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salve sono un nuovo iscritto e volevo esporre quanto segue in merito al decreto definitivo di pensione:
sono Brig. Capo CC in congedo per riforma dal mese di aprile del 2008, ad ottobre 2013 ho ricevuto dal C.N.A. di Chieti la comunicazione per conoscenza dell'invio del decreto di pensione definitivo all'INPDAP. Mi sono recato varie volte agli sportelli Inps ex Inpdap per chiedere notizie in merito alla notifica del predetto documento ma ogni volte vengo liquidato con risposte varie: non c'è personale, il personale addetto e stato dirottato a sbrigare altre pratiche, è ancora presto per la lavorazione della sua pratica. Ho inviato anche due email ma non ho mai ricevuto risposta.
La mia domanda è, esiste qualche norma di legge che può obbligare gli uffici preposti al disbrigo della pratica anche per non incorrere come a molti colleghi e successo di dover restituire somme percepite "" indebitamente "" essendo trascorsi infatti 8 anni dal congedo e la sola cosa che mi preoccupa.
Ringrazio e porgo distinti saluti Gian Paolo

gianpa58 ha scritto:salve sono un nuovo iscritto e volevo esporre quanto segue in merito al decreto definitivo di pensione:
sono Brig. Capo CC in congedo per riforma dal mese di aprile del 2008, ad ottobre 2013 ho ricevuto dal C.N.A. di Chieti la comunicazione per conoscenza dell'invio del decreto di pensione definitivo all'INPDAP. Mi sono recato varie volte agli sportelli Inps ex Inpdap per chiedere notizie in merito alla notifica del predetto documento ma ogni volte vengo liquidato con risposte varie: non c'è personale, il personale addetto e stato dirottato a sbrigare altre pratiche, è ancora presto per la lavorazione della sua pratica. Ho inviato anche due email ma non ho mai ricevuto risposta.
La mia domanda è, esiste qualche norma di legge che può obbligare gli uffici preposti al disbrigo della pratica anche per non incorrere come a molti colleghi e successo di dover restituire somme percepite "" indebitamente "" essendo trascorsi infatti 8 anni dal congedo e la sola cosa che mi preoccupa.
Ringrazio e porgo distinti saluti Gian Paolo

===Dispositivo dell'art. 328 Codice Penale
Fonti → Codice Penale → LIBRO SECONDO - Dei delitti in particolare → Titolo II - Dei delitti contro la pubblica amministrazione (artt. 314 - 360) → Capo I - Dei delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione
Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che indebitamente rifiuta (1) un atto del suo ufficio (2) che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni.
Fuori dei casi previsti dal primo comma, il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che entro trenta giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non compie l'atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del ritardo, è punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a milletrentadue euro. Tale richiesta deve essere redatta in forma scritta ed il termine di trenta giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa (3).
Note
(1) Il comma primo disciplina il reato di rifiuto di atti urgenti, la cui rilevanza è limitata a tassative ragioni d'urgenza di compiere l'atto tra cui rientrano ad esempio i sequestri obbligatori amministrativi, la confisca amministrativa, gli ordini di distruzione degli immobili abusivi, gli ordini di scioglimento delle manifestazioni vietate, la sospensione e la revoca della patente di guida, gli ordini di non circolare su determinate strade.
Questo dunque si consuma quando l'inerzia ha compromesso l'adozione efficace dell'atto urgente. In merito all'urgenza parte della dottrina ritiene che occorra distinguere tra termine perentorio in cui si ha una vera e propria omissione e termine ordinatorio in cui si avrebbe mero ritardo, in quanto l'atto può essere ancora compiuto e può esplicare i suoi effetti tipici.
(2) Rilevano solo gli atti esterni e quelli a rilevanza esterna, non invece gli atti interni cosiddetti organizzativi.
(3) Il comma secondo punisce invece la condotta di omissione non motivata di atti richiesti. Questa ovviamente non si realizza qualora il procedimento si sia concluso senza adozione espressa dell'atto in virtù del silenzio-assenso, previsto all'art. 20, comma 1, della l. 7 agosto 1990, n. 241. Dunque perchè vi sia omissione è necessario il ricorrere di tre requisiti: la richiesta formale dell'interessato, il mancato compimento dell'atto entro 30 giorni dalla ricezione della richiesta (termine previsto dalle norme amministrative) e la mancata esposizione dell'interessato, nello stesso termine, delle ragioni del ritardo.
Ratio Legis
La disposizione in esame è qui diretta a tutelare sia l'efficace attuazione delle funzioni istituzionali della P.A. nei settori d'intervento tipizzati sia il diritto della persona all'informazione sui procedimenti cui è interessata, tutelato in quanto funzionale alla controllabilità dell'agire amministrativo.

