GrNet.it

lino ha scritto:Caro leonardo beato te che sei potuto andare alla cerimonia di commiato dal comandante della legione, per ragioni a me scoscosciute o forse non troppo non mi ci fecero andare, nonostante lo chiesi espressamente e la medaglietta ricordo me la diede un capoufficio gentile e sbrigativo.
Ma se cio' ti puo' confortare sino a pochi anni fa ci credevo anch'io alla grande famiglia ora non piu' e lo dico con rammarico non per rabbia o altro.
Poi la vita e' fatta di episodi certo chi non ha la sventura di passare in certe situazioni molte volte non comprende o cerca di non comprendere............ma la vita e' fatta a scale e ora io le sto scendendo.
Ciao e auguri a tutti.
un saluto particolare a denzel e gervasi pietro.

leonardo virdò ha scritto:

lino ha scritto:

denzel ha scritto:mi associo a lino,senza riserve.

TI rigrazio Denzel della solidarieta'!

Mi associo anch'io a Danzel e Lino, perché no?
Devo dire però che la grande famiglia , almeno per me, è veramente esistita fino al 1990. Man mano, nel suo complesso penso sia quasi svanita. Dico quasi perché in mezzo alla grande famiglia ci sono ancora fraterni colleghi, degni di essere definiti tali per il loro comportamento e la stima reciproca che ci unisce. L'altro giorno sono stato alla legione per il saluto di commiato da parte del generale. Nella circostanza l'alto ufficiale nel discorso ci ricordava appunto che facciamo parte sempre della grande famiglia e che le caserme sono e rimarranno sempre la nostra casa. Ebbene, non mi crederete....., eravamo 25 persone e sentir dire ancora queste frasi......come una canzone cantata in playback, non è mancato il disappunto di alcuni colleghi che hanno letteralmente sbruffato. Il Generale si accorse del gesto e durante il rinfresco ha voluto spiegazioni singolari...... Non vi dico il malcontento...... Un'altro collega consegnò all'ufficiale una busta contenente 25 fogli spillati dove ha raccontato le vicessitudini amare di una carriera che lo ha portato alla riforma.
Qualcuno ora può pensare e dire!! ................Ma perché allora siete andati?? Giusto, io sono andato perché come detto sopra ho creduto nella grande famiglia e non me la sento di sputare nel piatto dove ancora sto mangiando ed anche perché in mezzo alla gramigna c'è ancora del seminato.
Cordialmente

lino ha scritto:Grazie Leonardo per le belle parole........sai per quel poco che so......... mi faccio in quattro per gli amici e colleghi e non solo, purtroppo sono fatto cosi'!

Ringrazio il collega Rambo che con pazienza si e' letto molte pagine dei miei strafalcioni scritti in passato e la sua analisi e' giusta, anche se devo dire che la battaglia contro i mulini a vento continua!!!!!!!!

Lino.

picopino ha scritto:

Il saluto di commiato del comandante della Legione è uno dei più grandi atti di ipocrisia che ci possa essere, magari proprio quello che nonj ti ha ricevuto a rapporto o che ti ha trasferito come nel mio caso, ed infatti del suo saluto di commiato me ne sono altamente impippato, mentre la lettera di ringraziamento che mi ha inviato il comandante interregionale gliel'ho restituita con tanto di motivazioni . Io non sputo nel piatto dove ho mangiato e mai ci sputerò, ma un conto è l'Arma come istituzione ed un conto sono gli armaioli che la governano, persone verso cui nutro tutto il mio più sentito disprezzo, l'Arma mi ha dato da mangiare, ma io l'Arma per 31 anni l'ho servita e subita in ogni sua regola, non mi è mai stato regalato nulla ed è ora di capire che nell'Arma ci sono due categorie di carabinieri, quelli che hanno e si prendono tutto tipo alloggio di servizio, ore di straordinario, turnazioni, che non lavorano mai di notte, di domenica, a natale, che finiscono alle 14 di ogni giorno e quelli che per trent'anni stanno in strada o a fare turni h/24, questa è l'Arma, una grande famiglia che fagocita i suoi figli migliori e che inesorabilmente andrà verso la propria autodistruzione . Altro che grande famiglia se la mia famiglia fosse stata così avrei preferito essere orfano

iosonoquì ha scritto:

picopino ha scritto:

