Mazzata sulle pensioni militari
Re: Mazzata sulle pensioni militari
Questa discussione si sta trascinando tra un non detto ed un 'affermazione, tra chiaro e scuro, tra un passo di lato ed un altro indietro. Una mescolanza che poco ha dell'originario lessico. Sarà che la politica non praticata, abbia contagiato tutti anche la new age dei sapientoni di ogni stagione?
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Re: Mazzata sulle pensioni militari
Messaggio da Sempreme064 »
Tutto vero.. bisogna solo aspettare i risultati .. ci riaggiorniamo per Febbraio Marzo? Non c'è altro da dire . Si scrive per solitudine.. allora a Febbraio.. dati certi alla mano.. comunque la mazzata l'hanno presa..pensavano..hehehehehehe
Re: Mazzata sulle pensioni militari
Concordo. Non c’è visione: si va avanti per slogan contrapposti
tra le 2 fazioni che inevitabilmente devono rinegoziare al ribasso fino allo stallo, il tutto per la gioia dei mandarini che, in assenza di una minima credibilità della politica, continuano a fare i loro affari. Una cosa penosa...
tra le 2 fazioni che inevitabilmente devono rinegoziare al ribasso fino allo stallo, il tutto per la gioia dei mandarini che, in assenza di una minima credibilità della politica, continuano a fare i loro affari. Una cosa penosa...
Re: Mazzata sulle pensioni militari
Pensioni: i disincentivi, divieto di cumulo e differimento del TFR/TFS
La partita non è facile e ci sono ancora alcuni nodi aperti. Che cosa accadrà il prossimo anno? Il meccanismo dovrebbe funzionare sull’effetto scoraggiamento: quota 100, i celebri 62 anni più 38 di contributi, sarebbe garantita per tutti i 430 mila aventi diritto, cioè quelli che raggiungono i requisiti dal 1° gennaio del 2019. Ma una serie di paletti sarebbero inseriti per frenare la corsa. Il primo è implicito: siccome l’età nel 2019 sarà, secondo la Fornero che resta di fatto in vigore, di 67 anni, chi opta per l’uscita dal lavoro ha un mancato guadagno in termini di contributi del 21-22 per cento. Frena? Non frena?
Questo è il tema su cui si esercitano Inps e Ragioneria generale: la quota degli scoraggiati che va dal 30%, più ottimista, al 10% sul quale sembra ferma la Ragioneria generale. Il tema è: chi va in pensione calcola il valore dell’assegno o arriva fino a considerare razionalmente il mancato guadagno dei prossimi cinque anni? Gli scettici e prudenti aggiungono: ma l’opzione che si manifesta una tantum non potrebbe invece incoraggiare chi vede la possibilità di andare in pensione “ora o mai più”? Dopo aver continuato per anni a diffondere sfiducia nelle Istituzioni e nell'economia italiana (ricordate Grillo e grillini che annunciavano il default un mese si e uno no?) gli ottimisti sono dati perdenti.
Con questo pacchetto comunque la platea del 2019 — l’anno cruciale per Bruxelles — si restringerebbe: a 300 mila uscite per chi spera che l’effetto deterrenza sarà del 30 per cento, a 387 mila per chi conta su un scoraggiamento del solo 10 per cento.
Da considerare che ci sono altri due deterrenti. Uno sarebbe il divieto di cumulo, cioè il divieto di lavorare una volta raggiunta la pensione. Avrà effetto? Gli scettici dicono che molti non lo considereranno un ostacolo in quanto pronti a sparire nel “nero”.
Terzo fattore di scoraggiamento, il differimento del Tfr degli statali: costituirebbe oltre che una penalità, perché chi va in pensione vuole riscuotere subito anche la liquidazione, anche un risparmio temporaneo per le casse dello Stato.
La mega deroga alla legge Fornero, grazie a finestre e deterrenza, con l’uscita una tantum per il 2019 consentirebbe di risparmiare sul fondo di 6,7 miliardi contenuto nella manovra circa 2 miliardi, e di scendere di conseguenza a 4,7 miliardi. La cifra naturalmente cambia, da come si calcola l’effetto deterrenza. Sufficienti o non sufficienti, giudicherà Bruxelles, ma comunque un passo in avanti.
