Notizie Sanitarie da sapere trovate su Internet

Feed - CARABINIERI

panorama
Staff Moderatori
Staff Moderatori
Messaggi: 13215
Iscritto il: mer feb 24, 2010 3:23 pm

Re: Notizie Sanitarie da sapere trovate su Internet

Messaggio da panorama »

Scatola nera, CTCU: possibili rischi alla salute da inquinamento elettromagnetico?

Chi installa una scatola nera sulla propria auto corre rischi per la salute?

A porsi la domanda è il Centro Tutela Consumatori Utenti di Bolzano che fa sapere come la scatola nera non sia un apparecchio passivo che registra i movimenti dell’auto e i comandi azionati dal guidatore, bensì una trasmittente radio dotata di GPS e propria carta SIM, o in comunicazione attraverso Bluetooth con uno smartphone.

Di conseguenza l’abitacolo della vettura è sottoposto a forte inquinamento elettromagnetico con tutto quello che ciò comporta.

Rischi per la salute di chi occupa la vettura e ripercussioni sulla capacità di concentrazione e di reazione alla guida?

I dubbi del CTCU sono leciti visto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato come potenzialmente cancerogene le radiazioni emesse da telefonini, bluetooth e wi­fi.

Ci sono anche studi che dimostrano come il guidatore sottoposto a continue radiazioni elettromagnetiche, abbia un comportamento paragonabile a chi guida in stato di ebbrezza.

L’aumentato numero di SIM in circolazione produrrà inoltre un incremento nella richiesta di servizi di telefonia mobile, con nuova proliferazione di antenne radiomobili un po’ ovunque e aumento dell’inquinamento elettromagnetico per l’intera popolazione.

Ci sono, infine, anche rischi per la privacy visto che in Italia la scatola nera funziona in maniera diversa rispetto a quelle impiegate in altri paesi.

All’estero, infatti, i dati raccolti vengono conservati per un dato periodo su una scheda di memoria, per essere poi cancellati.

In Italia i dati raccolti vengono invece trasmessi all’assicurazione oppure ad una società terza.

L’assicurato si trova quindi continuamente sotto controllo, senza sapere però la destinazione dei suoi dati ed il loro utilizzo.

Già con il decreto “Destinazione Italia” il legislatore mirava a riformare il settore RC auto, ma dato che l’intero articolo è stato tolto dal decreto, il CTCU attende il testo della nuova legge ad hoc.

“Il risparmio va bene, perché una riduzione delle tariffe nel settore rc auto è veramente necessaria e va fatta – commenta il direttore del CTCU – ma non a costi di salute e privacy!”.

Per maggiori informazioni i consulenti del CTCU sono a disposizione (tel. 0471­975597), grazie anche all’attuale progetto “RCeAsy”, cofinanziato dal CNCU.


panorama
Staff Moderatori
Staff Moderatori
Messaggi: 13215
Iscritto il: mer feb 24, 2010 3:23 pm

Re: Notizie Sanitarie da sapere trovate su Internet

Messaggio da panorama »

Locorotondo, Ministro Lorenzin su “Asl chiusa per Pasqua”: “episodio vergognoso”

Un episodio vergognoso che non può e non deve accadere in un paese come l’Italia.

E’ stata questa la reazione ufficiale del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin al caso del mancato soccorso della Asl di Locorotondo alla donna affetta da Sla.

Il motivo?

Le festività pasquali.

Dalla ricostruzione dei fatti è emerso che il figlio della donna, accortosi di un problema alla cannula tracheostomica, ha chiamato il numero verde della Asl per chiedere la sostituzione.

Ma gli è stato risposto di richiamare dopo le feste.

“Spero che quanto accaduto a Locorotondo non si ripeta mai più.

Un sentito ringraziamento ai Carabinieri del NAS che nel giorno di Pasqua, e fino a ieri, hanno lavorato per l’accertamento della verità e per l’individuazione della responsabile dei fatti denunciati da un cittadino, parente di una vittima di Sla.

