esenzione irpef vittime del dovere
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Re: esenzione irpef vittime del dovere
leggete e riflettete quanto l'inps vuole bene a suoi pensionati leggete questa lettera indirizzata a BOERI,
Dopo i vostri commenti domani se sono soddisfatto vi farò leggere la risposta ;
Boerio in un suo intervento dice che noi pensionati campiamo troppo -leggete questa bella lettera scritta da un pensionato a BOERI-
LETTERA APERTA A TITO BOERI SULLA BANALITA' DEL MALE
di Salvatore Rotondo
Esimio Presidente Boeri,
scorrendo il suo vasto curriculum il sottoscritto, un modesto pensionato, non può avere
dubbi sul fatto che Lei sia dotato di particolare cultura e intelligenza. Una recente
circostanza tuttavia mi ha convinto che al tempo stesso Lei non possieda neppure un
briciolo di umanità. Nulla di cui sorprendersi. Può capitare. Né è eccezionale il fatto che in
un sol colpo sia riuscito a ferire 16 milioni di persone. C'è chi ha fatto di peggio.
Un esempio storico calzante? Ha presente la frase del generale Philip Sheridan "Gli unici
indiani buoni che abbia mai visto erano morti"*? Lo stesso Sheridan in un'altra circostanza
si era rallegrato di aver eliminato il capo Cheyenne, Pentola Nera, definendolo "un vecchio
logoro e inutile che non valeva nulla"**.
Quando ho letto su un paio di blog che Lei, nel corso di una conferenza del Consiglio e
dell'Ordine Nazionale degli Attuari aveva in qualche modo augurato vita breve ai
pensionati non potevo crederci. L'ho giudicata una delle solite fastidiose, spesso
vigliacche bufale che circolano in rete. Poi ho deciso di fare una verifica.
Sul sito di Radio Radicale ho trovato la registrazione, anche in video, della conferenza,
organizzata per rendere pubblico il risultato di uno studio che dimostra come ad una
pensione più alta, corrisponda una più lunga aspettativa di vita. Difronte ad una
conclusione del genere, del resto abbastanza scontata, una persona dotata anche soltanto
di una dose minima di sensibilità, reagirebbe con un "Bene! Facciamo dunque tutto il
possibile per aumentare il benessere degli anziani. Perché vivano più a lungo e in salute".
Ma Lei evidentemente, nonostante i suoi titoli accademici, non conosce né sensibilità, né
umanità.
Ho sbobinato la registrazione della sua osservazione che riporto per intero. La
punteggiatura ovviamente è mia. I tre punti corrispondono a una sospensione della frase.
Mi corregga, La prego, se c'è anche soltanto una singola imprecisione:
"Uno degli aspetti forse più rilevanti che emerge da questo studio è il fatto che le
prestazioni più generose, più alte, hanno tassi di mortalità significativamente più basse
degli altri. E questo è un risultato interessante... certamente ci sono moltissime spiegazioni
perché chiaramente c'è una correlazione tra prestazioni e livello di istruzione, tenore di vita
delle persone, ma ha un'implicazione importante anche di politica economica perché ci
dice che delle misure che dovessero intervenire in termini perequativi sui trattamenti
pensionistici in essere... sono state formulate diverse proposte in tal senso nel dibattito di
politica economica in Italia negli anni più recenti... probabilmente avrebbero un impatto
sulla sostenibilità del sistema pensionistico ancora più forte di quello che è stato stimato
assumendo che i tassi di mortalità, il coefficiente di trasformazione, fossero gli stessi per
ogni categoria di ricettore e di beneficiario di rendite... di rendite pensionistiche. Quindi è
un dato credo importante su cui occorre riflettere e che probabilmente ulteriormente
rafforza l'idea che possibili interventi perequativi possano essere fonti anche di risparmi
non irrilevanti nel nostro sistema pensionistico. E' molto importante che i risultati che oggi
vengono qui presentati sull'eterogeneità nei tassi di mortalità possano essere
gradualmente indirizzati verso scelte di politica economica che dovranno essere fatte nel
nostro Paese nei mesi futuri"
Detto in altre parole: se riusciamo a ridurre le pensioni, gli istituti di previdenza
risparmieranno non solo sulla quantità degli importi, ma anche sul protrarsi nel tempo delle
erogazioni, perché i beneficiari moriranno prima. Fulgido esempio, verrebbe da dire con
Hannah Arendt, della "banalità del male".
Non saprei dire se mi ha sbalordito di più la sua affermazione, accompagnata tra l'altro da
un'aria decisamente compiaciuta, o la pressoché totale mancanza di reazioni del giorno
dopo. Con l'eccezione di Romano Bellissima, segretario generale della Uil Pensionati, che
ha definito "allucinante" la sua dichiarazione. E devo annotare che persino tra i relatori
presenti alla conferenza, tutti esperti economici, assicurativi e delle materie previdenziali,
avvezzi a termini come "rischio longevità", accennati comunque con una certa dose di
pudore, e ad un cinismo inevitabilmente connesso alla loro professione, c'è chi ha preso in
qualche modo le distanze dalla sua dichiarazione. Mi riferisco a Sergio Corbello,
presidente di Assoprevidenza, che parafrasando un antico motto latino ("Homo senectus
sine pecunia est imago mortis") ha sottolineato come "il benessere economico sia un dato
importante per l'invecchiamento"
Mi permetto infine di smontare preventivamente un'eventuale lettura benevola da parte di
qualche suo improvvisato avvocato d'ufficio, secondo cui riversando sui pensionati più
indigenti il rispamio ottenuto dai tagli delle erogazioni più alte si otterrebbe
un'allungamento delle speranze di vita dei primi. Perché se così fosse – a parte la
eticamente discutibile pretesa di arrogarsi il diritto di allungare la vita a una parte della
popolazione per accorciarlo ad un'altra – le maggiori e le minori erogazioni si
annullerebbero nella somma algebrica. Vanificando quell'ulteriore risparmio che Lei si
augura. Quindi l'effetto da Lei sperato, se le parole hanno un senso, non è la
ridistribuzione di risorse e di speranze di vita. Ma il taglio di entrambe.
