Armonizzazione Sistema Pensionistico Sicurezza Difesa

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semplicissimo
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Re: Armonizzazione Sistema Pensionistico Sicurezza Difesa

Messaggio da semplicissimo »

Grazie!! Grazie a maurizio1962
Se non ti dispiace Vorrei prendere a prestito le tue stesse frasi:
"i sacrifici fatti per salvaguardare i Valori in cui credevamo ed in cui ancora crediamo"
E' proprio questa la differenza tra NOI e la classe politica.
La differenza è proprio nei termini. Noi i sacrifici li abbiamo fatti!
Noi non li abbiamo MAI chiesti a nessuno!!
Abbiamo pagato con la dedizione; le privazioni; l'abnegazione. Qui mi fermo per decenza! Essendo noto che tra di noi c'è chi ha pagato un prezzo ben più alto. Quei signori ritengono che: "dato il momento, dati i tempi... si vedono costretti ad imporci un rigore eccezionale".
Ma con quale coraggio??!! Non hanno Imparato niente da noi e dai nostri sacrifici!!
Continuino pure a perseguire i loro scopi. Soddisfino pure le loro ambizioni di potere e di ricchezza.
Perchè di questo si tratta.
Chiunque chiede rigore, chiunque chiede sacrifici alla sua gente, deve essere consapevole e coerente.
1) Deve essere Consapevole che c'è un limite oltre il quale nessuno si può spingere.
E chiederci adesso di rinunciare alla nostra vecchiaia Non è un sacrificio E' un suicidio
2) Deve essere Coerente perchè il rigore ed i sacrifici vanno chiesti da parte di chi ha già rinunciato, e da chi si è già privato.
Il rigore si paga con il rigore. Il sacrificio si paga con il sacrificio.
Non è credibile chi ostenta opulenza, lusso, prosperità, ed ha già soddisfatto i propri bisogni e messo al riparo i propri diritti ed al contempo chiede agli altri di rinunciare a quel poco che ha conquistato in una vita di stenti.
Complimenti vi dobbiamo riconoscere un coraggio che noi non abbiamo.
Chissà come ve la sareste cavata al nostro posto in battaglia.
"IO C'ERO"


arsenico60

Re: Armonizzazione Sistema Pensionistico Sicurezza Difesa

Messaggio da arsenico60 »

Grazie a dio ancora presente, c'ero anch'io, appena arruolato ho vissuto il rapimento moro, non sono stato utilizato poiche era poco più di un mese che mi ero arruolato ancora 17enne ed a marzo fu rapito moro con la strage della scorta, ma ricordo l'aria cupa, tetra e pesante che si respirava. Poi destinato al btg lazio, non passava giorno che un giovane poliziotto o carabiniere decedeva per via del terrorismo o per la criminalità organizzata. Roma di notte era deserta come se ci fosse il coprifuoco giravano solo balordi,mignotte e forze dell'ordine. Ricordo che nei bandi di arruolamento nei vari corpi di polizia, a domanda ripeto a domanda non a concorso "se ti arruoli riceverai un premio di 750.000 lire" in 3 rafferme e questo perchè fare quel mestiere e quella xxxxxxx di vita non piaceva a nessuno neanche a me nonostante ciò mi arruolai. Ho sempre fatto e faccio il mio dovere il meglio possibile, sono uno dei tanti che nel silenzio e nel suo piccolo ha contribuito per il bene della Nazione e della democrazia, mi reputo fortunato di essere arrivato fin qui perche tanti ragazzi all'epoca sono morti ed ancora oggi ho muoiono per la difesa del popolo di questa Nazione e del suo stato. Come ha già detto qualcuno sul forum ho perso una parte della mia vita quella piu bella e spensierata, praticamete da bambino a uomo perche a 18 anni imbracciavo un fucile, portavo una pistola al fianco ero il rappresentante della legge. dello stato, della democrazia ma ero anche l'agnello sacrificale (ora so diventato un pecorone tosto e coriaceo sono buono forse solo bollito :lol: ) . ED ORA E QUESTO IL RINGRAZIAMENTO STO ARRIVANDO FINALMENTE AL TRAGUARDO GODERMI UN PO DI TRANQUILLITA', ORGANIZZARMI LA VITA COME TUTTI GLI ALTRI ESSERI UMANI, LA FAMIGLIA E PURE QUESTO MI VOLETE LEVARE CHE SCHIFO MA NON AVETE VERGOGNA PER NIENTE.
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Re: Armonizzazione Sistema Pensionistico Sicurezza Difesa

Messaggio da semplicissimo »

