ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
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Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Messaggio da naturopata »
Ci sono due vie di accesso al giudizio della Corte Costituzionale: quella detta in via incidentale e quella detta in via di azione.
via incidentale (o di eccezione): si solleva il dubbio da presentare in Consulta in un ambito giudiziario o in un’aula di tribunale
via di azione (o diretta): sono le Regioni, o lo Stato stesso, a presentarsi direttamente in Corte Costituzionale.
Presso la Corte Costituzionale, quindi, chi può ricorrere è un giudice, il quale, trovandosi a dover dirimere una qualunque questione nel suo tribunale, e non sapendo decidere in autonomia se una legge è applicabile o meno, senza ledere i principi della Costituzione, decide di ricorrere alla Consulta. Oppure, un organismo statale, se sorgono dubbi circa le aree di competenza di una legge (regionale o nazionale).
via incidentale (o di eccezione): si solleva il dubbio da presentare in Consulta in un ambito giudiziario o in un’aula di tribunale
via di azione (o diretta): sono le Regioni, o lo Stato stesso, a presentarsi direttamente in Corte Costituzionale.
Presso la Corte Costituzionale, quindi, chi può ricorrere è un giudice, il quale, trovandosi a dover dirimere una qualunque questione nel suo tribunale, e non sapendo decidere in autonomia se una legge è applicabile o meno, senza ledere i principi della Costituzione, decide di ricorrere alla Consulta. Oppure, un organismo statale, se sorgono dubbi circa le aree di competenza di una legge (regionale o nazionale).
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Ma, nel caso che interessa a noi per l'art.54 previa proposta al giudice della Corte d'appello, si può addivenire ad una pronuncia della Corte Costituzionale perchè sentenzi che l'interpretazione delle SS.RR. contrasta con articoli della Costituzione? Grazie.
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Messaggio da Paco1960 »
Naturopata visto che "mastichi" abbastanza bene di diritto e procedure in ambito giudiziario quindi il ricorso alla consulta è una pregorativa del giudice o la parte puo' sollecitare o richiederla al Giudice (in questo caso della corte dei conti).naturopata ha scritto: ↑dom gen 17, 2021 4:12 pm Ci sono due vie di accesso al giudizio della Corte Costituzionale: quella detta in via incidentale e quella detta in via di azione.
via incidentale (o di eccezione): si solleva il dubbio da presentare in Consulta in un ambito giudiziario o in un’aula di tribunale
via di azione (o diretta): sono le Regioni, o lo Stato stesso, a presentarsi direttamente in Corte Costituzionale.
Presso la Corte Costituzionale, quindi, chi può ricorrere è un giudice, il quale, trovandosi a dover dirimere una qualunque questione nel suo tribunale, e non sapendo decidere in autonomia se una legge è applicabile o meno, senza ledere i principi della Costituzione, decide di ricorrere alla Consulta. Oppure, un organismo statale, se sorgono dubbi circa le aree di competenza di una legge (regionale o nazionale).
Poi chiedo a te ma anche a Panorama ed altri, avete conoscenza di giurisprudenza che fa leva sulla "disparità di trattamento pensionistico o anche semplicemente stipendiale o economico, sia della Corte dei conti che Tar o altre giurisdizioni?
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Messaggio da Paco1960 »
Mi autorispondo
leggendo alcune sentenze sull'art. 54 ( ma penso che sia così per tutte) è la stessa INPS che parla espressamente di disparità di trattamento in caso di accoglimento dell'art. 54.!!!
per il ricorso alla Consulta la parte puo' promuoverla al Giudice ma la decisione è comunque la sua.
leggendo alcune sentenze sull'art. 54 ( ma penso che sia così per tutte) è la stessa INPS che parla espressamente di disparità di trattamento in caso di accoglimento dell'art. 54.!!!
per il ricorso alla Consulta la parte puo' promuoverla al Giudice ma la decisione è comunque la sua.
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Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Messaggio da Gianfranco64 »
Buonasera, vedo che molti aspirano ad una sentenza della Corte Costituzionale.
