franruggi ha scritto:Che casino! Quindi anche il tfs tocca dichiarare? Così
Lo tassano 2 volte?
Saluti
Francesco
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I redditi assoggettati a ritenuta a titolo d’imposta non vanno dichiarati
In primavera, quando occorre fare i conti con la dichiarazione dei redditi (tramite modello 730 o modello Unico), ci si ritrova in un marasma di cifre, leggi e righe da compilare. Una questione che spesso viene sollevata riguarda i redditi assoggettati a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o a imposta sostitutiva: vanno o non vanno dichiarati?
Se abbiamo ricevuto il CUD e al rigo 301 vi sono iscritti dei redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o a imposta sostitutiva, questi non vanno dichiarati nel 730 o nell’Unico, poichè questi, essendo appunto già assoggettati a imposta alla fonte, non subiscono una ulteriore tassazione. Di seguito un elenco completo di questi redditi, che quindi sono esenti e non vanno dichiarati.
Tasse:-
I redditi assoggettati a una ritenuta alla fonte, sono già stati tassati, quindi nulla è più dovuto, poichè la ritenuta ha già colpito il reddito in modo definitivo. Di conseguenza i compensi percepiti non vanno inseriti nella dichiarazione dei redditi. Sono redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o a imposta sostitutiva:
- gli interessi sul conto corrente postale o bancario;
- gli interessi sui titoli di Stato (Bot, Cct, Ctz, Btp, etc.)
- gli interessi su obbligazioni emesse da società quotate;
- i proventi di polizze vita;
- i dividendi qualora sia stata richiesta l’applicazione della ritenuta a titolo definitivo;
- le plusvalenze che scaturiscono da cessioni di partecipazioni;
- premi di lotterie, tombole a favore di enti di beneficenza;
- i premi derivanti da concorsi, scommesse, d’abilità e rischio;
- le rendite erogate in Italia dalla Avs svizzera;
- le provvigioni riscosse dagli incaricati alle vendite a domicilio, alla consegna a domicilio dei giornali, per prestazioni fino a 3 ore al giorno;
- i compensi guadagnati da stranieri per lavoro autonomo in Italia, per brevetti, diritti d’autore;
- i redditi derivanti da attività sportive dilettantistiche, quando la cifra é compresa tra 7.500,00 e 28.158,28 euro.
I buoni fruttiferi postali non vanno dichiarati nella dichiarazione dei redditi
I BTP non vanno dichiarati nel 730
Vanno dichiarati gli assegni di mantenimento nel modello Unico
I conti correnti vanno dichiarati nel 730 ?
I voucher Inps non vanno dichiarati nel 730 o Unico
Articolo pubblicato in Home » Finanza Personale » Tasse ed imposte
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Approfondimenti
Ritenute alla fonte - in cosa consistono e come si differenziano
Il sistema delle ritenute alla fonte ha come finalità quella di avvicinare il momento della percezione del reddito al momento del pagamento del tributo.
Il meccanismo delle ritenute alla fonte si basa sulla figura del sostituto di imposta, cioè il datore di lavoro, l’ente pensionistico o un altro soggetto che, per legge, si sostituisce in tutto o in parte al contribuente nei rapporti con l’Amministrazione finanziaria.
Tale soggetto ha l’obbligo di trattenere, dai compensi, dai salari, dalle pensioni o da altri redditi che deve corrispondere, le imposte dovute in tutto o in parte.
Le somme trattenute, dette appunto ritenute alla fonte, devono essere versate dal sostituto d’imposta allo Stato.
Esempio.
Il datore di lavoro deve trattenere dai salari e dagli stipendi corrisposti ai propri dipendenti parte dell’IRPEF dovuta da questi ultimi. La ritenuta operata viene versata dal datore di lavoro allo Stato.
Le ritenute si differenziano in due categorie:
ritenute a titolo di acconto;
ritenute a titolo di imposte.
La ritenuta alla fonte è a titolo di acconto quando essa rappresenta solamente un acconto di quanto dovuto dal soggetto sostituito, all’erario.
Per comprendere meglio il suo funzionamento facciamo un esempio.
Esempio.
A corrisponde a B una somma di 2.000 euro sulla quale applica una ritenuta a titolo di acconto di 400 euro.
B deve dichiarare la somma di 2.000 euro nella sua dichiarazione dei redditi. Una volta calcolata l’imposta dovuta egli potrà detrarre la ritenuta subita di 400 euro dall’imposta dovuta.
Supponiamo la seguente situazione
Reddito soggetto a ritenuta d’acconto
2.000
+ altri redditi
+8.000
Totale redditi dichiarati
=10.000
Imposte calcolate sul reddito di 10.000
2.300
- ritenute d’acconto subite
-400
Imposte da versare
1.900
La ritenuta alla fonte è a titolo di imposta quando essa colpisce il reddito in modo definitivo con la conseguenza che i compensi percepiti non vanno inclusi nella dichiarazione dei redditi del sostituito e la ritenuta subita non va portata in detrazione dell’imposta dovuta da quest’ultimo.
Esempio.
A corrisponde a B una somma di 2.000 euro sulla quale applica una ritenuta a titolo di imposta di 359 euro.
B non deve dichiarare la somma di 2.000 euro nella sua dichiarazione dei redditi. Una volta calcolata l’imposta non porta in detrazione la ritenuta subita di 359 euro dall’imposta dovuta.
Ipotizzando che B abbia percepito, oltre ai 2.000 euro soggetti a ritenuta a titolo d’imposta, anche altri redditi per 8.000 euro avremo:
Altri redditi
8.000
Totale redditi dichiarati
8.000
Imposte calcolate sul reddito di 8.000
1.840
Imposte da versare
1.900
Gli altri approfondimenti sull'argomento:
Ritenute fiscali
Ritenute alla fonte - redditi sui quali si applicano
Ritenute sui redditi di lavoro dipendente
Ritenuta d'acconto professionisti
Le ritenute d'acconto in fattura
Rimborsi spese e ritenute d'acconto
Prestazioni occasionali e ritenute d'acconto
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