Anziani, costo ridotto bollettini postali oltre i 70 anni

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Re: Anziani, costo ridotto bollettini postali oltre i 70 ann

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Visto che si parla anche di Uffici Postali


Libretti risparmio, CRTCU: rischio sanzioni per norme antiriciclaggio


C’è un altro “curioso” caso che riguarda i possessori di libretti bancari o postali: la normativa antiriciclaggio ha stabilito che, entro il 31 marzo 2012, i titolari di libretti dovevano ridurre la somma in deposito al di sotto dei 1000 euro (o estinguere direttamente il libretto). In caso contrario erano soggetti a multe salate, dal 30% al 40% del saldo e comunque non inferiore a 3.000 euro; se il saldo del libretto è di importo inferiore a tale soglia, la sanzione coincide con il saldo. Ma non tutti i consumatori erano al corrente di questa novità.

In molti, ignari dell’obbligo o semplicemente dimenticandolo, non hanno né estinto né ridotto il deposito, e si sono visti recapitare un avviso del Ministero dell’Economia e delle Finanze per l’applicazione della sanzione pecuniaria. Il Centro di Ricerca e di Tutela dei Consumatori e degli Utenti (CRTCU) aveva informato, a suo tempo, delle nuove regole ricordando che il Decreto “Salva Italia” ha fissato il termine ultimo del 31 marzo 2012 per permettere ai consumatori di estinguere i libretti con saldo superiore alla soglia o di ridurlo al di sotto dei 1.000 euro.

Ma all’Associazione si sono rivolti diversi consumatori che non ricordavano di avere libretti al portatore. Il problema è che le banche non hanno avvisato i clienti con raccomandata a.r. (unica forma per essere certi della ricezione) e il Governo non ha utilizzato forme idonee per comunicare tale importante novità, con la conseguenza che forse troppi consumatori incolpevoli dovranno pagare multe salatissime.

“E’ paradossale e inaccettabile che una legge finalizzata a contrastare il riciclaggio, il finanziamento alle organizzazioni terroristiche e le frodi fiscali, punisca i consumatori incolpevoli”, commenta Carlo Biasior, direttore del CRTCU. Le violazioni alle disposizioni che limitano l’utilizzo del denaro contante e degli altri titoli al portatore rappresentano la stragrande maggioranza delle violazioni amministrative alla normativa antiriciclaggio di cui al D.Lgs. n. 231/2007.

“Ci si domanda quale percentuale delle sanzioni irrogate dalla legge antiriciclaggio vadano a danno di consumatori incolpevoli”. “Il CRTCU chiede al Governo di intervenire per introdurre necessari distinguo nella normativa, in modo da evitare che anche solo si possa pensare che dietro a necessari obiettivi di antiriciclaggio si possano celare forme di riscossione impropria sui bilanci dei consumatori” commenta Carlo Biasior, che aggiunge “per le pratiche in corso si chiede espressamente al Governo ed in particolare al Ministro dell’Economia e delle Finanze di intervenire con lo strumento più idoneo verso le Ragionerie responsabili dei procedimenti sanzionatori, invitando i funzionari a valutare caso per caso le fattispecie violate, incentivando, l’uso dello strumento dell’archiviazione in autotutela”.


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Poste Italiane, a Torino e Roma pagamenti ‘contactless’


I clienti PosteMobile di Torino e Roma hanno a disposizione un nuovo strumento di pagamento. Partita da Milano nel dicembre scorso,l’Azienda ha deciso di estendere ad altri clienti il pagamento “contactless” tramite tecnologia NFC (Near Filed Communication – comunicazione di prossimità) che permette di pagare nei negozi abilitati semplicemente avvicinando lo Smartphone al Pos dell’esercente, grazie all’integrazione dei servizi di PosteMobile con quelli di pagamento di BancoPosta.

Il meccanismo per gli acquisti “in prossimità” è molto semplice: con la SIM NFC di PosteMobile, nella quale è già integrata una carta prepagata Postepay NewGift digitale, il cellulare NFC dialoga con i nuovi POS abilitati ai pagamenti contactless. E’ sufficiente attivare e ricaricare la Postepay, abilitare il pagamento tramite l’App PosteMobile NFC e quindi avvicinare il cellulare al POS per eseguire in tutta semplicità e sicurezza l’operazione di pagamento. Per gli importi fino a 25 euro non è necessario digitare il Pin della carta, che resta invece obbligatorio per importi superiori o se richiesto in fase di pagamento.