Grazie arsenico60 per la tua testimonianza. Grazie per esserci e grazie per esserci stato.
I tuoi ricordi concordano pienamente con quanto detto prima. Lo Stato prometteva un premio (oggi si direbbe d'ingaggio) di una somma che all'epoca corrispondeva allo stipendio di un manager d'azienda (o giù di lì) Perchè in quegli anni era pazzesco che un giovane valido e sano di mente, capace di superare i famosi cinque giorni di visite previste per l'arruolamento, potesse aver voglia di entrare nelle forze dell'ordine. Eravamo come i preti o i missionari chi si arruolava aveva sentito la cosiddetta "chiamata" del Signore.
Anch'io ero un agnellino ricordo che fui aggregato 3 mesi a Roma lo stesso giorno in cui un commando di 13 terroristi piazzò quattro ordigni esplosivi all'interno del comitato regionale DC di piazza Nicosia. Sul posto intervenne l'auto del 1° distretto i Brigatisti che erano attestati intorno alla piazza a copertura fecero fuoco a tiro incrociato sui colleghi. Morirono i mitici Antonio Mea e Pierino Ollanu (il 10 in ospedale) il terzo collega
fu gravemente ferito. In quel periodo ti prelevavano in caserma all'alba e ti lasciavano sotto un portone con un giubbotto che pesava più di te (i maligni dicevano che serviva a non farti scappare) ti consegnavano in Mab (che se sbattevi per terra partiva una raffica) e una radio che eufemisticamente chiamavano portatile (ma era 3 volte più grande di quelle che oggi sono fisse in macchina) un pacco di fogli dattiloscriti "Le Consegne" infilate in tasca dove leggevi tutto ciò che non dovevi fare tranne chi xxxxxxx fosse il reale obbiettivo del servizio (erano consegne standard). Non avevo un filo di barba e Roma mi sembrava un far west. Ogni giorno all'improvviso scoppiava l'inferno, il giovedì e venerdì erano i giorni peggiori. Doppiavela 21 (il COT) segnalava talmente tante rapine in atto che non riuscivi a seguire le conversazioni radio
Non conoscendo le strade non sapevi se eri vicino o lontano dal luogo di una segnalazione. La prima volta che montai su una pattuglia capii perchè i romani la chiamavano la giostra, i due colleghi seduti davanti avranno avuto tre anni di servizio ma a mè che ero pivello sembravano due marziani. Al primo intervento mi sono letteralmente cagato sotto ed ho subito pensato io qui non ci rimetto più piede.
Ma questa è un'altra storia. Già solo e soltanto per questo lo Stato dovrebbe pagarci una congrua Pensione a vita.
Oggi caro arsenico60 Siamo letteralmente dei sopravvissuti.
Tu dici pecorone io dico che siamo dei dinosauri.
I politici di oggi mi fanno rimpiangere persino l'allora ministro dell' Interno Cossiga (sui muri scritto con la K),
A quei tempi col cavolo che avrebbe permesso di toccare le Nostre pensioni.
Si può dire di tutto ma almeno Lui e quelli come lui conoscevano il nostro lavoro ed apprezzavano i nostri sacrifici Non solo a parole.
Oggi è morto e Dio gliene renda merito.
Ma sono intimamente convinto che se l'ex ministro oggi fosse vivo ed avesse letto i nstri post,
sarebbe intervenuto per scrivere sole due parole:
"IO C'ERO"
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Re: Armonizzazione Sistema Pensionistico Sicurezza Difesa

Messaggio da semplicissimo »

Solo una segnalazione
Circa le speranze da noi riposte in merito alla bontà delle strategie adottate dai membri del governo, consiglio a tutti caldamente di leggere l'articolo del 18 Luglio sul sito grnet dal titolo "Difesa, Di Paola: tagliare i caccia? Furore ideologico. Tagli al personale? Transeat..."
Che ha avuto inspiegabilemente (almeno al momento) poco più duemila visite, (ma che sarebbe da stampare ed affiggere).
Personalmente ritengo che gli interrogativi sollevati dall'autore del pezzo ci riguardano tutti molto da vicio, militari e non. Vale veramente la pena di soffermarsi sull'analisi proposta, che tratta in modo magistrale l'argomento in modo secco, asciutto e diretto.
Sorprende piacevolmente il modo in cui l'autore riesca a coglie un aspetto della questione che fino ad oggi (stranamente) la totalità dei quotidiani (almeno tra quelli più letti), viene affrontata dalla prospettiva a sostegno del punto di vista del ministo.
Nel nostro caso invece, l'articolo solleva seri e legittimi interrogativi sulla logica e sulla strategia delle scelte e sulle proposte avanzate dal ministro. Ad un attenta lettura, non resta che riconoscere che le argomentazioni e le spiegazioni fornite dal ministro circa le scelte adottate risultano tanto più incoerenti ed inappropiate quanto più vengono comparate a quanto dettato dalla spending rewiew.
Volendo banalizzare: sarebbe come se domani il ministro dell'interno, nell'ottica dei tagli delle spese, sottoscrivesse un piano per modernizzare le sale operative puntando sull'acquisto di nuove tecnologie ed al contempo predisporrebbe un taglio di 30mila poliziotti.
Il che sarebbe Ottimo dal punto di vista del proposito di fornire mezzi adeguati, ma catastrofico all'atto pratico perchè c'è ancora bisogno di uomini per effettuare materialmente gli interventi, almeno fino a quando non riusciamo a sostituirli con dei Robocop.
P.S.Chi prima sa prima informa.
il vostro Semplicissimo
cigino