In Italia non può accadere, non deve accadere, che alla richiesta di un pronto intervento da parte di una struttura sanitaria venga risposto che l’intervento verrà eseguito dopo le festività – ha dichiarato il Ministro - Chi si è macchiato della responsabilità di questo episodio vergognoso dovrà risponderne adesso alla Procura della Repubblica, alla direzione dell’Asl e all’ordine dei medici, e non può gettare ombre sul lavoro di decine di migliaia di operatori che ogni giorno, anche in quelli di festa, lavorano per garantire la salute dei cittadini”.
panorama
Staff Moderatori
Staff Moderatori
Messaggi: 13215
Iscritto il: mer feb 24, 2010 3:23 pm

Re: Notizie Sanitarie da sapere trovate su Internet

Messaggio da panorama »

Notizia da Tiscali del giorno 07 maggio 2014

intramoenia
-------------------------------------------------------------------------
Sanità, attività intramoenia, 48 medici denunciati da GdF

Ottantatrè dirigenti medici sono stati segnalati in tutta Italia dalla Guardia di Finanza per violazioni alle norme che disciplinano l'attività intramoenia, con un danno erariale di 6 milioni di euro.
Quarantotto di loro dovranno anche rispondere di truffa aggravata e peculato per aver trattenuto illecitamente compensi spettanti alle aziende sanitarie di appartenenza.

L' attività sanitaria intramoenia consente di norma ai dirigenti medici, che ricevono un emolumento per avere un rapporto di esclusiva con le Asl di appartenenza, di esercitare attività libero-professionale a pagamento al di fuori dell'orario di lavoro usufruendo dei macchinari e delle strutture sanitarie pubbliche previa autorizzazione dell'azienda sanitaria che, in cambio, percepisce una quota dei compensi corrisposti dagli utenti.

I controlli del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Finanza, svolti in 18 regioni e 65 province, hanno portato a segnalare alla Corte dei Conti 83 dirigenti medici che avrebbero assunto incarichi extraprofessionali non autorizzati in strutture sanitarie private e a denunciare, tra questi, i 48 che hanno anche truffato le Asl, non dichiarando le attività svolte nelle strutture pubbliche e trattenendo le quote dei compensi spettanti al servizio sanitario nazionale.
panorama
Staff Moderatori
Staff Moderatori
Messaggi: 13215
Iscritto il: mer feb 24, 2010 3:23 pm

Re: Notizie Sanitarie da sapere trovate su Internet

Messaggio da panorama »

FederSalus: “Non esistono integratori alimentari anti-impotenza”


“Non esistono integratori alimentari anti-impotenza”: è quanto precisa Federsalus, Associazione Nazionale Produttori Prodotti Salutistici, di fronte alla recente allerta del Ministero della Salute su un prodotto etichettato come integratore alimentare, proveniente dalla Repubblica Ceca, venduto online, che contiene lo stesso principio attivo del Viagra.
“In relazione all’allerta del Ministero della Salute sul “Max Erectum Forte”, un prodotto illegale etichettato come integratore alimentare proveniente dalla Repubblica Ceca, venduto online e contenente una sostanza ad attività farmacologica (hydroxythiohomosildenafil) contro i problemi di erezione, FederSalus invita i consumatori a fare grande attenzione, per non incorrere in rischi per la propria salute e segnala come chiunque commercializzi quest’integratore commette un reato sanzionato penalmente in violazione dell’art. 14 del Regolamento CE 178/20022.

L’allerta riguarda il lotto 06082013 con scadenza 06/08/2015 ed è stato prontamente ripreso dal sito specializzato ilfattoalimentare, che spiega: “L’integratore “Max Erectum Forte”, sottoposto ad analisi di laboratorio, ha rivelato la presenza di hydroxythiohomosildenafil in misura pari al 14,7% (espresso come sildenafil).

Si tratta di una quantità pari a 63 mg su una capsula del peso di 427 mg. Il sildenafil è lo stesso principio attivo che si trova anche nel Viagra, e serve, sotto controllo di uno specialista, a trattare uomini adulti con disfunzione erettile.

Il Ministero invita chiunque avesse acquistato l’integratore Max Erectum Forte del lotto 06/08/2013 e con scadenza 06/08/2015 indicati sulla confezione a non consumarlo e a consegnarlo al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.” Una scatola da cinque compresse costa 19,99 euro, precisa ancora ilfattoalimentare.

Spiega FederSalus: “La disfunzione erettile è una patologia e come tale necessita di essere trattata con adeguate terapie farmacologiche prescritte dal medico da adottare sotto suo stretto controllo.