A breve la tecnologia NFC sarà in dotazione anche negli uffici postali e sui palmari dei portalettere per consentire ai clienti il pagamento di bollettini, raccomandate o pacchi tramite cellulare. Poste Italiane sarà dunque la prima a offrire alla propria clientela l’intera piattaforma di servizio.
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Bluff dei buoni fruttiferi, Codici: denunciate gli abusi


Ormai lo chiamano “il bluff dei Buoni Fruttiferi Postali” una pratica che coinvolge moltissimi consumatori in possesso di buoni fruttiferi come dimostrano le tante richieste di aiuto che giungono all’associazioni Codici. Che cosa accade? Il bluff viene scoperto al momento dell’incasso quando ai fini del calcolo, viene applicata non già la tabella riportata sul buono, ma un decreto ministeriale del 13 giugno 1986 che stabilisce tassi di interesse inferiori a quelli indicati sul buono, ritenuti applicabili anche a serie di buoni emessi prima della sua entrata in vigore. “Tale interpretazione è errata, come sancito dalla Suprema Corte di Cassazione, e dall’Arbitro Bancario Finanziario, che riconoscono la prevalenza delle condizioni di conteggio riportate sul buono e la non applicabilità del decreto. Nonostante l’errata interpretazione del decreto, Poste Italiane sembra stia rimborsando almeno 20% in meno delle somme dovute, ritenendo che le condizioni riportate nella parte posteriore del buono non abbiano valore perché superate da quelle del decreto ministeriale” fa sapere l’Associazione che ha lanciato una campagna nazionale sulla questione, invitando i cittadini titolari di buoni in scadenza a rivolgersi all’Associazione prima di incassare e di incappare nella beffa. Anche chi ha già incassato le somme può rivolgersi allo Sportello legale del Codici, che provvederà ad avviare le azioni legali per risarcire i cittadini delle somme che ancora non sono state corrisposte (E-mail: segreteria.sportello@codici.org, Tel: 065571996).

“Fino ad oggi sono centinaia i cittadini che ci hanno contattato per avere informazioni e molti di loro hanno già avviato i procedimenti necessari per i reclami e i rimborsi – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici – Codici ricorda ai cittadini di non accettare la proposta che viene fatta da Poste Italiane e di pretendere l’intera somma. L’Associazione si sta attivando a sostegno dei cittadini per ottenere il pagamento dell’intera somma dovuta”.
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Phishing:
Poste Italiane dovrà risarcire consumatore truffato


Poste Italiane dovrà risarcire un consumatore truffato attraverso il phishing: la negligenza dell’utente nella conservazione e nell’uso dei propri dati personali va infatti provata e i rischi per la violazione del sistema di sicurezza utilizzati in un sito internet sono a carico di chi lo ha scelto, quindi dell’istituto bancario o postale. E’ quanto deciso dal Giudice di Pace di Milano che ha disposto un risarcimento di oltre 1300 euro.

“E’ una vittoria per tutte le migliaia di persone che vengono truffate ogni anno via internet – ha dichiarato il presidente del Codacons Marco Maria Donzelli – Ora un giudice ha sentenziato che l’onere della prova è a carico del proprietario del sito, banche o Poste Italiane che siano. Solo loro che devono provare la negligenza del consumatore nella custodia dei propri dati personali. Non basta supporla. I rischi per la violazione di un sito, insomma, sono a carico di chi lo ha fatto e ha scelto il sistema di sicurezza. Se un malfattore entra fraudolentemente nel conto corrente online di un consumatore, quindi, quest’ultimo deve essere risarcito da chi gestisce il sito se non viene dimostrato il suo utilizzo negligente”.

Nel phishing una email rimanda a una finta pagina web dell’istituto di credito che induce il consumatore a fornire password di accesso, numero di carta di credito e dati personali. La frode informatica sulla quale il Giudice si è pronunciato riguarda un cittadino di Milano che, nel 2009, scopriva dal proprio conto corrente postale indebiti prelievi pari a 1322 euro. Nonostante denuncia alle forze dell’ordine, telefonate, fax, raccomandate e tentativi di conciliazione con Poste Italiane, non riusciva però ad ottenere il rimborso delle somme prelevate.