Re: Armonizzazione Sistema Pensionistico Sicurezza Difesa

Messaggio da cigino »

"IO C'ERO la pensione non si tocca"
al caro semplicissimo OK Luigi CIUFFREDA
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Re: Armonizzazione Sistema Pensionistico Sicurezza Difesa

Messaggio da semplicissimo »

Grazie carissimo Luigi!! Grazie per aver aderito tempestivamente al mio invito.
Sei una vecchia colpe. C'eri e ci sarai.
Le nostre pensioni NON si toccano!!
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Re: Armonizzazione Sistema Pensionistico Sicurezza Difesa

Messaggio da semplicissimo »

Poichè l'argomento pensioni registra al momento un temporaneo "standby", per evitare che qualcuno possa pensare che ce ne siamo dimenticati, o peggio ancora, abbiamo rinunciato a trattarlo, propongo un argomento di riflessione come diversivo temporaneo. Un modo innocente per auspicare il ritorno in Italia dei vecchi, sani, valori. Sia ben chiaro che vi invito ad un confronto aperto e che sopratutto chi non la pensa come il sottoscritto è invitato a rispondere per affermare in modo anche brusco opinioni e pareri contrari (nei limiti della decenza).
Quanto ci costa e sopratutto quanto ci costerà l'instabiità politica del nostro paese?
Atteso che i motivi di scontro che hanno determinato una crisi interna, sono ad oggi gli stessi (se non maggiori) di quelli del recente passato. Ed atteso che proprio e sopratutto grazie agli scontri politici interni che forze esterne minacciano la nostra economia, non sarebbe giunto il momento che i nostri politici valutino la possibilità di mitigare la lotta ed adottino un diverso e nuovo modo di procedere?
Mi dispiace dirlo ma le colpe non stanno solo e tutte da una parte.
Ognuno di noi è convinto di essere nel giusto e per poter dimostrare la leicità delle proprie idee ritiene necessario abbattere l'avversario, con ogni mezzo. Non è così, i tempi del "principe" di Macchiavelli sono superati, anzi non ci sono mai stati. L'attribuzione della citazione "il fine giustifica i mezzi" è falsa, perché non è mai stata né detta, né scritta, dall'autore, che al contrario ha scritto che "un principe che può fare quello che vuole è un pazzo così come un popolo che può fare ciò che vuole non è savio".
Da anni in Italia si registra un'aspra contrapposizione ideologica che va ben oltre il normale confronto dialettico e politico. Stando alle cronache l'enorme crisi che stiamo attraversando è dovuta ad un attacco al nostro sistema economico, un attacco alle borse.
Investitori senza scrupoli stanno speculando per acquistare a prezzo di saldi le nostre aziende.
Difatti, il crollo del valore delle azioni ha reso oggi accessibili titoli che ieri avevano un prezzo
troppo alto per qualsiasi speculatore. Al momento il solo titolo Americano della Apple da solo supera le quotazioni di tutti i titoli di Milano. Voi vi chiederete cosa c'entra con la premessa.
Dal mio punto di vista ritengo che Macchiavelli c'entri eccome. Spero di sbagliarmi ma ho paura che l'assalto alla diligenza della borsa non si fermi alla mera speculazione. Temo seriamente che l'accaparramento dei titoli e delle aziende non sia l'obiettivo primario.
Temo che non si accontenteranno di acquistare sotto costo i nostri beni. Qualcuno mira ad acquisire gratis l'intero Paese. Le ingerenze nella nostra politica da parte dei nostri "partner" è così alta che la perdita della nostra autonomia ha passato il segno e senza interventi adeguati si profila una Caporetto per ciò che attiene la nostra sovranità nazionale. Le Notizie di queste ore parlano di uno Stop agli aiuti per la Grecia. Riflessione: il fallimento della Grecia darà luogo ad un'accaparramento dei beni e delle ricchezze residue di quel Paese.
Nel nostro caso, l'indebolimento politico interno, l'ipotesi del commissariamento, le severi norme economiche imposte, rappresentano una spirale senza soluzione di continuità. Loro la chiamano "avvitamento". E' chiaro che maggiori tagli tasse ed il peggioramento delle condizioni non contribuiranno al recupero del Paese. Un tale indebolimento compromette la governabilità, per cui il passo successivo posto in agenda dai Paesi più forti sarà quello di "guidare" e controllare la politica interna dell'Italia e dei paesi più "deboli".
Al confronto la politica espansionistica dell'era coloniale sembra uno scherzo da ragazzi.
I segnali ci sono tutti. Nessuno ha fiatato quando il Fondo Monetario Internazionale ha commentato con estrema, ed eccessiva severità la nostra politica economica. Nessuno ha fiatato (tranne la procura di Trani) quando le agenzie di rating falsificavano i nostri dati economici.
Nessuno ha fiatato per lo scandalo dei vertici della Banca d'Inghilterra e per la manipolazione dei tassi interbancari, attuati con la complicità ed il consenso dei politici stranieri.
Tutti questi eventi messi insieme e posti in relazione hanno contribuito artatamente al calo dei nostri titoli.