Resta la questione della copertura triennale, cioè anche del 2020-2021, perché aumenteranno coloro che maturano il diritto e ci saranno molti che scivoleranno all’anno successivo per via delle finestre mobili trimestrali (semestrali per gli statali). Qui la carta sulla quale si sta lavorando è l’indicizzazione delle pensioni, cioè il loro adeguamento alla dinamica dell’inflazione. Dal prossimo anno, come stabilito nel memorandum del 2017 firmato da governo e sindacati, si dovrebbero ripristinare le vecchie la modalità di indicizzazione introdotte da Prodi. Invece rimarrà l’indicizzazione più sfavorevole della legge Fornero che rallenta l’aumento delle pensioni superiori a quattro volte il minimo (circa 1.500 euro netti). Se si aggiunge poi la penalizzazione per le pensioni elevate i risparmi potrebbero essere di circa un miliardo.
La partita non è facile e ci sono ancora alcuni nodi aperti. Che cosa accadrà il prossimo anno? Il meccanismo dovrebbe funzionare sull’effetto scoraggiamento: quota 100, i celebri 62 anni più 38 di contributi, sarebbe garantita per tutti i 430 mila aventi diritto, cioè quelli che raggiungono i requisiti dal 1° gennaio del 2019. Ma una serie di paletti sarebbero inseriti per frenare la corsa. Il primo è implicito: siccome l’età nel 2019 sarà, secondo la Fornero che resta di fatto in vigore, di 67 anni, chi opta per l’uscita dal lavoro ha un mancato guadagno in termini di contributi del 21-22 per cento. Frena? Non frena?
Questo è il tema su cui si esercitano Inps e Ragioneria generale: la quota degli scoraggiati che va dal 30%, più ottimista, al 10% sul quale sembra ferma la Ragioneria generale. Il tema è: chi va in pensione calcola il valore dell’assegno o arriva fino a considerare razionalmente il mancato guadagno dei prossimi cinque anni? Gli scettici e prudenti aggiungono: ma l’opzione che si manifesta una tantum non potrebbe invece incoraggiare chi vede la possibilità di andare in pensione “ora o mai più”? Dopo aver continuato per anni a diffondere sfiducia nelle Istituzioni e nell'economia italiana (ricordate Grillo e grillini che annunciavano il default un mese si e uno no?) gli ottimisti sono dati perdenti.
Con questo pacchetto comunque la platea del 2019 — l’anno cruciale per Bruxelles — si restringerebbe: a 300 mila uscite per chi spera che l’effetto deterrenza sarà del 30 per cento, a 387 mila per chi conta su un scoraggiamento del solo 10 per cento.
Da considerare che ci sono altri due deterrenti. Uno sarebbe il divieto di cumulo, cioè il divieto di lavorare una volta raggiunta la pensione. Avrà effetto? Gli scettici dicono che molti non lo considereranno un ostacolo in quanto pronti a sparire nel “nero”.
Terzo fattore di scoraggiamento, il differimento del Tfr degli statali: costituirebbe oltre che una penalità, perché chi va in pensione vuole riscuotere subito anche la liquidazione, anche un risparmio temporaneo per le casse dello Stato.
La mega deroga alla legge Fornero, grazie a finestre e deterrenza, con l’uscita una tantum per il 2019 consentirebbe di risparmiare sul fondo di 6,7 miliardi contenuto nella manovra circa 2 miliardi, e di scendere di conseguenza a 4,7 miliardi. La cifra naturalmente cambia, da come si calcola l’effetto deterrenza. Sufficienti o non sufficienti, giudicherà Bruxelles, ma comunque un passo in avanti.
Resta la questione della copertura triennale, cioè anche del 2020-2021, perché aumenteranno coloro che maturano il diritto e ci saranno molti che scivoleranno all’anno successivo per via delle finestre mobili trimestrali (semestrali per gli statali). Qui la carta sulla quale si sta lavorando è l’indicizzazione delle pensioni, cioè il loro adeguamento alla dinamica dell’inflazione. Dal prossimo anno, come stabilito nel memorandum del 2017 firmato da governo e sindacati, si dovrebbero ripristinare le vecchie la modalità di indicizzazione introdotte da Prodi. Invece rimarrà l’indicizzazione più sfavorevole della legge Fornero che rallenta l’aumento delle pensioni superiori a quattro volte il minimo (circa 1.500 euro netti). Se si aggiunge poi la penalizzazione per le pensioni elevate i risparmi potrebbero essere di circa un miliardo.
Re: Mazzata sulle pensioni militari
Dimenticavo, se avete qualche risparmio alle Poste, vi consiglio di prelevarlo e metterlo in banca perchè questi vogliono fare investimenti con i risparmi degli italiani.
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Re: Mazzata sulle pensioni militari
Messaggio da Sempreme064 »
Divieto di cumulo è giustissimo..se una persona va in pensione ritorna al lavoro?
