domenico.c ha scritto: ↑dom nov 05, 2023 8:22 pm
forse non conviene aspettare molto:
Quanto costa
La ricongiunzione comporta il pagamento di un onere calcolato in base alla quantità dei contributi da
ricongiungere, all’età, al sesso ed alla retribuzione del lavoratore alla data della domanda.
Dall’importo così calcolato viene detratto il valore dei contributi trasferiti, e la somma che resta
rappresenta l’onere della ricongiunzione: la metà di tale somma è a carico del lavoratore.
Quindi, maggiore è la quantità di contributi da ricongiungere, e più sono elevati l’età ed il reddito del
lavoratore, maggiore sarà l’onere della ricongiunzione, a meno che l’importo da portare in detrazione
sia molto alto.
Per calcolare il costo della ricongiunzione bisogna tenere in considerazione alcuni elementi variabili
quali:
• la data di presentazione della domanda;
• l’età del richiedente alla data della domanda;
• l’anzianità contributiva totale (comprensiva anche dei periodi ricongiunti) alla data della domanda;
• il sesso del richiedente.
Sulla base di questi elementi è calcolato un coefficiente, chiamato “coefficiente di riserva matematica”,
contenuto in tabelle emanate con appositi Decreti Ministeriali, succedutisi nel tempo e di cui l’ultimo
risale al 2007.
Il coefficiente di cui abbiamo parlato, che è simile a quello utilizzato per il calcolo dei riscatti, è
moltiplicato per la maggior quota di pensione (il beneficio pensionistico) derivante dalla differenza tra
il calcolo della pensione annua senza i periodi oggetto di ricongiunzione ed il calcolo della pensione
annua comprensivo di tali periodi. All’importo così ottenuto è sottratta la somma dei contributi,
rivalutati alla data della domanda di ricongiunzione, provenienti dall’altra gestione. Questo ulteriore
importo è abbattuto al 50%, e la somma risultante rappresenta il costo della ricongiunzione.
In pratica, molto più semplicemente, il costo della ricongiunzione è dato dalla differenza tra due quote
di pensione (la prima calcolata con i soli contributi esistenti nella gestione accentrante, la seconda
comprensiva dei contributi ricongiunti in tale gestione), moltiplicato per il coefficiente di riserva
matematica e quindi abbattuto del 50%.
Come si paga?
Nella lettera che l’Ente previdenziale invia all’interessato per comunicargli che la domanda di
ricongiunzione è stata accolta sono anche indicate le modalità di pagamento. Quest’ultimo può
avvenire in unica soluzione, oppure ratealmente, in un numero di rate mensili non superiore alla metà
delle mensilità corrispondenti ai periodi ricongiunti. E’ anche possibile pagare la ricongiunzione
rateizzando l’importo dovuto sulle rate di pensione, purché venga in ogni caso garantito il trattamento
minimo, in vigore alla data della domanda, sulla rata di pensione.
E’ utile ricordare che, dal primo gennaio 2001, l’onere della ricongiunzione è interamente deducibile ai
fini fiscali.