Nessuno ha fiatato quando ci è stato imposto che la nostra politica economica doveva essere "approvata" a Berlino. Strano perchè alle elementari mi è stato insegnato che l'atto più importante per un governo è l'attuazione del proprio programma finanziario.
Sbagliate se pensate che questa "disgrazia" ci sia toccata per volontà divina. Il caso e la necessità non sono pedine in gioco sullo scacchiere internazionale. Una politica economica di così vasta portata è sempre frutto di una programmazione ed una strategia.
Implica la ratifica di accordi politici e diplomatici ma anche intese ed alleanze sotterranee. Tutte queste attività si riassumono sotto un unico nome INTELLIGENCE.
E' Questo quello che fanno i servizi segreti stranieri.
Definirli alleati è eufemistico, perchè in questo ambito ognuno rappresenta e persegue i benefici del proprio paese anche e sopratutto a scapito degli altri.
Ed a tale proposito vige il motto "Niente è ciò che sembra".
Senza nessuna pretesa di disvelare chissà quali tenebrosi segreti nè di azzardare ipotesi bizzarre attraverso voli pindarici della fantasia.
E' possibile tratteggiare uno scenzario anche solo stando ai fatti noti ed eventi più o meno recenti.
Basta un semplice esame attraverso ciò che tecnicamente viene definita: open source intelligence ("fonti aperte"). Stando alla lettura delle vicende passate e delle cronache più recenti ed una adeguata chiave di lettura (l'esperienza), si aprono scenari interessanti e tutta una serie di interrogativi che al momento non trovano un'adeguata risposta.
Premesso che non intendo assolutamente fare riferimenti politici ed ancor meno portare acqua a tesi e concetti a favore di questo e di quel partito. Posto che ho giurato fedeltà al Paese e che ho servito e servirò con eguale assoluta fedeltà ogni governo di qualsiasi colore esso sia ed a qualsiasi ideologia esso appartenga.
Vi propongo una serie di domande:
A chi giova indebolire sistematicamente con cadenza costante e periodica i nostri servizi?
Gioverebbe di più investire su aerei e nuovi armamenti o investire sulla professionalità ed elevare le competenze dei nostri militari moltiplicandone specializzazioni?
Non spetta a noi cittadini puntare l'indice su eventuali colpe, non ne abbiamo nè l'autorità nè la competenza, anzi, chiediamo maggior efficienza e mezzi per i nostri servizi.
Ma è legittimo chiedersi come mai in uno scenario che ha fatto registrare una così drammatica evoluzione nell'economia e nella politica di tanti stati non siamo stati capaci di adottare un'adeguata azione di contrasto? Laddove gli analisti abbiano (semmai lo hanno fatto) registrato e segnalato a chi di dovere il compiersi di tanti e tali accadimenti prodromi della "primavera araba".
Mi spiego meglio: atteso che fino all'anno scorso il nostro paese beneficiava di favorevoli accordi per la fornitura di energia con la Libia e con la Russia e che grazie a tali accordi compensavamo il Gap con paesi più forti di noi(che producono energia)
Com'è stato possibile che i francesi gli inglesi e gli americani abbiano potuto agevolmente preparare la rivolta Libica (ad esempio la fase preparatoria, scandita dagli incontri di militari ed imprenditori francesi con il colonnello Gehani Abdallah)?
Cosa ha impedito alla nostra intelligence di avere un ruolo determinante nelle scelte strategiche dei nosti cosiddetti alleati?
Cosa ha determinato la pubblicazione di imbarazzanti articoli mirati ad incrinare i rapporti con la Russia?
Non è che per caso soffriamo di una grave sudditanza nei confronti degli altri servizi?
Fino a che punto è lecito acquistare le pagine di giornali stranieri per pubblicare notizie ed analisi negative che riguardano i nostri affari interni?
Sempre senza entrare nel merito e senza attribuire peso a questa o quella colorazione politica, ma trattando la questione in astrato e puramente sul piano del principio:
E' solo per caso che l'ex Capo del Governo sia stato fotografato e ripreso con teleobiettivo nella propria intimità mentre era in compagnia di un ministro straniero?
Sarebbe ipotizzabile che in un Paese con livelli di sicurezza idonei accada lo stesso?
Quali sarebbero state le conseguenze se invece di puntare un teleobiettivo, sul predetto fosse stato inquadrato da un cannocchiale montato su un fucile di precisione?
Che valore vogliamo attribuire ai termini Bonifica, tutela e sicurezza?
Fino a che punto lo scontro politico interno è determinato da fattori interni?
Ma questa è la storia di ieri, oggi, stando agli osservatori ed opinionisti economici Siamo in guerra.
Una guerra che non si combatte con le armi convenzionali, ma non per questa è meno subdola e fa meno morti.
Cosa si fa in caso di guerra? In primis si affigge un cartello che ammonisce: "Silenzio il nemico ti ascolta"
Da parte mia proporrei una variazione, ammonirei i politici con un cartello:
"Calma e gesso l'alleato ti ascolta"
il Vostro Semplicissimo
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Re: Armonizzazione Sistema Pensionistico Sicurezza Difesa