Cassa depositi prestiti: Negli anni Ottanta comincia il processo che porterà nel 2003 alla trasformazione dell'istituto di via Goito in Società per Azioni. Cdp Spa si apre a investitori privati ed esce dal perimetro pubblico. Un dettaglio, quest'ultimo, che permette di non consolidare il debito di Cdp con il debito dello Stato e nello stesso tempo evitare che i finanziamenti della Cassa vengano considerati aiuti governativi. Con l'avvento della costituzione in Spa, nel capitale di Cdp entrano insieme al ministero del Economia e delle Finanze, che oggi ne detiene l'80,1%, le fondazioni bancarie, attualmente titolari del 18,4% delle azioni .
Siamo sicuri che l'articolo sia giusto? Un articolo dice che i finanziamenti della cassa non si possono considerare come aiuto governativo.
Per il resto consiglio di togliere i soldi e portarli in banca non cambia nulla sempre se.. sono azionisti anche loro
Cassa depositi prestiti: Negli anni Ottanta comincia il processo che porterà nel 2003 alla trasformazione dell'istituto di via Goito in Società per Azioni. Cdp Spa si apre a investitori privati ed esce dal perimetro pubblico. Un dettaglio, quest'ultimo, che permette di non consolidare il debito di Cdp con il debito dello Stato e nello stesso tempo evitare che i finanziamenti della Cassa vengano considerati aiuti governativi. Con l'avvento della costituzione in Spa, nel capitale di Cdp entrano insieme al ministero del Economia e delle Finanze, che oggi ne detiene l'80,1%, le fondazioni bancarie, attualmente titolari del 18,4% delle azioni .
Siamo sicuri che l'articolo sia giusto? Un articolo dice che i finanziamenti della cassa non si possono considerare come aiuto governativo.
Per il resto consiglio di togliere i soldi e portarli in banca non cambia nulla sempre se.. sono azionisti anche loro
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Re: Mazzata sulle pensioni militari
Messaggio da Sempreme064 »
Aggiungo: ultimamente meglio lasciarli in posta..Non spariscono.. 

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Re: Mazzata sulle pensioni militari
Messaggio da Sempreme064 »
Ok ok ho letto.. la vogliono tutti questa cassa..basta che non sia quello da morto..
Evvai con la.cassa... https://www.lastampa.it/2015/12/06/econ ... agina.html
Evvai con la.cassa... https://www.lastampa.it/2015/12/06/econ ... agina.html
Re: Mazzata sulle pensioni militari
Proprio questo è l’oggetto di trattativa con la UE. I vostri eroi hanno offerto alla UE questa confisca - operata in modo “non urlato” - del risparmio privato, ma a quelli non basta. Hanno rialzato e adesso pretendono un taglio brutale di tutte le pensioni sopra i 2000 lordi per poter finanziare il progetto “etnico” che M&M hanno previsto per noi in una riunione anch’essa “non urlata” dei giorni scorsi, presumibilmente si tratta di accollare al bel Paese per sempre tutta l’immigrazione improduttiva dell’Europa) e in un modo o nell’altro ci riusciranno. Su quali premesse questa previsione è plausibile? Leggete qua per iniziare. Noto per inciso che i fanatici del pifferaio magico stanno resettandosi...
https://www.corriere.it/politica/18_dic ... d300.shtml
https://www.corriere.it/politica/18_dic ... d300.shtml
Re: Mazzata sulle pensioni militari
È inutile che ci giriamo intorno tanto a pagare queste politiche perlomeno azzardate saremo sampre noi che abbiamo sacrificato la nostra giovinezza al servizio dello stato. Sempre noi militari o forze dell'ordine in prima linea per pagare il conto, noi con le nostre pensioni e i colleghi in servizio in mezzo alla strada a difendere i cittadini e istituzioni per un tozzo di pane come sempre e con dignità...
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Re: Mazzata sulle pensioni militari
Messaggio da Sempreme064 »
Io dico ultima cosa è poi aspetto domani l'incontro a Bruxelles..
Non si può superare il deficit/pil al 3% la manovra è del 2,2/2,4%
Il processo di infrazione nei confronti dell'Italia a quanto ammonterebbe in euro? Si dice anche la possibilità di dilazionare infrazione.. ma siamo apposto?
Se è una infrazione che non Si sa di quale articolo stradale e si emette questa contravvenzione per far pagare e non si da possibilità di portare a termine la richiesta del documento di bilancio a me pare una CATTIVERIA.. a domani..
P.s. si va a Bruxelles per migliorare e si prende pure la contravvenzione che sarà di uguale importo della manovra..
Non si può superare il deficit/pil al 3% la manovra è del 2,2/2,4%
Il processo di infrazione nei confronti dell'Italia a quanto ammonterebbe in euro? Si dice anche la possibilità di dilazionare infrazione.. ma siamo apposto?