Ciao, sono nelle tue stesse condizioni dal 2009 a novembre 2015 mi arriva la comunicazione della trasmissione decreto definitivo alla sede INPS. Solo dopo aver scritto via PEC, mi hanno risposto che il conguaglio di competenza verra' lavorato a luglio/agosto, compatibilmente con i loro impegni di lavoro. Ancora non ho ricevuto comunicazioni ulteriori. Vorrà' dire che nell'ipotesi di un conguaglio negativo, ricorrerò' alle vie legali. Sono quasi certo che non sarà negativo, nella stragrande maggioranza dei casi per chi è andato in pensione diciamo nel periodo nostro, ha avuto i vari decreti stipendiali in ordine.

Buongiorno, finalmente con la pensione di questo mese mi liquideranno gli arretrati dal 2009. Ho avuto un incremento di circa € 130 mensili netti, rispetto a quanto percepivo. Come immaginavo il conguaglio è a mio favore anche se non nascondo che il dubbio di dover restituire somme, ogni tanto prendeva il sopravvento. Questa volta l' INPS ha mantenuto la promessa di lavorare la mia pratica. Che dire? Finalmente sono in pensione con la definitiva. Attendo ancora la documentazione circa i decreti finali. Già il cedolino del mese corrente mi conforta.

Henry6.3 ha scritto:Buongiorno, finalmente con la pensione di questo mese mi liquideranno gli arretrati dal 2009. Ho avuto un incremento di circa € 130 mensili netti, rispetto a quanto percepivo. Come immaginavo il conguaglio è a mio favore anche se non nascondo che il dubbio di dover restituire somme, ogni tanto prendeva il sopravvento. Questa volta l' INPS ha mantenuto la promessa di lavorare la mia pratica. Che dire? Finalmente sono in pensione con la definitiva. Attendo ancora la documentazione circa i decreti finali. Già il cedolino del mese corrente mi conforta.

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Euro arretati....vacanze assicurati.-

Salve a tutti e buona serata anche io volevo informazioni se possibile sono in pensione da maggio 2012 volevo sapere se la mia pensione è già definitiva oppure no grazie a tutti ciao

Buongiorno a me risulta che dall'anno 2010 in poi, si va in pensione con il decreto definitivo. Tu dovresti già poter confermare questo, visto che probabilmente ti hanno dato copia del decreto pensionistico all'atto del congedo. Per intenderci mod. S.M. 5007 con oggetto : conferimento della pensione liquidata a decorrere dal... (magari nel 2010 si chiamava in altro modo il modello).
Se non in possesso allora si, sei ancora in provvisoria. Almeno negli ultimi anni ho visto colleghi, andare in pensione con le modalità di cui sopra.

gianpa58 ha scritto:salve sono un nuovo iscritto e volevo esporre quanto segue in merito al decreto definitivo di pensione:
sono Brig. Capo CC in congedo per riforma dal mese di aprile del 2008, ad ottobre 2013 ho ricevuto dal C.N.A. di Chieti la comunicazione per conoscenza dell'invio del decreto di pensione definitivo all'INPDAP. Mi sono recato varie volte agli sportelli Inps ex Inpdap per chiedere notizie in merito alla notifica del predetto documento ma ogni volte vengo liquidato con risposte varie: non c'è personale, il personale addetto e stato dirottato a sbrigare altre pratiche, è ancora presto per la lavorazione della sua pratica. Ho inviato anche due email ma non ho mai ricevuto risposta.
La mia domanda è, esiste qualche norma di legge che può obbligare gli uffici preposti al disbrigo della pratica anche per non incorrere come a molti colleghi e successo di dover restituire somme percepite "" indebitamente "" essendo trascorsi infatti 8 anni dal congedo e la sola cosa che mi preoccupa.
Ringrazio e porgo distinti saluti Gian Paolo

Ciao visto che ci ho sbattuto il muso personalmente contro l'inerzia di questo ente qualche dritta te la posso dare dici che hai mandato delle mail ...erano semplici mail o le hai fatte via PEC ? ti dico questo perchè se era la semplice mail allora puoi dormire tranquillo che non riceverai nessuna risposta se la fai via PEC ( Posta Certificata Elettronica ) ha un peso diverso ed ha valore legale nel caso di un contenzioso il tutto deve essere richiesto ai sensi dela 241/90 se non ottieni , capita , risposta anche in questo senso interpella l'Ispettorato per la Funzione Pubblica , sempre via PEC trovi l'indirizzo sul loro sito , descrivendo i fatti poi ci penseranno loro a far muovere il sedere del peones di turno nel caso in cui neanche questo li schioda , difficile ma possibile , allora non ti resta che farti aiutare da un avvocato e a quel punto vedrai che come sucesse a Mosè si apriranno le acque e tutti i tuoi desideri saranno esauriti ............ dimenticavo , non voglio fare il menagramo spera che sia tutto in ordine perchè nel caso qualcosa andasse storto nel senso che devi dare indietro qualcosa , se è poca roba lascia stare ma se si parla di miglialia di euro , vedrai che altro calvario ........
73 e buona fortuna MalcomX