Messaggio da semplicissimo »

Mi permetto di soffermarmi sul recente articolo riportato sulle news di GrNet.it dal titolo: "Difesa, Esercito: cresce l'età media e lo stato maggiore richiama i 50enni ai servizi armati" Dal quale si apprende che lo stato maggiore dell'Esercito corre ai ripari disponendo l'innalzamento del limite di età per lo svolgimento dei servizi armati da 40 a 50 anni. Come fa correttamente osservare l'autore dell'articolo la decisione è stata presa per effetto diretto della riduzione del personale e del blocco del turn-over.
Di conseguenza dobbiamo riflettere sul fatto che se ad ottobre dovesse essere approvata la nostra riforma delle pensioni, gli effetti produrrebbero un ben più grave peggioramento sulle condizioni di lavoro in tutti i nostri comparti. La prima riflessione (che ho già espresso commentando la notizia) è la più ovvia. Chi si è assunto l'onore di adottare il provvedimento deve per forza considerare che ogni volta che si parla di servizio armato, si presuppone che all'improvviso si possa verificare l'ipotesi di dover usare l'arma in dotazione. Di conseguenza elevando l'età dei dipendenti diminuiscono (in maniera inversamente proporzionale) le garanzie di efficienza. E' fisiologico che con gli anni, calano i tempi di reazione, e con essi la Vista, l'Udito, diminuiscono così come diminuisce la capacità di rimanere più a lungo in condizioni precarie e di elevato stress tenendo la mano ferma ed il tiro preciso. Nessuno se ne abbia a male, per carità. Tutti tendiamo ad esaltare le nostre capacità psicofisiche. Ma quando c'è di mezzo la vita e l'incolumità dei cittadini che dobbiamo tutelare, l'obiettivo resta quello di ridurre a zero i rischi.
E' chiaro che laddove capiti un'attacco improvviso o si verifichi la necessità di far fronte ad un'emergenza, tutti devono dare il loro contributo a prescindere dall'età. Se capita (speriamo mai) sarà il fato a deciderlo, ma l'inversione di tendenza rispetto ai canoni di sicurezza studiati dagli esperti è ben altra cosa.
Sa malauguratamente dovesse succedere qualcosa si paventerebbe l'ipotesi di applicazione della previsione di dolo indiretto o eventuale a carico di chi ha adottato tale provvedimento, pur potendone prevedere le nefaste conseguenze. Forse l'ipotesi sarebbe inapplicabile sul piano giuridico ma graverebbe comunque sugli interessati dal punto di vista morale. Sappiate comunque che le conseguenze della scelta politica di riformare le nostre pensioni ed elevare l'età di uscita produrrà effetti ben più gravi.
E' ovvio che Vi sono categorie di lavoratori che se commettono errori dovuti all'incremento della loro età, ed alla riduzione delle capacità di cui sopra, possono ovviare ai loro errori. Quantomeno rifacendo daccapo il loro lavoro e minimizzando i danni di produzione. Se parliamo invece, del lavoro degli economisti e dei professori, nessuno si azzarderebbe neanche a contestare loro gli errori commessi.
E' bene spiegare a questa gente che per la nostra categoria è totalmente diverso. La nostra produzione si caratterizza per il fatto che ci è dato conoscerne i costi, ma non ci è dato conoscere i benefici, almeno in termini di PIL. Chiedete ad un imprenditore quanto risparmia per il fato di non aver subito estorsioni. Chiedete ad un automobilista quanto risparmia grazie all'intervento della stradale che gli ha impedito di
entrare in una galleria o che è stato bloccato prima di una curva dove c'era un incidente. Chiedete a negoziante quanto risparmia per l'intervento tempestivo dei Vigili del Fuoco... e così via dicendo. A differenza di altre categorie noi produciamo un bene che i professori non riescono a quantificare in termini di euro. Ma a differenza di altre categorie quando uno di noi sbaglia ci sono i processi e ci sono i funerali.
Per noi non è possibile fermare la catena di montaggio. Non ci è concesso di tornare indietro e far rifare il lavoro ad un'altro.
Per questo è assurdo ipotizzare un innalzamento dell'età pensionabile degli appartenenti ai nostri comparti.
Il vostro Semplicissimo
to.tommaso
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Re: Armonizzazione Sistema Pensionistico Sicurezza Difesa

