Transito nei ruoli civili per un Ufficiale?

Diritto Militare e per le Forze di Polizia
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Samurai2017
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Transito nei ruoli civili per un Ufficiale?

Messaggio da Samurai2017 »

Buonasera Avvocato,
Mi permetto di sottoporre alla Sua attenzione il mio caso che, pur essendo simile ad altri che ho letto nel Forum, è tuttavia un po’ particolare e per questo avrei davvero bisogno di essere rassicurata.
Sono un Tenente dell’Esercito Italiano e sono entrata in Accademia nel settembre del 2009. Nel settembre 2014 sono stata assegnata al mio primo reparto (se dovesse servire, specificherò quale).
A luglio 2017 sono stata posta in convalescenza dalla CMO di Roma, in quanto ho deciso dopo diversi anni di portare il mio comando a conoscenza del mio problema psicologico, che si può riassumere in: disturbo alimentare, depressione e stati d’ansia. Per questi disturbi sono seguita da una psicologa e da uno psichiatra, e assumo una terapia farmacologica. A luglio 2017 mi sono stati dati due mesi di convalescenza; ad ottobre ne ho ricevuti altri quattro, sempre dalla CMO di Roma (l’ultimo provvedimento scadrà proprio settimana prossima).
Per farla breve, in tutto questo nessuno, nonostante i miei dubbi e le mie insistenze (soprattutto perché, come detto, l’ansia è uno dei motivi per cui non sto bene!), mi ha spiegato a che cosa sto andando incontro.

1) c’è la possibilità che un Ufficiale come me possa essere giudicato idoneo al transito nei ruoli civili?
2) ho ragione di temere di restare senza lavoro?
3) cosa succederà al mio stipendio (che per adesso sto percependo interamente)?

Mi scuso per il tempo che Le sto facendo perdere, ma sono arrivata al punto di rinunciare anche ad un taglio di capelli ogni quattro mesi, per paura di spendere soldi in vista di un futuro da disoccupata.
La ringrazio anticipatamente e Le porgo i miei più distinti saluti.

Chiara


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Diabolikus
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Re: Transito nei ruoli civili per un Ufficiale?

Messaggio da Diabolikus »

Sempre con il permesso dell’illustre Avvocato, mi permetto di anticiparlo e fornire a Lei il mio piccolo contributo, avendo percepito, tra le sue righe, un considerevole stato di preoccupazione per la sua situazione.

Il personale delle Forze Armate (di tutti i ruoli) può essere giudicato permanentemente inidoneo (riformato – per intenderci), a cura della competente CMO, qualora non sia più in possesso dei requisiti previsti per la idoneità al servizio militare incondizionato.

All’atto di tale giudizio, la CMO dovrà esprimere anche l’eventuale IDONEITA’ AL TRANSITO NEI RUOLI CIVILI DELLA AMM.NE DIFESA (ai sensi della Legge 266/99).

A tal proposito, l’esperto di MEDICINA LEGALE di questo forum potrà sicuramente fornirLe maggiori dettagli sulla eventualità che le sue patologie possano comportare un giudizio di riforma con contestuale idoneità
al reimpiego nei ruoli civili.

In merito al trattamento economico a Lei spettante, Le indico che l’art.26 della Legge 187/76 stabilisce che:
- il trattamento economico per intero durante l’aspettativa per infermità NON dipendente da causa di servizio, compete fino ad un massimo di dodici mesi;
- oltre il predetto limite massimo, si subisce una variazione del trattamento economico (metà delle somme dal 13° al 18° mese di aspettativa e “zero” somme oltre il 18° mese).

Inoltre, l’art.15 co.3 del D.P.R. 52/2009 (e siamo in attesa di conoscere le modifiche contrattuali vagliate di recente, a seguito del riordino dei ruoli), stabilisce che:
- qualora sia stata presentata istanza di riconoscimento della dipendenza da causa di servizio dell’infermità che ha determinato il collocamento in aspettativa, il trattamento economico per intero viene percepito anche oltre i dodici mesi e fino alla definizione del procedimento relativo al riconoscimento;
- qualora non venga riconosciuta la dipendenza da causa di servizio, saranno recuperate (retroattivamente) tutte le somme percepite in eccedenza, secondo i criteri sopra citati, di cui all’art.26 della Legge 187/76.

In merito ai dodici mesi di aspettativa, questi ultimi possono essere continuativi ovvero frazionati nel tempo, qualora tra di essi non intercorrano periodi di servizio attivo superiori a tre mesi (sempre in riferimento al disposto di cui all’art.26 della Legge 187/76).

