seguito.
Tutto Pellet, condanne pesanti per l’autore della truffa: vittoria dei consumatori
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Truffa e bancarotta fraudolenta:
sono questi i pesanti reati riconosciuti a carico di Fabio Ballerino, autore del caso “Tutto Pellet”, nel quale sono state truffate 825 persone in tutto il Piemonte.
Il giovane calabrese è stato condannato a 6 anni e 7 mesi di reclusione, oltre che al risarcimento dei danni, compreso quello morale.
Si conclude così la fase penale del processo presso il PalaGiustizia di Torino.
“Esprimo vivo apprezzamento per la sentenza emessa dal Dottor Trevisan, il magistrato incaricato delle indagini preliminari.
Nonostante la difesa di Fabio Ballerino abbia chiesto il rito abbreviato, il giudice è stato durissimo” dichiara l’Avvocato Patrizia Polliotto, Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Il danno complessivo – prosegue Patrizia Polliotto – è pari a euro 550.000.
Sono state ammesse tutte le parti civili, di cui 11 su 20 rappresentate da UNC.
Mi complimento vivamente con l’Avvocato Caterina Biafora, penalista di UNC, per avere ottenuto il riconoscimento della responsabilità dell’imputato a risarcire a pieno titolo tutte le parti civili costituite da UNC.
Il Giudice ha condannato l’imputato al versamento di una provvisionale immediatamente esecutiva, oltre a confermare il sequestro cautelativo di un immobile e di una somma pari a 28mila euro di proprietà di Ballerino, beni entrambi messi a disposizione del curatore fallimentare.
Infine – conclude l’Avvocato Polliotto – grazie a quanto sostenuto in atto dall’Avvocato Biafora, il Giudice ha riconosciuto anche il danno morale, da quantificarsi in sede civile, e dalla stessa Biafora indicato per equità di giustizia in misura pari al valore della metà del danno patrimoniale, riconoscendo altresì a UNC l’importo di euro 1.500 quale danno patrimoniale patito dall’Associazione”.
CHI L HA VISTO
Re: CHI L HA VISTO
Truffa Tutto Pellet, UNC: vittime possono insinuarsi al fallimento
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Le vittime della truffa Tutto Pellet possono ancora insinuarsi al fallimento.
Il Comitato regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori si è costituito parte civile nel processo per la truffa e al luglio è stata stabilita la scadenza per insinuarsi nel fallimento.
“Dopo la costituzione di parte civile del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, la condanna per truffa in primo grado di Fabio Ballerino ed il risarcimento del danno sia materiale che morale agli stessi truffati, l’Unione Nazionale Consumatori – si legge in una nota – ricorda alle vittime che non hanno ancora adito le vie legali che è possibile presentare istanza per insinuazione tardiva nel fallimento ai sensi e per gli effetti dell’art. 101 della Legge Fallimentare. n. 169/2007.
Chi è stato coinvolto nella vicenda può, quindi, contattare l’Unione Nazionale Consumatori di Torino, Via Roma n. 366, oppure telefonare allo 011.5611800 e allo 0121.376264 o inviare una e-mail a uncpiemonte@gmail.com”.
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Le vittime della truffa Tutto Pellet possono ancora insinuarsi al fallimento.
Il Comitato regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori si è costituito parte civile nel processo per la truffa e al luglio è stata stabilita la scadenza per insinuarsi nel fallimento.
“Dopo la costituzione di parte civile del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, la condanna per truffa in primo grado di Fabio Ballerino ed il risarcimento del danno sia materiale che morale agli stessi truffati, l’Unione Nazionale Consumatori – si legge in una nota – ricorda alle vittime che non hanno ancora adito le vie legali che è possibile presentare istanza per insinuazione tardiva nel fallimento ai sensi e per gli effetti dell’art. 101 della Legge Fallimentare. n. 169/2007.