Messaggio da to.tommaso »

vedo che solo Semplicissimo si tiene informato/aggiornato e ci aggiorna, possibile che non si riesce a chiedere ai sindacati quali sono le controproposte presentate? che margini di trattativa ci sono, perchè si arriverà ad armonizzare ottobre, un motivo ci sarà? altrimenti il governo avrebbe presentato il proprio decreto. Semplicissimo meno male che tu tieni la guardia alta.
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Re: Armonizzazione Sistema Pensionistico Sicurezza Difesa

Messaggio da semplicissimo »

Ciao Tommaso, ti ringrazio. Ti devo confessare che cerco di stare attento ai segnali che ci giungono dai vertici delle nostre amministrazioni principalmente perchè ho paura. Temo che fra qualche mese possano essere prese decisioni drastiche sul nostro futuro.
Dopodichè a nulla varranno le nostre proteste e le nostre rivendicazioni. Ed è per questo che batto sempre sullo stesso argomento.
Temo che cerchino di persuadere i cittadini che un Militare o un poliziotto o un vigile del fuoco vecchio siano efficienti quanto e forse più di uno giovane. Temo che non sia solo un caso che l'attuale Ministro della Difesa sia un ammiraglio, così come non è un caso che i tagli ed i provvedimenti sono iniziati proprio da quel comparto. Temo che il provvedimento adottato dallo stato maggiore dell'Esercito sia solo propedeutico ad una serie di cambiamenti che poi interesseranno tutti gli altri comparti. Spero di sbagliarmi ma l'adozione di singoli provvedimenti che oggi interessano solo i militari potrebbe essere una specie di prova per tastarci il polso. Per poter poi estendere i cambiamenti a tutti, in modo graduale, interessando di volta in volta, singolarmente ogni comparto, mentre gli altri restano indifferenti, e così di seguito, via via, fino alla riforma delle nostre pensioni.
Scusami a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina.
Ad ogni modo è meglio serrare le fila ed essere solidali gli uni con gli altri.
Uniti siamo una vera forza. Divisi facciamo ridere i polli.
Il Vostro Semplicissimo
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Re: Armonizzazione Sistema Pensionistico Sicurezza Difesa

Messaggio da gheddy60 »

salve gente,ho letto l'analisi fatta da semplicissimo e condivido tutto.Ormai la situazione si fa sempre più critica e le cose non si mettono per niente bene.Tenete conto che a settembre lo stato dovrà pagare oltre 70 miliardi di obbligazioni,e di euro nelle casse ce ne sono pochi.....per cui se tanto mi da tanto....sanno dove andarli a prendere.Ormai mi sto quasi rassegnando che la tanto agognata pensione la vedrò con il binocolo,anche perchè tutto tace e si sentono solo lamentele che purtroppo non fanno testo.O qui iniziamo a farci sentire o al momento del varo della legge la prendiamo a quel posto.E in tutta onestà dopo 15 di imbarco e 20 di operatività a terra ho le ossa rotte e non credo che riesco a rimanere in silenzio e farmi fregare cosi da degli inetti che si sono mangiati l'italia.Dovrò sfogarmi con qualcuno e lo farò sotto il ministero della difesa in modo pacifico ma sicuramente da lasciare il segno.Le pensioni dei militari non si toccano......chi tira troppo la corda prima o poi rischia di farla spezzare.
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Re: Armonizzazione Sistema Pensionistico Sicurezza Difesa

Messaggio da semplicissimo »