Per concludere, a Lei e a tutti i suoi cari auguro di trascorrere serenamente questo periodo
festivo. E alla sua mamma in particolare, che personalmente stimo come una delle menti
creative più brillanti del nostro Paese, di essere risparmiata dall'apprendere in che misura
uno dei suoi figli tenga in conto la salute degli anziani. Nessuna madre dovrebbe mai
subire una simile ferita.
Distinti saluti
Salvatore Rotondo
*Edwards S. Ellis, The History of Our Country, Indianapolis 1900, vol. 6, p. 1483
** Dee Brown, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, Oscar Mondadori, 1972, p. 173
POST SCRIPTUM DEDICATO A 16 MILIONI DI AMICI PENSIONATI
Ragazzi, non ve la prendete più di tanto. Non crediate che il sottoscritto non abbia valutato
se diffondere questa lettera aperta in questi giorni rischiando di rovinarvi l'attesa del nuovo
anno. Certo che l'ho valutato e ho deciso di inviarla comunque. E inviarla anche a una
decina di studi legali specializzati in materia previdenziale e alla Corte Costituzionale e alla
Corte di Cassazione. Perché? Perché è una notizia fantastica. Aiutatemi a diffonderla. Gli
attuari, con il loro studio, hanno messo in mano agli avvocati un argomento assolutamente
vincente nei ricorsi che in questi mesi stanno piovendo a migliaia contro il taglio della
perequazione e contro i tentativi degli Istituti di previdenza di tagliare amministrativamente
le pensioni.
Dopo i vostri commenti domani se sono soddisfatto vi farò leggere la risposta ;
Boerio in un suo intervento dice che noi pensionati campiamo troppo -leggete questa bella lettera scritta da un pensionato a BOERI-
LETTERA APERTA A TITO BOERI SULLA BANALITA' DEL MALE
di Salvatore Rotondo
Esimio Presidente Boeri,
scorrendo il suo vasto curriculum il sottoscritto, un modesto pensionato, non può avere
dubbi sul fatto che Lei sia dotato di particolare cultura e intelligenza. Una recente
circostanza tuttavia mi ha convinto che al tempo stesso Lei non possieda neppure un
briciolo di umanità. Nulla di cui sorprendersi. Può capitare. Né è eccezionale il fatto che in
un sol colpo sia riuscito a ferire 16 milioni di persone. C'è chi ha fatto di peggio.
Un esempio storico calzante? Ha presente la frase del generale Philip Sheridan "Gli unici
indiani buoni che abbia mai visto erano morti"*? Lo stesso Sheridan in un'altra circostanza
si era rallegrato di aver eliminato il capo Cheyenne, Pentola Nera, definendolo "un vecchio
logoro e inutile che non valeva nulla"**.
Quando ho letto su un paio di blog che Lei, nel corso di una conferenza del Consiglio e
dell'Ordine Nazionale degli Attuari aveva in qualche modo augurato vita breve ai
pensionati non potevo crederci. L'ho giudicata una delle solite fastidiose, spesso
vigliacche bufale che circolano in rete. Poi ho deciso di fare una verifica.
Sul sito di Radio Radicale ho trovato la registrazione, anche in video, della conferenza,
organizzata per rendere pubblico il risultato di uno studio che dimostra come ad una
pensione più alta, corrisponda una più lunga aspettativa di vita. Difronte ad una
conclusione del genere, del resto abbastanza scontata, una persona dotata anche soltanto
di una dose minima di sensibilità, reagirebbe con un "Bene! Facciamo dunque tutto il
possibile per aumentare il benessere degli anziani. Perché vivano più a lungo e in salute".
Ma Lei evidentemente, nonostante i suoi titoli accademici, non conosce né sensibilità, né
umanità.
Ho sbobinato la registrazione della sua osservazione che riporto per intero. La
punteggiatura ovviamente è mia. I tre punti corrispondono a una sospensione della frase.
Mi corregga, La prego, se c'è anche soltanto una singola imprecisione:
"Uno degli aspetti forse più rilevanti che emerge da questo studio è il fatto che le
prestazioni più generose, più alte, hanno tassi di mortalità significativamente più basse
degli altri. E questo è un risultato interessante... certamente ci sono moltissime spiegazioni
perché chiaramente c'è una correlazione tra prestazioni e livello di istruzione, tenore di vita
delle persone, ma ha un'implicazione importante anche di politica economica perché ci
dice che delle misure che dovessero intervenire in termini perequativi sui trattamenti
pensionistici in essere... sono state formulate diverse proposte in tal senso nel dibattito di
politica economica in Italia negli anni più recenti... probabilmente avrebbero un impatto
sulla sostenibilità del sistema pensionistico ancora più forte di quello che è stato stimato
assumendo che i tassi di mortalità, il coefficiente di trasformazione, fossero gli stessi per
ogni categoria di ricettore e di beneficiario di rendite... di rendite pensionistiche. Quindi è
un dato credo importante su cui occorre riflettere e che probabilmente ulteriormente
rafforza l'idea che possibili interventi perequativi possano essere fonti anche di risparmi
non irrilevanti nel nostro sistema pensionistico. E' molto importante che i risultati che oggi
vengono qui presentati sull'eterogeneità nei tassi di mortalità possano essere
gradualmente indirizzati verso scelte di politica economica che dovranno essere fatte nel
nostro Paese nei mesi futuri"
Detto in altre parole: se riusciamo a ridurre le pensioni, gli istituti di previdenza
risparmieranno non solo sulla quantità degli importi, ma anche sul protrarsi nel tempo delle
erogazioni, perché i beneficiari moriranno prima. Fulgido esempio, verrebbe da dire con
Hannah Arendt, della "banalità del male".
