Registrazione conversazione in caserma ad opera di civili
Re: Registrazione conversazione in caserma ad opera di civil
E’ solamente il mio pensiero. Partire dal principio che uno viene in caserma per un motivo qualsiasi (o spontaneamente per richieste sue o perché convocato per mille altri motivi) e si preoccupa di registrare la conversazione allo scopo di “tutelarsi di abusi o gravi errori commessi dall’operatore di polizia”, questo la dice lunga per chiarire l’attuale ambiente di lavoro e sulla fiducia che la gente ha di qualcuno di noi (per fortuna non tutti). A parte le forze di polizia,sono diventati tutti degli 007. Non voglio parlare della valenza giuridica nelle sedi penali, vorrei solo fare osservare che in casi del genere (registrazioni tra presenti e/o telefoniche tra P.U. e terzi) divulgate con il solo scopo di arrecare danno al P.U, come minimo portano a conseguenze pericolose per il nostro. Contemplando tra queste: procedimenti disciplinari, cambi incarichi, riflessi sulle note umoristiche (chiedo scusa: volevo dire caratteristiche) ecc. Difficilmente la gerarchia, in questi casi, assume le difese del proprio dipendente. Non è molto difficile cadere in un tranello del genere (personalmente ho più volte percepito la trappola). Tra i finanzieri (ex e in servizio) chi ha esperienza di verifiche sa che la formulazione di un rilievo (parliamo di rilievi amministrativi di spessore. spesse volte con riflessi penali) di norma è frutto di un contraddittorio con la contro-parte che a volte rasenta lo scontro fisico (con minacce di ripercussioni da ambo le parti). Ci vuole poco a fare passare una discussione del genere come un tentativo di intimidazione, ecc. ecc. E questo è solo un piccolo esempio di quello che può accadere in servizio, dentro e fuori dalla caserme e gli uffici. Tutto questo, ripeto, è solamente il mio pensiero. Prometto che non intervengo più. Buona vita a tutti.
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Re: Registrazione conversazione in caserma ad opera di civil
Messaggio da Davide London »
mbetto ha scritto:E’ solamente il mio pensiero. Partire dal principio che uno viene in caserma per un motivo qualsiasi (o spontaneamente per richieste sue o perché convocato per mille altri motivi) e si preoccupa di registrare la conversazione allo scopo di “tutelarsi di abusi o gravi errori commessi dall’operatore di polizia”, questo la dice lunga per chiarire l’attuale ambiente di lavoro e sulla fiducia che la gente ha di qualcuno di noi (per fortuna non tutti). A parte le forze di polizia,sono diventati tutti degli 007. Non voglio parlare della valenza giuridica nelle sedi penali, vorrei solo fare osservare che in casi del genere (registrazioni tra presenti e/o telefoniche tra P.U. e terzi) divulgate con il solo scopo di arrecare danno al P.U, come minimo portano a conseguenze pericolose per il nostro. Contemplando tra queste: procedimenti disciplinari, cambi incarichi, riflessi sulle note umoristiche (chiedo scusa: volevo dire caratteristiche) ecc. Difficilmente la gerarchia, in questi casi, assume le difese del proprio dipendente. Non è molto difficile cadere in un tranello del genere (personalmente ho più volte percepito la trappola). Tra i finanzieri (ex e in servizio) chi ha esperienza di verifiche sa che la formulazione di un rilievo (parliamo di rilievi amministrativi di spessore. spesse volte con riflessi penali) di norma è frutto di un contraddittorio con la contro-parte che a volte rasenta lo scontro fisico (con minacce di ripercussioni da ambo le parti). Ci vuole poco a fare passare una discussione del genere come un tentativo di intimidazione, ecc. ecc. E questo è solo un piccolo esempio di quello che può accadere in servizio, dentro e fuori dalla caserme e gli uffici. Tutto questo, ripeto, è solamente il mio pensiero. Prometto che non intervengo più. Buona vita a tutti.
Re: Registrazione conversazione in caserma ad opera di civil
Mi sembrano delle osservazioni pertinenti, sensate e degne di incentivare più ponderate riflessioni nelle amministrazioni perchè disciplinino la materia quantomeno con la stessa cura che pongono per affari di importanza e sensibilità decisamente inferiore.mbetto ha scritto:E’ solamente il mio pensiero. Partire dal principio che uno viene in caserma per un motivo qualsiasi (o spontaneamente per richieste sue o perché convocato per mille altri motivi) e si preoccupa di registrare la conversazione allo scopo di “tutelarsi di abusi o gravi errori commessi dall’operatore di polizia”, questo la dice lunga per chiarire l’attuale ambiente di lavoro e sulla fiducia che la gente ha di qualcuno di noi (per fortuna non tutti). A parte le forze di polizia,sono diventati tutti degli 007. Non voglio parlare della valenza giuridica nelle sedi penali, vorrei solo fare osservare che in casi del genere (registrazioni tra presenti e/o telefoniche tra P.U. e terzi) divulgate con il solo scopo di arrecare danno al P.U, come minimo portano a conseguenze pericolose per il nostro. Contemplando tra queste: procedimenti disciplinari, cambi incarichi, riflessi sulle note umoristiche (chiedo scusa: volevo dire caratteristiche) ecc. Difficilmente la gerarchia, in questi casi, assume le difese del proprio dipendente. Non è molto difficile cadere in un tranello del genere (personalmente ho più volte percepito la trappola). Tra i finanzieri (ex e in servizio) chi ha esperienza di verifiche sa che la formulazione di un rilievo (parliamo di rilievi amministrativi di spessore. spesse volte con riflessi penali) di norma è frutto di un contraddittorio con la contro-parte che a volte rasenta lo scontro fisico (con minacce di ripercussioni da ambo le parti). Ci vuole poco a fare passare una discussione del genere come un tentativo di intimidazione, ecc. ecc. E questo è solo un piccolo esempio di quello che può accadere in servizio, dentro e fuori dalla caserme e gli uffici. Tutto questo, ripeto, è solamente il mio pensiero. Prometto che non intervengo più. Buona vita a tutti.
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