Re: Rivalutazione 2024
Inviato: dom gen 21, 2024 7:43 pm
Ciao Salmod62,
leggi attentamente i commenti dell'esperto sasabl e poi valuta tu stesso.
leggi attentamente i commenti dell'esperto sasabl e poi valuta tu stesso.
…..Buongiorno Sasabi, hai ragione su…tutto e’ relativo e nulla è…come appare.sasabl ha scritto: ↑mar gen 16, 2024 4:45 pmCiao!
La questione non è di chi sbaglia, semplicemente l'Ansa ed il Sole 24 ore ti hanno dato il tasso di inflazione in base al NIC e non in base al FOI. Avrebbero anche potuto darlo in base all'IPCA che ha in comune con il NIC la popolazione di riferimento, ma si differenzia dagli altri due indici perchè si riferisce alla spesa monetaria per consumi finali sostenuta esclusivamente dalle famiglie; il paniere esclude, in quest'ultimo caso, sulla base di un accordo comunitario, le lotterie il lotto e i concorsi a pronostico. E' tutta una questione di relatività.....![]()
Ciao!
per correttezza segnalo che l'esperto youtuber che affermava aumento del 5,7% ora, in un altro video che linko qui sotto, si è corretto ed ha esperesso quanto da te affermato ma dopo la tua esposizione esaustiva non avevo dubbi ... grazie e salutisasabl ha scritto: ↑dom gen 21, 2024 8:36 pm Ciao!
La faccenda pare stuzzicare molti ma mi sa che dovremo aspettare la nota del MEF per vedere dove sta la ragione. Io non sono un economista né tantomeno ho lauree in economia o affini… però ti posso dire che:
L’articolo 4 della legge n.81 del 5 febbraio 1992 ha stabilito che “i tabacchi lavorati sono esclusi dall'elenco dei beni che rilevano ai fini della determinazione degli indici dei prezzi al consumo e dell'indice sindacale per la contingenza”. Da quel momento l’ISTAT ha iniziato a pubblicare l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati (FOI) al netto dei tabacchi e lo stesso viene utilizzato per l’adeguamento periodico dei valori monetari. La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale è fatta ai sensi dell’art. 81 della legge n. 392 del 27 luglio 1978.
L’inflazione è un processo di aumento continuo e generalizzato del livello dei prezzi dei beni e servizi destinati al consumo delle famiglie. Un aumento dell’inflazione corrisponde ad una situazione in cui aumenta la velocità di crescita dei prezzi, mentre una riduzione dell’inflazione si verifica nel caso in cui i prezzi, pur essendo in aumento, crescono a una velocità minore.
L’inflazione si misura attraverso la costruzione di un indice dei prezzi al consumo, uno strumento statistico che misura le variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di beni e servizi, chiamato paniere, rappresentativo degli effettivi consumi delle famiglie in uno specifico anno.
L’Istat produce tre diversi indici dei prezzi al consumo: per l’intera collettività nazionale (NIC), per le famiglie di operai e impiegati (FOI) e l’indice armonizzato europeo (IPCA).
I tre indici dei prezzi al consumo hanno finalità differenti:
• il NIC misura l’inflazione a livello dell’intero sistema economico; in altre parole considera l’Italia come se fosse un’unica grande famiglia di consumatori, all’interno della quale le abitudini di spesa sono ovviamente molto differenziate. Per gli organi di governo il NIC rappresenta il parametro di riferimento per la realizzazione delle politiche economiche;
• il FOI si riferisce ai consumi dell’insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente (extragricolo). È l’indice usato per adeguare periodicamente i valori monetari, ad esempio gli affitti, le pensioni o gli assegni dovuti al coniuge separato;
• l’IPCA è stato sviluppato per assicurare una misura dell’inflazione comparabile a livello europeo. Infatti viene assunto come indicatore per verificare la convergenza delle economie dei paesi membri dell’Unione Europea, ai fini dell’accesso e della permanenza nell’Unione monetaria.
Tu ti stai chiedendo se l'esperto youtuber abbia ragione o meno a dire che l’indice definitivo per le rivalutazioni delle pensioni sia il 5,7% mentre nel forum ho detto che è il 5,4. Seguendo l’attuale normativa il tasso inflazionistico da utilizzare per le rivalutazioni è quello riferibile all’indice FOI.
Lascio a te però valutare la faccenda riportando dal 2016 ad oggi i dati relativi all’inflazione pubblicata dall’ISTAT in base agli indici NIC e FOI. Ti aggiungo solo, come ho già indicato in altri post, che il calcolo della variazione percentuale tra indici medi annui inflattivi aventi medesima base di riferimento, è pari al rapporto degli indici medi annui messi a confronto, moltiplicando il risultato per 100 ed infine sottraendo 100; il risultato finale è arrotondato a 1 decimale. Ad esempio, in base all’indice NIC nel 2023, il tasso di inflazione risultante è dato dalla formula 119,6/113,2*100-100=5,6537 che viene arrotondato a una cifra e diventa quindi 5,7%. Nello stesso anno, in base all’indice FOI il tasso risultante, utilizzando la stessa formula, diventa 118,7/112,6*100-100=5,4174 che, arrotondato ad una cifra, diventa 5,4%.
Con indice NIC
anno Indice medio Tasso
2016 99,9
2017 101,1 1,2
2018 102,3 1,2
2019 102,9 0,6
2020 102,7 -0,2
2021 104,7 1,9
2022 113,2 8,1
2023 119,6 5,7
Con indice FOI
anno Indice medio Tasso
2016 99,9
2017 101,0 1,1
2018 102,1 1,1
2019 102,6 0,5
2020 102,3 -0,3
2021 104,2 1,9
2022 112,6 8,1
2023 118,7 5,4
I dati sono quelli ufficiali pubblicati dall’ISTAT nel proprio sito. Come puoi vedere non sempre il tasso risultante è risultato uguale nelle due tabelle. Pertanto, come esercizio, nell’attesa della pubblicazione del MEF dell’apposito decreto, prenditi lo sfizio di reperire i tassi di rivalutazione definitivi utilizzati per la perequazione delle pensioni dal 2017 ad oggi e confrontali con quelli delle due tabelle. Dopo mi dirai da quale delle due tabelle il MEF ha preso i tassi che ha comunicato tenendo presente che qualora il tasso sia risultato inferiore allo zero, per norma, lo stesso si pone a zero.
Se ti stai chiedendo perché i due indici, pur avendo lo stesso paniere, abbiano dato risultati diversi ti consiglio la lettura dell’allegato documento redatto dall’ISTAT.![]()
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Ciao!