L'ANORESSIA MENTALE
Inviato: mer nov 23, 2016 11:21 pm
A soffrire di anoressia mentale sono soprattutto giovani donne di età compresa tra i 10 ed i 25 anni, ma l’anoressia se non curata precocemente può diventare una condizione stabile. Le sue cause vengono erroneamente attribuite ai più diffusi modelli sociali che elogiano la donna dalle forme “androgine” ossia una donna magra e senza marcate caratteristiche femminili ma considerarlo un disturbo indotto dalla società è un errore grossolano che viene smentito dalla clinica stessa delle anoressie mentali.
Esistono forme di anoressia più gravi ed altre meno gravi. Le forme meno gravi sono quelle in cui il sintomo lascia spazio ad una precisa dialettica individuale e, seppur con molto fatica, si apre ad una sua interpretazione. Le forme più gravi, invece, sono quelle cosi dette “pure” ed hanno una sintomatologia stabile che non dà spazio ad interpretazione. Queste forme, che si risolvono solo con il ricovero, hanno delle similitudini con le tossicomanie poichè vedono le energie del soggetto totalmente destinate all’esercizio solitario del sintomo.
L’esordio dell’anoressia mentale avviene in adolescenza quando le giovani ragazze si trovano ad affrontare il passaggio da un corpo infantile ad un corpo “adulto” e devono, per questo, scontrarsi con il problema della femminilità e della relativa sessualità. Talvolta può esserci un rifiuto inconscio della propria femminilità nascente ed è proprio in questa fase che si insedia il sintomo anoressico che con il rifiuto del cibo sta ad indicare la via del “non volerne sapere” della propria femminilità.
La privazione a cui si sottopongono queste ragazze, paradossalmente, conferisce loro una grande soddisfazione sia fisica che mentale, al punto tale che in molti casi non sono loro a rivolgersi ad uno psicologo ma i genitori.
È per questo che la cura dell'anoressia mentale richiede molta pazienza perché sta proprio all'abilità ed all'esperienza del terapeuta riuscire a rompere il silenzio che spesso la caratterizza ed inserirsi nello schema sintomatico stabile ed appagante in modo da aprire le porte ad un dialogo e ad una cura.
Esistono forme di anoressia più gravi ed altre meno gravi. Le forme meno gravi sono quelle in cui il sintomo lascia spazio ad una precisa dialettica individuale e, seppur con molto fatica, si apre ad una sua interpretazione. Le forme più gravi, invece, sono quelle cosi dette “pure” ed hanno una sintomatologia stabile che non dà spazio ad interpretazione. Queste forme, che si risolvono solo con il ricovero, hanno delle similitudini con le tossicomanie poichè vedono le energie del soggetto totalmente destinate all’esercizio solitario del sintomo.
L’esordio dell’anoressia mentale avviene in adolescenza quando le giovani ragazze si trovano ad affrontare il passaggio da un corpo infantile ad un corpo “adulto” e devono, per questo, scontrarsi con il problema della femminilità e della relativa sessualità. Talvolta può esserci un rifiuto inconscio della propria femminilità nascente ed è proprio in questa fase che si insedia il sintomo anoressico che con il rifiuto del cibo sta ad indicare la via del “non volerne sapere” della propria femminilità.
La privazione a cui si sottopongono queste ragazze, paradossalmente, conferisce loro una grande soddisfazione sia fisica che mentale, al punto tale che in molti casi non sono loro a rivolgersi ad uno psicologo ma i genitori.
È per questo che la cura dell'anoressia mentale richiede molta pazienza perché sta proprio all'abilità ed all'esperienza del terapeuta riuscire a rompere il silenzio che spesso la caratterizza ed inserirsi nello schema sintomatico stabile ed appagante in modo da aprire le porte ad un dialogo e ad una cura.