Re: Destituzione dall'Arma
Inviato: mar giu 28, 2016 1:18 pm
Il titolo del mio post è "destituzione dall'Arma" e non "lezioni di vita" ! Per favore rimanete sul tema e risparmiatemi i vostri sermoni. Grazie.
Iosonoqui ciaoiosonoquì ha scritto:....personalmente, e mi prenderò molti disappunti dagli utenti, non condivido molto gli apprezzamenti perchè si trovi un'escamotage per uscire indenni, o coi minori danni possibili, da una sentenza di condanna. Quando sono entrato nelle file dell'Arma ho preso un impegno, tra i quali, manco a dirlo, quello di servire lo Stato e i suoi cittadini, non infrangendo le leggi che dovrei, per primo, rispettare e far rispettare.
Cordialità.
P.S. scusate la schiettezza e l'intrusione. Entro molto di rado, ma vi leggo giornalmente.
ciao umtamborumtambor ha scritto:.....distinzione fondamentale! Chi ha fatto lavoro d'ufficio per tutta la carriera non ha mai dovuto sporcarsi le mani: al massimo qualche tiratina d'orecchie per una pratica in ritardo o fatta male. Diverso è il discorso della territoriale, dove gli incidenti di percorso sono all'ordine del giorno!
ciao, dovremmo conoscere tutti a menadito "l'arma letale" del codice dell'ordinamento militare di cui tutti ne sappiamo l'esistenza ma ne ignoriamo il contenuto sin quando non vi rimaniamo incagliati (vale anche per me). Comunquegixi66 ha scritto:Qualsiasi reato prevede la destituzione ? Gradirei avere testimonianze personali sull'argomento.
Gixi forse non ti bastano i suggerimenti di Avt8? Al posto tuo sai cosa farei? Per prima cosa lo ringrazierei, poi chiederei ulteriori chiarimenti se non hai capito cosa ti ha suggerito. Posso poi suggerirti di essere gentile quantomeno con chi difende le tue ragioni? Capisco che magari avrai i tuoi motivi per essere poco sereno, ma qui, oltre a cercare di aiutare i colleghi, credo sia consentito qualche sfogo personale sulle ingiustizie subite. O no?gixi66 ha scritto:Il titolo del mio post è "destituzione dall'Arma" e non "lezioni di vita" ! Per favore rimanete sul tema e risparmiatemi i vostri sermoni. Grazie.
Rinnovo l'inchino al grande Avt8.avt8 ha scritto:Nel 1974 al termine del corso suttufficiali, ho frequentato il corso antidroga con istruttori americano della DEA ( Drug-enofrcemente administration ) Tutti poliziotti italo americani ed un giorno prima dell'esame di fine corso ad una riunine di tutti i presenti si presentò un istruttore americano che non avevo mai visto, e ci raccontò questo :
POLIZIOTTO ALLO SPECCHIO
Parlarono il comandante della scuola e il Chief Justice – che corrisponde pressappoco al nostro Procuratore della Repubblica -, ma non ricordo cosa dissero. E se non lo ricordo, è certamente perché dissero le solite cose che si dicono in queste cerimonie: Dovere, Legge, ed altre maiuscole. Poi salì in cattedra l’istruttore, un uomo sulla cinquantina, di cui invece ricordo anche il nome – TARALLO si chiamava – ma soprattutto le parole.
“Ragazzi – disse -, fin qui avete sentito quello che la nostra professione dovrebbe essere. Ora, lasciatevi dire quello che in realtà è e vi offre. Uno stipendio da fame, vi offre, e una carriera lenta, al termine della quale, se vi va bene, finirete con una pensione che vi consentirà di occupare le panchine dei giardini pubblici, ma raramente il sedile di un bar. Vostra moglie, se avete avuto la fortuna di sceglierne una beneducata, non vi rinfaccerà la vita di ansie e di stenti che le avete imposto, ma voi glielo leggerete sul viso e i vostri figli, sui banchi di scuola, si vergogneranno di essere figli di un piedipiatti. Solo le persone rispettabili avranno rispetto di voi. Ma le persone rispettabili sono poche, e di solito poco coraggiose: per cui, se qualche volta vi sorrideranno, lo faranno di nascosto, quando nessuno le vede. La cosiddetta società vi affida il compito di frugare nelle fogne ma non ammette che vi ci sporchiate le mani. O per meglio dire non ammette che la sporcizia si veda. Essa esige che i delitti vengano scoperti e i delinquenti riconosciuti. Se non ci riuscite, sarete considerati dei buoni a nulla, se non addirittura dei venduti ai farabutti: se ci riuscite, sarete accusati, o almeno sospettati di avere usato mezzi illeciti e violenti. E ricordatevi che mentre qualunque criminale, anche il più efferato, avrà sempre dalla sua torme di intellettuali, attori, scrittori, giornalisti; il poliziotto non può contare su nessuno, nemmeno sui suoi superiori. I quali, nel migliore dei casi, gli faranno da scudo finché possono, ma possono poco contro le pressioni della pubblica opinione e della politica. Perché voi, agli occhi di chi fa la pubblica opinione e la politica rappresentate l’arroganza ed il sopruso del Potere, sebbene non ne avrete mai nemmeno quanto basta per ottenere un trasferimento. Nessuno vi obbliga a fare i poliziotti. Ma se lo fate, dovete rinunciare anzitutto al diritto di protestare. Anche se vi ammazzano, non aspettate che vi ringrazino perché questo fa parte dei rischi del mestiere. Solo cinque minuti di soddisfazione vi riserva la giornata: quelli in cui, guardandovi nello specchio per farvi la barba, potrete dire: “Eccolo qui, il piedipiatti. Eccolo qui lo sbirro, lo spione, la carogna che si prepara a rischiare anche oggi la pelle per difendere quella degli altri e il loro diritto a chiamarlo sbirro, spione e carogna. Senza di lui, senza questo figlio di puttana, i figli di papà e mammà si sentirebbero persi e non oserebbero nemmeno uscire di casa”. Questo è l’unico compenso che potete aspettarvi dal nostro mestiere che nessuno vi obbliga a fare. A me è bastato, e seguita a bastarmi. Ma tengo a dirvi che non ne ho mai avuti altri, né mai mi si è riconosciuto il diritto di chiederne altri” ..
Posso dirvi che erano parole sante, in quanto il tutto constatato sulla mia pelle, senza raccontarvi nulla altrimenti ci vorrebbe una vita a raccontarvelo, e per questo motivo che anni dopo mi sono messo a studiare solo come combattere contro la PA, e difendermi per far valere i miei diritti, e posso dirvi, che ho dovuto attendere molti anni per l'esito ma alla fine ci sono riuscito, e per questo motivo che metto a disposizione degli altri la mia esperienza maturata sul campo di battaglia-