Il saluto di commiato del comandante della Legione è uno dei più grandi atti di ipocrisia che ci possa essere, magari proprio quello che nonj ti ha ricevuto a rapporto o che ti ha trasferito come nel mio caso, ed infatti del suo saluto di commiato me ne sono altamente impippato, mentre la lettera di ringraziamento che mi ha inviato il comandante interregionale gliel'ho restituita con tanto di motivazioni . Io non sputo nel piatto dove ho mangiato e mai ci sputerò, ma un conto è l'Arma come istituzione ed un conto sono gli armaioli che la governano, persone verso cui nutro tutto il mio più sentito disprezzo, l'Arma mi ha dato da mangiare, ma io l'Arma per 31 anni l'ho servita e subita in ogni sua regola, non mi è mai stato regalato nulla ed è ora di capire che nell'Arma ci sono due categorie di carabinieri, quelli che hanno e si prendono tutto tipo alloggio di servizio, ore di straordinario, turnazioni, che non lavorano mai di notte, di domenica, a natale, che finiscono alle 14 di ogni giorno e quelli che per trent'anni stanno in strada o a fare turni h/24, questa è l'Arma, una grande famiglia che fagocita i suoi figli migliori e che inesorabilmente andrà verso la propria autodistruzione . Altro che grande famiglia se la mia famiglia fosse stata così avrei preferito essere orfano

Perdona picopino, ma dissento dal tuo intervento (o almeno lo condivido in parte): l'Arma è fatta di Carabinieri e basta. Possiamo discutere sul fatto che qualcuno scaldi la sedia o altro.
Ma io non mi sento di appartenere ad una delle due.....nei primi anni 80 e sino alla metà degli anni 90 ho espletato servizi al radiomobile, all'aliquota operativa, comandante di Stazione e poi ho avuto l'onore di rappresentare l'Arma all'estero quale comandante di Plotone.
Poi, qualcuno, ha ritenuto che fossi idoneo per fare attività d'ufficio (certo, magari l'esperienza e qualche capello bianco hanno fatto pesare la bilancia da questa parte....): ma non rinnego nulla.
Ci sono quelli onesti e quelli meno...
Ci sono quelli che usufruiscono di alloggio di servizio e sono onesti (e quelli meno);
Ci sono quelli che effettuano lavoro straordinario con onestà (e quelli che ne fanno man bassa...)

Io mi sento di far parte di quelli onesti: mi hanno dato l'alloggio di servizio in funzione dell'incarico che ricopro (tra parentesi mangio un pasto a velocità supersonica in meno di 30mn e non vado a fregarmi un panino alla mensa verso le 11.oo per combattere la fame!!!); mi alzo di notte se c'è da fare una segnalazione urgente; se mi chiamano nei giorni festivi in una bella giornata di sole per fare una segnalazione ci sono (anche se mi rode alla grande); non rubo lo straordinario; cerco di imparare ogni giorno qualcosa e offro le mie conoscenze su leggi, regolamenti e disposizioni per quello che posso...(a tutti, indistintamente);
Ognuno di noi ha funzioni diverse, ma la dignità è pari per tutti.
Il concetto è che l'Arma è una sola: alcuni appartenenti ad essa però, per i loro comportamenti, possono essere discutibili per il loro modo di vivere la vita di Carabiniere......
Però il distinguo lo si deve fare per il comportamento e non per altro.

Cordialmente (sperando di aver fatto comprendere il mio concetto di vita)

leonardo virdò ha scritto:Rispondo a Picopino.