Non saprei dire se mi ha sbalordito di più la sua affermazione, accompagnata tra l'altro da
un'aria decisamente compiaciuta, o la pressoché totale mancanza di reazioni del giorno
dopo. Con l'eccezione di Romano Bellissima, segretario generale della Uil Pensionati, che
ha definito "allucinante" la sua dichiarazione. E devo annotare che persino tra i relatori
presenti alla conferenza, tutti esperti economici, assicurativi e delle materie previdenziali,
avvezzi a termini come "rischio longevità", accennati comunque con una certa dose di
pudore, e ad un cinismo inevitabilmente connesso alla loro professione, c'è chi ha preso in
qualche modo le distanze dalla sua dichiarazione. Mi riferisco a Sergio Corbello,
presidente di Assoprevidenza, che parafrasando un antico motto latino ("Homo senectus
sine pecunia est imago mortis") ha sottolineato come "il benessere economico sia un dato
importante per l'invecchiamento"
Mi permetto infine di smontare preventivamente un'eventuale lettura benevola da parte di
qualche suo improvvisato avvocato d'ufficio, secondo cui riversando sui pensionati più
indigenti il rispamio ottenuto dai tagli delle erogazioni più alte si otterrebbe
un'allungamento delle speranze di vita dei primi. Perché se così fosse – a parte la
eticamente discutibile pretesa di arrogarsi il diritto di allungare la vita a una parte della
popolazione per accorciarlo ad un'altra – le maggiori e le minori erogazioni si
annullerebbero nella somma algebrica. Vanificando quell'ulteriore risparmio che Lei si
augura. Quindi l'effetto da Lei sperato, se le parole hanno un senso, non è la
ridistribuzione di risorse e di speranze di vita. Ma il taglio di entrambe.
Per concludere, a Lei e a tutti i suoi cari auguro di trascorrere serenamente questo periodo
festivo. E alla sua mamma in particolare, che personalmente stimo come una delle menti
creative più brillanti del nostro Paese, di essere risparmiata dall'apprendere in che misura
uno dei suoi figli tenga in conto la salute degli anziani. Nessuna madre dovrebbe mai
subire una simile ferita.
Distinti saluti
Salvatore Rotondo
*Edwards S. Ellis, The History of Our Country, Indianapolis 1900, vol. 6, p. 1483
** Dee Brown, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, Oscar Mondadori, 1972, p. 173
POST SCRIPTUM DEDICATO A 16 MILIONI DI AMICI PENSIONATI
Ragazzi, non ve la prendete più di tanto. Non crediate che il sottoscritto non abbia valutato
se diffondere questa lettera aperta in questi giorni rischiando di rovinarvi l'attesa del nuovo
anno. Certo che l'ho valutato e ho deciso di inviarla comunque. E inviarla anche a una
decina di studi legali specializzati in materia previdenziale e alla Corte Costituzionale e alla
Corte di Cassazione. Perché? Perché è una notizia fantastica. Aiutatemi a diffonderla. Gli
attuari, con il loro studio, hanno messo in mano agli avvocati un argomento assolutamente
vincente nei ricorsi che in questi mesi stanno piovendo a migliaia contro il taglio della
perequazione e contro i tentativi degli Istituti di previdenza di tagliare amministrativamente
le pensioni.
Re: esenzione irpef vittime del dovere
In pratica, dice che siccome la durata della vita e' in proporzione diretta con l'entità della pensione, bisogna tagliare le pensioni per accorciare la vita ai pensionati per risparmiare due volte.
Se la pensano così mi sembra strano che davanti alle sedi dell'INPS non ci stia scritto "arbeit macht frei".
Incredibile anche solo pensare una cosa del genere, non riesco a capacitarmi che sia stata detta.
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Se la pensano così mi sembra strano che davanti alle sedi dell'INPS non ci stia scritto "arbeit macht frei".
Incredibile anche solo pensare una cosa del genere, non riesco a capacitarmi che sia stata detta.
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Re: esenzione irpef vittime del dovere
Ragazzi....nulla da eccepire sul l'impegno profuso da tutti i partecipanti a questo forum (in particolare vittime dovere), pero' non esageriamo nel lamentarci visto che.....siamo titolari di due " pensioni" niente male.!!!! Poi quello che ci spetta è sempre ben accetto ma, ripeto, non drammatizziamo.!!!
