L'iter della mia pensione privilegiata ordinaria.
Inviato: lun giu 04, 2018 9:39 pm
Ciao a tutti. Il “Forum” in passato mi è stato molto, molto utile e non nascondo che anche adesso acquisisco informazioni interessanti. Per tal motivo “posto” la mia esperienza nella mera, esclusiva e vaga speranza di poter esser eventualmente d’aiuto a qualcuno, senza nessun’altra pretesa.
Allora, in pensione dal 31.12.2015, il mese seguente ho presentato istanza di pensione privilegiata ordinaria. Preciso che ho una causa di servizio tab. A6 e un’altra A8 ( per cumulo di infermità), nonchè tre cause minori N.C. ( non classificabili). La domanda l’ho presentata “on line”all’INPS tramite un Patronato. Al termine l’impiegata ha trasmesso ( in via telematica) al Ministero dell’Interno copia della domanda di P.P.O ( come previsto dal messaggio INPS 7115 del 23.11.2015).
Faccio un primo (banale) inciso. Come ben saprete, la p.p.o decorre dal pensionamento se la domanda è presentata entro due anni, altrimenti dalla data di invio. Quindi, a mio avviso, è bene avere le idee chiare nonché i decreti di riconoscimento delle cause di servizio a portata di mano, per poter indicare le patologie in modo esatto. Infatti la domanda di p.p.o. vale solo per quello che viene citato, quindi eventuali errori o dimenticanze possono inficiare tutto. Lo dico per esperienza diretta, in quanto in sede di visita alla c.m.o. ho fatto riferimento a un sintomo collegato ad una causa ( per fortuna una N.C) non riportata nella domanda e la cosa mi è stata fatta presente. Chiudo l’inciso segnalando che nella domanda di p.p.o ho indicato anche l’ importo dell’equo indennizzo percepito.
Successivamente l’INPS da cui dipendo ha richiesto al Ministero dell’Interno la “ documentazione sanitaria e amministrativa ai fini della pratica di pensione privilegiata”, quindi il Ministero l’ha trasmessa all’INPS . Quest’ultimo, nel marzo del 2017, ha poi inviato tutta la documentazione alla C.M.O., con richiesta di “ una nuova visita per accertare la valutazione delle infermità”.
Faccio un secondo (banale) inciso. Nel frattempo mi sono rivolto a un medico legale. Lo stesso ha per prima cosa ha controllato la mia domanda di p.p.o (comparandola con i decreti in mio possesso), mi ha vistato e alla fine mi ha prescritto gli esami medici da produrre successivamente alla C.M.O..
Faccio un terzo (banale) inciso. Il possesso di una causa di servizio Tab. A non è sinonimo di p.p.o . Infatti, la C.M.O., in sede di visita medica può derubricare tranquillamente a tab. B, che prevede solo “una tantum” e non p.p.o.. La persistenza nella tabella A viene valutata dalla C.M.O. alla luce di “ recente documentazione medica”. Quanto sopra mi è stato riferito a suo tempo da un Colonnello Medico nonché dal mio medico legale.
Finalmente, nel marzo 2018 la C.M.O. mi visita. Nella circostanza ero accompagnato dal mio medico legale ed avevo al seguito gli esami che il predetto mi aveva prescritto , corrispondenti a quelli richiesti dalla C.M.O. .
La visita si conclude con l’assegnazione di una tab. A7 a vita !!!!.
Nella circostanza, dato che le parole volano, ma gli scritti rimangono, faccio formale richiesta di accesso agli atti al fine di avere copia del relativo verbale, che puntualmente, dopo un mese circa, mi viene inviato via posta elettronica.
Bene,molto bene.
Tra una decina di mesi ( se nel frattempo qualcuno non si inventa di eliminare le privilegiate) dovrei passare all’incasso e ovviamente farò sapere gli importi.
Ultimo (banale) inciso. Ho deciso di rivolgermi ad un medico legale perché ero un po’ intimorito dalle voci di tagli selvaggi alle privilegiate. Con il senno del poi posso dire che la presenza del medico legale non ha inciso sul riconoscimento della p.p.o, sicuramente però ha agevolato la definizione in quanto al momento della convocazione avevo già pronta la documentazione medica necessaria.
Infine, se qualche giovane Collega dovesse leggere questo mio "post", vorrei narrare che agli inizi della mia carriera ( il paleolitico 1983 !) ho avuto la fortuna di incontrare, in un mare di ignoranza ( nel senso che nessuno sapeva nulla e chi sapeva qualcosa sembrava custodisse il terzo segreto di Fatima), un Appuntato e un Maresciallo della vecchia guardia, i quali mi hanno sempre detto " quaiò tu chiedi " e così ho sempre fatto e alla fine ho portato a casa cause di servizio, equo indennizzo e ( forse, tocchiamo ferro) p.p.o.. Certamente non sono diventato ricco, però alcuni colleghi si stanno mordendo i gomiti!