Ma conoscendo le aspettative di molti frequentatori, credo che tali aspettative siano nella speranza che l’esito sia per sanare l’ingiustizia che ritengono di aver subito, e credo che tutte le parti ritengano di aver subito un danno.
Ora attendiamo le sentenze siciliane, se ci sarà un adeguamento alla sentenza delle SS.RR. , dovremo mettere il cuore in pace che i giochi sono finiti.
Se dovessero dare interpretazioni diverse, credo che la naturale destinazione sarà la Corte Costituzionale.
Purtroppo una eventuale Sentenza credo che scontenterebbe tutte le parti.
I retributivi lamentano di aver avuto un coefficiente minore da quello deciso dalle SS.RR, pertanto sentono un senso di ingiustizia.
So che risulta difficile da accettare, ma fermatevi un attimo ad analizzare questo punto, dai 15 ai 20 il 44%, tanto che nelle sentenze. Che riconoscevano il 44% a 15 anni ritenevano neutri e senza coefficiente gli anni fino a 20.
Quindi in nessun caso un retributivo potrà superare il 44% per i primi 20 anni. Salvo la fantasia di qualche giudice che potrebbe inventarsi una nuova aliquota fino a 20 anni, ma in quel caso andrebbe rivista anche la divisione del 44/18.
Per quanto riguarda i misti, ritengono di aver subito una ingiustizia con la fantasiosa riduzione dal 2,93 al 2,44. Pertanto sperano in un intervento Costituzionale per tale riduzione.
In una delle ultime sentenze della corte siciliana hanno indicato vari punti di anticostutizinonalita per motivi opposti, ovvero nel caso di un coefficiente diverso dal 2,20 e per la sovrapposizione di anni con sistema retributivo e sistema contributivo.
Se non ci dovesse essere allineamento alla sentenza delle SS.RR, credo che sarebbe la stessa corte siciliana a richiedere l’intervento della Corte Costituzionale.
Ma conoscendo le aspettative di molti frequentatori, credo che tali aspettative siano nella speranza che l’esito sia per sanare l’ingiustizia che ritengono di aver subito, e credo che tutte le parti ritengano di aver subito un danno.
Ora attendiamo le sentenze siciliane, se ci sarà un adeguamento alla sentenza delle SS.RR. , dovremo mettere il cuore in pace che i giochi sono finiti.
Se dovessero dare interpretazioni diverse, credo che la naturale destinazione sarà la Corte Costituzionale.
Purtroppo una eventuale Sentenza credo che scontenterebbe tutte le parti.
I retributivi lamentano di aver avuto un coefficiente minore da quello deciso dalle SS.RR, pertanto sentono un senso di ingiustizia.
So che risulta difficile da accettare, ma fermatevi un attimo ad analizzare questo punto, dai 15 ai 20 il 44%, tanto che nelle sentenze. Che riconoscevano il 44% a 15 anni ritenevano neutri e senza coefficiente gli anni fino a 20.
Quindi in nessun caso un retributivo potrà superare il 44% per i primi 20 anni. Salvo la fantasia di qualche giudice che potrebbe inventarsi una nuova aliquota fino a 20 anni, ma in quel caso andrebbe rivista anche la divisione del 44/18.
Per quanto riguarda i misti, ritengono di aver subito una ingiustizia con la fantasiosa riduzione dal 2,93 al 2,44. Pertanto sperano in un intervento Costituzionale per tale riduzione.
In una delle ultime sentenze della corte siciliana hanno indicato vari punti di anticostutizinonalita per motivi opposti, ovvero nel caso di un coefficiente diverso dal 2,20 e per la sovrapposizione di anni con sistema retributivo e sistema contributivo.
Se non ci dovesse essere allineamento alla sentenza delle SS.RR, credo che sarebbe la stessa corte siciliana a richiedere l’intervento della Corte Costituzionale.
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Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Messaggio da Gianfranco64 »
Mi permetto di aggiungere un esempio che renderà più comprensibile il concetto da me espresso.
Se fosse passato il coefficiente 2,93, un misto con 17 anni ed 11 mesi si sarebbe accontentato del 44% o si sarebbe lamentato di avere la stessa aliquota di uno con 15 anni. Se si, spererebbe in un intervento della Corte Costituzione affinché gli venissero riconosciuti altri 3 anni di coefficiente al 2,93?