Nessun integratore alimentare può vantare tali proprietà terapeutiche”.

L’associazione invita i consumatori a consultare la guida per l’acquisto sicuro su internet, pubblicata sul portale FederSalus, per tutelarsi e acquistare integratori alimentari regolarmente in commercio e di qualità.
panorama
Staff Moderatori
Staff Moderatori
Messaggi: 13215
Iscritto il: mer feb 24, 2010 3:23 pm

Re: Notizie Sanitarie da sapere trovate su Internet

Messaggio da panorama »

Allergie alimentari, SIAAIC: ne soffrono 600mila bambini. Allarme anisakis
------------------------------------------------------

Seicento mila bambini allergici.

Un milione e trecento gli adulti.

Sono i numeri delle allergie e delle intolleranze alimentari fornite dalla Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica quando si apre oggi a Loreto la due giorni sulle allergie alimentari “Le reazioni avverse agli alimenti dalle ipersensibilità alle intolleranze alimentari”.

Sia l’allergia che l’intolleranza alimentare sono espressioni di “sensibilità al cibo” ed entrambe possono provocare sintomi piuttosto gravi.

Nel primo caso il sistema immunitario reagisce ad un cibo specifico, causando sintomi immediati, ad esempio prurito, eruzioni cutanee e gonfiore.

Talvolta questa reazione può essere così grave da provocare uno shock anafilattico potenzialmente letale.

L’intolleranza alimentare invece non coinvolge il sistema immunitario, ma è una reazione avversa ad un cibo specifico.

I sintomi possono essere fastidiosi ed in alcuni casi severi, ma in genere non a pericolo di vita.

Tra le allergie alimentari, particolarmente diffusa è l’ipersensibilità verso l’Anisakis, parassita che viene a contatto con l’organismo quando si mangia pesce crudo, marinato o poco cotto.

Tra gli alimenti introdotti da latri paesi alcune spezie, come i semi di sesamo, che ormai sono entrati a far parte della nostra alimentazione quotidiana possono provocare reazioni molto gravi.

Il sesamo, inoltre, è uno dei maggiori allergeni in Giordania e in Israele, in quanto qui utilizzato nella dieta per arricchirla di ferro.

L’obiettivo della due giorni, che prevede il contributo di specialisti di livello nazionale ed internazionale, è quello di inquadrare le principali reazioni avverse ad alimenti (ipersensibilità, intolleranze enzimatiche e non, malattia celiaca, reazioni da tossicità) evidenziando le novità utili per il percorso diagnostico e fornendo gli strumenti appropriati per una gestione terapeutica e preventiva ottimale.

Chi soffre di un’allergia alimentare grave può essere colpito da una reazione potenzialmente letale chiamata anafilassi.

Di solito tali attacchi sono caratterizzati da sintomi quali rapida comparsa di orticaria, gonfiore del viso, della lingua e della gola, difficoltà respiratorie, affanno, vomito e perdita di conoscenza. Il trattamento immediato con un’iniezione di adrenalina può salvare la vita.

I soggetti a rischio di anafilassi devono sempre portare con sé una siringa auto iniettabile di adrenalina per autogestire eventuali emergenze.
panorama
Staff Moderatori
Staff Moderatori
Messaggi: 13215
Iscritto il: mer feb 24, 2010 3:23 pm

Re: Notizie Sanitarie da sapere trovate su Internet

Messaggio da panorama »

Alzheimer, Confconsumatori: RSA non possono chiedere pagamento retta


Le Residenze Sanitarie Assistenziali pubbliche e convenzionate (RSA) non possono più chiedere al malato di Alzheimer o ai parenti il pagamento della retta di ricovero, come confermato da diverse sentenze, ma Confconsumatori (che si è occupata diverse volte del tema) può solo limitarsi a vigilare sulla corretta applicazione della legge, mentre è compito del legislatore correggerla anche su istanza degli enti pubblici locali. Questi gli argomenti trattati a Ferrara nel corso di un incontro organizzato ieri da Confconsumatori sul tema “Nuovi diritti del malato di Alzheimer e dei suoi parenti: li conoscete?“.

