Se me lo consentite vorrei dare la mia opinione.
In questo campo (l'analisi delle azioni politiche dell'uno o dell'altro schieramento) la maggioranza di chi indossa un'uniforme vive in uno stato di profonda ignoranza, con le dovute (poche purtroppo, eccezioni).
Credetemi, non ho alcuna intenzione di offendere nessuno, nè voglio fare propaganda a nessuno schieramento, ma mi limito ad analizzare i fatti.
Premessa.
Molto spesso la cultura politica di chi indossa una divisa è stata formata in un ambiente fortemente conformante e saremmo degli arroganti se pensassimo che l'ambiente di lavoro (specialmente quello particolare di FFAA e FFOO) non influenza il nostro modo di pensare. In determinati ambienti conformarsi non significa diventare stupidi ma è una
necessità vitale dell'essere umano, sia dal punto di vista psicologico che da quello relazionale.
E' quindi normale che i pensieri, le opinioni, tutto quello che concepiamo è fortemente influenzato dall'ambiente che ci circonda.
Vi prego di perdere un minuto del vostro tempo per guardare questo filmato sottotitolato in italiano.
[youtube]mIeR19Ded3I[/youtube]
Come avete visto, il soggetto che era sottoposto all'esperimento (gli altri erano solo attori), dopo aver dato la prima volta la risposta giusta, le volte successive si è conformato al gruppo. Guardate che questo genere di cose accadono tutti i giorni in tutti gli ambienti di lavoro ma hanno una valenza particolare negli ambienti fortemente gerarchizzati, come appunto quello delle FFAA e delle FFOO.
Creare un ambiente così conformante, dove tutti prima o poi la pensano allo stesso modo è compito dei vertici e nel corso degli anni ci sono riusciti benissimo.
Adesso, se dico che quasi il 90% degli appartenenti alle FFAA e FFOO ha una mentalità politica di centro destra mi direte che scopro l'acqua calda, ma vi invito a riflettere anche sul linguaggio usato dai colleghi: ricorrono sempre i soliti modi dire, le stesse parole, gli stessi concetti, senza che
nessuno (o solo in pochissimi) si preoccupi di verificare se essi corrispondano a realtà.
Tanto per rimanere nell'argomento politico, fino a poco tempo fa se si chiedeva ad un militare se potesse o meno oscriversi ad un partito politico, il 99% delle volte ti rispondeva di NO. Attenzione, non ti rispondeva NON LO SO perchè magari non si era occupato di controllare sul regolamento di disciplina, ma perchè "il branco" affernava la stessa cosa e quindi, secondo lui, era impossibile che tutti si sbagliavano, ergo, lui senza consultare nessun regolamento non aveva difficoltà a rispondere in maniera sbagliata. Sì perchè nel frattempo qualcuno (pochissimi) si andavano a leggere il regolamento di disciplina e scoprivano che non è affatto vero che non poteva iscriversi ad un partito politico (perchè il legislatore non si è mai avvalso della facoltà prevista dall'art. 98, 3° comma della Costituzione). Le uniche (ragionevoli) limitazioni contemplate dalla legge che ha istituito il regolamento di disciplina erano quelle di avere l'accortezza di non fare attività politica in divisa e all'interno dei luoghi di servizio oppure anche quando in abiti civili si stesse svolgendo ugualmente attività di servizio.
Nel corso dei decenni si sono quindi stratificati credenze od opinioni che in perfetta buona fede i più anziani travasavano ai più giovani.
Tornando alla politica, chi è stato allora tanto tempo fa a plasmare gli ambienti in uniforme affinchè il pensiero dominante fosse quello di destra? Ancora una volta i nostri superiori, i nostri generali. Come? Un'immagine vale più di mille parole:
Fin dal primo dopoguerra, dopo che il nazi-fascismo fu sconfitto e si instaurò la Repubblica (con il referendum del 1946 di cui oggi ricorre l'anniversario), gli ambienti militari furono letteralmente inondati da una pubblicistica di forza armata piena zeppa di immagini simili a questa che avevano lo scopo, nelle intenzioni di chi le diffondeva a piene mani, di connotare politicamente tutte le generazioni a venire. E così fu. L'effetto devastante di una campagna così pressante fu di conformare pesantemente il pensiero politico di militari e forze dell'ordine, con l'evidente pregio di non aver neppure la necessità di parlarne pubblicamente.