Se fosse passato il coefficiente 2,93, un misto con 17 anni ed 11 mesi si sarebbe accontentato del 44% o si sarebbe lamentato di avere la stessa aliquota di uno con 15 anni. Se si, spererebbe in un intervento della Corte Costituzione affinché gli venissero riconosciuti altri 3 anni di coefficiente al 2,93?
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Buonasera a tutti,
buon anno e speriamo in qualcosa di buono per tutti.
Un'informazione ai più addentrati ed aggiornati alla materia.....avevo inserito la medesima richiesta su un vecchio argomento che avevo avviato un po' di anni addietro, poi ho trovato il VS argomento e ne approfitto a rappresentare la problematica.
Un nostro collega Luogotenente c.s. arruolato settembre 1982 ci ha lasciati prematuramente verso la fine del 2020, era stato riformato nel 2019 per patologia riconosciuta per causa di servizio.
Sentendomi frequentemente con i familiari, poiché legati da profonda amicizia, ed avendo visto la recente sentenza datata 4 gennaio u.s. circa gli arruolati 82/83 ed il relativo ricorso, mi è venuto in mente che presumibilmente gli eredi potrebbero, trattandosi di atto economico/amministrativo e non essendo trascorsi 5 anni, presentare ricorso per il ricalcolo delle giuste aliquote di cui all'art. 54 del D.P.R. 1092/1973, diffidando l'INPS nel senso e poi cercando un buon legale nella zona della provincia a sud di Roma.
Pensate che questa strada sia percorribile oppure mi sono perso qualcosa?
Grazie a chi sarà così gentile a fornirmi qualche indicazione, sapete ora quella famiglia percepisce di reversibilità pressapoco 1300 euro (60%) ed ha peraltro dovuto affrontare gravose spese per le cure, risultate poi vane.
Grazie e buona serata
Raf
buon anno e speriamo in qualcosa di buono per tutti.
Un'informazione ai più addentrati ed aggiornati alla materia.....avevo inserito la medesima richiesta su un vecchio argomento che avevo avviato un po' di anni addietro, poi ho trovato il VS argomento e ne approfitto a rappresentare la problematica.
Un nostro collega Luogotenente c.s. arruolato settembre 1982 ci ha lasciati prematuramente verso la fine del 2020, era stato riformato nel 2019 per patologia riconosciuta per causa di servizio.
Sentendomi frequentemente con i familiari, poiché legati da profonda amicizia, ed avendo visto la recente sentenza datata 4 gennaio u.s. circa gli arruolati 82/83 ed il relativo ricorso, mi è venuto in mente che presumibilmente gli eredi potrebbero, trattandosi di atto economico/amministrativo e non essendo trascorsi 5 anni, presentare ricorso per il ricalcolo delle giuste aliquote di cui all'art. 54 del D.P.R. 1092/1973, diffidando l'INPS nel senso e poi cercando un buon legale nella zona della provincia a sud di Roma.
Pensate che questa strada sia percorribile oppure mi sono perso qualcosa?
Grazie a chi sarà così gentile a fornirmi qualche indicazione, sapete ora quella famiglia percepisce di reversibilità pressapoco 1300 euro (60%) ed ha peraltro dovuto affrontare gravose spese per le cure, risultate poi vane.
Grazie e buona serata
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Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Messaggio da elciad1963 »
perfetta valutazione Gianfranco. A mio modesto avviso questa discussitissima sentenza delle SSRR salva capre e cavoli anche se non ha alcun fondamento giuridico. Effettivamente è abbastanza difficile comprendere il perché si era inseriti tutti nel 44% con differenze anche di quasi tre anni di versamenti di contributi (15 e quasi 18 anni) e poi magari anche per un solo giorno non accogliere l'arrotondamento a 18 e passare nel sistema retributivo. Il guaio non è stato causato da questa sentenza ma da vuoti normativi e leggi pessime in materia pensionistica. A mio avviso la legge 335/1995 e le successive dello stesso tenore ed oggetto sono state tutte pessime. Si era giunti alla consapevolezza dell'insostenibilita' del vigente sistema pensionistico retribuito dell'epoca e che bisognava fare dei sacrifici? Bene. da quell'istante bisognava tramutare tutte le pensioni, passate, presenti e future, nel sistema contributivo senza discriminazioni di età, creando gravi disparità anticostituzionali, alimentando dissapori e volute confusioni normative, terreno fertile per tantissime controversie a spese dei soggetti più deboli. (e mi sono tenuto cauto nei giudizi).