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Re: esenzione irpef vittime del dovere
Messaggio da oreste.vignati »
Queste affermazioni sarebbero intollerabili, anche se fatte da uno delle ss, figuriamoci dal presidente Inps.avt8 ha scritto:leggete e riflettete quanto l'inps vuole bene a suoi pensionati leggete questa lettera indirizzata a BOERI,
Dopo i vostri commenti domani se sono soddisfatto vi farò leggere la risposta ;
Boerio in un suo intervento dice che noi pensionati campiamo troppo -leggete questa bella lettera scritta da un pensionato a BOERI-
LETTERA APERTA A TITO BOERI SULLA BANALITA' DEL MALE
di Salvatore Rotondo
Esimio Presidente Boeri,
scorrendo il suo vasto curriculum il sottoscritto, un modesto pensionato, non può avere
dubbi sul fatto che Lei sia dotato di particolare cultura e intelligenza. Una recente
circostanza tuttavia mi ha convinto che al tempo stesso Lei non possieda neppure un
briciolo di umanità. Nulla di cui sorprendersi. Può capitare. Né è eccezionale il fatto che in
un sol colpo sia riuscito a ferire 16 milioni di persone. C'è chi ha fatto di peggio.
Un esempio storico calzante? Ha presente la frase del generale Philip Sheridan "Gli unici
indiani buoni che abbia mai visto erano morti"*? Lo stesso Sheridan in un'altra circostanza
si era rallegrato di aver eliminato il capo Cheyenne, Pentola Nera, definendolo "un vecchio
logoro e inutile che non valeva nulla"**.
Quando ho letto su un paio di blog che Lei, nel corso di una conferenza del Consiglio e
dell'Ordine Nazionale degli Attuari aveva in qualche modo augurato vita breve ai
pensionati non potevo crederci. L'ho giudicata una delle solite fastidiose, spesso
vigliacche bufale che circolano in rete. Poi ho deciso di fare una verifica.
Sul sito di Radio Radicale ho trovato la registrazione, anche in video, della conferenza,
organizzata per rendere pubblico il risultato di uno studio che dimostra come ad una
pensione più alta, corrisponda una più lunga aspettativa di vita. Difronte ad una
conclusione del genere, del resto abbastanza scontata, una persona dotata anche soltanto
di una dose minima di sensibilità, reagirebbe con un "Bene! Facciamo dunque tutto il
possibile per aumentare il benessere degli anziani. Perché vivano più a lungo e in salute".
Ma Lei evidentemente, nonostante i suoi titoli accademici, non conosce né sensibilità, né
umanità.
Ho sbobinato la registrazione della sua osservazione che riporto per intero. La
punteggiatura ovviamente è mia. I tre punti corrispondono a una sospensione della frase.
Mi corregga, La prego, se c'è anche soltanto una singola imprecisione:
"Uno degli aspetti forse più rilevanti che emerge da questo studio è il fatto che le
prestazioni più generose, più alte, hanno tassi di mortalità significativamente più basse
degli altri. E questo è un risultato interessante... certamente ci sono moltissime spiegazioni
perché chiaramente c'è una correlazione tra prestazioni e livello di istruzione, tenore di vita
delle persone, ma ha un'implicazione importante anche di politica economica perché ci
dice che delle misure che dovessero intervenire in termini perequativi sui trattamenti
pensionistici in essere... sono state formulate diverse proposte in tal senso nel dibattito di
politica economica in Italia negli anni più recenti... probabilmente avrebbero un impatto
sulla sostenibilità del sistema pensionistico ancora più forte di quello che è stato stimato
assumendo che i tassi di mortalità, il coefficiente di trasformazione, fossero gli stessi per
ogni categoria di ricettore e di beneficiario di rendite... di rendite pensionistiche. Quindi è
un dato credo importante su cui occorre riflettere e che probabilmente ulteriormente
rafforza l'idea che possibili interventi perequativi possano essere fonti anche di risparmi
non irrilevanti nel nostro sistema pensionistico. E' molto importante che i risultati che oggi
vengono qui presentati sull'eterogeneità nei tassi di mortalità possano essere
gradualmente indirizzati verso scelte di politica economica che dovranno essere fatte nel
nostro Paese nei mesi futuri"
Detto in altre parole: se riusciamo a ridurre le pensioni, gli istituti di previdenza
risparmieranno non solo sulla quantità degli importi, ma anche sul protrarsi nel tempo delle
erogazioni, perché i beneficiari moriranno prima. Fulgido esempio, verrebbe da dire con
Hannah Arendt, della "banalità del male".
Non saprei dire se mi ha sbalordito di più la sua affermazione, accompagnata tra l'altro da
un'aria decisamente compiaciuta, o la pressoché totale mancanza di reazioni del giorno
dopo. Con l'eccezione di Romano Bellissima, segretario generale della Uil Pensionati, che
ha definito "allucinante" la sua dichiarazione. E devo annotare che persino tra i relatori
presenti alla conferenza, tutti esperti economici, assicurativi e delle materie previdenziali,
avvezzi a termini come "rischio longevità", accennati comunque con una certa dose di
pudore, e ad un cinismo inevitabilmente connesso alla loro professione, c'è chi ha preso in
qualche modo le distanze dalla sua dichiarazione. Mi riferisco a Sergio Corbello,
presidente di Assoprevidenza, che parafrasando un antico motto latino ("Homo senectus
sine pecunia est imago mortis") ha sottolineato come "il benessere economico sia un dato
importante per l'invecchiamento"
Mi permetto infine di smontare preventivamente un'eventuale lettura benevola da parte di
qualche suo improvvisato avvocato d'ufficio, secondo cui riversando sui pensionati più
indigenti il rispamio ottenuto dai tagli delle erogazioni più alte si otterrebbe
un'allungamento delle speranze di vita dei primi. Perché se così fosse – a parte la
eticamente discutibile pretesa di arrogarsi il diritto di allungare la vita a una parte della
popolazione per accorciarlo ad un'altra – le maggiori e le minori erogazioni si
annullerebbero nella somma algebrica. Vanificando quell'ulteriore risparmio che Lei si
augura. Quindi l'effetto da Lei sperato, se le parole hanno un senso, non è la
ridistribuzione di risorse e di speranze di vita. Ma il taglio di entrambe.