Le Residenze Sanitarie Assistenziali pubbliche e convenzionate (RSA), infatti, non possono più chiedere al malato o ai parenti il pagamento della retta di ricovero: sulla questione si è pronunciata la Corte di Cassazione nel 2012 e l’associazione ha già ottenuto diverse sentenze di rimborso delle rette illegittimamente versate. Ha detto l’avvocato Giovanni Franchi di Confconsumatori: “Ciò che l’associazione dice è che si può smettere di pagare e ottenere il rimborso di quanto già illegittimamente pagato. Le vittorie ottenute lo confermano. Ma il nostro lavoro non è assolutamente volto a creare uno scontro con i Comuni, al contrario vorremmo che i Comuni si facessero portavoce, con noi, del problema alla Regione affinché questa, quale titolare del Servizio Sanitario Regionale, al quale spettano le spese, si faccia carico della questione”.

Il ruolo di Confconsumatori è di vigilare sull’applicazione della norma: “Ci rendiamo conto – ha concluso l’avvocato Franchi – che, sotto molti aspetti, la legge in vigore è ingiusta perché non fa distinzioni tra le capacità economiche delle famiglie, non distingue, insomma, tra ricchi e poveri. Ma è il legislatore che deve farsi carico delle modifiche alla legge e di risolvere le piccole e grandi ingiustizie che si stanno verificando anche sul fronte delle rette per il ricovero di anziani non autosufficienti. Siamo consapevoli delle sofferenze delle famiglie coinvolte e il nostro fine non è certo quello di patrocinare cause: Confconsumatori si limita a reclamare, doverosamente, l’applicazione della legge, portando all’evidenza pubblica un problema che riguarda moltissime famiglie italiane”.
panorama
Staff Moderatori
Staff Moderatori
Messaggi: 13215
Iscritto il: mer feb 24, 2010 3:23 pm

Re: Notizie Sanitarie da sapere trovate su Internet

Messaggio da panorama »

La malattia “ASTENIA PSICOFISICA” non è accertabile attraverso ulteriori accertamenti medici.

Secondo la letteratura medica non esisterebbe infatti la possibilità di pervenire a una diagnosi più precisa dell’astenia attraverso esami clinici, radiologici o di laboratorio o controllando i riflessi neurologici.
panorama
Staff Moderatori
Staff Moderatori
Messaggi: 13215
Iscritto il: mer feb 24, 2010 3:23 pm

Re: Notizie Sanitarie da sapere trovate su Internet

Messaggio da panorama »

UE, Avvocato generale: sì a rimborso spese mediche se c’è carenza strutturale


Uno Stato membro è obbligato ad autorizzare la prestazione di un servizio medico in un altro Stato dell’Unione quando l’impossibilità di prestarlo sul suo territorio dipenda da una carenza di carattere contingente e transitorio nei suoi centri ospedalieri.

A sostenerlo è l’avvocato generale Cruz Villalòn nelle conclusioni della causa che vede come attori le autorità rumene, da un lato, e dall’altro una cittadina rumena che, affetta da una grave patologia, aveva chiesto che l’intervento di cui necessitava le fosse eseguito in Germania.

Nonostante il rifiuto delle autorità, infatti, la signora si fece operare in Germania onde poi chiedere il rimborso delle spese sostenute, pari a 18mila euro, alle autorità rumene.

Il Tribunale di Sibiu (Romania), chiamato a decidere la controversia, ha chiesto alla Corte di giustizia se la carenza generalizzata di materiali medici di prima necessità nello Stato di residenza costituisca una situazione in cui risulti impossibile prestare il trattamento, sicché il cittadino di tale Stato membro possa esercitare il suo diritto ad essere autorizzato a ricevere tale trattamento in un altro Stato membro a carico del regime di previdenza sociale del suo Stato di residenza.

Nonostante la sussistenza di una giurisprudenza della Corte di giustizia in materia, è la prima volta in cui la necessità di ricevere assistenza medica in un altro Stato membro trova giustificazione nella carenza di mezzi dello Stato di residenza.

Nelle sue conclusioni presentate in data odierna, l’avvocato generale Cruz Villalón analizza due distinte questioni:
1) se la mancanza o carenza di mezzi in un centro ospedaliero, in determinate circostanze, possa equivalere a una situazione in cui non è possibile praticare in tempo utile in uno Stato una determinata prestazione sanitaria compresa tra le prestazioni dispensate dal proprio sistema di previdenza sociale e
2) se lo stesso si verifichi quando tali carenze o mancanze nelle strutture sanitarie siano di carattere strutturale.

