
Riformato per aver superato 730 giorni
Re: TIMORE DI NON PERCEPIRE LA PENSIONE DOPO 31 ANNI DI SERVIZIO
Messaggio da Henry6.3 »
Comprendo che è stato ripetuto 1 Milione di volte, ma se volete basta non rispondere no? Mettiamo che uno capita nel forum e non ha dimestichezza con motori di ricerca e dintorni, quindi passa subito a porre il quesito, per chi è a digiuno di regolamenti e leggi forse preferirebbe una risposta senza paternale. Perdiamo in altre occasioni molto tempo per nulla, perché non farlo per rassicurare un collega, magari momentaneamente in difficoltà? 

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Re: TIMORE DI NON PERCEPIRE LA PENSIONE DOPO 31 ANNI DI SERVIZIO
Messaggio da giovanniP62 »
Bravo Enry 63 parole saggie!!!!!!!!!
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Re: TIMORE DI NON PERCEPIRE LA PENSIONE DOPO 31 ANNI DI SERVIZIO
Messaggio da giovanniP62 »
Henry scusa!!!!
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Re: TIMORE DI NON PERCEPIRE LA PENSIONE DOPO 31 ANNI DI SERVIZIO
Messaggio da leonardo virdò »
Ragazzi non perdiamo la calma, comprendiamo un po i colleghi che per la prima volta si trovano a navigare nel forum, sembra facile ma non è così. D'altra parte il motore di ricerca degli argomenti è molto vasto ed è diventato confuso per cui, chi si mette alla ricerca di un argomento che lo può interessare, sebbene lo trova, a volte lo stesso tratta tutta un'altra musica ed è colpa di tutti perché mettiamo tutto nello stesso calderone, ed ecco la ragione per la quale si fa prima a postare direttamente il quesito, anche se è stato discusso 1000 volte.
Re: TIMORE DI NON PERCEPIRE LA PENSIONE DOPO 31 ANNI DI SERVIZIO
....Per i cari colleghi:
Henry
Puma
GiovanniP62 e L.V. .-
...........Premetto che non sono a caccia di consenti:-
..........Se prima di scrivere i vostri post (che non disprezzo)
avevate dato una visionata, i vari post di Cristoff....
.........sicuramente non facevate dei commenti.-Saluti



...........Premetto che non sono a caccia di consenti:-
..........Se prima di scrivere i vostri post (che non disprezzo)


.........sicuramente non facevate dei commenti.-Saluti
Re: Riformato per aver superato 730 giorni
Questa notizia la metto anche qui in modo da poterla leggere quanto più persone.
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Infarto e stress da lavoro, c'è una correlazione «È configurabile come infortunio sul lavoro se la causa dell'evento lesivo risulta concentrata nel tempo»
La Corte di Cassazione è consolidata nell'affermare la configurabilità dell'infarto cardiaco da stress per attività lavorativa, come causa violenta di infortunio sul lavoro.
In tale circostanza, il conseguente obbligo per l'Inail di corrispondere il trattamento assicurativo previsto per legge, può essere riconosciuto anche in presenza di precedenti patologie al sistema cardiocircolatorio. Tra le più recenti sentenze si segnalano Cass. n. 14025/00, Cass. n. 12685/03 e Cass. n. 26231/09.
In particolare, con la sentenza 12685/03, la Corte di Cassazione ha confermato la precedente giurisprudenza. In riferimento alla nozione di causa violenta, la Corte ha in particolare ribadito che: "Nell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro, la causa violenta consiste in un evento che con forza concentrata e straordinaria agisca, in occasione di lavoro, dall'esterno verso l'interno dell'organismo del lavoratore, determinando una rottura dell'equilibrio organico. Con riguardo ad un infarto cardiaco, che di per sé non integra la causa violenta, va accertato se la rottura dell'equilibrio nell'organismo del lavoratore sia da collegare causalmente a specifiche condizioni ambientali e di lavoro improvvisamente eccedenti la normale adattabilità e tollerabilità".
La pronuncia sopra indicata esplicita che la causa violenta dell'infarto sia da individuarsi nelle specifiche condizioni ambientali e di lavoro che, improvvisamente, divengono eccedenti rispetto alla normale adattabilità e tollerabilità dell'organismo del lavoratore. Tale orientamento è confermato da ultimo dalla sentenza Cass. n. 26231/09.