Per concludere, a Lei e a tutti i suoi cari auguro di trascorrere serenamente questo periodo
festivo. E alla sua mamma in particolare, che personalmente stimo come una delle menti
creative più brillanti del nostro Paese, di essere risparmiata dall'apprendere in che misura
uno dei suoi figli tenga in conto la salute degli anziani. Nessuna madre dovrebbe mai
subire una simile ferita.
Distinti saluti
Salvatore Rotondo
*Edwards S. Ellis, The History of Our Country, Indianapolis 1900, vol. 6, p. 1483
** Dee Brown, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, Oscar Mondadori, 1972, p. 173
POST SCRIPTUM DEDICATO A 16 MILIONI DI AMICI PENSIONATI
Ragazzi, non ve la prendete più di tanto. Non crediate che il sottoscritto non abbia valutato
se diffondere questa lettera aperta in questi giorni rischiando di rovinarvi l'attesa del nuovo
anno. Certo che l'ho valutato e ho deciso di inviarla comunque. E inviarla anche a una
decina di studi legali specializzati in materia previdenziale e alla Corte Costituzionale e alla
Corte di Cassazione. Perché? Perché è una notizia fantastica. Aiutatemi a diffonderla. Gli
attuari, con il loro studio, hanno messo in mano agli avvocati un argomento assolutamente
vincente nei ricorsi che in questi mesi stanno piovendo a migliaia contro il taglio della
perequazione e contro i tentativi degli Istituti di previdenza di tagliare amministrativamente
le pensioni.
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Re: esenzione irpef vittime del dovere
Messaggio da oreste.vignati »
Queste affermazioni sarebbero intollerabili, anche se fatte da uno delle ss, figuriamoci dal presidente Inps.avt8 ha scritto:leggete e riflettete quanto l'inps vuole bene a suoi pensionati leggete questa lettera indirizzata a BOERI,
Dopo i vostri commenti domani se sono soddisfatto vi farò leggere la risposta ;
Boerio in un suo intervento dice che noi pensionati campiamo troppo -leggete questa bella lettera scritta da un pensionato a BOERI-
LETTERA APERTA A TITO BOERI SULLA BANALITA' DEL MALE
di Salvatore Rotondo
Esimio Presidente Boeri,
scorrendo il suo vasto curriculum il sottoscritto, un modesto pensionato, non può avere
dubbi sul fatto che Lei sia dotato di particolare cultura e intelligenza. Una recente
circostanza tuttavia mi ha convinto che al tempo stesso Lei non possieda neppure un
briciolo di umanità. Nulla di cui sorprendersi. Può capitare. Né è eccezionale il fatto che in
un sol colpo sia riuscito a ferire 16 milioni di persone. C'è chi ha fatto di peggio.
Un esempio storico calzante? Ha presente la frase del generale Philip Sheridan "Gli unici
indiani buoni che abbia mai visto erano morti"*? Lo stesso Sheridan in un'altra circostanza
si era rallegrato di aver eliminato il capo Cheyenne, Pentola Nera, definendolo "un vecchio
logoro e inutile che non valeva nulla"**.
Quando ho letto su un paio di blog che Lei, nel corso di una conferenza del Consiglio e
dell'Ordine Nazionale degli Attuari aveva in qualche modo augurato vita breve ai
pensionati non potevo crederci. L'ho giudicata una delle solite fastidiose, spesso
vigliacche bufale che circolano in rete. Poi ho deciso di fare una verifica.
Sul sito di Radio Radicale ho trovato la registrazione, anche in video, della conferenza,
organizzata per rendere pubblico il risultato di uno studio che dimostra come ad una
pensione più alta, corrisponda una più lunga aspettativa di vita. Difronte ad una
conclusione del genere, del resto abbastanza scontata, una persona dotata anche soltanto
di una dose minima di sensibilità, reagirebbe con un "Bene! Facciamo dunque tutto il
possibile per aumentare il benessere degli anziani. Perché vivano più a lungo e in salute".
Ma Lei evidentemente, nonostante i suoi titoli accademici, non conosce né sensibilità, né
umanità.
Ho sbobinato la registrazione della sua osservazione che riporto per intero. La
punteggiatura ovviamente è mia. I tre punti corrispondono a una sospensione della frase.
Mi corregga, La prego, se c'è anche soltanto una singola imprecisione:
"Uno degli aspetti forse più rilevanti che emerge da questo studio è il fatto che le
prestazioni più generose, più alte, hanno tassi di mortalità significativamente più basse
degli altri. E questo è un risultato interessante... certamente ci sono moltissime spiegazioni
perché chiaramente c'è una correlazione tra prestazioni e livello di istruzione, tenore di vita
delle persone, ma ha un'implicazione importante anche di politica economica perché ci
dice che delle misure che dovessero intervenire in termini perequativi sui trattamenti
pensionistici in essere... sono state formulate diverse proposte in tal senso nel dibattito di
politica economica in Italia negli anni più recenti... probabilmente avrebbero un impatto
sulla sostenibilità del sistema pensionistico ancora più forte di quello che è stato stimato
assumendo che i tassi di mortalità, il coefficiente di trasformazione, fossero gli stessi per
ogni categoria di ricettore e di beneficiario di rendite... di rendite pensionistiche. Quindi è
un dato credo importante su cui occorre riflettere e che probabilmente ulteriormente
rafforza l'idea che possibili interventi perequativi possano essere fonti anche di risparmi
non irrilevanti nel nostro sistema pensionistico. E' molto importante che i risultati che oggi
vengono qui presentati sull'eterogeneità nei tassi di mortalità possano essere
gradualmente indirizzati verso scelte di politica economica che dovranno essere fatte nel
nostro Paese nei mesi futuri"
Detto in altre parole: se riusciamo a ridurre le pensioni, gli istituti di previdenza
risparmieranno non solo sulla quantità degli importi, ma anche sul protrarsi nel tempo delle
erogazioni, perché i beneficiari moriranno prima. Fulgido esempio, verrebbe da dire con
Hannah Arendt, della "banalità del male".
