
Intanto il Rapporto Censis fotografa la realtà.
Delusione, rancore e cattiveria. Questi i sentimenti che animano gli italiani secondo il 52esimo Rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese. Un "sovranismo psichico" prima che politico - si legge nel testo - ha incattivito i cittadini delusi dallo "sfiorire della ripresa" e dall'attesa, vana, di un cambiamento miracoloso.
Il disagio, si legge nel report, "assume i profili paranoici della caccia al capro espiatorio, quando la cattiveria, dopo e oltre il rancore, diventa la leva cinica di un presunto riscatto e si dispiega in una conflittualità latente, individualizzata, pulviscolare. Il processo strutturale chiave dell'fattuale situazione e l'assenza di prospettive di crescita, individuali e collettive".
E capro espiatorio, in questa situazione, diventano rom e migranti: il 69,7% degli italiani non vorrebbe i rom come vicini di casa e il 52% è convinto che si fa di più per gli immigrati che per gli italiani. La quota raggiunge il 57% tra le persone più povere. Da qui la conclusione del Censis: "Sono i dati di un cattivismo diffuso che erige muri invisibili ma spessi". Il 63% degli italiani vede in modo negativo l'immigrazione dei Paesi non comunitari contro una media Ue al 52%. Il 45% non tollera anche quelli comunitari (in Europa la media è al 29%). I più ostili sono gli italiani più fragili: il 71% di chi ha più di 55 anni e il 78% dei disoccupati, mentre il dato scende al 23% tra gli imprenditori. Ma perché tanta rabbia e diffidenza? Il 58% degli italiani risponde "gli stranieri ci tolgono il lavoro", il 63% dice invece sono un peso per il welfare mentre il 37% crede che il loro impatto sull'economia sia favorevole.
Insomma tanta (tantissima) ignoranza alimentata dalla propaganda sovranista e populista solo per ottenere più voti.