Salve, le scrivo per avere delucidazioni sulle note carazzeristiche.
Da Marzo 2012 a Ott. 2012 sono stato in missione con un altro reggimento e quindi avevo un altro superiore. Premetto che a livello lavorativo non ho fatto meno dei miei colleghi, non sono mai stato ripreso ne tanto meno ho avuto punizioni ma siccome gli altri colleghi lavoravano in patria con il superiore durante questo periodo si sono verificati degli atteggiamenti di favoritismo che hanno prodotto dei disaccori verso la mia persona. Ora sono arrivate le note caratteristiche e sono stato l'unico ad averle avute abbassate.
Volevo chiederle visto che ho avuto sempre eccellente, chi mi doveva valutare doveva avere conto di questo e quindi visto che mi ha messo superiore alla media giustificare tale scelta.
E' cosi facile abbassare le note solo per un capriccio, ho chiesto ai miei superiori in patria ma mi hanno detto che non si puo' fare nulla e' cosi?
Se provo a fare ricorso ho qualche speranza?
grazie.
note carazzeristiche
Moderatore: Avv. Giorgio Carta
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Questo servizio è gratuito ed i quesiti rivolti all'avvocato Giorgio Carta saranno evasi compatibilmente con i suoi impegni professionali. Riceveranno risposta solo i quesiti pubblicati nell’area pubblica, a beneficio di tutti i frequentatori del forum. Nel caso si intenda ricevere una consulenza riservata e personalizzata , l’avvocato Carta è reperibile ai recapiti indicati sul sito www.studiolegalecarta.com, ma la prestazione professionale è soggetta alle vigenti tariffe professionali.
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Re: note carazzeristiche
Messaggio da Diabolikus »
Con il permesso dell'Avvocato le illustro quanto segue:
1) La valutazione caratteristica, come confermato da ampia giurisprudenza, costituisce una potestà in capo alle autorità competenti ad esercitarla, connotata da ampia discrezionalità nell'attribuire il "giusto peso" a tutte quelle qualità (professionali, fisiche, morali e di carattere) che devono contraddistinguere il militare e che sono oggetto di analisi, divenendo metri di giudizio nell'ambito di una necessaria differenziazione, operata anche in relazione al grado ed all'incarico ricoperti.
2) Ovviamente quella cosiddetta "ampia discrezionalità" non deve tradursi in "libera arbitrarietà", , significando che la delicata e complessa attività sopra esplicata (la valutazione), seppur differenziata a seconda del caso, deve comunque essere supportata da criteri razionali ed omogenei, senza ovviamente tralasciare la necessità e l'importanza della "motivazione", che determina il livello di valutazione espresso (sia in melius che in peius), nel pieno rispetto del principio sancito dall'art.3 della Legge 241/90 che, in senso lato, risulta applicabile ed estendibile anche alla valutazione caratteristica, che costituisce comunque procedimento amm.vo.
3) Purtroppo è molto difficile reperire sentenze favorevoli, che accolgano ricorsi sulla materia oggetto del contendere, sulla quale siano stati eccepiti vizi di legittimità quali quelli afferenti alla giusta motivazione, alla illogicità della stessa ovvero ancora all'eccesso di potere da parte della P.A. In poche parole è sempre molto difficile contestare il modo in cui un superiore ha espresso la propria valutazione e le famose "note", da sempre, sono spesso lo "scettro" che molti brandiscono in modo improprio (ed indegno) con finalità ritorsive e dequalificanti, che consentano un più facile "assoggettamento" del militare, che si pieghi al "bello e/o cattivo tempo" del tiranno di turno.
4) Venendo al suo quesito, sarebbe però utile sapere se le sia stata abbassata la qualifica espressa in calce al giudizio complessivo finale (ovviamente nel caso di Scheda Valutativa) e/o se siano state variate soltanto le singole aggettivazioni interne (sia nel caso della S.V. e sia nel caso del R.I.). Sarebbe anche utile conoscere l'esatto giudizio complessivo finale (parola per parola) e, soprattutto, se per la compilazione della Scheda Valutativa (o del Raspporto Informativo) si sia tenuto conto di eventuali "elementi di informazione" che devono essere obbligatoriamente richiesti e tenuti in considerazione nel caso in cui ella abbia svolto servizi particolari alle dipendenze di altre Autorità (anche civili). Si dovrebbe anche accertare se il documento in esame sia conforme ai principi dettati dal D.P.R.213/2002 e s.m.i. (Istruzione sulla redazione dei documenti caratteristici).
5) Come vede, sono tanti gli elementi che devono essere analizzati all'interno di un documento caratteristico per poter costruire una "base accusatoria" che contesti, soprattutto nel merito, l'adozione dei giudizi espressi. Sottolineo "nel merito" in quanto per quanto attiene i vizi di legittimità (e cioè l'errata e/o falsa applicazione di norme e/o regolamenti nel redigere il documento), anche qualora rilevati ed accertati, consentono soltanto di procedere all'annullamento del documento ed alla successiva corretta ricompilazione (che avverrà poi, come sovente, secondo i previsti criteri normativi ma con la espressione dei medesimi giudizi precedenti).