Non saprei dire se mi ha sbalordito di più la sua affermazione, accompagnata tra l'altro da
un'aria decisamente compiaciuta, o la pressoché totale mancanza di reazioni del giorno
dopo. Con l'eccezione di Romano Bellissima, segretario generale della Uil Pensionati, che
ha definito "allucinante" la sua dichiarazione. E devo annotare che persino tra i relatori
presenti alla conferenza, tutti esperti economici, assicurativi e delle materie previdenziali,
avvezzi a termini come "rischio longevità", accennati comunque con una certa dose di
pudore, e ad un cinismo inevitabilmente connesso alla loro professione, c'è chi ha preso in
qualche modo le distanze dalla sua dichiarazione. Mi riferisco a Sergio Corbello,
presidente di Assoprevidenza, che parafrasando un antico motto latino ("Homo senectus
sine pecunia est imago mortis") ha sottolineato come "il benessere economico sia un dato
importante per l'invecchiamento"
Mi permetto infine di smontare preventivamente un'eventuale lettura benevola da parte di
qualche suo improvvisato avvocato d'ufficio, secondo cui riversando sui pensionati più
indigenti il rispamio ottenuto dai tagli delle erogazioni più alte si otterrebbe
un'allungamento delle speranze di vita dei primi. Perché se così fosse – a parte la
eticamente discutibile pretesa di arrogarsi il diritto di allungare la vita a una parte della
popolazione per accorciarlo ad un'altra – le maggiori e le minori erogazioni si
annullerebbero nella somma algebrica. Vanificando quell'ulteriore risparmio che Lei si
augura. Quindi l'effetto da Lei sperato, se le parole hanno un senso, non è la
ridistribuzione di risorse e di speranze di vita. Ma il taglio di entrambe.
Per concludere, a Lei e a tutti i suoi cari auguro di trascorrere serenamente questo periodo
festivo. E alla sua mamma in particolare, che personalmente stimo come una delle menti
creative più brillanti del nostro Paese, di essere risparmiata dall'apprendere in che misura
uno dei suoi figli tenga in conto la salute degli anziani. Nessuna madre dovrebbe mai
subire una simile ferita.
Distinti saluti
Salvatore Rotondo
*Edwards S. Ellis, The History of Our Country, Indianapolis 1900, vol. 6, p. 1483
** Dee Brown, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, Oscar Mondadori, 1972, p. 173
POST SCRIPTUM DEDICATO A 16 MILIONI DI AMICI PENSIONATI
Ragazzi, non ve la prendete più di tanto. Non crediate che il sottoscritto non abbia valutato
se diffondere questa lettera aperta in questi giorni rischiando di rovinarvi l'attesa del nuovo
anno. Certo che l'ho valutato e ho deciso di inviarla comunque. E inviarla anche a una
decina di studi legali specializzati in materia previdenziale e alla Corte Costituzionale e alla
Corte di Cassazione. Perché? Perché è una notizia fantastica. Aiutatemi a diffonderla. Gli
attuari, con il loro studio, hanno messo in mano agli avvocati un argomento assolutamente
vincente nei ricorsi che in questi mesi stanno piovendo a migliaia contro il taglio della
perequazione e contro i tentativi degli Istituti di previdenza di tagliare amministrativamente
le pensioni.
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Re: esenzione irpef vittime del dovere
Scusare ? ma di cosa parli ? quali sono queste "becere ed inutili discussioni", a cui ti riferisci, inoltre vorrei capire quali sono queste cose veramente spiacevoli che tu leggi ? e di quali segnalazioni stai parlando ?nicora ha scritto:lino ha scritto:Possiamo smetterla di offendere e litigare x il nulla...non siete bimbini, credo abbiate tutti raggiunto l'eta' della ragione, e indubbie capacita' giuridico amministrative.
Inoltre siete tutti Vittime del Dovere dopo avere servito per decenni questo Stato, e vero faro nel buio legislativo che subisce la maggioranza di noi... e poi mi scivolate su becere e inutili discussioni!!!!!!
RICORDIAMOCI TUTTI QUANTI CHE NON SIAMO SOLI E PER MOLTI SIAMO O MEGLIO SIETE ESEMPI DA SEGUIRE.
Mi spiace, ma si leggono veramente cose spiacevoli e vi sono state alcune segnalazioni in MERITO.
Non capisco poi perché si debba sminuire un argomento cosi' interessante e seguito.
Credo che le scuse siano d'obbligo per chi in maniera diretta o indiretta sia entrato nel personale.
Al momento mi scuso per chi ha subito offese a qualsiasi titolo.
in futuro cercheremo di vigilare meglio.
lino.