Dopo aver ricordato che i servizi sanitari, compresi quelli pubblici, costituiscono servizi di carattere economico assoggettati alla libera circolazione dei servizi, l’Avvocato generale sostiene che gli Stati membri, anche se possono sottoporre ad autorizzazione la prestazione di tali servizi in un altro Stato membro con spese a carico dello Stato di residenza, potranno rifiutare l’autorizzazione solo nell’ipotesi in cui possa conseguirsi tempestivamente nel loro territorio un trattamento identico o che presenti lo stesso grado di efficacia.

L’Avvocato generale riprende la giurisprudenza in materia segnalando che un paziente di uno Stato membro, iscritto ad un sistema sanitario pubblico, ha il diritto di recarsi in un altro Stato dell’Unione, ponendo le spese a carico del sistema di previdenza sociale del suo Stato di residenza, quando in questo altro Stato, e non nel suo Stato di residenza, possa essere ottenuto tempestivamente un trattamento identico o che presenti lo stesso grado di efficacia.

In tal caso, il sistema assicurativo del paziente coprirà le spese sostenute all’estero.

Se tali condizioni non sono soddisfatte, il paziente può recarsi all’estero e ottenere il servizio al quale aveva diritto nel suo Stato di iscrizione, potendo però chiedere solo il rimborso al costo previsto in tale Stato e non a quello fatturato nel luogo di prestazione del servizio.

Quanto alla prima questione, l’Avvocato generale sottolinea che si deve ritenere che la carenza occasionale di mezzi materiali equivalga a una mancanza dovuta a carenze di personale medico.

Conseguentemente, a suo parere, lo Stato membro è obbligato ad autorizzare la prestazione, in un altro Stato dell’Unione, di un servizio medico compreso nelle prestazioni coperte dal proprio sistema di previdenza sociale, nel caso in cui carenze delle proprie strutture ospedaliere, di carattere congiunturale, rendano effettivamente impossibile la prestazione stessa.

Per contro, rispondendo alla seconda questione esaminata, l’Avvocato generale ritiene che, laddove la carenza di mezzi materiali necessari ai fini dell’effettuazione della prestazione sanitaria in questione dipenda da una mancanza strutturale, lo Stato membro non è obbligato ad autorizzare la prestazione, in un altro Stato dell’Unione, di un servizio compreso nelle prestazioni coperte dal proprio sistema di previdenza sociale, sebbene ciò possa comportare che determinate prestazioni sanitarie non possano essere effettivamente praticate.

Tale obbligo sussisterà solamente qualora l’autorizzazione non metta in pericolo la sostenibilità economica del suo sistema di previdenza sociale.

Al riguardo, l’Avvocato generale fa presente che lo Stato membro che si trovi in tale situazione di carenza strutturale non potrebbe far fronte agli oneri economici derivanti da un’emigrazione sanitaria di massa degli iscritti al proprio sistema di previdenza sociale e sottolinea che uno dei limiti all’esercizio della libera prestazione dei servizi nel settore dei servizi sanitari consiste proprio nel non mettere in pericolo né la prestazione dei servizi stessi né tutti gli sforzi di pianificazione e di razionalizzazione effettuati in tale settore vitale nello Stato di residenza del paziente.
panorama
Staff Moderatori
Staff Moderatori
Messaggi: 13215
Iscritto il: mer feb 24, 2010 3:23 pm

Re: Notizie Sanitarie da sapere trovate su Internet

Messaggio da panorama »

“Onicofagia”

Mangiate le Unghie? Avete una malattia che si chiama “Onicofagia”. Ecco cosa provoca

Chi di voi almeno una volta nella vita non si è rosicchiato le unghie? C’è chi lo fa sporadicamente, chi più spesso, chi invece costantemente. Sono tante le cause mentali che portano le persone ad effettuare automaticamente questo gesto di nervosismo: stress, ansia, malumore sono le cause più gettonate. Fino ad ora abbiamo teso a sottovalutare questo piccolo “vizio”, ma ora a destare la nostra attenzione è uno studio di professori statunitensi dell’American Psychiatric Association che hanno classificato questa “usanza” come una vera e propria malattia mentale chiamata onicofagia.