Ciao gheddy60
Purtroppo hai ragione, prendendo a prestito la tua considerazione sono daccordo sul fatto che "tutto tace".
Ma ti assicuro che se è vero che le nostre proteste rimangono inascoltate, e che i politici fanno orecchie da mercanti, è anche vero che le nostre preoccupazioni "fanno testo" eccome. Se noi siamo preoccupati per il nostro futuro, a maggior ragione deve esserne preoccupata tutta la collettività.
Perchè le nostre richieste non sono campate in aria. NOI non chiediamo di adottare nuove norme o nuovi provvedimenti che possano incidere sulle già disastrate finanze del nostro paese. Chiediamo solo al parlamento di rispettare le attuali norme in vigore. Il nostro è un grido d'allarme per una situazione che
ci vede già oltre il limite delle nostre forze. Con quale spirito credi che i giovani appartenenti ai comparti Sicurezza Difesa Soccorso Pubblico, possano continuare in futuro a servire il paese rischiando ogni giorno la propria vita (perchè è questo ciò che facciamo).
E' vero, però, che la maggior parte dei nostri colleghi non si è ancora resa conto del cambiamento che sta per stravolgere il proprio futuro e quello delle proprie famiglie. Mi consta personalmente. Parlando con un collega ieri mi ha detto che comunque andrà in pensione a 53 anni.
Ci dobbiamo rendere conto che c'è ancora tantissimo personale (almeno qui in provincia) che neppure sa che cosa gli sta riservando il destino. Quei pochi giovani che ancora ci sono in polizia non si stanno preoccupando perchè credono che la riforma della pensione sia un problema solo dei vecchi. La tendenza generale è quella di ignorare il problema. Scusa ma non è per questo motivo, che il Paese versa nella condizione in cui versa? Il fatto che la maggior parte non sia consapevole di cosa l'attende non significa che il problema non esiste. La riforma delle pensioni avrà conseguenze immediate che andranno ad inasprirsi col passare del tempo e quelli che oggi non ci pensano, domani si troveranno a fare i conti con problemi ben maggiore dei nostri. Lasciami fare solo una banale considerazine.
I nostri politici facendo un parallelo tra la situazione finanziaria del Paese ed una diagnosi medica dicono:
che il nostro Paese è come un moribondo. oppure che siamo entrati in sala operatoria ecc.
Su tali analogie nessuno si è mai permesso di obiettare. Ma se restiamo in ambito medico, noi saremmo gli anticorpi che difendono l'organismo in fin di vita.
Stando all'analogia medica Noi saremmo le difese immuitarie (almeno stando alla comune definizione degli anticorpi). Ma se il nostro Paese è un paziente malato, che è entrato in sala operatoria (come dicono loro) quale medico, quale scienziato con un paziente grave, moribondo, (sempre a detta dei governanti) oserebbe indebolire le difese immuitarie?
Questo non è uno di quei casi in cui la cura risulta peggiore del male?
Scusami per lo sfogo.
Il vostro Semplicissimo
to.tommaso
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Re: Armonizzazione Sistema Pensionistico Sicurezza Difesa

Messaggio da to.tommaso »

Chiedo scusa, ma cè qualche collega che sa o ha saputo che cosa hanno controproposto (se hanno controproposto) i sindacati al governo?
1 esempio: si ai 42 anni e 3 mesi senza vincolo di età ma senza decurtazione se in presenza di meno di 58 anni
2 esempio: 39 anni di contributi e 55 di età
3 esempio: rimangono i 40 anni e rimane la finestra mobile
ecc.ecc.
visto che il sap è l'unico sindacato che pubblica email sul proprio sito perchè non scrivere proprio questo? io sono dell'arma e non ho mail corporativa, ma la scriverei pregandoli di dare una risposta visibile a tutti e insisterei a pubblicarla periodicamente
un saluto a Semplicissimo
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Re: Armonizzazione Sistema Pensionistico Sicurezza Difesa

Messaggio da semplicissimo »

Buon giorno al carissimo tommaso, ritengo Gistissimi, nonchè appropriati tutti i tuoi quesiti.
Purtroppo personalmente non posso risponere a nessuno dei punti da te proposti. Non sono un sindacalista e come puoi tu stesso constatare (rileggendo i miei post) mi astengo (per quanto mi è possibile) dal fare commenti e/o esprimere considerazioni sull'operato dei nostri sindacati. In qualche caso ho cercato di sottolineare la qualità e la validità dell'attività da loro svolta. Ma ti ripeto che al riguardo mi astengo dal fare commenti e tantomeno non intendo sollevare critiche che rischierebbero solo di indebolire ulteriormente chi è legittimato a far valere i nostri diritti.
Anche io come te, in questo particolare e delicato periodo, compulso i colleghi sindacalisti e tengo sotto lente i siti dei nostri sindacati, monitorando tutti quotidianamente, compresi quelli dei Cocer della Polizia Penitenziaria e dei Vigili del Fuoco.
Per quanto attiene l'attualità o la validità delle rivendicazioni ivi espresse (no comment), per me vige il rispetto della regola "non facciamoci del male" l'autolesionismo non fa bene a nessuno.
Però a questo punto caro Tommaso devo per forza (volevo evitare credimi) esaltare l'elevata qualità nella selezione degli argomenti delle news del sito che ci ospita. Credimi non ha nulla da invidiare ad altri siti omologhi o che trattano istituzionalmente le stesse tematiche.
Se spulci la Rete (come credo che tu faccia) non ti sarà sfuggito che molto spesso GRNET.IT seleziona in anticipo su altri notizie ed argomenti più attinenti alle nostre reali problematiche. Grazie a questo ci mette in condizioni di mettere in relazione fatti e/o circostanze che sembrano invece distanti tra essi. Ad esempio il recente articolo dal titolo: "Difesa, Esercito: cresce l'età media e lo stato maggiore richiama i 50enni ai servizi armati" (di cui ho parlato sopra).
Fino ad oggi solo altri due siti specializzati hanno proposto l'argomento. In uno dei due si è scatenata una vera e propria guerra fraticida di commenti espressi in modo a dir poco negativo e deleterio verso chi (dello stesso Corpo) aveva un'età o una qualifica diversa dalla propria. Quelli che sono intervenuti a mitigare gli animi sono stati oggetto di più o meno pesanti invettive.
Allo stato non ti saprei dire come è andata a finire, per pudore non sono tornato più sul sito nè tantomeno ho letto il seguito dei commenti. Mi sono permesso di riportare quanto sopra, non per criticare quello ed esaltare altri. Ma per farti capire fino a che punto le critiche irresponsabili possono danneggiare la posizione di chi le fa e di chi le riceve (il guaio è che nel caso di specie si tratta di chi veste la stessa divisa)
Quindi lascia che proponga io tre quesiti:
1) Nel caso di specie (e per il futuro) non era meglio, dar prova di solidarietà verso gli anziani, di unità d'intenti e spirito di corpo?
2) Non era più corretto, porre in relazione la notizia dell'innalzamento dell'età del servizio armato con l'imminente riforma delle pensioni?
3) chi non ha ancora 40 anni e non è sottufficiale non pensa che prima o poi si possa trovare egli stesso, almeno in una delle due predette condizioni?
Vedi Tommaso, è per questo che io ringrazio te e tutti quelli come te che scrivono su questo forum.
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Re: Armonizzazione Sistema Pensionistico Sicurezza Difesa