Con riguardo al tema dell'infarto cardiaco da stress, va segnalata anche la recente sentenza relativa ad una causa attualmente patrocinata dalla sede territoriale Inas di Varese.
La sentenza ancora al primo grado di giudizio emessa dal Tribunale di Busto Arsizio lo scorso 11 aprile, infatti, conferma i precedenti orientamenti della Corte di Cassazione, sopra indicati, in tema di infarto da stress. È questo il caso di un assicurato adibito al carico e allo scarico delle merci il cui impegno lavorativo nel periodo prenatalizio è passato da sei giorni a sette giorni la settimana, per circa 10 ore al giorno. Lo sforzo ingente effettuato dal lavoratore e il faticoso ritmo lavorativo hanno originato un abnorme stress psicofisico, cagionando l'infarto cardiaco.
Proprio l'abnorme stress subito, come descritto nel ricorso di parte ricorrente, ha svolto un ruolo concausale e determinante nel sorgere dell'evento lesivo. Per tali motivi, il Tribunale di Busto Arsizio ha riconosciuto in primo grado l'evento lesivo quale infortunio indennizzabile dall' Inail.
La pronuncia sopra indicata tiene conto, sia della sussistenza del nesso causale tra evento eccezionale e lavoro svolto, sia del requisito della rapidità impiegata nel contrastare una forza antagonista.
L'infarto, infatti, è configurabile come infortunio sul lavoro se la causa dell'evento lesivo risulta concentrata nel tempo, oppure come malattia professionale se la causa è diluita nel tempo e quindi non violenta.
Il Patronato Inas Cisl di Messina sta studiando, con i propri esperti, la sentenza e i casi che possono essere interessati alla pronuncia del primo grado di giudizio e quindi ancora non definitiva. Per qualsiasi informazione o assistenza è possibile sempre rivolgersi presso le sedi del Patronato Inas Cisl che, a Messina, si trova in viale Europa 58, is. 68.
Inas Cisl Messinainas@cislmessina.it
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Infarto e stress da lavoro, c'è una correlazione «È configurabile come infortunio sul lavoro se la causa dell'evento lesivo risulta concentrata nel tempo»
La Corte di Cassazione è consolidata nell'affermare la configurabilità dell'infarto cardiaco da stress per attività lavorativa, come causa violenta di infortunio sul lavoro.
In tale circostanza, il conseguente obbligo per l'Inail di corrispondere il trattamento assicurativo previsto per legge, può essere riconosciuto anche in presenza di precedenti patologie al sistema cardiocircolatorio. Tra le più recenti sentenze si segnalano Cass. n. 14025/00, Cass. n. 12685/03 e Cass. n. 26231/09.
In particolare, con la sentenza 12685/03, la Corte di Cassazione ha confermato la precedente giurisprudenza. In riferimento alla nozione di causa violenta, la Corte ha in particolare ribadito che: "Nell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro, la causa violenta consiste in un evento che con forza concentrata e straordinaria agisca, in occasione di lavoro, dall'esterno verso l'interno dell'organismo del lavoratore, determinando una rottura dell'equilibrio organico. Con riguardo ad un infarto cardiaco, che di per sé non integra la causa violenta, va accertato se la rottura dell'equilibrio nell'organismo del lavoratore sia da collegare causalmente a specifiche condizioni ambientali e di lavoro improvvisamente eccedenti la normale adattabilità e tollerabilità".
La pronuncia sopra indicata esplicita che la causa violenta dell'infarto sia da individuarsi nelle specifiche condizioni ambientali e di lavoro che, improvvisamente, divengono eccedenti rispetto alla normale adattabilità e tollerabilità dell'organismo del lavoratore. Tale orientamento è confermato da ultimo dalla sentenza Cass. n. 26231/09.
Con riguardo al tema dell'infarto cardiaco da stress, va segnalata anche la recente sentenza relativa ad una causa attualmente patrocinata dalla sede territoriale Inas di Varese.