Per Poste Italiane, sintetizza il Codacons, le frodi informatiche non sono considerate risarcibili perché i servizi online “sono realizzati con sistemi di protezione che rispettano elevati standard di sicurezza”, “la connessione protetta si attiva fin dall’avvio dei primi dati inseriti (nome utente e password)” e per ogni operazione disposta dal cliente “il sistema richiede quattro caratteri sempre diversi del codice dispositivo (Pin)”. Per Poste “deve, perciò, essere cura di chi utilizza strumenti informatici adottare tutte le cautele necessarie per garantire la riservatezza dei propri dati”.

Non è stato di questo parere, invece, il Giudice di Pace di Milano, che ha condannato Poste Italiane al risarcimento dei 1322 euro, oltre agli interessi, al pagamento delle spese e competenze per un totale di 957 euro. Per il Giudice, infatti, la tesi di Poste di negligenze nella custodia dei codici e nella risposta del consumatore di fronte al phishing appare infondata e non è stata provata la mancata diligenza nella custodia delle schede segrete personali. Per il Giudice, inoltre, “i rischi relativi alla violazione del sistema di sicurezza adottato per l’homebanking devono rimanere a carico della parte che ha scelto il sistema e che, nella circostanza, è Poste Italiane spa”.
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Poste Italiane lancia Raccomandata Da Te per spedirle direttamente da casa


Quanti di voi vorrebbero spedire una raccomandata direttamente da casa o dall’ufficio? E’ possibile farlo grazie a Raccomandata DaTe, il nuovo servizio di corrispondenza a domicilio lanciato da Poste Italiane. Attraverso il postino telematico, il portalettere dotato di palmare, stampante e pos per i pagamenti, è possibile spedire raccomandate direttamente da casa o dall’ufficio: basta richiedere un appuntamento per effettuare la spedizione dal proprio domicilio chiamando il numero verde 803.160 (199.100.160 da rete mobile) o tramite il sito http://www.poste.it" onclick="window.open(this.href);return false;.

Il postino telematico può accettare tutte le raccomandate, anche con avviso di ricevimento, destinate su tutto il territorio nazionale nelle località servite dai 26.300 portalettere dotati di palmare e rilasciare immediatamente la ricevuta di spedizione. Il pagamento della spedizione potrà avvenire in contanti o utilizzando le carte di pagamento. Fino al 31 marzo 2014, Poste Italiane offre il servizio a domicilio “DaTe” al prezzo promozionale di 2 euro.
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Poste aggiorna i Cap di 261 Comuni
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Aggiornamenti per i Cap di numerosi Comuni italiani.

Poste informa infatti che da oggi saranno operativi i Codici di Avviamento Postale di 261 Comuni e Località.

I CAP attualmente in uso resteranno comunque in vigore per i prossimi sei mesi.

I cambiamenti dei CAP sono finalizzati al miglioramento del trattamento automatico della corrispondenza nella fase di smistamento e di recapito.

Inoltre, i nuovi Codici sono legati alle recenti modifiche amministrative che hanno generato l’istituzione di 26 recenti Comuni nelle province di Ancona, Arezzo, Avellino, Bergamo, Belluno, Bologna, Como, Ferrara, Firenze, Lecco, Lucca, Mantova, Pisa, Parma, Pesaro-Urbino, Pavia, Rimini, Udine, Varese.

Per conoscere i nuovi CAP della propria zona ci si può rivolgere all’Ufficio Postale, contattare il Call Center di Poste Italiane al numero gratuito 803.160 o consultare il sito http://www.poste.it" onclick="window.open(this.href);return false;.
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Frode informatica, vittora di Confconsumatori Roma: Poste Italiane deve risarcire


Ti accorgi che sul tuo conto ci sono stati prelievi non autorizzati? Hai diritto al rimborso.

Lo conferma un’importante vittoria di Confconsumatori di Roma che ha tutelato un cittadino vittima di frode informatica: l’utente ha denunciato operazioni non autorizzate fatte sul suo conto, lamentando l’inesistenza del sistema di allert e la scarsa efficienza dei servizi di sicurezza apprestati da Poste Italiane.

