Eccolo Zenmonk!costauno ha scritto:STATO di coscienza
L'argomento è interessante. Le vie che si percorrono nel ragionamento e nei punti di vista che si esprimono in questo blog, sono tutti molto interessanti e persuasivi. Ma oltre che essere teorici rappresentano solo una mera interpretazione soggettiva. Ci sfuggono però i fatti concreti e quelli d'interesse sono vecchie conoscenze: primo tra tutti il debito pubblico della nostra nazione. Spropositato abnorme e per di più malato. E' di questi giorni la visita del ministro Tria nella Repubblica Popolare Cinese, mica per una vacanza rilassante o per piazzare qualche prodotto tipico nazionale, ma trattare per l'offerta che lo stato cinese farà per l'acquisto di parte del nostro debito pubblico. Non ci vuole arte o cultura per comprendere che la gestione di questa pachidermica sofferenza, assorbe ogni giorno decine di miliardi di vendita di titoli italiani, per approvvigionare fondi da destinare al funzionamento ed alle esigenze primarie del nostro stesso stato. Ci ritoccheranno le pensioni? E' una ipotesi possibile e concreta, quanto concreto è il pericolo del default, con buona pace dello stato sociale e delle nostre belle speranze. Meditiamo gente, le nostre sono istanze da poco e lo STATO di coscienza di quasi tutti noi, è latente rispetto una realtà fatta di freddi numeri e statistiche...inoltre si potrebbe dibattere all'infinito sulle politiche da adottare per ridurre il debito, le scelte in tema di welfare, lavoro, commercio, industria, migrazione ecc...
Rispettosamente...Zenmonk dove sei?
L'umile monaco sorride poichè invitato nel suo terreno preferito.
Quando parli di stato di coscienza latente e di realtà come rappresentazione, anche lasciando riposare in pace Schopenauer e Jung, come non si può ricordare l'aforisma di Korzybski: "La mappa non è il territorio".
Qui siamo immersi in una auto-mappatura, perennemente aggiornata quanto progressivamente autoreferenziale, che ci lascerà un giorno poveri e indifesi, davanti a uno specchio rotto.
A proposito di semantica: specchio, da speculum, latino specere (= guardare , osservare), radice indoeuropea spek con il senso specifico di “guardare”, sanscrito pacyami (io vedo), greco spektomai, gotico speha e tedesco arcaico spehon, da cui si pensa derivi l’italiano spia...