Da Wikipedia leggiamo: che L’onicofagia è un disturbo compulsivo che porta il paziente, pediatrico o adulto, a mangiare le proprie unghie. Secondo la teoria freudiana è un sintomo di fissazione orale.

L’onicofagia può portare al danneggiamento dell’iponichio, la porzione di pelle posta alla base e ai lati dell’unghia. Questo può portare a una maggior suscettibilità ad agenti batterici o virali e causare un patereccio. Anche la saliva può avere un ruolo nell’arrossamento e nell’infezione dell’area. L’onicofagia è correlata anche alla patologia dentale e può portare a malocclusione e danno gengivale e può facilitare il trasporto di microbi dall’ano alla bocca. L’ingestione dei residui ungueali può provocare anche danni gastrici. La persistenza del disturbo negli anni può, in taluni casi, comportare una deviazione e deformazione delle dita.

Anche gli psicologi, oltre i dottori, hanno lanciato un allarme alla popolazione sottolineando che mangiare le unghie è un vero e proprio disturbo da non sottovalutare.
panorama
Staff Moderatori
Staff Moderatori
Messaggi: 13215
Iscritto il: mer feb 24, 2010 3:23 pm

Re: Notizie Sanitarie da sapere trovate su Internet

Messaggio da panorama »

Scoperta nuova malattia trasmessa dalle zecche si chiama 'Neo-ehrlichiosi' che causa febbre fino a 40 gradi. Attenzione alle punture


06/07/2014

Scoperta una nuova malattia trasmessa dalle zecche: si chiama neo-ehrlichiosi.

A renderla nota è l'Istituto di microbiologia medica (IMM) di Zurigo. Finora erano due le malattie trasmesse dalle zecche temute dagli escursionisti elvetici: la borreliosi (malattia di Lyme), provocata da un batterio, e la meningoencefalite verno-estiva (MEVE), chiamata anche encefalite da zecca.

L'équipe guidata dal professor Guido Bloemberg, in collaborazione con i ricercatori di Germania e Svezia, ha individuato un batterio denominato "Candidatus Neoehrlichia mikurensis", quale responsabile di questa patologia.

Il microorganismo era già stato isolato per la prima volta nel 1999 in zecche e roditori in Europa e Asia.

Nel mondo scientifico vi erano forti preoccupazioni dopo che nel 2010 per la prima volta alcuni pazienti in varie parti del mondo, dopo essere stati punti da zecche, sono stati colpiti da febbre fino a 40 gradi, perdita di peso e malessere.

Peraltro la malattia dall'altro resta molto difficile da diagnosticare ed inoltre la diagnosi è finora possibile solo effettuando un test del DNA.

Le zecche, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, portatrici del nuovo batterio fra il 5 e il 10% del totale si teme possano essere presenti dovunque.

Il modo più efficace per limitare l’infezione e le possibili conseguenze è quello di educare chi frequenta le aree endemiche per limitare il più possibile la puntura delle zecche.
panorama
Staff Moderatori
Staff Moderatori
Messaggi: 13215
Iscritto il: mer feb 24, 2010 3:23 pm

Re: Notizie Sanitarie da sapere trovate su Internet

Messaggio da panorama »

Ospedale Gemelli Informa n°6 - Giugno 2014

vedi/scarica allegato

si parla anche di Demenza
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
panorama
Staff Moderatori
Staff Moderatori
Messaggi: 13215
Iscritto il: mer feb 24, 2010 3:23 pm

Re: Notizie Sanitarie da sapere trovate su Internet

Messaggio da panorama »

Notizia del 25/07/2014
--------------------------------------------------------------------------------
Emotrasfusioni, sbloccati indennizzi per pazienti infettati


Sbloccati gli indennizzi a favore dei pazienti danneggiati da emotrasfusioni e vaccinazioni. Ieri il Ministro della salute Beatrice Lorenzin ha presentato al DDL di conversione del decreto legge n. 90 del 2014 (P.A.) un emendamento governativo per riconoscere ai pazienti danneggiati da emotrasfusioni infette e da vaccinazioni obbligatorie un’equa riparazione una tantum pari, rispettivamente, a 100mila euro e 20mila euro per ciascun danneggiato.

L’emendamento intende sbloccare l’iter dei ristori economici per circa 6500 cittadini che hanno presentato domanda entro il 19 gennaio 2010, semplificando le relative procedure di liquidazione.