Nel servizio attivo sono computate le giornate di riposo settimanale, le licenze straordinarie, ordinarie e posizioni simili-assimilabili, ad eccezione di tutto ciò che rientri nell’aspettativa ovvero nella sospensione dall’impiego (cioè qualora il militare non si trovi nella posizione del servizio permanente effettivo).

Tenga presente il limite massimo di aspettativa per infermità, fruibile in un quinquennio mobile, è di anni due.

Qualora alla scadere del citato limite massimo non sia stata riacquistata l’idoneità al servizio militare incondizionato, il militare viene collocato in congedo d’ufficio, categoria della riserva, ai sensi degli artt.912 e 929 del D.lgs. 66/2010 (Codice dell’Ordinamento Militare)
(al riguardo Le suggerisco di consultare la circolare n. M_D GMIL 2 VDGM II SSS 2014/0010977 datata 17 gen. 2014, del Ministero della Difesa – Direzione Generale del Personale Militare)

Il collocamento in congedo per superamento del citato limite massimo, non consente il transito nei ruoli civili della A.D.

(per tutto ciò che riguarda il transito nei ruoli civili della A.D., le suggerisco di consultare la circolare n.43267/B1 datata 21 giu. 2011 DEL Ministero della Difesa – Persociv)

Augurandomi di essere stato chiaro ed utile, Le faccio tanti in bocca al lupo per la sua situazione.
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AMico74
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Re: Transito nei ruoli civili per un Ufficiale?

Messaggio da AMico74 »

Il collocamento in congedo per superamento del citato limite massimo, non consente il transito nei ruoli civili della A.D.

(per tutto ciò che riguarda il transito nei ruoli civili della A.D., le suggerisco di consultare la circolare n.43267/B1 datata 21 giu. 2011 DEL Ministero della Difesa – Persociv)

Augurandomi di essere stato chiaro ed utile, Le faccio tanti in bocca al lupo per la sua situazione.[/quote]

.... Ma la domanda non viene presentata dopo la riforma? Entro 30 gg.....?
.... E poi non c'è il pensionamento avendo superato i 15 anni di svz?

Grazie
Samurai2017
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Re: Transito nei ruoli civili per un Ufficiale?

Messaggio da Samurai2017 »

@Diabolikus, innanzitutto buon pomeriggio e grazie mille per la Sua risposta dettagliata e cortese.
Se posso approfondire il discorso, vorrei precisare che, al di là delle disposizioni normative, sono i tempi biblici della CMO che mi preoccupano... A breve raggiungerò i 6 mesi di convalescenza, quindi è vero che sono ancora piuttosto lontana dai 12 che anche Lei ha citato nella Sua risposta, così come dai 18 mesi che sono il limite massimo retribuito (seppure con un decremento), ma è pur vero che non ho notato alcun tipo di solerzia nel tentare di definire la questione in modo chiaro da parte degli specialisti con i quali ho avuto a che fare a Roma.
E' questo che mi impedisce, purtroppo, di dormire sonni tranquilli, nonostante tutti mi ripetano continuamente che non ho di che preoccuparmi, essendo la mia una posizione lavorativa a tempo indeterminato.
Grazie ancora per la Sua considerazione, che ho trovato in un perfetto sconosciuto, e non nelle figure istituzionali del mio Reggimento, che me l'hanno sempre promessa ma mai dimostrata, abbandonandomi non appena ho manifestato il mio problema.

Un caro saluto.
Chiara
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Diabolikus
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Re: Transito nei ruoli civili per un Ufficiale?

Messaggio da Diabolikus »

AMico74 ha scritto: .... Ma la domanda non viene presentata dopo la riforma? Entro 30 gg.....?
.... E poi non c'è il pensionamento avendo superato i 15 anni di svz?

Grazie
@Amico74,
il superamento del limite massimo di aspettativa per infermità è una causa di cessazione dal servizio determinata da una "temporanea inidoneità al s.m.i." che si protrae oltre il predetto limite massimo [art.929 comma 1 lett. B) del C.O.M. ]

La "RIFORMA", invece, consiste in un giudizio di "permanente inidoneità al s.m.i." [rif. art.929 comma 1 lett. a) del C..O.M.]

Sono due distinte ipotesi di cessazione dal servizio e, solo per quella del superamento limite max. aspettativa, NON è consentita la possibilità di transitare nei ruoli civili, tanto è vero che le CMO, in caso di superamento, all'atto del giudizio definitivo, NON devono esprimere l'idoneità al transito nei ruoli civili (rif. Ministero della Difesa – Persomil, prot. n.M_D GMIL2 VDGM II SSS 2014/0010977 datata 17 gen. 2014, paragrafo 9)

Nel caso, invece, di giudizio di permanente inidoneità al s.m.i., è prevista l'eventuale idoneità al transito R.C. per la quale l'interessato può presentare istanza entro 30 gg. dalla data di notifica del giudizio di "riforma".