In conclusione, prima di valutare un eventuale ricorso (gerarchico ovvero giurisdizionale che sia) è opportuno prima valutare se ne valga o meno la pena e si vi siano elementi tali da poterlo supportare.
Sperando di essere stato utile.
Diabolikus.
1) La valutazione caratteristica, come confermato da ampia giurisprudenza, costituisce una potestà in capo alle autorità competenti ad esercitarla, connotata da ampia discrezionalità nell'attribuire il "giusto peso" a tutte quelle qualità (professionali, fisiche, morali e di carattere) che devono contraddistinguere il militare e che sono oggetto di analisi, divenendo metri di giudizio nell'ambito di una necessaria differenziazione, operata anche in relazione al grado ed all'incarico ricoperti.
2) Ovviamente quella cosiddetta "ampia discrezionalità" non deve tradursi in "libera arbitrarietà", , significando che la delicata e complessa attività sopra esplicata (la valutazione), seppur differenziata a seconda del caso, deve comunque essere supportata da criteri razionali ed omogenei, senza ovviamente tralasciare la necessità e l'importanza della "motivazione", che determina il livello di valutazione espresso (sia in melius che in peius), nel pieno rispetto del principio sancito dall'art.3 della Legge 241/90 che, in senso lato, risulta applicabile ed estendibile anche alla valutazione caratteristica, che costituisce comunque procedimento amm.vo.
3) Purtroppo è molto difficile reperire sentenze favorevoli, che accolgano ricorsi sulla materia oggetto del contendere, sulla quale siano stati eccepiti vizi di legittimità quali quelli afferenti alla giusta motivazione, alla illogicità della stessa ovvero ancora all'eccesso di potere da parte della P.A. In poche parole è sempre molto difficile contestare il modo in cui un superiore ha espresso la propria valutazione e le famose "note", da sempre, sono spesso lo "scettro" che molti brandiscono in modo improprio (ed indegno) con finalità ritorsive e dequalificanti, che consentano un più facile "assoggettamento" del militare, che si pieghi al "bello e/o cattivo tempo" del tiranno di turno.
4) Venendo al suo quesito, sarebbe però utile sapere se le sia stata abbassata la qualifica espressa in calce al giudizio complessivo finale (ovviamente nel caso di Scheda Valutativa) e/o se siano state variate soltanto le singole aggettivazioni interne (sia nel caso della S.V. e sia nel caso del R.I.). Sarebbe anche utile conoscere l'esatto giudizio complessivo finale (parola per parola) e, soprattutto, se per la compilazione della Scheda Valutativa (o del Raspporto Informativo) si sia tenuto conto di eventuali "elementi di informazione" che devono essere obbligatoriamente richiesti e tenuti in considerazione nel caso in cui ella abbia svolto servizi particolari alle dipendenze di altre Autorità (anche civili). Si dovrebbe anche accertare se il documento in esame sia conforme ai principi dettati dal D.P.R.213/2002 e s.m.i. (Istruzione sulla redazione dei documenti caratteristici).
5) Come vede, sono tanti gli elementi che devono essere analizzati all'interno di un documento caratteristico per poter costruire una "base accusatoria" che contesti, soprattutto nel merito, l'adozione dei giudizi espressi. Sottolineo "nel merito" in quanto per quanto attiene i vizi di legittimità (e cioè l'errata e/o falsa applicazione di norme e/o regolamenti nel redigere il documento), anche qualora rilevati ed accertati, consentono soltanto di procedere all'annullamento del documento ed alla successiva corretta ricompilazione (che avverrà poi, come sovente, secondo i previsti criteri normativi ma con la espressione dei medesimi giudizi precedenti).
In conclusione, prima di valutare un eventuale ricorso (gerarchico ovvero giurisdizionale che sia) è opportuno prima valutare se ne valga o meno la pena e si vi siano elementi tali da poterlo supportare.
Sperando di essere stato utile.
Diabolikus.
Re: note carazzeristiche
==================================================================================Diabolikus ha scritto:Con il permesso dell'Avvocato le illustro quanto segue:
1) La valutazione caratteristica, come confermato da ampia giurisprudenza, costituisce una potestà in capo alle autorità competenti ad esercitarla, connotata da ampia discrezionalità nell'attribuire il "giusto peso" a tutte quelle qualità (professionali, fisiche, morali e di carattere) che devono contraddistinguere il militare e che sono oggetto di analisi, divenendo metri di giudizio nell'ambito di una necessaria differenziazione, operata anche in relazione al grado ed all'incarico ricoperti.
2) Ovviamente quella cosiddetta "ampia discrezionalità" non deve tradursi in "libera arbitrarietà", , significando che la delicata e complessa attività sopra esplicata (la valutazione), seppur differenziata a seconda del caso, deve comunque essere supportata da criteri razionali ed omogenei, senza ovviamente tralasciare la necessità e l'importanza della "motivazione", che determina il livello di valutazione espresso (sia in melius che in peius), nel pieno rispetto del principio sancito dall'art.3 della Legge 241/90 che, in senso lato, risulta applicabile ed estendibile anche alla valutazione caratteristica, che costituisce comunque procedimento amm.vo.
