Buonasera avvocato,
qualora il personale militare venisse giudicato temporaneamente non idoneo al servizio militare e posto in convalescenza in maniera continuativa (patologia cronica NON dipendente da causa di servizio), fino a superare il limite massimo di aspettativa fruibile (730 giorni), cosa succederebbe?
Si verrebbe prosciolti perdendo il diritto al posto di lavoro e alla retribuzione, senza il diritto di transito all'impiego civile? O in qualche modo il militare verrebbe tutelato nella conservazione del posto di lavoro?
Potrebbe chiarire questo aspetto?
Grazie per la risposta
superamento dei limiti di aspettativa
Moderatori: Admin, Avv. Giovanni Giorgetti
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- Avv. Giovanni Giorgetti
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Re: superamento dei limiti di aspettativa
Messaggio da Avv. Giovanni Giorgetti »
Buongiorno,
Verrebbe riformato con la possibilità di transitare nei ruoli civili.
Resto a disposizione, cordiali saluti
Giovanni Giorgetti
Verrebbe riformato con la possibilità di transitare nei ruoli civili.
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Giovanni Giorgetti
Avv. Giovanni Giorgetti
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Re: superamento dei limiti di aspettativa
Messaggio da cipollacolt »
Buongiorno avvocato,
la ringrazio per la cortese risposta. Come avrà avuto modo di leggere, ha fatto poi seguito una risposta di un collega diametralmente opposta, motivo per il quale ho posto la domanda.
Ricercando nel mare magnum del web ho infatti trovato fonti discordanti, principalmente due correnti di pensiero:
chi cita il codice di ordinamento militare, art. 929 per effetto del quale, un pz. viene giudicato non idoneo al servizio incondizionato dopo che, nel quinquennio, ha fruito del periodo massimo di aspettativa e gli sono state concesse le licenze spettantegli, e posto quindi in congedo assoluto per riforma (il fatto che gli venga precluso il transito nei ruoli civili non è espressamente indicato).
chi considera il transito al ruolo civile e quindi la conservazione del lavoro come un diritto soggettivo garantito dalla costituzione e pertanto degno della massima tutela, tenuto conto della gerarchia delle fonti per il quale la costituzione rappresenta una fonte superiore a un D.Lgs.
E' possibile entrare maggiormente nel merito?
la ringrazio per la cortese risposta. Come avrà avuto modo di leggere, ha fatto poi seguito una risposta di un collega diametralmente opposta, motivo per il quale ho posto la domanda.
Ricercando nel mare magnum del web ho infatti trovato fonti discordanti, principalmente due correnti di pensiero:
chi cita il codice di ordinamento militare, art. 929 per effetto del quale, un pz. viene giudicato non idoneo al servizio incondizionato dopo che, nel quinquennio, ha fruito del periodo massimo di aspettativa e gli sono state concesse le licenze spettantegli, e posto quindi in congedo assoluto per riforma (il fatto che gli venga precluso il transito nei ruoli civili non è espressamente indicato).
chi considera il transito al ruolo civile e quindi la conservazione del lavoro come un diritto soggettivo garantito dalla costituzione e pertanto degno della massima tutela, tenuto conto della gerarchia delle fonti per il quale la costituzione rappresenta una fonte superiore a un D.Lgs.
E' possibile entrare maggiormente nel merito?
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