Per tale via si intende peraltro dare una definitiva risposta per chiudere la procedura di infrazione europea aperta nei confronti dell’Italia.
panorama
Staff Moderatori
Staff Moderatori
Messaggi: 13215
Iscritto il: mer feb 24, 2010 3:23 pm

Re: Notizie Sanitarie da sapere trovate su Internet

Messaggio da panorama »

Centro Tutela Consumatori Utenti
----------------------------------------------------

SI DEVE GARANTIRE IL CONSENSO INFORMATO PER I DATI SANITARI SENSIBILI

Sono due su tre i pazienti altoatesini che rifiutano l’archiviazione e la memorizzazione accentrata dei loro dati sanitari, come si evince da sondaggi effettuati dal CTCU e dai medici di base.

La messa in rete del sistema informativo sanitario altoatesino, che si sta attualmente delineando, non sembra però tener conto di ciò.

Per questo motivo il Direttivo del CTCU si è occupato della questione, ed in particolare di quello della sicurezza dei dati, che – si sa – non viene garantita nemmeno per i “dati bancari” in Svizzera.

L’idea di fondo, ovvero quella di permettere a ogni medico trattante di accedere a tutti i dati registrati dei suoi pazienti, senza dover dare il la a un dispendioso e macchinoso via vai di documentazione, di evitare la duplicazione di esami, di mettere a disposizione dati per l’emergenza, cartelle cliniche, risultati di esami fatti e relative diagnosi, di documentare la somministrazione di farmaci e di evitare incoerenze in medicazioni e trattamenti è auspicabile per un sistema sanitario efficiente.

In questo però va dato anche spazio al consenso informato dei pazienti.

Per principio, i dati sanitari di ogni persona possono essere archiviati e tenuti a disposizione soltanto con l’espresso consenso del paziente.

Se tale consenso viene rilasciato, servono anche strumenti adatti per garantire la tutela della privacy. Deve essere il paziente che dispone dei suoi dati; il principio dell’accesso agli stessi da parte di terzi è pertanto da elaborare con estrema accuratezza.

Il CTCU ritiene pertanto necessario l’introduzione di un sistema di raccolta e trattamento dei dati dei pazienti sulla falsariga di quello adottato in Austria.

Un gruppo di lavoro che comprenda tutte le parti, quindi anche rappresentanti del CTCU, dovrebbe valutare e decidere tutti i delicati aspetti della questione.

Ma al momento, i responsabili non paiono volerne sentir parlare.
panorama
Staff Moderatori
Staff Moderatori
Messaggi: 13215
Iscritto il: mer feb 24, 2010 3:23 pm

Re: Notizie Sanitarie da sapere trovate su Internet

Messaggio da panorama »

Donne
-----------------------------------------------
Assoutenti firma convenzione: prevenzione tumore al seno anche per 40enni


Estendere la prevenzione del tumore al seno anche alle quarantenni: con questo obiettivo parte oggi la Convezione sottoscritta da Assoutenti Lazio e Studio Michelangelo per permettere a tutte le donne che abbiano compiuto 40 anni di sottoporsi a controlli senologici, allo stesso costo che il Servizio Sanitario Nazionale prevede solo a partire dal 50mo anno.

L’anticipo della diagnosi di 10 anni rappresenta un significativo passo avanti nella prevenzione ma il Servizio Sanitario Nazionale non ha risorse finanziarie sufficienti.

La convenzione prevede una visita, mammografia ed ecografia mammaria presso il Centro diagnostico Pigafetta dotato della più moderna tecnologia e entro 5 giorni dalla prenotazione, con un’unica tariffa onnicomprensiva di 100 euro per il ciclo diagnostico.

Informazioni: Lo Studio Michelangelo riceve presso il Centro Diagnostico Pigafetta sito in via A. F. Pigafetta 1 a Roma.

Per fissare l’appuntamento si può chiamare il numero 800-943734 oppure 348-364413.

La Convenzione è già attiva.
panorama
Staff Moderatori
Staff Moderatori
Messaggi: 13215
Iscritto il: mer feb 24, 2010 3:23 pm

Re: Notizie Sanitarie da sapere trovate su Internet

Messaggio da panorama »

Corte di Giustizia Ue: Stato che non garantisce cure tempestive deve rimborsare spese mediche all’estero


Lo Stato che non garantisce cure tempestive per mancanza di materiali medici deve rimborsare le spese mediche sostenute all’estero.