Chi è stato coinvolto nella vicenda può, quindi, contattare l’Unione Nazionale Consumatori di Torino, Via Roma n. 366, oppure telefonare allo 011.5611800 e allo 0121.376264 o inviare una e-mail a uncpiemonte@gmail.com”.
Re: CHI L HA VISTO
Pellet ordinato e mai arrivato ?
Che cosa succede se, avete ordinato un bancale di pellet che non è mai arrivato a casa vostra lasciandovi all’agghiaccio?
E’ quello che potrebbe succedere a diversi consumatori che hanno acquistato il pellet sui siti in quanto visto a prezzi scontati e con consegna gratuita a domicilio “Nei spot televisivi trasmessi da emittenti locali, regionali e nazionali, si potrebbe parlare di truffa”. “Ai clienti che non l’hanno ricevuto quando il venditore si era impegnato a consegnare entro una data stabilita, viene consigliato di inviare al venditore una diffida ad adempiere per raccomandata a/r, intimando la consegna del pellet entro e non oltre 15 giorni, avvertendo che in difetto il contratto si considererà automaticamente risolto con conseguente restituzione immediata di quanto pagato. Se non consegna la merce o non restituisce gli acconti entro 15 giorni dal ricevimento della diffida ad adempiere, si potrà agire giudizialmente per vedersi restituiti gli acconti ed eventuali danni. Per far questo, si consiglia di rivolgersi al proprio Giudice di Pace (anche senza avvocato per importi inferiori a 1.100 euro) per ottenere un Decreto ingiuntivo. Se il venditore non ottempera a quanto intimato nella diffida ad adempiere, si consiglia di fare un esposto alla Procura della Repubblica (anche per il tramite di Carabinieri, Polizia di Stato o Guardia di Finanza). In ogni caso, conviene sempre denunciare l’accaduto all’Antitrust al fine di eventuali sanzioni amministrative per pratica commerciale scorretta e pubblicità ingannevole”.
Volendo potete anche rivolgervi alle diverse Associazioni dei Consumatori di zona/Provincia o Nazionali, ad esempio: Unione Nazionale Consumatori, Aduc, l’Associazione Codici, ecc. ecc., comunque basta cercare su internet che ne stanno diversi chiedendo dettagli su come non perdere almeno le somme pagate e se hanno avuto già segnalazioni analoghe.
Che cosa succede se, avete ordinato un bancale di pellet che non è mai arrivato a casa vostra lasciandovi all’agghiaccio?
E’ quello che potrebbe succedere a diversi consumatori che hanno acquistato il pellet sui siti in quanto visto a prezzi scontati e con consegna gratuita a domicilio “Nei spot televisivi trasmessi da emittenti locali, regionali e nazionali, si potrebbe parlare di truffa”. “Ai clienti che non l’hanno ricevuto quando il venditore si era impegnato a consegnare entro una data stabilita, viene consigliato di inviare al venditore una diffida ad adempiere per raccomandata a/r, intimando la consegna del pellet entro e non oltre 15 giorni, avvertendo che in difetto il contratto si considererà automaticamente risolto con conseguente restituzione immediata di quanto pagato. Se non consegna la merce o non restituisce gli acconti entro 15 giorni dal ricevimento della diffida ad adempiere, si potrà agire giudizialmente per vedersi restituiti gli acconti ed eventuali danni. Per far questo, si consiglia di rivolgersi al proprio Giudice di Pace (anche senza avvocato per importi inferiori a 1.100 euro) per ottenere un Decreto ingiuntivo. Se il venditore non ottempera a quanto intimato nella diffida ad adempiere, si consiglia di fare un esposto alla Procura della Repubblica (anche per il tramite di Carabinieri, Polizia di Stato o Guardia di Finanza). In ogni caso, conviene sempre denunciare l’accaduto all’Antitrust al fine di eventuali sanzioni amministrative per pratica commerciale scorretta e pubblicità ingannevole”.
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