Tradimento, separazione e casa coniugale

[Verony]

Salve Avvocato,
Grazie infinite per il servizio che ci offre, volevo chiederle alcune cose in merito ad una questione. Sono una donna di 55 anni e sono sposata da 25, dopo vari cambiamenti di comportamento e ripetute assenze mi sono insospettita e, controllando il telefono di mio marito, ho scoperto che mi tradisce. Lui ha l'hobby del canto e mi diceva che andava a cantare da una sua amica perché a casa non può poiché a me da fastidio (tra l'altro è inascoltabile, e poi abitiamo in un condominio e potrebbe disturbare i vicini..) comunque, io non voglio stare più con lui e ho le prove del tradimento, vorrei la separazione con addebito. Abbiamo una figlia di 25 anni che abita con noi e siamo in comunione di beni, chi deve lasciare la casa? Ogni volta che ho affrontato il problema chiedendogli di dirmi la verità, lui si è sempre rifiutato e ha detto che mai avrebbe lasciato la casa, cosa devo fare? Inoltre vorrei intestare la casa a mia figlia, quali sono i pro e i contro in vista della separazione? Un'altra cosa, lui mi accusa sempre perché non abbiamo rapporti intimi da molti anni, giustificando il suo comportamento con la mia "mancanza", può questo agli occhi della legge essere una "scusa"? Io non ho più rapporti con lui ma l'ho sempre amato, adempiendo a tutti i doveri coniugali materiali e morali che derivano dal matrimonio, semplicemente non ho più avuto voglia perché per vari problemi non essendo tranquilla non mi andava. Scusate le innumerevoli domande e grazie ancora per tutto.

[Avv. Giovanni Carta]

Gentile Signora,
provo a rispondere sommariamente ai diversi quesiti da lei sottopostimi, anche se le anticipo che occorrerebbe conoscere più nel dettaglio la situazione per potermi esprimere con maggiore compiutezza.
Preliminarmente, laddove si sia determinata definitivamente nel senso di separarsi da suo marito, le suggerisco di provare a separarsi consensualmente. Tale soluzione, se i due coniugi riescono ad addivenire a un punto di incontro sulle condizioni di separazione, è senz'altro la meno traumatica (anche per sua figlia), la più economica e la più rapida.
L'infedeltà in linea di massima potrebbe essere considerato un motivo di addebito della separazione, anche se non le nego che la mancanza protratta di rapporti intimi possa essere considerato dal Giudice come una giustificazione.
Occorrerebbe approfondire la questione e analizzare il caso concreto per poter comunque dimostrare al giudice l'adempimento da parte sua dei doveri coniugali.
Quanto alla casa, infine, che mi pare sia cointestata (o, comunque, rientrante in comunione dei beni), laddove dovessero sussistere i presupposti per una separazione consensuale, l'intestazione a vostra figlia potrebbe essere una delle condizioni da inserire. In caso di separazione giudiziale (ossia non consensuale), il giudice non si pronuncerebbe sulla titolarità della casa, che rimarrebbe invariata nell'ambito di tale giudizio. Essendo la casa cointestata, in difetto di accordo, si dovrebbe procedere con un distinto giudizio di divisione dell'immobile, in esito al quale lei potrebbe chiedere l'assegnazione, pagando a suo marito il 50% del valore determinato dal CTU incaricato nel medesimo giudizio. Ma, sono costretto a ripetermi, sarebbe il caso di affrontare in modo più complessivo la vicenda.
In bocca al lupo
GC

[Verony]

Gentile Avv. Carta,
La ringrazio tantissimo per la risposta e per i suoi preziosi consigli, mi saranno di certo utili. Sicuramente approfondirò la questione, ma Lei è stato già di grande aiuto. Farò del mio meglio per rendere la situazione meno traumatica possibile, proprio come dice lei. Il punto è che da parte mia non c'è nessun problema, è mio marito a non voler andarsene.
Grazie ancora per tutto,
Veronica.