Grazie all’intervento dell’Avv. Barbara D’Agostino di Confconsumatori Roma, è stato riconosciuto all’utente il rimborso della somme fraudolentemente trafugate dal suo conto corrente.

“Quella dell’Arbitro Bancario Finanziario – spiega l’avv. Barbara D’Agostino – è una decisione molto importante perché riconosce che il pericolo di frodi informatiche è un problema ormai notorio ed è obbligo degli intermediari adeguare gli standard esistenti per rendere sicure le transazioni da tali attacchi di pirateria informatica”.

La Confconsumatori di Roma è a disposizione di chiunque avesse avuto problemi di frodi informatiche o altri problemi bancari, presso la sua sede:

Confconsumatori Lazio – tel. 06.86326449 –

e-mail: Confconsumatori.roma@tiscali.it. Sede: Via Spalato n. 11– Roma.
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Postepay Evolution, record di attivazioni: 500mila in 3 mesi

A 3 mesi dal lancio sul mercato Postepay Evolution stabilisce già un record di vendite: sono 500 mila le carte prepagate di nuova generazione commercializzate a partire da novembre a conferma dell’apprezzamento ricevuto dal prodotto da parte della clientela.

Questo successo consolida il primato di Poste Italiane nei servizi di carta prepagata sul mercato nazionale con quasi 13 milioni di carte Postepay vendute.

Postepay Evolution è la carta prepagata ricaricabile evoluta, dotata cioè delle principali funzionalità di un conto corrente: possiede un codice IBAN che aggiunge alle tradizionali funzioni di una prepagata, i servizi principali di un conto corrente.

La carta è abilitata anche ai pagamenti contactless mediante la tecnologia Nfc (Near Field Communication).

I titolari di Postepay Evolution possono farsi accreditare sulla carta lo stipendio o ricevere e disporre bonifici (farsi domiciliare le utenze).

Si possono fare acquisti in oltre 30 milioni di punti vendita nel mondo, in tutti i siti convenzionati MasterCard e di prelevare contanti dai 7.000 mila ATM Postamat presenti in Italia, negli uffici postali e dagli sportelli bancari che espongono il logo MasterCard.

I titolari della PostepayEvolution beneficiano anche del programma Sconti BancoPosta che consente di ottenere sconti dal 2% al 40% in più di 30.000 esercizi convenzionati in tutta Italia.

E poi ci sono le App, tra cui l’AppPostepay con cui si può fruire del servizio “miniricarica” attraverso il quale è possibile trasferire fino a 25 euro al giorno verso altre postepay gratuitamente.

L’App consente, inoltre, di salvare le operazioni più frequenti attraverso la funzionalità “operazioni veloci” per averle sempre a portata di click.

Dall’AppPostepay è inoltre possibile visualizzare il saldo e i movimenti, disporre bonifici e postagiro e ricaricare altre carte postepay o le sim telefoniche.

Con le App di Poste Italiane inoltre, il pagamento dei bollettini è sempre a facilmente fruibile da telefono e tablet.

La carta può essere ricaricata in tutti gli uffici postali,dai siti poste.it e postepay.it e dalle AppPostepay e AppPosteMobile (gratuite e disponibili per Ios e Android), presso gli ATM Postamat e anche presso la rete di tabaccai abilitati.

Il titolare della Carta può consultare il saldo e la lista movimenti da postepay.it, ATM Postamat, AppPostepay e in tutti gli uffici postali.

Con Postepay Evolution si consolida l’impegno di Poste Italiane nelle iniziative di lotta al contante e nel processo di alfabetizzazione finanziaria e di sviluppo del commercio elettronico nel nostro Paese.

Ad oggi, infatti, sono 13 milioni le carte Postepay in circolazione, numeri che determinano Poste Italiane come il primo emittente di carte prepagate in Europa con una quota di mercato pari al 60 per cento.