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Messaggio da Paco1960 »
Non fargli spendere soldi in avvocati, non serve. ...dovrebbe essere sufficiente una diffida o istanza , segui questo forum a breve l'Inps dovra emettere qualche circolare in merito....comunque non ti aspettare un aumento considerevole.natalind ha scritto: ↑dom gen 17, 2021 10:32 pm Buonasera a tutti,
buon anno e speriamo in qualcosa di buono per tutti.
Un'informazione ai più addentrati ed aggiornati alla materia.....avevo inserito la medesima richiesta su un vecchio argomento che avevo avviato un po' di anni addietro, poi ho trovato il VS argomento e ne approfitto a rappresentare la problematica.
Un nostro collega Luogotenente c.s. arruolato settembre 1982 ci ha lasciati prematuramente verso la fine del 2020, era stato riformato nel 2019 per patologia riconosciuta per causa di servizio.
Sentendomi frequentemente con i familiari, poiché legati da profonda amicizia, ed avendo visto la recente sentenza datata 4 gennaio u.s. circa gli arruolati 82/83 ed il relativo ricorso, mi è venuto in mente che presumibilmente gli eredi potrebbero, trattandosi di atto economico/amministrativo e non essendo trascorsi 5 anni, presentare ricorso per il ricalcolo delle giuste aliquote di cui all'art. 54 del D.P.R. 1092/1973, diffidando l'INPS nel senso e poi cercando un buon legale nella zona della provincia a sud di Roma.
Pensate che questa strada sia percorribile oppure mi sono perso qualcosa?
Grazie a chi sarà così gentile a fornirmi qualche indicazione, sapete ora quella famiglia percepisce di reversibilità pressapoco 1300 euro (60%) ed ha peraltro dovuto affrontare gravose spese per le cure, risultate poi vane.
Grazie e buona serata
Raf
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
si certo, seguiamo l'evolversi, intanto la diffida gliel'ho già predisposta sulla scorta di quelle che circolano in rete
grazie intanto
grazie intanto
Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Bè lo dico sempre. Considerare neutri 3 anni (meno un giorno) nella quota RETRIBUTIVA è pura follia. Significa percepire la stessa pensione del collega arruolato 3 anni dopo. Chiaramente si invocherà che è scritto nella legge. Legge? Ma se è in articolo scritto malissimo ed interpretato peggio!Gianfranco64 ha scritto: ↑dom gen 17, 2021 8:39 pm Mi permetto di aggiungere un esempio che renderà più comprensibile il concetto da me espresso.
Se fosse passato il coefficiente 2,93, un misto con 17 anni ed 11 mesi si sarebbe accontentato del 44% o si sarebbe lamentato di avere la stessa aliquota di uno con 15 anni. Se si, spererebbe in un intervento della Corte Costituzione affinché gli venissero riconosciuti altri 3 anni di coefficiente al 2,93?
La sentenza ha visto diminuire i benefici di chi si avvicina ai 15 anni al 95, ma ha riconosciuto e valorizzato giustamente l'anzianità al 1995. È palese che i "quindicenni" al 95 abbiano il dente avvelenato, ma dando ragione a loro sarebbero nate altre ingiustizie.
Saluto Gianfranco e tutto il forum.
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Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Messaggio da naturopata »
Per caso un giorno lessi un detto riferito all'Italia di un tizio che diceva:"Non far finta di vivere in un paese normale"
Alla Corte Costituzionale può adire solo un Giudice o lo stesso Stato, in questo modo si esclude a priori il popolo così che dei quesiti, magari fondati, (tanti), non arrivino nemmeno.
