Pressione sul posto di lavoro

Diritto Militare e per le Forze di Polizia
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Giuseppescassato
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Pressione sul posto di lavoro

Messaggio da Giuseppescassato »

Buonasera avvocato, desidererei sapere che genere di pressioni in base agli ordini impartiti sul posto di lavoro sono individuate nel mobbing.


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Avv. Giorgio Carta
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Re: Pressione sul posto di lavoro

Messaggio da Avv. Giorgio Carta »

La sua domanda è così generica che, per rispondervi, normalmente ci scrivono libri di centinaia di pagine.
Magari, provi ad essere meno vago.
Saluti,
Avv. Giorgio Carta
Ponziano

Re: Pressione sul posto di lavoro

Messaggio da Ponziano »

Giuseppescassato ha scritto:Buonasera avvocato, desidererei sapere che genere di pressioni in base agli ordini impartiti sul posto di lavoro sono individuate nel mobbing.

Se subisci ordini illegittimi vessatori cosa ne diresti di ricorrere al TAR per cercare di ottenerne l'annullamento?

sentenze di TAR che annullassero ripetuti ordini vessatori sarebbero comunque buone fonti di prova anche in un successivo giudizio per risarcimento danni da mobbing...

anche se io personalmente sono convinto che la fattispecie di mobbing sia un boomerang per il dipendente che la faccia valere e che conviene solo a coloro che prossimi alla pensione puntino a farsi dare un po' di soldi dal datore di lavoro...in quanto per la giurisprudenza corrente il mobbing è una emerita fattispecie di danno psichico che comporta l'inevitabile accertamento in capo al dipendente di un danno biologico permanente causato da patologie psichiatriche, anché se imputabili a condotte illecite del datore di lavoro; al chè consegue un quasi sicuro accertamento, utilizzabile da parte del datore di lavoro, dell' impossibilità permanente definitiva allo svolgimento delle mansioni precedentemente ricoperte dal dipendente mobbizzato, e quindi nel caso di militari e forze di polizia, la destituzione dalle funzioni o il congedo o riforma che dir si voglia, e la succedanea possibilità di transito nei ruoli civili.

Per non dire che anche nel lavoro privato il datore di lavoro che disponga di una sentenza che accerti "l'invalidità psichica" permanente di un dipendente già mobbizzato avra sempre in mano la possibilità e il paternalistico dovere di riservare a questo dipendente solo le mansioni compatibili con la sua menomazione... per cui tal dipendente non si illuda di aver diritto a possibilità di carriera in ruoli decisionali e o posizioni di autonomia.... (e lo so per quello che scrivo i perbenisti veterosindacali mi odieranno).

Per me il dipendente mobbizzato è più "umanamente" tutelabile azionando fattispecie risarcitorie più classiche che non comportano accertamento di danno biologico sulla sua persona..ma che sfociano in voci di danno patrimoniale, esistenziale morale ..(cosiddetto danno non patrimoniale e non biologico da violazione di valori costituzionalmente tipizzati da liquidarsi in via equitativa) come ad esempio il danno da demansionamento o il danno da generica violazione dei doveri di tutela della personalità morale del prestatore di lavoro ex art 2087 c.c. (anche se devo ammettere che forse i giudici sono poco sensibili a quest'ultimo tipo di domanda, il mobbing è molto più appariscente e tratrale...)
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