3) Purtroppo è molto difficile reperire sentenze favorevoli, che accolgano ricorsi sulla materia oggetto del contendere, sulla quale siano stati eccepiti vizi di legittimità quali quelli afferenti alla giusta motivazione, alla illogicità della stessa ovvero ancora all'eccesso di potere da parte della P.A. In poche parole è sempre molto difficile contestare il modo in cui un superiore ha espresso la propria valutazione e le famose "note", da sempre, sono spesso lo "scettro" che molti brandiscono in modo improprio (ed indegno) con finalità ritorsive e dequalificanti, che consentano un più facile "assoggettamento" del militare, che si pieghi al "bello e/o cattivo tempo" del tiranno di turno.
4) Venendo al suo quesito, sarebbe però utile sapere se le sia stata abbassata la qualifica espressa in calce al giudizio complessivo finale (ovviamente nel caso di Scheda Valutativa) e/o se siano state variate soltanto le singole aggettivazioni interne (sia nel caso della S.V. e sia nel caso del R.I.). Sarebbe anche utile conoscere l'esatto giudizio complessivo finale (parola per parola) e, soprattutto, se per la compilazione della Scheda Valutativa (o del Raspporto Informativo) si sia tenuto conto di eventuali "elementi di informazione" che devono essere obbligatoriamente richiesti e tenuti in considerazione nel caso in cui ella abbia svolto servizi particolari alle dipendenze di altre Autorità (anche civili). Si dovrebbe anche accertare se il documento in esame sia conforme ai principi dettati dal D.P.R.213/2002 e s.m.i. (Istruzione sulla redazione dei documenti caratteristici).
5) Come vede, sono tanti gli elementi che devono essere analizzati all'interno di un documento caratteristico per poter costruire una "base accusatoria" che contesti, soprattutto nel merito, l'adozione dei giudizi espressi. Sottolineo "nel merito" in quanto per quanto attiene i vizi di legittimità (e cioè l'errata e/o falsa applicazione di norme e/o regolamenti nel redigere il documento), anche qualora rilevati ed accertati, consentono soltanto di procedere all'annullamento del documento ed alla successiva corretta ricompilazione (che avverrà poi, come sovente, secondo i previsti criteri normativi ma con la espressione dei medesimi giudizi precedenti).
In conclusione, prima di valutare un eventuale ricorso (gerarchico ovvero giurisdizionale che sia) è opportuno prima valutare se ne valga o meno la pena e si vi siano elementi tali da poterlo supportare.
Sperando di essere stato utile.
Diabolikus.
e carazzeristiche
da alannon » gio mar 07, 2013 9:25 pm
Salve, le scrivo per avere delucidazioni sulle note carazzeristiche.
Da Marzo 2012 a Ott. 2012 sono stato in missione con un altro reggimento e quindi avevo un altro superiore. Premetto che a livello lavorativo non ho fatto meno dei miei colleghi, non sono mai stato ripreso ne tanto meno ho avuto punizioni ma siccome gli altri colleghi lavoravano in patria con il superiore durante questo periodo si sono verificati degli atteggiamenti di favoritismo che hanno prodotto dei disaccori verso la mia persona. Ora sono arrivate le note caratteristiche e sono stato l'unico ad averle avute abbassate.
Volevo chiederle visto che ho avuto sempre eccellente, chi mi doveva valutare doveva avere conto di questo e quindi visto che mi ha messo superiore alla media giustificare tale scelta.
E' cosi facile abbassare le note solo per un capriccio, ho chiesto ai miei superiori in patria ma mi hanno detto che non si puo' fare nulla e' cosi?
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- Avv. Giorgio Carta
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Re: note carazzeristiche
Messaggio da Avv. Giorgio Carta »
Certamente la declinazione del giudizio caratteristico deve essere adeguatamente motivata, sennò è illegittima.
E' vero anche che la giustizia non è di casa nel mondo militare e che, quindi, tanti soprusi dei superiori restano impuniti e ciò alimenta e determina ulteriore sopraffazione dei dipendenti.
Sono contrario ad arrendermi, quindi il mio consiglio è di far esaminare la sue note caratteristiche ad un avvocato che conosce la materia e che possa suggerirle con ragionevolezza se ricorrere o no.
In bocca al lupo.
Avv. Giorgio Carta
E' vero anche che la giustizia non è di casa nel mondo militare e che, quindi, tanti soprusi dei superiori restano impuniti e ciò alimenta e determina ulteriore sopraffazione dei dipendenti.
Sono contrario ad arrendermi, quindi il mio consiglio è di far esaminare la sue note caratteristiche ad un avvocato che conosce la materia e che possa suggerirle con ragionevolezza se ricorrere o no.
In bocca al lupo.
Avv. Giorgio Carta
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