La sentenza ancora al primo grado di giudizio emessa dal Tribunale di Busto Arsizio lo scorso 11 aprile, infatti, conferma i precedenti orientamenti della Corte di Cassazione, sopra indicati, in tema di infarto da stress. È questo il caso di un assicurato adibito al carico e allo scarico delle merci il cui impegno lavorativo nel periodo prenatalizio è passato da sei giorni a sette giorni la settimana, per circa 10 ore al giorno. Lo sforzo ingente effettuato dal lavoratore e il faticoso ritmo lavorativo hanno originato un abnorme stress psicofisico, cagionando l'infarto cardiaco.
Proprio l'abnorme stress subito, come descritto nel ricorso di parte ricorrente, ha svolto un ruolo concausale e determinante nel sorgere dell'evento lesivo. Per tali motivi, il Tribunale di Busto Arsizio ha riconosciuto in primo grado l'evento lesivo quale infortunio indennizzabile dall' Inail.
La pronuncia sopra indicata tiene conto, sia della sussistenza del nesso causale tra evento eccezionale e lavoro svolto, sia del requisito della rapidità impiegata nel contrastare una forza antagonista.
L'infarto, infatti, è configurabile come infortunio sul lavoro se la causa dell'evento lesivo risulta concentrata nel tempo, oppure come malattia professionale se la causa è diluita nel tempo e quindi non violenta.
Il Patronato Inas Cisl di Messina sta studiando, con i propri esperti, la sentenza e i casi che possono essere interessati alla pronuncia del primo grado di giudizio e quindi ancora non definitiva. Per qualsiasi informazione o assistenza è possibile sempre rivolgersi presso le sedi del Patronato Inas Cisl che, a Messina, si trova in viale Europa 58, is. 68.
Inas Cisl Messinainas@cislmessina.it
Re: TIMORE DI NON PERCEPIRE LA PENSIONE DOPO 31 ANNI DI SERVIZIO
Messaggio da Henry6.3 »
Sempre a livello personale i consensi li vado a trovare in altri ambiti, non certamente in un forum.
Nel bene e nel male qui cerco di partecipare umilmente per quanto è di mia conoscenza sulle tematiche. secondo non sempre si ha il tempo e la voglia di andare a leggere tutti i commenti che uno scrive, semplicemente si risponde per l'ultimo o ultimi letti. Quello che ho scritto lo ribadisco, visto alcuni interventi anche in tempi passati. Può arrivare o meno lo spirito e la buona fede, senza creare polemiche o danni alla propria persona.
Nel bene e nel male qui cerco di partecipare umilmente per quanto è di mia conoscenza sulle tematiche. secondo non sempre si ha il tempo e la voglia di andare a leggere tutti i commenti che uno scrive, semplicemente si risponde per l'ultimo o ultimi letti. Quello che ho scritto lo ribadisco, visto alcuni interventi anche in tempi passati. Può arrivare o meno lo spirito e la buona fede, senza creare polemiche o danni alla propria persona.
Re: TIMORE DI NON PERCEPIRE LA PENSIONE DOPO 31 ANNI DI SERVIZIO
Caro Gino, il mio non è stato un commento, ho solo ribadito che non tutti sanno come funziona il forum, se un collega chiede un consiglio se uno lo sa gli risponde, anche se lo stesso argomento è già stato trattato 1000 volte, saluti.
Re: TIMORE DI NON PERCEPIRE LA PENSIONE DOPO 31 ANNI DI SERVIZIO
Messaggio da sprite1000 »
capisco gino con la sua risposta, ma a volte mi chiedo quando vedo domande che mi fanno restare perplesso come quella di henry.......scusa ma per 31 anni di servizio e' mai possibile ke non ti danno la pensione? scusami ma dove li hai vissuti? allora tutti i riformati passati dove starebbero senza soldi? io credo sotto montecitorio a protestare con le famiglie.
Re: TIMORE DI NON PERCEPIRE LA PENSIONE DOPO 31 ANNI DI SERVIZIO
Opinione strettamente personale (e sottolineo strettamente): arrivare a 31 anni di servizio chiedendo ad altri se mi spetti o meno la pensione vuol dire vivere la vita spensieratamente e godersela giorno per giorno......
