IN PENSIONE SE SI HA IL MASSIMO DELLA CONTRIBUZIONE

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cristoforo58
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IN PENSIONE SE SI HA IL MASSIMO DELLA CONTRIBUZIONE

Messaggio da cristoforo58 »

Quindi pare che si vada in pensione una volta raggiunta la massima contribuzione (pensione di anzianità dei militari e delle Forze di Polizia: attualmente 40 anni e 3 mesi di contribuzione con qualsiasi età). Pare che sia così leggendo l'articolo che di seguito posto:
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Statali, Madia:
“In 4 anni potremo liberare 60mila posti”
Il Ministro della pubblica amministrazione difende la nuova riforma del governo: "Spazio ai giovani con i prepensionamenti".

In quattro anni, da qui al 2018, la Pubblica amministrazione italiana conta di mandare a casa circa 60mila dipendenti pubblici. Lo ha ribadito il ministro della Pubblica amministrazione e la Semplificazione, Marianna Madia, in un’intervista al quotidiano Il Messaggero, durante la quale ha spiegato alcuni dei punti essenziali della nuova riforma della Pa. Uno dei pilastri su cui si basa la nuova riforma della Pa presentata dal governo, infatti, è quello dei prepensionamenti che dovrebbero liberare migliaia di posti di lavoro. “Per i lavoratori che sono arrivati al massimo della contribuzione, l’amministrazione può, unilateralmente, decidere di farli andare in pensione” ha spiegato il ministro Madia, aggiungendo: “I numeri sono alti, da qui al 2018 sono 60 mila persone. Ma bisogna considerare che una parte di questi lavoratori probabilmente sceglierà autonomamente di andare in pensione. E non è detto che tutte le amministrazioni scelgano di applicare la norma. Il bacino è questo, ma non posso dare un numero preciso dei possibili ingressi”.
Prepensionamenti per i dipendenti e spazio ai giovani nella Pa.
A fronte di queste uscite in effetti il governo non ha ancora in programma un numero ben preciso di nuove assunzioni, anche se si parla di almeno 15mila nuovi posti nello stesso arco temporale. “La stima dei 15 mila nuovi posti riguarda una sola delle norme approvate, l’abolizione del trattenimento in servizio. Poi ci sono altre cose. Credo sia l’insieme di tutto che può cambiare marcia alla pubblica amministrazione” ha tenuto a precisare Madia, ricordando anche che il turn over nella Pa è diventato ormai un fattore imprescindibile se si vuole un’amministrazione statale al passo con i tempi e aggiornata con le moderne tecnologie. “Questo non solo perché abbiamo il 40% di disoccupazione giovanile, che basterebbe a giustificare l’assunzione di giovani, ma perché se vogliamo un’amministrazione il più digitale possibile abbiamo assoluto bisogno di nuove professionalità” ha spiegato infatti Madia.
La riforma della Pa e il braccio di ferro con i sindacati
La nuova riforma della P.a. in realtà ha già trovato l’opposizione dei sindacati che si sono messi di traverso sottolineando il numero elevato di tagli e soprattutto gli interventi su rappresentanza sindacale e permessi per i rappresentanti dei lavoratori. “Lasciamo che siano i cittadini a decidere se i servizi saranno migliori o peggiori. Ma su un punto voglio essere chiara. Il taglio dei permessi sindacali, così come quello del finanziamento ai partiti politici, sono richieste arrivate dai cittadini e sulle quali i cittadini hanno già deciso” ha però risposto Madia.
Link: http://www.fanpage.it/statali-madia-in-" onclick="window.open(this.href);return false; ... mila-posti


Al riguardo sarebbe gradita qualche opinione di esperti in materia pensionistica. Grazie


gino59
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Re: IN PENSIONE SE SI HA IL MASSIMO DELLA CONTRIBUZIONE

Messaggio da gino59 »

cristoforo58 ha scritto:Quindi pare che si vada in pensione una volta raggiunta la massima contribuzione (pensione di anzianità dei militari e delle Forze di Polizia: attualmente 40 anni e 3 mesi di contribuzione con qualsiasi età). Pare che sia così leggendo l'articolo che di seguito posto:
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Statali, Madia:
“In 4 anni potremo liberare 60mila posti”
Il Ministro della pubblica amministrazione difende la nuova riforma del governo: "Spazio ai giovani con i prepensionamenti".