La carta Postepay assicura inoltre un significativo supporto allo sviluppo dell’e-commerce in Italia: il 25% degli acquisti on line nel nostro Paese infatti viene effettuato con una carta Postepay
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Conciliazione, Poste Italiane: nel 2014 restituiti 73.000 euro
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Problemi con raccomandate o pacchi postali? Si può fare reclamo a Poste Italiane e se la risposta non ci soddisfa c’è la conciliazione. Attiva già dal 2001, la conciliazione è uno strumento facile e veloce che permette al consumatore di far valere i propri diritti, risolvendo i disservizi con i prodotti postali. Romolo Giacani, responsabile comunicazione esterna e relazioni istituzionali di Poste Italiane, ha fornito ad HelpConsumatori gli ultimi dati sull’uso della conciliazione da parte degli utenti.

I numeri del 2014 sono significativi: 617 domande discusse, il 95% delle quali ha raggiunto un accordo grazie all’azione delle Associazioni dei consumatori.

In totale sono state restituiti ai cittadini 73mila euro. Il prodotto più coinvolto nelle procedure di conciliazione è stato il Pacco Celere 3.

Seguono la Raccomandata e il Pacco Celere 1.

Soltanto 33 casi sono rimasti irrisolti (il 5%). I giorni per concludere una procedura di conciliazione sono al massimo 60 e in tutti i casi i tempi sono stati rispettati.

Le Associazioni dei consumatori che hanno discusso un numero più alto di casi sono: il Movimento Difesa del Cittadino, con 87 casi, Federconsumatori con 75, Adiconsum con 70 casi e Altroconsumo con 62.

Le Regioni che hanno presentato più domande sono: la Sicilia (130), la Lombardia (126) e il Lazio (74). Assente solo la Valle d’Aosta.

“Viene confermata la bontà dello strumento della conciliazione che sostanzialmente registra dati in linea con quelli emersi negli ultimi anni sia in generale, a livello numerico, sia riguardo l’esito delle discussioni delle domande – commenta Giacani – E’ uno strumento che abbiamo allargato anche alle spedizioni internazionali dallo scorso anno, quindi oggi abbraccia tutti i prodotti postali registrati ovvero quelli con una data certa di spedizione. Anche perché sui prodotti che non hanno una data certa di spedizione è difficile immaginare di poter fare una conciliazione”.

E’ aumentata la conoscenza dello strumento tra i consumatori ?

“I consumatori che conoscono lo strumento sono sempre di più e sicuramente ha inciso molto la novità introdotta con il Regolamento dell’Agcom relativo ai reclami postali, che impone la procedura come condizione di procedibilità prima del ricorso all’Autorità stessa. In più Poste è obbligata ad indicare, nella risposta ai reclami, la possibilità per i clienti di accedere alla procedura della conciliazione. Per noi questo è un ottimo strumento e spingiamo gli utenti a rivolgersi alla soluzione conciliativa. I moduli di conciliazione sono reperibili presso gli uffici postali e si possono scaricare anche direttamente dal sito di Poste”.
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Verona, Adiconsum aiuta coppia a ottenere risarcimento da Poste Italiane
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Errore (piuttosto evidente) da parte di Poste Italiane: l’azienda, attraverso un dipendente, ha consegnato 1.350 euro di un libretto nominativo a una persona diversa dagli intestatari del libretto.

Nonostante la responsabilità palese dell’Ente, i malcapitati, due cittadini veronesi, hanno dovuto procedere per vie legali intentando una causa.

Grazie all’intervento di Adiconsum Verona, hanno avuto ragione (e vinto la causa).“Purtroppo con Poste Italiane è sempre necessario rivolgersi alla giustizia per ottenere tutela per i cittadini – afferma l’avv. Silvia Caucchioli, legale di Adiconsum Verona – anche di fronte ad un palese diritto alla restituzione del denaro ai titolari del libretto postale.
Il Giudice di Pace di Verona ha riconosciuto la responsabilità di Poste che, non avendo compiuto in modo diligente il proprio lavoro, ha operato con colpa grave. Poste avrebbe ben potuto, solo con il reclamo del cittadino agli sportelli, restituire la somma consegnata a persona non autorizzata.
Non avendo così operato, si è vista condannare alla restituzione di 1.350 euro oltre interessi e spese legali”.