Messaggio da semplicissimo »

Rileggendo dall'inizio la risposta a t.Tommaso circa la strategia adottata dai sindacati di Polizia, devo riconoscere che più che una risposta è un vero e proprio sproloquio. Non me ne compiaccio e vi chiedo scusa. Diciamo che può capitare a tutti di essere inconcludenti quando si hanno troppi pensieri per la testa.
Quindi caro Tommaso fai conto che non ho detto niente resetta quanto sopra e fai conto che ti scrivo solo adesso in modo schietto e sincero. So che ti sei rivolto qui perchè sai che in quanto appartenente alla Polizia di Stato dovrei conoscere le contromisure che saranno adottate dai miei Sindacati. Ti premetto che non conosco le loro strategie e ti assicuro che se fossi a conoscenza di eventuali controproposte cui tu fai cenno, lo direi apertamente a tutti, pur non essendo un sindacalista per cui non autorizzato a parlare. Per cui ti dico la verità, ciò che sò e spero di essere al più presto smentito, da qualche sindacalista che legge questo post.
Personalmente non sono molto contento dell'impegno dei sindacati perchè a parer mio (è una mia impressione che lascia il tempo che trova) per quanto mi è dato sapere e per quello che ho appreso a livello locale, al momento non è in atto nessuna particolare strategia o contromisura. Almeno come tu l'intendi ovvero preparare delle proposte alternative alla bozza di riforma presentata o adottare le misure come quelle che ho elencato e suggerito nel post a pagina 5 del 12, lug 2012 8:04, nel quale scrivevo "C'è bisogno di un sindacato",
Ma al momento, (sempre per quanto mi è dato sapere) non gira nessuna proposta o iniziativa concreta come contromisura e/o in alternativa alla Riforma del Governo. Dico questo in quanto se veramente qualcuno avesse preparato qualcosa di concreto doveva per forza consegnarla prima della scadenza del varo della riforma, che fino al rinvio era fissata per lo scorso 30 giugno. E' lecito dire ciò che penso perchè al contrario non sarebbe servito a nulla preparare bozze o controproposte per poi tenerle chiuse nei cassetti!!
Se non ricordo male uno dei pochi documenti ufficiali di un certo peso presentato dai sindacati era e resta il documento a firma congiunta del 22 giugno. Di cui abbiamo già parlato in precedenza. Se lo rileggi vedrai che i sindacati respingono con forza i contenuti della nuova bozza, ma non fanno alcuna proposta alternativa.
Volendo invocare il beneficio del dubbio potremmo augurarci che i sindacati stiano lavorando alacremente e stiano adottando strategie segrete che non ci è dato sapere. Allora in questo caso, basta che ci dicano di stare tranquilli, che stanno adottando adeguate contromisure, e noi tacciamo. Ma fino a quel momento il mio consiglio spassionato è quello di farci sentire Tutti quanti!!
E quando dico Tutti intendo tutto il personale dei comparti interessati dalla legge (la specificità), perchè al momento girando in rete sembra che già siamo in pieno ferragosto. Da quello che vedo e da quello che sento mi sembra di essere in pieno deserto, perchè credimi (a parte le gravi notizie sulla crisi) non c'è niente da vedere e niente da sentire.
Temo proprio che questa volta se vogliamo ottenere qualcosa dobbiamo puntare soprattutto sulle nostre forze, senza confidare troppo nell'impegno di altri.
Pretendiamo tutti insieme di sapere cosa stanno facendo quelli che istituzionalmente sono preposti alla salvaguardia dei nostri diritti.
Attendo fiducioso una smentita. Mai come questa volta spero di sbagliarmi
Con affetto il tuo Semplicissimo.
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