E guardate che il sistema funziona alla perfezione. Un giovane militare quando entra in questo ambiente, dopo un pò di tempo si proclama, a seconda del carattere, fascista, di destra estrema o semplicemente di destra. naturalmente fatte salve quelle rare eccezioni che principalmente derivano da una propensione personale all'approfondimento delle tematiche ritenute più importanti.
Arriviamo ai giorni attuali
Quanti appartenenti alle forze armate o forze dell'ordine ricordano qual'è stato l'ultimo contratto decente? Non illudiamoci, sono in pochissimi a ricordare che l'ultimo contratto degno di questo nome fu sottoscritto con il governo Prodi nel 2007, e diede in media 124 euro lorde. La propaganda di destra diffuse la voce che il contratto sarebbe stato di 5 euro al mese ma naturalmente non era vero. Come si dice in certe circostanze "calunniate calunniate qualcosa resterà" ed infatti la maggior parte degli appartenenti al comparto o non ricorda questo contratto o se lo ricorda gli vengono in mente le famose 5 euro (la bugia), anche se il SIUL sbugiardò i calunniatori con una simpatica vignetta che prendeva in giro il poliziotto-pinocchio (il sindacato di destra SAP) per aver diffuso la menzogna.

Dopo avervi stressato fin qui volevo solo ricordare che se oggi abbiamo regolamenti che si possono definire, con una definizione stiracchiata, "democratici", lo dobbiamo invece a quei militari (si, avete letto bene) che negli anni '70 scesero in piazza in divisa in tutta Italia e in gran numero, per ottenere l'abolizione del vecchio regolamento di disciplina di matrice fascista che non dava a loro nessun diritto. Qualcuno di loro finì per un breve periodo in prigione ma alla fine il governo di allora si arrese e fu varata la famosa legge dei principi, la 382/78. E' appena il caso di risordare che questa legge è stata appena abrogata per opera di un governo di destra e di un ministro di ultra-destra come La Russa diminuendo in maniera feroce quegli spazi di democrazia che i nostri predecessori avevano conquistato con tante fatiche e sacrifici. Se volete (e per questo che ritengo questo sito così bello) potete leggere in formato pdf un libro di non molte pagine che descrive i fatti di allora, quando i militari scesero in piazza, dal titolo "Sotto le stellette" che ho trovato nascosto tra le pagine di GrNet.it. Ecco il link:
http://old.grnet.it/allegati/Sotto_le_stellette.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
Concludendo, scoprirete che le più importanti conquiste ottenute da militari e forze dell'ordine sono avvenute ad opera di militari "di sinistra" e mai il contrario. Questa non è una mia opinione, ma una semplice lettura dei fatti storici.
Poi ognuno, sapendo i fatti così come realmente accaduti può farsi una propria libera opinione che, a questo punto, sarebbe veramente obiettiva perchè non condizionata da quel conformismo di caserma di cui ho parlato prima. Naturalmente, come ha scritto qualcuno, anche la sinistra ha fatto delle enormi sciocchezze, come quella di creare la quarta forza armata con i carabinieri oppure quella di non aver isolato le frange estreme che sovente erano anti-militariste anche se, ad onor del vero, posso affermare tranquillamente che a parte qualche testa gloriosa che ancora resiste, la maggior parte di loro ormai ha superato questi sentimenti indotta da vecchie e polverose ideologie.
Un'ultima curiosità: quando nel 1978 i militari ottennero la legge 382, si appecoronarono subito abbandonando la lotta. La polizia invece, militare anch'essa, proseguì in maniera pressante il loro obiettivo che culminò con la legge del 1981 che smilitarizzò il corpo. Se non ci fosse stato il sacrificio dei membri delle forze armate però, sarebbero ancora oggi con le stellette addosso.
Ciao e scusate la mia prolissità.