“Cause come questa non dovrebbero neppure arrivare davanti a un Giudice – conclude Caucchioli – perché la colpa di Poste Italiane era pacifica.
Si sarebbe evitato tempo e denaro.
Consigliamo sempre ai consumatori di far valere i propri diritti e di non fermarsi davanti a una controparte più forte”.
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Poste italiane, aumentano le commissioni su bollettini ma solo se paghi allo sportello
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Pagare il bollettino postale allo sportello costerà 20 centesimi in più.

Da 1,30 si arriva quindi a un euro e cinquanta centesimi.

Le commissioni per Rav e F35 arrivano a 1,63 e le multe e 1,99.

Nessun cambiamento sulle commissioni per bollettini pagati sui canali digitali, cioè web, Mobile e ATM (1 euro);

per gli over 70 e possessori di social card (0,70 centesimi);

e per Rav e F35 (0,13) e multe (0,45) pagati online.

Il prezzo del bollettino, secondo l'agenzia Ansa che cita fonti interne a Poste Italiane, era fermo dal 2012 e l'aumento è giustificato dall’aumento dei costi operativi e industriali, dall’accettazione da parte di Poste Italiane di carte di pagamento emesse da terzi senza caricare il cittadino di ulteriori costi anche nel caso di carte di credito e degli investimenti in tecnologia che Poste Italiane ha già realizzato e continuerà a fare per assicurare a tutti il passaggio alle opportunità di pagamento offerte dalle piattaforme digitali.


Il confronto - L'associazione dei consumatori Codici ha però spiegato che, nonostante questi ultimi aumenti, sarà ancora conveniente per i consumatori fare i pagamenti in Posta.

Da un confronto con i costi applicati dagli istituti di credito, emerge infatti che a fronte di 1,50 euro pagati allo sportello delle Poste, il costo presso Intesa San Paolo è 4 euro;

presso Unicredit 2,58 euro + la commissione postale;

Monte dei Paschi di Siena 1,55 euro;

Bnl 5 euro.
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Re: Anziani, costo ridotto bollettini postali oltre i 70 ann

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Poste: dal 1 ottobre nuove tariffe e prima fase della consegna a giorni alterni.
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Dal primo ottobre scattano le nuove tariffe di Poste italiane e la sperimentazione della consegna della posta a giorni alterni, in una prima fase che per ora interesserà alcuni comuni di Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto. La posta ordinaria costerà 0,95 euro, la posta prioritaria avrà tariffe a partire da 2,80 euro. Le associazioni dei consumatori sono scettiche e temono un peggioramento del servizio. Online Poste Italiane ha pubblicato il dettaglio delle “nuove condizioni del servizio postale universale” che scatteranno appunto il primo ottobre.

In particolare, spiega Poste, “sarà rilasciata una nuova gamma di servizi di base di posta ordinaria, “Posta4” / “Posta4pro” per l’Italia e “Postamail Internazionale” per l’estero. Sono previste tariffe a partire da euro 0,95 per la Posta4, euro 0,85 per la Posta4pro ed euro 1,00 per la Postamail Internazionale”.

Saranno poi ridefiniti “i servizi di posta prioritaria, “Posta1” / “Posta1pro” per l’Italia e “Postapriority Internazionale” per l’estero, arricchiti con una funzionalità che – previa apposizione dell’apposita etichetta che contiene un codice – permette di ricevere nel caso della “Posta1” e “Posta1pro” per l’Italia l’informazione sull’esito di consegna e, nel caso della Postapriority Internazionale, l’informazione sull’arrivo al centro di scambio internazionale di Poste Italiane. Sono previste tariffe a partire da euro 2,80 per Posta1, euro 2,10 per Posta1pro ed euro 3,50 per Postapriority Internazionale (per l’estero Zona 1)”.

In alcune località (qui l’elenco dei comuni coinvolti in questa fase) partirà poi la consegna della posta a giorni alterni su base bisettimanale da lunedì al venerdì (lunedì, mercoledì e venerdì in una settimana – martedì e giovedì in quella successiva).