Il rimborso infatti non può essere negati se la mancanza di materiali medici di prima necessità impedisce al cittadino assicurato di ricevere le cure ospedaliere nel proprio paese in tempi ragionevoli: questo va valutato rispetto al tempo in cui tali cure possono essere ottenute e agli ospedali idonei a prestare cure nello stato di residenza.

È quanto stabilito oggi dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea.

La Corte è stata chiamata a pronunciarsi sul caso di una donna romena che, dovendo sottoporsi a un complesso intervento chirurgico, ha deciso di farsi operare in Germania e ha chiesto alla propria assicurazione malattia di sostenere i costi dell’intervento.

Secondo il diritto dell’Unione, un lavoratore può essere autorizzato a recarsi in un altro Stato membro per ricevere cure adeguate.

Le spese sostenute sono rimborsate dal suo Stato di residenza.

Quest’ultimo non può negare l’autorizzazione quando le cure richieste figurano fra le prestazioni previste dalla sua legislazione e se, tenuto conto dello stato di salute del lavoratore e della probabile evoluzione della sua malattia, non possono essergli praticate in tempo utile nello stato di residenza.

La cittadina romena soffriva di una grave patologia cardiovascolare: mentre era ricoverata a Timişoara, gli accertamenti medici hanno evidenziato la necessità che si sottoponesse a un intervento a cuore aperto.

Durante il ricovero però la donna ha constatato la mancanza di farmaci e di materiali medici di prima necessità e l’insufficienza di letti disponibili.

E considerata la complessità dell’intervento, ha deciso di farsi operare in Germania chiedendo alla propria assicurazione malattia di sostenere i costi – il costo dell’intervento è stato di quasi 18 mila euro.

La domanda però è stata respinta con la motivazione che dal referto medico non risultava che l’operazione non potesse essere erogata in Romania in tempi ragionevoli.

Del caso è stata dunque investita la Corte di Giustizia.

Nella sua sentenza odierna, la Corte ricorda che il diritto dell’Unione la cui presenza impone l’autorizzazione preventiva di rimborso delle spese mediche in presenza di due condizioni.

Occorre, innanzitutto, che le cure figurino fra le prestazioni previste dalla legislazione dello Stato in cui risiede l’assicurato.

Le cure che l’assicurato intende ricevere all’estero, inoltre, tenuto conto del suo attuale stato di salute e dell’evoluzione della sua malattia, devono non poter esser praticate nel termine normalmente necessario nello Stato di residenza.

L’autorizzazione, dichiara la Corte, non può essere negata ove un trattamento identico o che presenti lo stesso grado di efficacia non possa essere ottenuto in tempo utile nello Stato di residenza.

In questo caso, la mancanza di farmaci e di materiali medici di prima necessità può rendere impossibile la prestazione di cure identiche o che presentano il medesimo grado di efficacia in un lasso di tempo adeguato nello Stato di residenza.

Questa situazione, precisa la Corte, va valutata rispetto all’insieme degli ospedali dello Stato di residenza e rispetto al tempo in cui tali cure si possono ottenere.

Come osservato dalla Corte, il governo romeno ha rilevato che la cittadina aveva il diritto di rivolgersi ad altri istituti sanitari in Romania che disponessero della strumentazione necessaria ad effettuare l’intervento di cui aveva bisogno.

Inoltre, il referto del medico curante indica che tale intervento doveva essere effettuato entro tre mesi.

È quindi compito del giudice del rinvio valutare se detto intervento avrebbe potuto essere effettuato o meno entro tale termine presso un altro istituto ospedaliero in Romania.

Per la Corte, dunque, “l’autorizzazione di rimborso delle spese mediche sostenute all’estero non può essere negata qualora le cure ospedaliere non possano essere prestate in tempi ragionevoli nello Stato membro di residenza dell’assicurato a causa di una mancanza di farmaci e di materiali medici di prima necessità.

Tale impossibilità deve essere valutata rispetto al complesso degli istituti ospedalieri di detto Stato membro idonei a prestare le cure e rispetto al lasso di tempo entro il quale esse possono essere ottenute tempestivamente”.
Rispondi