Caro collega condivido in parte la tua analisi nei confronti dell'arma che conta oggi più di 100 mila unità per cui, altrettanti cervelli diversi. Un conto e parlare degli armaioli che ne stanno facendo un disastro e un altro dell'istituzione a cui personalmente credo e ringrazio, quindi sarebbe più giusto distinguere le due cose. Sin dal sua istituzione l'arma ha rigenerato sempre i malcontenti, i vagabondi, i ladri, i lecchini, i furbi, i beniamini degli ufficiali, i trasferimento d'ufficio e provvisori, insomma tutto ciò che ha reso e rende il personale scontento, come dal resto anche nella più piccola e stupida azienda trovi gente in tal senso.
E' come se io dicessi: " non faccio il tifo per la nazionale di calcio perchè i nostri politici ci stanno portando al lastrico."
Il saluto di commiato da parte del comandante della Legione è stato personalmente accettto ed apprezzato, non per stringere la mano del generale che tra l'altro non conoscevo, ma per "L'ISTITUZIONE" che in quel momento rappresentava.
Non dimentichiamoci che le nostre disavventure sono iniziate già il 1° giorno di corso che sino al termine non sapevamo ancora quale fosse la destinazione, e già in quel periodo ognuno avrebbe dovuto iniziare a farsi il pari e dispari. Nessuno ci ha costretti ad arruolarci bussando alle nostre case, siamo stati volontari in cerca di un futuro migliore abbandonando le nostre famiglie e che oggi diversi giovani se lo sognano.
Mi chiedo come mai solo al termine della carriera l'arma viene divinamente sbarlata in tutte le sue attività, quando benissimo il carabiniere agli inizi della carriera poteva produrre domanda di proscioglimento e cercarsi un altro lavoro.
Senza rancore x tutti.
Leonardo se hai letto bene il mio post ho fatto la distinzione tra Arma Istituzione ed armaioli, non so che incarico tu abbia o avessi, non sto sbarlando come dici tu l'Arma a fine carriera i limiti della nostra Istituzione li ho sempre fatti rilevare e come tu sai la critica anche se costruttiva, che da noi viene chiamata polemica, non è ammessa ed alla fine pretestuosamente mi hanno presentato il conto e ricordati che i militari in generale e nell'Arma in particolare se subisci un torto non riuscirai in alcun modo ad avere giustizia .
Ciao.

picopino ha scritto:

iosonoquì ha scritto:

picopino ha scritto:
Ecco il suo è proprio il classico esempio di autoreferenzialismo, ovvero di colui che può godere grazie al proprio incarico, di determinati benefici o privilegi, ma che si giustifica dicendo " ma io me li guadagno ", lei dice .." se mi chiamano nei giorni festivi in una bella giornata di sole..(anche se mi rode) ... fà capire che per lei i giorni festivi siano sempre a quasi di riposo, chi le scrive in 31 anni di servizio ha fatto 31 anni di turni il che significa lavorare 3 domeniche su 4 al mese, a Natale, capodanno, ferragosto, 6 notti e 6 sere di media in turno, e come me tanti altri che magari vorrebbero a 50 anni andare dietro ad una scrivania per starsene la sera o la notte con la famiglia e la domenica a casa ed a cui questo " privilegio" viene negato, e rimangono in una stazione o in una centrale operativa sino all'ultimo giorno di servizio . Anch'io lo stipendio me lo sono sempre guadagnato, ma non mi è mai stato permesso pur magari avendolo volutodi fare 40 ore di straordinario mensile come quasi normalmente avviene nei nuclei comando provinciali o di compagnia che alla fine come lei sa incideranno sull'importo della pensione . Nell'Arma ormai ognuno cerca di ricavarsi la priopria nicchia di privilegio e privilegi dopodichè di tutto ciò che avviene attorno poco gli importa è la filosofia dello struzzo.
Cordialmente e senza nessun risentimento personale

leonardo virdò ha scritto:Caro picopino, oltre al fatto che siamo coetani ed entrambi ormai facciamo parte della vita civile dopo oltre 31 anni di servizio nell'arma, non credere che per me la carriera nell'arma è stata sempre rosea, ho avuto momenti difficilissimi come tanti altri, basti pensare che dopo 9 anni di RM, per ragioni di salute ho chiesto un posto al fresco e mi fù rappresentato l'opportunità di andare abusivamente in centrale ove la carenza degli operatori è stabile, accettai purchè andassi via dal RM. Ebbene, per quasi 3 anni ho fatto turni da schiavo dalle 10 alle 15 ore al dì, senza riposi e senza retribuzione dello straordinario oltre le 12 ore mensili. Terminata l'esigenza alla C.O. mi presero in contropiede dicendomi che se volevo rimanere dovevo specializzarmi facendo il corso di operatore a Velletri, altrimenti sarei tornato al RM. Nonostante i motivi famigliari e le contrarietà prospettate, che non potevo abbandonare la famiglia per 50 giorni a 600 km di distanza, alla mia età ed al termine della carriera mi fù categoricamente imposto e per dignità accettai, lo feci, ed al termine del corso, nonostante mi fecero capo centrale, dopo neanche 20 giorni iniziai a fare convalescenza fino alla riforma.
Questa è l'ultima della carriera, pensa quante ne posso raccontare.
Ciao