AngeloBarese ha scritto:Se è vero che con la quota 100 abbassano di qualche anno l'età pensionabile dei dipendenti pubblici è privati, e anche vero che a noi non è cambiato poco o nulla.
Quindi perché accontentarci dei 41 quando potremmo andare con 33 di servizio +5 a 38?
Giusto per non essere discriminati?
Preciso che rimanere dopo i 50 anni anagrafici nelle forze di polizia non ha senso operativamente parlando.
Visto che c'è anche l'esonera ai 50 anni dai servizi notturni e servizi armati.
Non sarebbe male e sarebbe coerente con il nostro lavoro. Non credete?
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Bisogna fare chiarezza su alcuni aspetti.
La quota 100 (60 di età + 40 di contribuzione) non ci tocca, poichè noi arrivati a 60 anni di età anagrafica saremmo comunque collocati in congedo anche avendo 35-36-37-38 di contribuzione (e questa trattasi di Pensione di Vecchiaia).
Noi stiamo parlando di pensione Anticipata o d'Anzianità.
Con la legge vigente noi dobbiamo avere:
- 35 anni di contribuzione e 57 anni e 7 mesi di anagrafica (58 di età dal Gennaio 2019) + 12 mesi di finestra;
oppure
- 40 + 7 mesi di contribuzione (41 anni dal gennaio 2019) aggiungendo una finestra di 15 mesi indipendentemente dall'età anagrafica. Il che vuol dire restare in servizio effettivo 36 anni e 10 mesi (da Gennaio 2019 37 anni e 3 mesi).
Quindi la quota 41 potrebbe interessarci, infatti ipotizzando questa possibilità noi possiamo andare in pensione dopo 41 anni di contribuzione (36 effettivi + 5 di maggiorazioni).
In poche parole andremmo a risparmiarci più o meno quella finestra di 15 mesi.
Il dubbio è se saranno inseriti dei paletti, per esempio quota 41 è totalmente composta da 41 anni di contribuzione versata?
si potranno inserire degli anni di maggiorazione? se sì, quanti?
Ipoteticamente parlano di poter inserire massimo 2 o 3 anni Figurativi e quindi mi chiedo (vi chiedo) gli anni di contribuzione Figurativa e la stessa cosa della Maggiorazione contributiva?
Secondo me sono 2 cose distinte e separate.
- Contribuzione Figurativa: In alcuni periodi in cui il lavoratore non può svolgere la normale attività lavorativa (per malattia, maternità, disoccupazione, cassa integrazione, invalidità ecc.), viene meno, per il datore di lavoro, l’obbligo di versare i relativi contributi previdenziali. Per garantire comunque ai lavoratori la copertura assicurativa.
- Maggiorazione Contributiva (dal 1998 massimo 5 anni): servizi "speciali" cioè prestati in condizioni di particolare disagio per cui si giustifica il riconoscimento di una maggiorazione.
Attendo vostre considerazioni............................