Ben trovati a tutti.ciro49 ha scritto:I ricorsi presentati sia da Frisani che da altri sono stati tutti riggettati dalle varie corte dei conti-pietro17 ha scritto:Avvocato Frisani di Firenze. Chiede qualcosa in meno ma non ricordo quanto.
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Non occorre fare ricorso, ma serve solo una semplice domanda da inviare con R/R all'Inps chiedendo quando stabilito dalla sentenza della Corte <costituzionale, ed avverso il cosiddetto bonus Poletti.
La domanda serve solo per interrompere la prescrizione che bisogna presentarla entro il 31,12,2016-
Poichè alcuni ricorrenti che hanno fatto ricorso, al giudice ordinario, e stata chiesto alla Corte Costituzionale un parere circa la illeggitimità del decreto Poletti-
Qualora la Corte Costituzionale dichiara illeggittimo detto provvedimento l'INps dovrà corrispondere a tutti i pensionati tutto quello che non e stato dato quale differenza del decreto Poletti-
Ma se non si fa la domanda per interrompere la prescrizione,se la sentenza sarà favorevole ai pensionati,L'ìnps,pagherà dalla data della decorrenza, e togliendo i 5 anni della prescrizione-
Per cui la istanza va fatta solo per interrompere questa-
Innanzitutto Grazie agli ideatori del sito, che trovo particolarmente interessante.
Questo è il mio primo intervento e mi dolgo doverlo fare per esprimere delle perplessità su quanto leggo.
In particolare: mi pare alquanto aleatorio il parere espresso: ovvero che una sentenza della Corte Costituzionale è, senza ombra di dubbio, estesa a tutti coloro che si trovano nelle stesse condizioni di chi ha fatto ricorso a quella Corte.
Certamente, in teoria, così dovrebbe essere.
Ma il cosiddetto “Decreto Poletti” dimostra che è stato sufficiente un “semplice” decreto per far sì che fosse ignorata la sentenza n. 70/2015 della Suprema Corte; sentenza che ha dichiarato illegittima la cosiddetta “Legge Fornero”.
Per le considerazioni appena espresse, mi e vi chiedo cosa impedirebbe al legislatore di emettere un altro provvedimento teso a baipassare, nuovamente, un eventuale ulteriore pronunciamento, della Corte Costituzionale, favorevole ai pensionati.
A mio parere nulla.
Anzi ritengo che, stante la situazione finanziaria nazionale, il legislatore si affretterebbe a emanare un nuovo provvedimento teso a procastinare il blocco della perequazione delle pensioni, con l’intento di scoraggiare ulteriori richieste.
Tale nuovo provvedimento, però, non dovrebbe poter essere applicato nei confronti di chi ha già pendente un ricorso innanzi ad un giudice (Giudice del Lavoro -per pensionati del privato- o Corte dei Conti -per i pensionati del pubblico), mentre non credo sia sufficiente, per restarne indenni, la semplice richiesta fatta all’INPS.
Per quanto mi riguarda, dopo aver fatto le mie ricerche e valutazioni, ho aderito alla proposta di uno studio legale che mi è parso serio e preparato.
Certamente tale studio non lo fa gratis; lo avrei gradito di più ma, forse, apprezzato meno.
Certamente, vista la quantità di ricorsi che patrocina, avrà i suoi lauti guadagni ma, se porta a casa un successo, ne avrà molti di più.
Questo mi fa credere che farà di tutto per farmi avere un esito favorevole.
Cordialmente