skorpios ha scritto:Ciao grande gino, bentrovato!
Grazie per la risposta precisa e puntuale, come sempre.
Per quanto riguarda invece le detrazioni per il coniuge e lo stato di famiglia, sai dirmi qualcosa?
Grazie ancora e buona giornata.
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Detrazioni per familiari a carico
Aggiornato
Tutti i familiari con reddito inferiore ad Euro 2.840,51 sono considerati a carico. Ogni contribuente che abbia dei familiari a proprio carico può godere di un beneficio fiscale al momento della dichiarazione annuale dei redditi. Sono considerati a carico: - il coniuge non legalmente ed effettivamente separato; - i figli anche adottivi, gli affidati; - gli altri familiari (genitori, generi, nuore, suoceri, fratelli e sorelle), a condizione che siano conviventi con il contribuente.
>Che cosa è
>A chi compete la detrazione
>Come si calcola la detrazione
Che cosa èTorna su
In presenza di persone il cui reddito è inesistente o ridotto entro il limite di € 2.840,51, sono previste detrazioni che riducono l’ Irpef in misura progressiva: minore è il reddito, maggiore è la detrazione.
Tale meccanismo di calcolo, la cui logica consiste nel garantire la progressività dell’imposta, prevede detrazioni diverse a seconda del soggetto a carico (il coniuge, un figlio, o un altro familiare) e determina un importo commisurato al reddito lordo del contribuente.
A chi compete la detrazioneTorna su
Il coniuge è a carico se non è legalmente ed effettivamente separato, e la detrazione spetta nella misura massima di € 690,00.
La detrazione per figli a carico compete a ciascuno dei genitori nella misura del 50 % e non può essere ripartita liberamente fra i due soggetti.
E’ tuttavia previsto che, in caso di accordo, la detrazione possa essere attribuita, nella misura del 100 %, al coniuge con il reddito più elevato. Tale detrazione può essere applicata anche nel caso in cui i figli abbiano percepito un reddito superiore all’importo indicato (€ 2.840,51), purchè soggetto a tassazione separata (sono a tassazione separata, ad esempio, il trattamento di fine rapporto, o alcuni redditi di capitale).
La massima detrazione prevista è di € 950,00 per ogni figlio, aumentata ad € 1220,00 per ogni figlio di età inferiore a 3 anni, di ulteriori € 400,00 in caso di figlio portatore di handicap. Tali importi, comunque da riproporzionare al reddito del contribuente, sono in ogni caso rapportati ai mesi (nel caso, ad esempio di figlio nato il 16 marzo dell’anno di imposta, la detrazione compete per 9/12).
Nel caso di 4 o più figli a carico è prevista una ulteriore detrazione di € 1200,00, applicabile per l’intero importo a prescindere dal numero di mesi, quale importo complessivo (non per ogni figlio).
Se i genitori sono separati (con separazione consensuale sia consensuale, sia giudiziale), e comunque in ogni caso di cessazione degli effetti civili del matrimonio (ad esempio, a seguito di divorzio), la ripartizione della detrazione può essere disciplinata in modo diverso, a seconda dell’affidamento dei figli.
La detrazione per altri familiari compete unicamente nel caso in cui questi risultino conviventi con il contribuente.
E’ opportuno ricordare che, nel caso si utilizzi il modello 730 per la dichiarazione dei redditi, un eventuale credito superiore ad € 4.000, anche derivante dalle detrazioni per carichi di famiglia, non potrà più essere rimborsato dal sostituto di imposta (datore di lavoro, ente previdenziale, ecc.), ma sarà soggetto a specifico controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, che provvederà poi direttamente al rimborso degli importi spettanti.
Come si calcola la detrazioneTorna su
La detrazione è calcolata in base a scaglioni di reddito, con una formula facilmente rinvenibile nelle istruzioni ministeriali.
In quanto detrazione, l’importo determinato riduce l’IRPEF dovuta, ma non l’ addizionale regionale e comunale, che restano pertanto invariate.
Per gli aspetti pratici vai alla Guida sulle detrazioni per familiari a carico