Stesso dicasi per la Cassazione cui i Giudici speciali (ad esempio proprio Corte dei Conti e TAR/CDS che respingono a frotte ricorsi) non soggiacciono se non per difetto di giurisdizione.
Stesso dicasi per eventuali segnalazioni in procura che, ammesso che arrivino al GIP, vengano archiviate e non è possibile rivolgersi alla Cassazione se non per motivi di mera procedura.
Detto ciò, ritengo che, qualora si arrivi alla Corte Costituzionale, potrebbe passare il 2,2 piuttosto che il 2,93, difatti il 2,2% è l'unico caso in cui non ci sarebbe la disparità di trattamento in ambito di art.54.
Alla Corte Costituzionale può adire solo un Giudice o lo stesso Stato, in questo modo si esclude a priori il popolo così che dei quesiti, magari fondati, (tanti), non arrivino nemmeno.
Stesso dicasi per la Cassazione cui i Giudici speciali (ad esempio proprio Corte dei Conti e TAR/CDS che respingono a frotte ricorsi) non soggiacciono se non per difetto di giurisdizione.
Stesso dicasi per eventuali segnalazioni in procura che, ammesso che arrivino al GIP, vengano archiviate e non è possibile rivolgersi alla Cassazione se non per motivi di mera procedura.
Detto ciò, ritengo che, qualora si arrivi alla Corte Costituzionale, potrebbe passare il 2,2 piuttosto che il 2,93, difatti il 2,2% è l'unico caso in cui non ci sarebbe la disparità di trattamento in ambito di art.54.
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Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Messaggio da Gianfranco64 »
Concordo con il RISCHIO indicato da naturopata, speravo che i frequentatori del forum lo valutassero per logica e non perché lo indicasse qualcuno.
Analizzando la cronistoria del sistema pensionistico ho rilevato che le norme risultavano ben definite e ben interpretate fino al 1992.
All’epoca, un unica aliquota rapportata all’ultima retribuzione, con unico limite max aliquota 80%.
Prima variazione la nuova aliquota dal 1993 rapportata alla retribuzione media.
Dal 1996 nuova quota C riferita al montante contributivo.
Fino a che non si è parlato dell’art 54, nessuno ha badato alle aliquote di ripartizione.
Anche se a 20 anni si parla del 44%, ed il parametro risulta uguale sia per art 44 che per art 54, di fatto con due sistemi di calcolo l’importo della Pal risulterebbe differente.
Nel caso di art 44 risulterebbe applicato il coefficiente annuo del 2,33 per i primi 15 anni, mentre dalla lettura dell’art . 54, una divisione proporzionale sarebbe di 44/20 ovvero 2,20 , sto parlando di chi ha superato i 20 anni di retributivo.
Nel caso di applicazione matematica dei due coefficienti, con il coefficiente del 2,33 si avrebbe una maggiore aliquota per la quota A ed una minore aliquota per la quota B. Nel caso del coefficiente del 2,20 le quote si invertirebbero, pertanto per chi ha una media retributiva maggiore della retribuzione pensionabile risulterebbe più conveniente il coefficiente del 2,20.
Fino al 1992 l’aliquota veniva moltiplicata solo per la retribuzione pensionabile, quindi quanto da me detto risulterebbe ininfluente. Dal 1993 come venivano ripartite le quote?
La domanda sarebbe, da quando l’INPS ha ripartito le quote con il 2,33 uniformemente per tutti? E sulla base di quale motivo ha optato per tale scelta?
Analizzando la cronistoria del sistema pensionistico ho rilevato che le norme risultavano ben definite e ben interpretate fino al 1992.
All’epoca, un unica aliquota rapportata all’ultima retribuzione, con unico limite max aliquota 80%.
Prima variazione la nuova aliquota dal 1993 rapportata alla retribuzione media.
Dal 1996 nuova quota C riferita al montante contributivo.
Fino a che non si è parlato dell’art 54, nessuno ha badato alle aliquote di ripartizione.
Anche se a 20 anni si parla del 44%, ed il parametro risulta uguale sia per art 44 che per art 54, di fatto con due sistemi di calcolo l’importo della Pal risulterebbe differente.