Per quanto attiene al trattamento pensionistico nei casi superamento del limite massimo di aspettativa, l'INPS ha più volte precisato che, in assenza di un verbale della competente CMO, con il quale sia stata concessa una temporanea inidoneità al s.m.i. che ha determinato il superamento, NON viene corrisposto alcun trattamento pensionistico (anche se il dipendente ha totalizzato i 15 anni di servizio utile di cui 12 di servizio effettivo) a meno che l'interessato non abbia già maturato il diritto alla pensione di "anzianità contributiva" ovvero raggiunto i limiti di età.

Pertanto, chi supera il citato limite massimo, ad esempio, con un certificato medico, NON avrà diritto a pensione.
Samurai2017 ha scritto: ho notato alcun tipo di solerzia nel tentare di definire la questione in modo chiaro da parte degli specialisti con i quali ho avuto a che fare a Roma.
E' questo che mi impedisce, purtroppo, di dormire sonni tranquilli, nonostante tutti mi ripetano continuamente che non ho di che preoccuparmi, essendo la mia una posizione lavorativa a tempo indeterminato.
Grazie ancora per la Sua considerazione, che ho trovato in un perfetto sconosciuto, e non nelle figure istituzionali del mio Reggimento, che me l'hanno sempre promessa ma mai dimostrata, abbandonandomi non appena ho manifestato il mio problema.

Un caro saluto.
Chiara


Gentile Chiara (mi auguro non Le spiaccia se la chiamo per nome)

la CMO non ha molte possibilità di definire la sua situazione se non con una temporanea inidoneità, finalizzata al suo eventuale recupero (evitando, per quanto possibile, che i periodi di assenza non si avvicinino e/o superino i limiti massimi che le ho citato) ovvero con un provvedimento di permanente inidoneità al s.m.i. (qualora le sue condizioni di salute non Le consentano più di poter rientrare in servizio) anche in forma parziale (ma in tale ultima ipotesi la patologia deve essere riconosciuta SI dipendente da causa di servizio).

Pertanto, sia qualora voglia (e senta di poter) riprendere il servizio militare e sia nel caso in cui ritenga di non essere più idonea, sarei del parere che Lei possa sollecitare, per iscritto, la definizione dell’iter sanitario verso una delle ipotesi prospettate, presentando al riguardo certificazione medica e specialistica di parte ed evidenziando l’inopportunità del perdurare della situazione de qua, che potrebbe determinare ripercussioni economiche sul trattamento di attività e addirittura su quello di quiescenza, qualora si verifichino le ipotesi di cui agli artt. 26 della Legge 187/76 e 912-929 D.lgs. 66/2010.

Ovviamente non escludo, anzi ritengo fondamentale, la consulenza di un medico legale di parte.

Sia forte e fiduciosa, nonostante le indifferenze e l'incuria di alcuni.

Le auguro ogni serenità.

Saluti.
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Avv. Giorgio Carta
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Re: Transito nei ruoli civili per un Ufficiale?

Messaggio da Avv. Giorgio Carta »

gentile tenente, certamente il transito ai ruoli civili è consentito anche agli ufficiali.
In linea di massima, poche patologie sono ritenute così gravi da decretare la non idoneità a tale transito, ma, non conoscendo la situazione concreta, di più non posso dire. Di regola, nessuno viene messo su una strada dal Ministero della difesa.
Quanto allo stipendio, si mantiene (seppure tramite l'aggiunta di un assegno accessorio) il medesimo goduto al momento della riforma.
Le suggerisco di rivolgersi ad un avvocato a cui mostrare le carte. In bocca al lupo,
Avv. Giorgio Carta
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Re: Transito nei ruoli civili per un Ufficiale?

Messaggio da Samurai2017 »

Gentile Avvocato,

Nel ringraziarLa per la Sua chiara risposta, mi permetto di approfittare della Sua disponibilità per un’ultima domanda. Come Lei mi ha spiegato, lo stipendio che percepirei da civile è quello “goduto al momento della riforma”. Quindi, se io dovessi essere riformata dopo i 12 mesi di aspettativa, dovrei tenere in considerazione il mio stipendio dimezzato? E se mi riformassero tra il 12º e il 18º mese, non percepirei nulla? Mi scuso per l’insistenza, sicuramente sono io che ho difficoltà a capire il meccanismo, essendo per me tutto nuovo (purtroppo).

La ringrazio anticipatamente e Le auguro una serena domenica.

Chiara
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