Spero di non are tediato nessun nel raccontare la mia esperienza!!
Ciao a tutti.
Ad maiora semper.-
p.s. altro nonzo !!!!!
Allora, in pensione dal 31.12.2015, il mese seguente ho presentato istanza di pensione privilegiata ordinaria. Preciso che ho una causa di servizio tab. A6 e un’altra A8 ( per cumulo di infermità), nonchè tre cause minori N.C. ( non classificabili). La domanda l’ho presentata “on line”all’INPS tramite un Patronato. Al termine l’impiegata ha trasmesso ( in via telematica) al Ministero dell’Interno copia della domanda di P.P.O ( come previsto dal messaggio INPS 7115 del 23.11.2015).
Faccio un primo (banale) inciso. Come ben saprete, la p.p.o decorre dal pensionamento se la domanda è presentata entro due anni, altrimenti dalla data di invio. Quindi, a mio avviso, è bene avere le idee chiare nonché i decreti di riconoscimento delle cause di servizio a portata di mano, per poter indicare le patologie in modo esatto. Infatti la domanda di p.p.o. vale solo per quello che viene citato, quindi eventuali errori o dimenticanze possono inficiare tutto. Lo dico per esperienza diretta, in quanto in sede di visita alla c.m.o. ho fatto riferimento a un sintomo collegato ad una causa ( per fortuna una N.C) non riportata nella domanda e la cosa mi è stata fatta presente. Chiudo l’inciso segnalando che nella domanda di p.p.o ho indicato anche l’ importo dell’equo indennizzo percepito.
Successivamente l’INPS da cui dipendo ha richiesto al Ministero dell’Interno la “ documentazione sanitaria e amministrativa ai fini della pratica di pensione privilegiata”, quindi il Ministero l’ha trasmessa all’INPS . Quest’ultimo, nel marzo del 2017, ha poi inviato tutta la documentazione alla C.M.O., con richiesta di “ una nuova visita per accertare la valutazione delle infermità”.
Faccio un secondo (banale) inciso. Nel frattempo mi sono rivolto a un medico legale. Lo stesso ha per prima cosa ha controllato la mia domanda di p.p.o (comparandola con i decreti in mio possesso), mi ha vistato e alla fine mi ha prescritto gli esami medici da produrre successivamente alla C.M.O..
Faccio un terzo (banale) inciso. Il possesso di una causa di servizio Tab. A non è sinonimo di p.p.o . Infatti, la C.M.O., in sede di visita medica può derubricare tranquillamente a tab. B, che prevede solo “una tantum” e non p.p.o.. La persistenza nella tabella A viene valutata dalla C.M.O. alla luce di “ recente documentazione medica”. Quanto sopra mi è stato riferito a suo tempo da un Colonnello Medico nonché dal mio medico legale.
Finalmente, nel marzo 2018 la C.M.O. mi visita. Nella circostanza ero accompagnato dal mio medico legale ed avevo al seguito gli esami che il predetto mi aveva prescritto , corrispondenti a quelli richiesti dalla C.M.O. .
La visita si conclude con l’assegnazione di una tab. A7 a vita !!!!.
Nella circostanza, dato che le parole volano, ma gli scritti rimangono, faccio formale richiesta di accesso agli atti al fine di avere copia del relativo verbale, che puntualmente, dopo un mese circa, mi viene inviato via posta elettronica.
Bene,molto bene.
Tra una decina di mesi ( se nel frattempo qualcuno non si inventa di eliminare le privilegiate) dovrei passare all’incasso e ovviamente farò sapere gli importi.
Ultimo (banale) inciso. Ho deciso di rivolgermi ad un medico legale perché ero un po’ intimorito dalle voci di tagli selvaggi alle privilegiate. Con il senno del poi posso dire che la presenza del medico legale non ha inciso sul riconoscimento della p.p.o, sicuramente però ha agevolato la definizione in quanto al momento della convocazione avevo già pronta la documentazione medica necessaria.
Infine, se qualche giovane Collega dovesse leggere questo mio "post", vorrei narrare che agli inizi della mia carriera ( il paleolitico 1983 !) ho avuto la fortuna di incontrare, in un mare di ignoranza ( nel senso che nessuno sapeva nulla e chi sapeva qualcosa sembrava custodisse il terzo segreto di Fatima), un Appuntato e un Maresciallo della vecchia guardia, i quali mi hanno sempre detto " quaiò tu chiedi " e così ho sempre fatto e alla fine ho portato a casa cause di servizio, equo indennizzo e ( forse, tocchiamo ferro) p.p.o.. Certamente non sono diventato ricco, però alcuni colleghi si stanno mordendo i gomiti!
Spero di non are tediato nessun nel raccontare la mia esperienza!!
Ciao a tutti.
Ad maiora semper.-
p.s. altro nonzo !!!!!