Penso che questo chiarimento ci sia dovuto da parte di colui che esordisce con "Possiamo smetterla di offendere e litigare x il nulla...non siete bimbini". Te lo chiedo xchè quando sono stato io vittima di comportamenti ostracistici tenuti dai soliti noti, ti eri guardato bene dall'intervenire come invece stai facendo oggi.
Parla chiaramente, anzi in modo molto trasparente, ma soprattutto "competente", ......vorrei essere sicuro che colui che mi sta giudicando sia in grado di fare il distinguo fra coloro che bonariamente definisco appartenenti "all'allegra compagnia" che spadroneggia il foro imponendo l'unica regola che conosce , cioè quella" della mediocrità e della disinformazione", e quelli che hanno contribuito, a sviluppare la discussione su base "seria e qualificata".
In passato questo foro è stato x tutti una fucina di informazioni attendibili, attualmente è diventato il ritrovo di cazzari perdigiorno, specializzati nello scambio fra loro di tenerezza e di carezze, veramente una roba ridicola. Fammi capire se sei venuto qui per bastonare la gente seria che ha consigliato la lettura di topolino ad uno dei tanti disinformatori che spopolano qui dentro, oppure finalmente la direzione si è decisa ad allontanare i tanti somari che ragliano continuamente a sproposito ........ ?????'
Penso di essere stato esauriente.
Mi spiace dirtelo, ma nel mio intervento volutamente generico, non era propriamente riferito alla tua persona, ma ad altri forumisti intervenuti.
Per il prox futuro se avessi problematiche puoi farlo presente tranquillamente.
Visto che mi sono letto tutti i tuoi messaggi, ma forse la vecchiaia o la stanchezza non mi ha fatto cogliere il tuo ente o la tua ex amministrazione, per mera curiosita', potresti farne menzione.
grazie.
Per Aspera ad Astra!!!!
Re: esenzione irpef vittime del dovere
Non so tu (e non mi permetterei mai di giudicare) ma sono più che sicuro che la maggior parte di noi avrebbe preferito non ammalarsi o essere feriti.ESPOSITO ha scritto:Ragazzi....nulla da eccepire sul l'impegno profuso da tutti i partecipanti a questo forum (in particolare vittime dovere), pero' non esageriamo nel lamentarci visto che.....siamo titolari di due " pensioni" niente male.!!!! Poi quello che ci spetta è sempre ben accetto ma, ripeto, non drammatizziamo.!!!
Maggioranza tra cui purtroppo mi annovero.
Re: esenzione irpef vittime del dovere
Quello che ho io è meglio che non te lo dico. Viaggio per tutta la vita con due proiettili, uno al cuore è uno nella coscia ( cioè ritenuti). Un metro di intestino lacerato è una cicatrice che parte dal collo ai tesicoli. Buchi su tutto il corpo. Detto questo, comunque, ora economicamente stiamo meglio di prima e anche in confronto ai colleghi pensionati o in servizio. Dico solo che la luna non c'è la possono dare subito. Ci arriveremo a ottenerla ma con alcuni proclami che vengono postati sembra che diventeremo dei morti di fame!!!!!
Re: esenzione irpef vittime del dovere
Esatto, se è vera la relazione al convegno mi pare chiaro che il progetto del "quarto Reich" non si allontani troppo da quello del terzo: con il pretesto di "modernizzare" o "razionalizzare", iniziando dall'eutanasia su base volontaria (è già il caso dell'Olanda, in cui il kit si compra in farmacia con un certificato medico) si arriva a pianificare la soppressione graduale di intere categorie di popolazione europea riducendo cure mediche (cosa che stanno già facendo) e pensioni (cosa che adesso dicono apertamente di voler fare). Perché? Forse per sostituirci con dei giovani africani, non alfabetizzati e quindi pronti per essere impiegati come forza lavoro a basso costo?
Re: esenzione irpef vittime del dovere
Purtroppo la lettera e vera al -adesso cerco di rintracciare la risposta -Zenmonk ha scritto:Esatto, se è vera la relazione al convegno mi pare chiaro che il progetto del "quarto Reich" non si allontani troppo da quello del terzo: con il pretesto di "modernizzare" o "razionalizzare", iniziando dall'eutanasia su base volontaria (è già il caso dell'Olanda, in cui il kit si compra in farmacia con un certificato medico) si arriva a pianificare la soppressione graduale di intere categorie di popolazione europea riducendo cure mediche (cosa che stanno già facendo) e pensioni (cosa che adesso dicono apertamente di voler fare). Perché? Forse per sostituirci con dei giovani africani, non alfabetizzati e quindi pronti per essere impiegati come forza lavoro a basso costo?
Re: esenzione irpef vittime del dovere
Questa e la risposta di Boeri al pensionato Rotondi.-
LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE DELL'INPS TITO BOERI ALLA LETTERA APERTA DI SALVATORE ROTONDO (DIFFUSA IL 27 DICEMBRE): "MI BATTO PER ALLUNGARE LA VITA DEGLI ITALIANI".
Roma, 30.12.2016 - Caro Rotondo, la ringrazio per l'attenzione con cui segue i miei interventi. La pregherei di utilizzare la stessa attenzione nell'interpretare ciò che ho detto. Il testo che lei ha sbobinato con tanta cura contiene un affermazione difficilmente controvertibile: alla luce delle risultanze degli studi degli attuari, una redistribuzione che sposti un dato ammontare di risorse da chi ha pensioni alte a chi ha pensioni basse porterebbe a una riduzione della spesa pensionistica. questo perchè, poniamo, i 100 euro tolti al pensionato "ricco" e dati invece al pensionato "povero" verranno mediamente percepiti da quest ultimo per meno anni di quanto sarebbe avvenuto nell'allocazione originaria. questo avviene per le differenze nei tassi di mortalità documentate dagli attuari. e ci fa pensare che anche principi di equità attuariale (garantire a tutti lo stesso rendimento ai contributi versati) spingano verso una qualche parziale redistribuzione.
