quando si è in pensione vengono applicate meno trattenute (e non intendo irpef o addizionali).
Nello specifico quando parlo di trattenute mi riferisco a quelle per la pensione, per il TFR per la cassa ect.
Secondo quanto è di mia conoscenza le ultime disposizioni in materia di accesso alla pensione prevedono l'espletamento di 36 anni effettivo di servizio (35+1).
Al 35° anno si putra fare domanda ma la pensione verrà concessa dopo 12 mesi.
Per chi sarà sottoposto al calcolo pensionistico col metodo misto la pensione sarà di importo inferiore tanto piu' sono gli anni calcolati con il sistema contributivo (a partire dal 1 gennaio 1996);
In poche parole gli anni lavorativi effettuati prima del 1996 valgono come oro colato.
Chi sarà assoggettato al sistema di calcolo contributivo per intero (arruolati dal 1 gen 1996 in poi), stando ad oggi percepirà circa il 50-55% dell'ultimo stipendio (forse meno).
Nessuno con esattezza ad oggi puo' calcolare la pensione col sistema retributivo in quanto legata a troppi dati (influiscono indennità straordinari percepiti durante tutta la carriera);
Influisce inoltre il Pil il cui valore è determinante per la rivalutazione del montante (attualmente e di recente siamo ai minimi storici per via della crisi che durerà ancora per molti anni).
Ritengo che chi è soggetto a calcolo contributivo farebbe meglio ad impiegare parte dello stipendio (almeno 20%) in investimenti sicuri e svincolabili in qualsiasi momento, in previsione di un futuro non roseo.