La stessa Poste in una nota ha annunciato che “in vista della prossima quotazione in borsa, Poste Italiane e le Organizzazioni sindacali hanno firmato l’ipotesi di accordo sulla riorganizzazione della funzione Posta, Comunicazione e Logistica, prevista dal Piano Strategico “Poste 2020”. Nel piano di sviluppo c’è dunque la “diversificazione dei modelli di recapito in funzione delle specifiche esigenze di business, delle caratteristiche orografiche del territorio e della densità dei flussi logistici”. Il modello di recapito individua tre aree diverse. “Per le Aree metropolitane con elevata “densità postale” e forte pressione competitiva, è prevista la creazione di una rete dedicata al recapito al destinatario, che sarà denominata “Linea Plus Metropolitana” – dice Poste – Nei Capoluoghi di provincia e nelle aree extraurbane non regolate il servizio di recapito sarà svolto a giorni alterni con la creazione di una articolazione addizionale che assicurerà prevalentemente il recapito quotidiano dei prodotti con livello di servizio j+1. Le Aree extraurbane regolate includono infine circa 5300 comuni in cui il recapito sarà eseguito a giorni alterni, come previsto dalla delibera AGCom n. 395/15/cons”.

Ancora ritocchi all’insù dei prezzi, denunciano però Federconsumatori e Adusbef. “Aumenti all’apparenza irrisori, ma che appaiono assolutamente ingiustificati se si considera che nell’ultimo anno si sono registrati incrementi del 30 per cento delle tariffe e se, in ogni caso, vengono rapportati alla qualità del servizio offerto dall’azienda. Il servizio postale nel nostro Paese – affermano le due associazioni – lascia ancora molto a desiderare. Bollette che vengono recapitate già scadute, pacchi e corrispondenza smarrita. Tutte carenze che gettano gravi ombre sul piano di razionalizzazione degli uffici diseconomici e sul modello di recapito a giorni alterni. Il primo rappresenta un enorme disagio per i cittadini, a maggior ragione considerando che i clienti sono in molti casi persone anziane. Il secondo causerà ulteriori ritardi nella consegna della corrispondenza, andando a peggiorare oltremodo un servizio che di universale, ormai, ha solo il nome”. A regime il recapito a giorni alterni dovrà coinvolgere oltre 5 mila comuni: in questa prima fase ne sono interessati 258 con una popolazione inferiore ai 5 mila abitanti.

“Abbiamo forti dubbi su tali operazioni e li abbiamo già espressi all’incontro con l’azienda – dicono Federconsumatori e Adusbef – Il criterio strettamente ragionieristico adottato non giustifica l’annunciato arretramento dei servizi e il ridimensionamento delle attività di sportello. Non esiteremo a denunciare formalmente i disservizi nel momento in cui i nostri timori si realizzeranno”.
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http://www.poste.it/postali/manovra2015 ... ione.shtml" onclick="window.open(this.href);return false;

vedi/leggi e scarica PDG dei luoghi servizio alterno.
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Bancomat Poste Italiane, in Puglia e a Matera chiusi fuori orario apertura uffici.
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Sono passate due settimane dal laconico comunicato stampa con il quale Poste Italiane ha informato i clienti pugliesi e della provincia di Matera che a partire dal 6 febbraio gli sportelli bancomat sarebbero stati “svuotati delle banconote di cui sono forniti e disattivati, per essere riforniti e resi disponibili solo alla riapertura del turno lavorativo successivo”.

E mentre i cittadini non possono prelevare nelle ore di chiusura degli uffici, in alcuni casi gia dalle 13.35, Poste Italiane fa spallucce davanti alle proteste di utenti e associazioni e sul sito di Poste Italiane gli ATM di Bari e Lecce risultano sempre accessibili.

“Eppure non ci è giunta notizia che Poste Italiane abbia ripristinato il servizio, né che il costo annuale della carta bancomat sia stato decurtato, come sarebbe lecito attendersi vista la restrizione nella fruizione di un servizio che, per sue caratteristiche, serve soprattutto negli orari di chiusura degli uffici” denuncia l’Aduc che ha chiesto all’Antitrust di pronunciarsi in merito, domandando anche la sospensione immediata della pratica commerciale in essere.

Agli utenti pugliesi e materani danneggiati da Poste Italiane consigliamo di rivolgersi all’arbitro bancario finanziario ed all’autorità giudiziaria.
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N.B.: così facendo si evita che i delinquenti asportano o fanno saltare i bancomat durante le notti.
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