In quattro anni, da qui al 2018, la Pubblica amministrazione italiana conta di mandare a casa circa 60mila dipendenti pubblici. Lo ha ribadito il ministro della Pubblica amministrazione e la Semplificazione, Marianna Madia, in un’intervista al quotidiano Il Messaggero, durante la quale ha spiegato alcuni dei punti essenziali della nuova riforma della Pa. Uno dei pilastri su cui si basa la nuova riforma della Pa presentata dal governo, infatti, è quello dei prepensionamenti che dovrebbero liberare migliaia di posti di lavoro. “Per i lavoratori che sono arrivati al massimo della contribuzione, l’amministrazione può, unilateralmente, decidere di farli andare in pensione” ha spiegato il ministro Madia, aggiungendo: “I numeri sono alti, da qui al 2018 sono 60 mila persone. Ma bisogna considerare che una parte di questi lavoratori probabilmente sceglierà autonomamente di andare in pensione. E non è detto che tutte le amministrazioni scelgano di applicare la norma. Il bacino è questo, ma non posso dare un numero preciso dei possibili ingressi”.
Prepensionamenti per i dipendenti e spazio ai giovani nella Pa.
A fronte di queste uscite in effetti il governo non ha ancora in programma un numero ben preciso di nuove assunzioni, anche se si parla di almeno 15mila nuovi posti nello stesso arco temporale. “La stima dei 15 mila nuovi posti riguarda una sola delle norme approvate, l’abolizione del trattenimento in servizio. Poi ci sono altre cose. Credo sia l’insieme di tutto che può cambiare marcia alla pubblica amministrazione” ha tenuto a precisare Madia, ricordando anche che il turn over nella Pa è diventato ormai un fattore imprescindibile se si vuole un’amministrazione statale al passo con i tempi e aggiornata con le moderne tecnologie. “Questo non solo perché abbiamo il 40% di disoccupazione giovanile, che basterebbe a giustificare l’assunzione di giovani, ma perché se vogliamo un’amministrazione il più digitale possibile abbiamo assoluto bisogno di nuove professionalità” ha spiegato infatti Madia.
La riforma della Pa e il braccio di ferro con i sindacati
La nuova riforma della P.a. in realtà ha già trovato l’opposizione dei sindacati che si sono messi di traverso sottolineando il numero elevato di tagli e soprattutto gli interventi su rappresentanza sindacale e permessi per i rappresentanti dei lavoratori. “Lasciamo che siano i cittadini a decidere se i servizi saranno migliori o peggiori. Ma su un punto voglio essere chiara. Il taglio dei permessi sindacali, così come quello del finanziamento ai partiti politici, sono richieste arrivate dai cittadini e sulle quali i cittadini hanno già deciso” ha però risposto Madia.
Link: http://www.fanpage.it/statali-madia-in-" onclick="window.open(this.href);return false; ... mila-posti


Al riguardo sarebbe gradita qualche opinione di esperti in materia pensionistica. Grazie
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....Minchia.....!!!!!!!!! e io che credevo di andare in pensione a 70 Anni, pelato/calvo con la dentiera
e il bastone........caspitaaaaaa, questa si che è una bella notizia......!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
micalo
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Re: IN PENSIONE SE SI HA IL MASSIMO DELLA CONTRIBUZIONE

Messaggio da micalo »

Troppo bello per essere vero... dopo anni di lavoro e di sacrifici, sarebbe bello vedersi riconosciuti, se pure in parte, i diritti di quando abbiamo iniziato la nostra attività lavorativa. Negli anni ci hanno cambiato il sistema di calcolo pensionistico "penalizzante per noi", non hanno mai aperto i fondi di pensione integrativa penalizzandoci nel diritto di scelta. Non dimentichiamoci, che tanti anni fa, non c'erano tutti i diritti di oggi, per chi si ricorda le turnazioni regolari non esistevano, come non esistevano le remunerazioni accessorie come il servizio esterno, i cambi turno, serali e notturni, una parte più congrua dello straordinario retribuito, l'OP in sede e fuori sede ecc.. Quindi "ergo sum" che alla fine sarebbe solo un piccolo indennizzo.
Un saluto a tutti coloro che seguono GRnet, un sito che trovo molto utile a tutti gli operatori della sicurezza e delle forze armate.
Un pensiero e un ringraziamento particolare va a tutte le persone che in modo encomiabile e disinteressato, si preoccupano di aiutare attraverso le risposte "alle numerose domande", sempre preziose e puntuali, tutti coloro che necessitano di un servizio, del quale la propria amministrazione purtroppo non fornisce.
Antonio_1961

Re: IN PENSIONE SE SI HA IL MASSIMO DELLA CONTRIBUZIONE

Messaggio da Antonio_1961 »

micalo ha scritto:Troppo bello per essere vero... dopo anni di lavoro e di sacrifici, sarebbe bello vedersi riconosciuti, se pure in parte, i diritti di quando abbiamo iniziato la nostra attività lavorativa. Negli anni ci hanno cambiato il sistema di calcolo pensionistico "penalizzante per noi", non hanno mai aperto i fondi di pensione integrativa penalizzandoci nel diritto di scelta. Non dimentichiamoci, che tanti anni fa, non c'erano tutti i diritti di oggi, per chi si ricorda le turnazioni regolari non esistevano, come non esistevano le remunerazioni accessorie come il servizio esterno, i cambi turno, serali e notturni, una parte più congrua dello straordinario retribuito, l'OP in sede e fuori sede ecc.. Quindi "ergo sum" che alla fine sarebbe solo un piccolo indennizzo.
Un saluto a tutti coloro che seguono GRnet, un sito che trovo molto utile a tutti gli operatori della sicurezza e delle forze armate.
Un pensiero e un ringraziamento particolare va a tutte le persone che in modo encomiabile e disinteressato, si preoccupano di aiutare attraverso le risposte "alle numerose domande", sempre preziose e puntuali, tutti coloro che necessitano di un servizio, del quale la propria amministrazione purtroppo non fornisce.
Che significa questo , con il quesito di cristoforo?
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