Nel caso di art 44 risulterebbe applicato il coefficiente annuo del 2,33 per i primi 15 anni, mentre dalla lettura dell’art . 54, una divisione proporzionale sarebbe di 44/20 ovvero 2,20 , sto parlando di chi ha superato i 20 anni di retributivo.
Nel caso di applicazione matematica dei due coefficienti, con il coefficiente del 2,33 si avrebbe una maggiore aliquota per la quota A ed una minore aliquota per la quota B. Nel caso del coefficiente del 2,20 le quote si invertirebbero, pertanto per chi ha una media retributiva maggiore della retribuzione pensionabile risulterebbe più conveniente il coefficiente del 2,20.
Fino al 1992 l’aliquota veniva moltiplicata solo per la retribuzione pensionabile, quindi quanto da me detto risulterebbe ininfluente. Dal 1993 come venivano ripartite le quote?
La domanda sarebbe, da quando l’INPS ha ripartito le quote con il 2,33 uniformemente per tutti? E sulla base di quale motivo ha optato per tale scelta?
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Re: ATTENZIONE, L'INPS DEVE RIFARE I CALCOLI ARRUOLATI 81/83
Messaggio da domenico69 »
Forse ancora qualcuno non ha capito che non si sta chiedendo la luna, ma semplicemente l'applicarsi del calcolo matematico utilizzato dall'Inps per la definizione delle pensioni.
Unica differenza tra l'attuale calcolo utilizzato finora é solo l'utilizzo del coefficiente giusto, ovvero quello riservato ai militari e non ai civili.
Come si trova tale coefficiente?
Con lo stesso metodo utilizzato dall'Inps, ovvero si scompone il 44% (minimo previsto per i militari), risultato 2,93% annuo (naturalmente 44% fisso dai 15 ai 18 anni), anziché il 35% (minimo previsto per i civili), risultato 2,33%.
Il tutto naturalmente diviso per 15 anni che era il primo coefficiente previsto per avere diritto alla pensione.
Quindi se l'Inps ha utilizzato tale metodo di calcolo e di scomposizione del coefficiente minimo previsto per i civili, non capisco perché non è utilizzabile ugualmente per i militari. Qualche esperto del forum sa rispondere a questo semplice quesito?!?
Naturalmente in modo imparziale e logico-giuridico, lasciando fuori la propria bandiera di "appartenenza".
Ora non se ne esca qualcuno col comma 9 che è previsto unicamente al raggiungimento del limite di età.
Non se ne escano i retributivi dicendo allora anche a noi spetta il 2,93%, perché tanto non gli cambierebbe una m..., poiché più dell'80% che hanno già, non potrebbero avere, quindi la pensione gli rimarrebbe uguale.
Unica differenza tra l'attuale calcolo utilizzato finora é solo l'utilizzo del coefficiente giusto, ovvero quello riservato ai militari e non ai civili.
Come si trova tale coefficiente?
Con lo stesso metodo utilizzato dall'Inps, ovvero si scompone il 44% (minimo previsto per i militari), risultato 2,93% annuo (naturalmente 44% fisso dai 15 ai 18 anni), anziché il 35% (minimo previsto per i civili), risultato 2,33%.
Il tutto naturalmente diviso per 15 anni che era il primo coefficiente previsto per avere diritto alla pensione.
Quindi se l'Inps ha utilizzato tale metodo di calcolo e di scomposizione del coefficiente minimo previsto per i civili, non capisco perché non è utilizzabile ugualmente per i militari. Qualche esperto del forum sa rispondere a questo semplice quesito?!?
Naturalmente in modo imparziale e logico-giuridico, lasciando fuori la propria bandiera di "appartenenza".
Ora non se ne esca qualcuno col comma 9 che è previsto unicamente al raggiungimento del limite di età.
Non se ne escano i retributivi dicendo allora anche a noi spetta il 2,93%, perché tanto non gli cambierebbe una m..., poiché più dell'80% che hanno già, non potrebbero avere, quindi la pensione gli rimarrebbe uguale.
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