In ogni caso il mio ragionamento era per dati tassi di mortalità delle due categorie di pensionati. non c e alcuna evidenza empirica, del resto, che abbassare (marginalmente) le pensioni di persone abbienti ne aumenti la probabilità di morte. c e invece moltissima evidenza che un livello di istruzione più alto comporti tassi di mortalità più bassi (presumibilmente perchè si hanno stili di vita che aumentano la longevità, ci si alimenta e ci si cura meglio, etc.). io da tempo sostengo che bisogna aumentare il livello di istruzione degli italiani il che comporta una riduzione della loro mortalità. quindi, come vede, mi batto per allungare la vita degli italiani al contrario di quanto lei sostiene.
In altre parole la causalità opera esattamente nella direzione opposta di quanto lei sostiene per criticare le mie proposte di riallineamento delle pensioni più alte ai contributi versati si cerchino allora argomenti migliori e, soprattutto, si eviti la calunnia. spero che lei riconoscerà il suo errore di interpretazione e diffonderà questa mia risposta con le stesse modalità con cui ha diffuso le sue letture distorte del mio pensiero. altrimenti dimostrerà a tutti che ha agito in mala fede. Buon anno, TITO BOERI
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
27.12.2016 - LETTERA APERTA A TITO BOERI SULLA BANALITA' DEL MALE. Conclusioni sul pensiero del presidente dell'Inps: "Se riusciamo a ridurre le pensioni, gli istituti di previdenza risparmieranno non solo sulla quantità degli importi, ma anche sul protrarsi nel tempo delle erogazioni, perché i beneficiari moriranno prima". "Lei evidentemente, nonostante i suoi titoli accademici, non conosce né sensibilità, né umanità". - di Salvatore Rotondo - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=223" onclick="window.open(this.href);return false;
LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE DELL'INPS TITO BOERI ALLA LETTERA APERTA DI SALVATORE ROTONDO (DIFFUSA IL 27 DICEMBRE): "MI BATTO PER ALLUNGARE LA VITA DEGLI ITALIANI".
Roma, 30.12.2016 - Caro Rotondo, la ringrazio per l'attenzione con cui segue i miei interventi. La pregherei di utilizzare la stessa attenzione nell'interpretare ciò che ho detto. Il testo che lei ha sbobinato con tanta cura contiene un affermazione difficilmente controvertibile: alla luce delle risultanze degli studi degli attuari, una redistribuzione che sposti un dato ammontare di risorse da chi ha pensioni alte a chi ha pensioni basse porterebbe a una riduzione della spesa pensionistica. questo perchè, poniamo, i 100 euro tolti al pensionato "ricco" e dati invece al pensionato "povero" verranno mediamente percepiti da quest ultimo per meno anni di quanto sarebbe avvenuto nell'allocazione originaria. questo avviene per le differenze nei tassi di mortalità documentate dagli attuari. e ci fa pensare che anche principi di equità attuariale (garantire a tutti lo stesso rendimento ai contributi versati) spingano verso una qualche parziale redistribuzione.
In ogni caso il mio ragionamento era per dati tassi di mortalità delle due categorie di pensionati. non c e alcuna evidenza empirica, del resto, che abbassare (marginalmente) le pensioni di persone abbienti ne aumenti la probabilità di morte. c e invece moltissima evidenza che un livello di istruzione più alto comporti tassi di mortalità più bassi (presumibilmente perchè si hanno stili di vita che aumentano la longevità, ci si alimenta e ci si cura meglio, etc.). io da tempo sostengo che bisogna aumentare il livello di istruzione degli italiani il che comporta una riduzione della loro mortalità. quindi, come vede, mi batto per allungare la vita degli italiani al contrario di quanto lei sostiene.
In altre parole la causalità opera esattamente nella direzione opposta di quanto lei sostiene per criticare le mie proposte di riallineamento delle pensioni più alte ai contributi versati si cerchino allora argomenti migliori e, soprattutto, si eviti la calunnia. spero che lei riconoscerà il suo errore di interpretazione e diffonderà questa mia risposta con le stesse modalità con cui ha diffuso le sue letture distorte del mio pensiero. altrimenti dimostrerà a tutti che ha agito in mala fede. Buon anno, TITO BOERI
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27.12.2016 - LETTERA APERTA A TITO BOERI SULLA BANALITA' DEL MALE. Conclusioni sul pensiero del presidente dell'Inps: "Se riusciamo a ridurre le pensioni, gli istituti di previdenza risparmieranno non solo sulla quantità degli importi, ma anche sul protrarsi nel tempo delle erogazioni, perché i beneficiari moriranno prima". "Lei evidentemente, nonostante i suoi titoli accademici, non conosce né sensibilità, né umanità". - di Salvatore Rotondo - TESTO IN http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=223" onclick="window.open(this.href);return false;
Re: esenzione irpef vittime del dovere
Personalmente, prendo volentieri atto della rettifica e (se mi e' permesso) tiro un bel sospiro di sollievo nel constatare che il responsabile di una istituzione così importante non la pensa come la trascrizione delle sue parole induceva oggettivamente a ritenere. È importante sapere che chi ci amministra ha a cuore le nostre vite.
SPERIAMO BENE!
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