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Re: TIMORE DI NON PERCEPIRE LA PENSIONE DOPO 31 ANNI DI SERVIZIO
sprite1000 ha scritto:capisco gino con la sua risposta, ma a volte mi chiedo quando vedo domande che mi fanno restare perplesso come quella di henry.......scusa ma per 31 anni di servizio e' mai possibile ke non ti danno la pensione? scusami ma dove li hai vissuti? allora tutti i riformati passati dove starebbero senza soldi? io credo sotto montecitorio a protestare con le famiglie.
.........Montecitorio......

dalle proprie e care ........












.....E non e' solo di avere 31 anni, ma dopo che e' stato rassicurato e non solo con parole/commenti, ma con norme di
legge etc. etc. e non solo dal sottoscritto ma principalmente da altri......






Raggiungimento max di 730 di aspettativa. Ragguagli .
Messaggio da cristoff »
Egr.Avv. nei vari forum che ho monitorato non riesco ad avere una seria e conclusiva affermazione.
Sono un App.S nell'Arma dei CC. con anni 31 di servizio.Attualmente sono in licenza di convalescenza esattamente 709,giorni con reinvio di nuovo 24.01.2012,alla cmo.Nel frattempo la mia amministrazione mi ha notificato che mi restano altri 21 giorni da fruire nel quinquennio facendomi ricordare che sotto la data del 14.2.2012 verro' collocato in congedo d'ufficio salvo pensione acquisita.
Datosi che nel forum CC. tutti mi dicono di star tranquillo E ' VERO DA QUANTO LORO DETTO NON BISOGNA PREOCCUPARSI.
Non vi e' il rischio che mi fanno superare i famosi 730 gg senza che la commissione si pronuncia non mi danno la pensione in quanto non ho maturato l'eta' anagrafica.Sono nato 18.12.1963 arruolato il 07.07.1981.
Grazie
Sono un App.S nell'Arma dei CC. con anni 31 di servizio.Attualmente sono in licenza di convalescenza esattamente 709,giorni con reinvio di nuovo 24.01.2012,alla cmo.Nel frattempo la mia amministrazione mi ha notificato che mi restano altri 21 giorni da fruire nel quinquennio facendomi ricordare che sotto la data del 14.2.2012 verro' collocato in congedo d'ufficio salvo pensione acquisita.
Datosi che nel forum CC. tutti mi dicono di star tranquillo E ' VERO DA QUANTO LORO DETTO NON BISOGNA PREOCCUPARSI.
Non vi e' il rischio che mi fanno superare i famosi 730 gg senza che la commissione si pronuncia non mi danno la pensione in quanto non ho maturato l'eta' anagrafica.Sono nato 18.12.1963 arruolato il 07.07.1981.
Grazie
Re: decadenza/ pensione
Messaggio da cristoff »
Io sono nella tua stessa situazione, nel forum chi dice una cosa chi dice altro.
In sintesi io attualmente ho 31 anni di servizio sono in convalescenza con il raggiungimento di 2 anni nel quinquennio.Mi e' stato notificato che superati tali giorni 730 verro' collocato in congedo d'ufficio salvo a diritto di pensione se acquisita.
In poche parole se la CMO si pronuncia bene con voce RIFORMATO prendero' la pensione, altrimenti daranno solo la buonuscita in base agli anni di servizio presati. La pensione ne avrei diritto al compimento dell'eta' anagrafica che attualmente ne sono 53.Dunque dovrei aspettare altri 5 anni perche' ne ho 48.Dovrei vivere di solo di buonuscita, senza stipendio e senza pensione CAPITO......... Ti abbraccio
In sintesi io attualmente ho 31 anni di servizio sono in convalescenza con il raggiungimento di 2 anni nel quinquennio.Mi e' stato notificato che superati tali giorni 730 verro' collocato in congedo d'ufficio salvo a diritto di pensione se acquisita.
In poche parole se la CMO si pronuncia bene con voce RIFORMATO prendero' la pensione, altrimenti daranno solo la buonuscita in base agli anni di servizio presati. La pensione ne avrei diritto al compimento dell'eta' anagrafica che attualmente ne sono 53.Dunque dovrei aspettare altri 5 anni perche' ne ho 48.Dovrei vivere di solo di buonuscita, senza stipendio e senza pensione CAPITO......... Ti abbraccio
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