Se è una infrazione che non Si sa di quale articolo stradale e si emette questa contravvenzione per far pagare e non si da possibilità di portare a termine la richiesta del documento di bilancio a me pare una CATTIVERIA.. a domani..
P.s. si va a Bruxelles per migliorare e si prende pure la contravvenzione che sarà di uguale importo della manovra..
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Re: Mazzata sulle pensioni militari
Messaggio da Sempreme064 »
La manovra non va bene.. di quanto era? 30 miliardi.. ti multo per 30 miliardi.. dilazionate.. Non ci siano signori..
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Re: Mazzata sulle pensioni militari
Messaggio da Sempreme064 »
Con 9 miliardi ci fai la manovra.. preferiscono darci una contravvenzione? Ma speriamo di no..altrimenti poi la gente se inc. Veramente altro che Francia..
https://www.tgcom24.mediaset.it/economi ... 802a.shtml
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Re: Mazzata sulle pensioni militari
Messaggio da Sempreme064 »
Soldi non ce ne sono.. si fa di tutto per mandare avanti un paese provandole tutte.. "il debito pubblico ci frega" e ti fanno pure la contravvenzione uguale alla manovra..o di poco meno.. Non si fidano...
Fateci provare ultima volta..poi non ce ne saranno.altre.

Fateci provare ultima volta..poi non ce ne saranno.altre.
Re: Mazzata sulle pensioni militari
@Sempreme064 dal tuo ragionamento è evidente che ti manca qualche tassello fondamentale per comprendere il come e, soprattutto, il perchè della procedura d'infrazione (che tu chiami "multa").
Innanzi tutto finiamola di attribuire la "cattiveria" ad un ente astratto che chiamiamo Europa, perchè non c'è nemmeno uno Stato europeo che non abbia condannato la manovra italiana, neppure uno, neanche gli "amici" di Salvini (gruppo di Visegrad) che, al contrario, sono stati i critici più feroci.
Secondo l'articolo 126 del "Trattato sul funzionamento dell’Unione europea" (sottoscritto da tutti i Paesi membri) i paesi dell’Ue devono dimostrare una solida finanza pubblica e soddisfare due criteri:
La procedura rientra nel patto di stabilità e crescita (PSC), un insieme di regole che governano il coordinamento delle politiche fiscali dei paesi dell’UE, il cui obiettivo è salvaguardare la finanza pubblica dell'intera Unione europea. In poche parole, nessun paese che ha aderito all'Unione europea può fare come gli pare, rischiando di aggravare le finanze pubbliche di tutti gli altri paesi aderenti.
Naturalmente il rapporto debito/PIL è influenzato da entrambi questi due fattori: se hai un PIL elevato puoi fare più debito ma nel nostro caso abbiamo un PIL da prefisso telefonico ma vogliamo fare un debito che non possiamo permetterci, e che per di più danneggia l'intero sistema di finanza pubblica europea, danneggiandolo.
Capisci adesso il perchè di tale rigore?
Innanzi tutto finiamola di attribuire la "cattiveria" ad un ente astratto che chiamiamo Europa, perchè non c'è nemmeno uno Stato europeo che non abbia condannato la manovra italiana, neppure uno, neanche gli "amici" di Salvini (gruppo di Visegrad) che, al contrario, sono stati i critici più feroci.
Secondo l'articolo 126 del "Trattato sul funzionamento dell’Unione europea" (sottoscritto da tutti i Paesi membri) i paesi dell’Ue devono dimostrare una solida finanza pubblica e soddisfare due criteri:
- il loro disavanzo di bilancio non deve superare il 3 per cento del prodotto interno lordo (PIL)
- il debito pubblico (debito del governo e degli enti pubblici) non deve superare il 60 per cento del PIL
La procedura rientra nel patto di stabilità e crescita (PSC), un insieme di regole che governano il coordinamento delle politiche fiscali dei paesi dell’UE, il cui obiettivo è salvaguardare la finanza pubblica dell'intera Unione europea. In poche parole, nessun paese che ha aderito all'Unione europea può fare come gli pare, rischiando di aggravare le finanze pubbliche di tutti gli altri paesi aderenti.
Naturalmente il rapporto debito/PIL è influenzato da entrambi questi due fattori: se hai un PIL elevato puoi fare più debito ma nel nostro caso abbiamo un PIL da prefisso telefonico ma vogliamo fare un debito che non possiamo permetterci, e che per di più danneggia l'intero sistema di finanza pubblica europea, danneggiandolo.
Capisci adesso il perchè di tale rigore?
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